Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbisogna

Numero di risultati: 7 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

205779
Garelli, Felice 4 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Produrrai molto concime, se dài agli animali la quantità di foraggio che loro abbisogna, e se li nutrisci alla stalla. Un bue da lavoro, il quale stia metà del tempo fuori della stalla, produce meno d'un terzo del concime di un bue all'ingrasso. Una vacca nutrita continuamente al pascolo ne produce poco più della metà di una vacca da latte mantenuta alla stalla. 4. Anche la lettiera concorre ad accrescere il mucchio del letame, e a farlo buono. La migliore è quella di paglia, ma conviene che sia tagliata, perchè tanto più raccoglie gli escrementi, quanto più è divisa. Dove scarseggia la paglia, si adoperano per lettiera foglie di piante, i gambi del gran turco, e anche la terra secca, preferibilmente l'argillosa, perchè meglio assorbente. DOMANDE: 1. Le cure del coltivatore pel letame quale scopo debbono avere? 2. Con quali mezzi si ottiene un buon concime? 3. Come se ne produce molto? - Qual differenza si ha nella quantità del concime, secondo che il bestiame è nutrito alla stalla, od al pascolo? 4. Influisce la lettiera sulla quantità del letame? - Quali materie si adoperano per lettiera?

Pagina 117

Un terreno composto, in convenienti proporzioni, di un miscuglio di argilla, di calcare, e di sabbia, non abbisogna di ammendamenti. Ma i terreni, nei quali prevalga troppo l'argilla, o la sabbia, o il calcare, ha le cattive qualità della sostanza che vi predomina, e vuol essere corretto con l'aggiunta di sostanze terrose, dotate di proprietà contrarie. 2. Supponi che il terreno sia troppo argilloso: si corregge con sabbia, con ghiaia, e talvolta anche con ciottoli. Al contrario supponi un terreno troppo sabbioso, o troppo calcare: si corregge con argilla. Ma, per entrambi i casi, nella pratica applicazione di questi rimedi, si incontrano le gravi difficoltà: 1° Di trovare sul posto, o in vicinanza, il correttivo che fa bisogno; 2° Di poterlo mescolare, e incorporar bene con la terra del fondo; 3° Della spesa, non piccola, del trasporto, dello spandimento, e dei lavori necessari ad ottenere una buona mescolanza. Bisogna tener conto di queste difficoltà, e vedere se il miglioramento, che il terreno riceve, potrà compensare le spese. Se queste superassero il guadagno, si ricorre ad altri mezzi, o si coltiva il terreno, com'è. DOMANDE: 1. Che sono gli ammendamenti? - A quali terreni si applicano? 2. Come si correggono i terreni argillosi? - I sabbiosi? - Quali difficoltà presenta l'applicazione dell'argilla, e della sabbia, come correttivi? - Quando si possono applicare?

Pagina 60

L'acqua abbisogna alle piante in tutti i periodi della vita. Essa specialmente favorisce il germogliamento dei semi, e la vegetazione della giovine pianta; rende più efficace, e pronta l'azione dei concimi, e vi aggiunge le sostanze fertilizzanti, che ha raccolte per via; fa il terreno più permeabile all'aria, e alle radici. Le terre sabbiose, e le calcari, senz'acqua, sono quasi improduttive; l'acqua le corregge, e le feconda. Anche nelle terre buone l'aridità estiva, prolungata, arresta la vegetazione delle piante. 2. Per dare al terreno l'umidità, che vi manca, l'unico mezzo è l'irrigazione. I benefizi che l'agricoltura italiana può ricevere dall'irrigazione sono incalcolabili. Nei nostri paesi meridionali, caldi, con l'acqua si ottiene qualunque prodotto si vuole. Nei paesi di calore temperato, l'irrigazione, applicata ai prati, ne duplica, e triplica la produzione naturale. Essa trasforma luoghi paludosi in buone risaie; muta ghiaricci, e sabbioni, in prati eccellenti, come s'è fatto in Lombardia; moltiplica la produzione del bestiame; e migliora le condizioni generali di un fondo. Se si volgessero all'irrigazione i molti fiumi, e torrenti che discendono dagli Apennini e dalle Alpi, e dai monti delle nostre isole, se ne impedirebbero le attuali loro devastazioni al tempo delle piene, e si accrescerebbe di molto la produzione del suolo italiano. DOMANDE: 1. Accenna i vantaggi dell'acqua nel terreno. 2. Come si dà al terreno l'umidità necessaria? - Quali benefizi può sperare dall'irrigazione l'agricoltura italiana?

Pagina 70

Il buon coltivatore comincia il suo studio dalle piante: prima osserva come esse vivono; poi nota quel che loro abbisogna per crescere bene. 2. Le piante, benchè fisse alla terra, e prive di moto, sono esseri viventi, come gli animali. Infatti tu le vedi nascere, crescere, nutrirsi, morire, e riprodursi come essi fanno. 3. Nel corpo degli animali tu distingui la bocca, lo stomaco, i polmoni, gli occhi, le gambe, ecc. Queste varie parti del corpo, od organi, hanno struttura diversa, e son destinate a funzioni od uffizi diversi. Anche le piante hanno organi diversi, destinati a funzioni diverse: e sono la radice, il fusto, le gemme, le foglie, i fiori, il frutto. Esaminiamo questi organi uno ad uno. 4. La radice è la parte che s'addentra nella terra. Essa serve prima a fissare la pianta nel terreno, e poi a nutrirla. La sua forma varia nelle diverse piante. È a filamenti lunghi e sottili nel frumento; a ciuffi più grossi e numerosi nel granoturco, e nel trifoglio; a grosso corpo, o fittone, profondo e ramificato, nell'erba medica. Il corpo, e i rami della radice sono formati di filamenti, o barbe. Queste hanno alla loro estremità delle boccucce, o piccole bocche, per mezzo delle quali succhiano gli umori del terreno. DOMANDE: 1. Quale dev'essere il primo studio del coltivatore? 2. Le piante sono esseri viventi? 3. Quali sono gli organi delle piante? 4. Che cosa è la radice? - A che serve? Quale forma ha? - Come succhia gli umori dal terreno?

Pagina 8

La giovinetta campagnuola

207893
Garelli, Felice 2 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Quando abbisogna, con essi prepara infusi, e decotti, pataplasmi od impiastri. Prepara gli infusi, mettendo un pizzichino di fiori, ad esempio, di camomilla, entro un recipiente che si possa chiudere con coperchio; e vi versa sopra una tazza d'acqua bollente. Dopo un quarto d'ora, o venti minuti, cola il liquido, e, se occorre, lo dolcifica con zuccaro, o con miele. Prepara i decotti, facendo bollire, per dieci a trenta minuti, con acqua, i fiori, o le foglie di piante medicinali. Fa pure decotti con orzo, riso, seme di lino, gramigna, radice di genziana, ecc. Fa impiastri con decotti di malva e farina di lino, di riso, di segale... Li prepara, mettendo la farina entro una casseruola, versandovi sopra acqua bollente, e rimestando con cucchiaio di legno. Quando la poltiglia diviene untuosa, la distende sopra uno straccio di cui ripiega gli orli tutt'attorno; la ricopre di un pannolino, ed applica l'impiastro, quando ne sia diminuito il calore.

Pagina 108

Abbisogna un abito per lei, o per altri della famiglia? Ne fa la compra, se ha il danaro che ci vuole; altrimenti la ritarda, fino a che abbia il mezzo di pagarla. Essa sa che col danaro contante si provvede roba migliore, e a meno prezzo. Eppoi: è mille volte meglio aver poca roba, ma tutta nostra, che averne molta, pagata col danaro altrui. Essa ha paura dei debiti, e con ragione, perchè sa che, a fare un debito, si lega una corda al collo, e dà il capo della corda in mano al creditore. Quindi fa qualunque sacrifizio, prima di contrarre un debito, anche piccolo. Per solito i debiti cominciano col poco, e finiscono col molto: precisamente come la valanga, che comincia dall'alto con una pallottola di neve, e, rotolando a valle, si ingrossa come una montagna. Guai a fare il prima debito! A pagarlo, se ne fa un altro più grosso; il secondo ne tira un terzo. Per chiudere un buco, si apre una finestra; per chiudere una finestra, si apre una porta..... e così si va dritti alla malora. Per ciò la buona massaia non fa il passo più lungo della gamba, e limita le spese secondo le entrate. Se poi la necessità vuole che essa faccia un debito, pensa continuamente al modo di pagarlo; e ogni giorno, vendendo uova, galline, legumi, mette a parte qualche cosa, per levarsi quel peso dalle spalle il più presto possibile.

Pagina 95

Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene

215416
Garelli, Felice 1 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Riflettendo alle fatiche del mestiere, ti sei convinto che il coltivatore abbisogna di una nutrizione buona ed abbondante; e che questa si può avere nella varietà dei prodotti della terra. Il mangiare cibi sani, nutritivi, e in quantità sufficiente, non è golosità, ma vera economia. Il buon lavoratore più mangia, e più lavora. Al contrario ti fu raccomandato di bere poco vino, e di astenerti dai liquori, mettendoti sott'occhio il brutto quadro dei mali, che la passione del vino, e dei liquori, trascina dietro a sè. - Ti venne parimenti consigliata l'astensione dal tabacco, nocivo agli adulti, e particolarmente ai ragazzi. Hai rilevato quanto pericolo si corra a mangiar funghi; quali siano i buoni, i velenosi, e i sospetti; come si debbano preparare; e quali le prime cure da usarsi per arrestare i terribili effetti dell'avvelenamento. Infine hai posto mente ai pericoli che derivano dall'uso di recipienti in rame.

Pagina 98

Cerca

Modifica ricerca