Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbigliate

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

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Galateo per tutte le occasioni

187652
Sabrina Carollo 1 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Visite speciali Se ammessi in udienza dal Papa, gli uomini dovrebbero indossare un abito scuro, le donne abbigliate con colori discreti e il capo coperto con un velo scuro. Ci si rivolge al Pontefice solo in risposta alle sue domande e chiamandolo Santo Padre. Se vi trovate alla presenza del Capo dello Stato, ci si alza in piedi e si attende che sia lui a tendere la mano. Anche in presenza di un regnante, infine, si attende di ricevere la parola e la mano.

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Marina ovvero il galateo della fanciulla

193841
Costantino Rodella 1 occorrenze
  • 2012
  • G. B. Paravia e Comp.
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Non balli, così detti, ufficiali, o di società, come sono que' di corte, del prefetto, del sindaco, de'circoli o casini; perchè in tali luoghi, come a dire pubblici, v'ha d'ogni sorta persone, di tutte le classi, e le donne troppo vi sfoggiano di lusso, colle mode più stravaganti e talvolta immodeste; anzi ve n'ha di quelle, che meno son vestite e più si credono abbigliate: scuola pericolosa per le ragazze; in cui l'impressione dell' istante tiene il posto d'un lungo ragionamento; 3° Teletta semplice; badava soprattutto di star in bene col decoro, e soleva dire, che la più bella eleganza per le ragazze è la semplicità: l'attenzione non si deve attrarre colle vesti stellate d'oro, co'fronzoli e cogli smerli; mai sì colla modestia degli atti e colla schiettezza della persona; 4° Non oltrepassare la mezzanotte; rammentava una sentenza dell'Imitazione di Cristo: - La sera passata nella gioia è seguita da un tristo mattino. Chi sciupa tutta la notte al ballo la dimani è rotto, sfiaccolato, indolenzito per tutte le membra; cogli occhi lividi, col viso scialbo; disadatto a tutto; e la signora Bianca metteva innanzi a ogni cosa i doveri di famiglia e la salute del corpo. E che? Se il ballo è un esercizio e un divertimento, deve invigorire e non stancare il corpo; deve avvivare e non affievolire lo spirito. Date un'occhiata alle sale da ballo al volgersi del mattino, giovani allampanati, cadenti dal sonno, sfigurati nel volto, scomposti negli abiti, sdraiati sui canapè; ragazze scalmanate, azzoppate, faccie di cera, vesti che sbrindellano, spiegazzate, come uscite dal cenciaiuolo; non son più che ombre; eppure non sì tosto l'orchestra dà ne' suoni, e giù a ballare; come l'ubbriaco che s'anima al suono de' bicchieri. Ma, quando s'è stanchi non è più divertimento! Un bel giuoco dura poco, canta il proverbio, e ora voi non ballate più che per un vano amor proprio; per poter dire: Non n'ho lasciato una, ho retto fin all'ultimo;- bel vanto davvero! Senza che quello star lì molte ore in sale chiuse, con tanti lumi accesi, al caldo soffocante, con tanta gente raccolta, in mezzo al polverìo che di necessità suscita la danza, come si può ancora respirare aria buona? A Marina non veniva manco in capo di contrastare a queste regole, che anzi approvava come saggie e se ne giovava tanto bene. Non sapeva darsi pace di quelle ragazze che trascinano le loro madri vecchie e infermiccie in tutti i balli, e le costringono a star lì fino allo spegnersi dell'ultimo moccolo! Le poverette annoiate, sfibrate, mal reggendo il capo, che cade in tutti i versi, van tra un sonno e l'altro gridando alle figlie che l'ora è tarda, e le pregano a smettere; ma le sciagurataccie fuggono, si nascondono a' loro sguardi, e forse deridono la loro bonaria accondiscendenza. Disgraziate, mettete in canzone chi v'ha data la vita! Forse quell'ora, che adesso rubate al loro riposo, ne porterà un malore, e forse la morte, e voi ve la godete di ingannarle! Una festa da ballo presenta molte osservazioni all'occhio esercitato a leggere nell'animo; e la signora Bianca non perdeva il destro di far notare a Marina i diversi comportamenti delle danzatrici. Ve' Alfonsina come entra in sala rigida e severa, le ciglia corrugate, le labbra imbronciate; si direbbe che viene in mezzo a nemici; e con che piglio di sdegno accetta l'invito del ballerino; ve' come danza fiera e melensa, come storce la faccia; darebbe a credere che nè il ballo, nè il cavaliere le vadano a genio! Eppure, se l'interrogaste, la trovereste lieta dell'uno e dell'altro; ma se le predicò tanto addosso di severità e di contegno, che scambia la modestia e la grazia in mal umore e sgarbatezza. Alice ha più confidenza in sè, si pavoneggia, ride forte colle amiche, anche senza ragione, per farsi vedere, e sott'occhi guarda se è osservata. Anche qui s'è falsata l'educazione, vi s'eccitò troppo l'amor proprio. Eugenia parla sempre di parenti e di amici in alto, de' balli del prefetto, del sindaco, del marchese A..., del conte B..., delle eleganti telette con cui vi sfolgorò, dell'invidia destata e delle vittime fatte. Fu educata alla boria. Giuditta vuol darsi per sentimentale, e tale si mostra nella pallidezza del volto, nelle occhiate languide, nell'aria cascante: parla di romanzi, di scene tenere, di emicranie, di mal di nervi. Fu educata a fa niente. Teresina ha un abbigliamento ricchissimo, passa spesso innanzi allo specchio, ed ha sempre qualche cosa da aggiustarsi, un ricciolo, un nastro; non risponde che a monosillabi o a cenni a chi le parla; è troppo occupata di sè. Il lusso è la sua scuola. Edvige va sempre gironzando intorno ai drappelletti de' ballerini per farsi invitare al ballo; nel giro alla coda chiacchera di mille cose, alza la voce, dimanda qui, chiede là, broglia sempre per mettersi innanzi alle altre coppie, corre di qua, sguizza di là, froda il torno; beata se può aver più ballerini alla volta. La leggerezza e la vanità sono le sue occupazioni. Eleonora non bada a chi promette i balli e fa nascere discordie e risse, di che si compiace. È portata all'intrigo. È lodevole costume, diceva la signora Bianca, in balli affollati aver una cartolina, dove si scrive il nome del danzatore e della danza. Queste osservazioni poi si moltiplicavano nell'occasione de' rinfreschi e de' confetti; al qual proposito conchiudeva che nessuna cosa mette più in mala vista la giovinetta, che dev'essere l'ideale della poesia, che il vizio della gola, l'ideale della prosa e della mate rialità. Ne' balli è dove più occorrono le presentazioni. L'uso del presentare è portato ad un eccesso ridicolo presso gli Inglesi. Una dama vedrà un signore tutti i dì ne' passeggi, lo troverà in tutte le veglie da dieci anni, non ignorerà punto la sua condizione, il suo nome e cognome; però se le vien dimandato se lo conosce, risponde subito di no; perchè a lei non fu mai presentato. Si racconta questa ridicolezza. Un Inglese saliva sur unpiroscafo in quella che un viaggiatore cadeva in mare. " Signore, gli si grida, guardate un che s'annega! „ L'Inglese s'arma l'occhio della sua brava lente, e guarda; finalmente, risponde: " è impossibile, non m'è stato punto presentato „. Ne' balli ufficiali, dove tanti sono gli invitati e di tutte le qualità, è bene che la giovine sappia con chi danza; onde il ballerino è in dovere di farsele presentare da qualche conoscente. Ma ne' balli di famiglia sarebbe un mettersi al ridicolo 1' aspettare le presentazioni. Lì si sa che gli intervenuti sono amici di casa.

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