Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbigliarsi

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GIACINTA

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Capuana, Luigi 2 occorrenze

- le ripeté la sera della festa quando terminò di abbigliarsi, davanti allo specchio, mentre Marietta le aggiustava le pieghe del vestito contenta e superba della sua bella padroncina. Appena Giacinta entrò nel salotto già pieno di signore e di invitati presa per mano con la Gina che la faceva sorridere, gettandole, con un rapido movimento del capo, le sue piccole malignità in un orecchio - quella sua aria quasi di sfida fu subito notata. - Vai a ruba - le disse il commendatore entrando in mezzo alle signore che le facevano festa. Le presentava tutti ad una volta, tre impiegati della Banca agricola che desideravano ballare con lei e s'inchinarono, pretenziosamente impomatati sfoggianti le bianchissime e lucide camicie fra il largo sparato dei corpetti, e i polsini dagli enormi bottoni che coprivano fino a metà le mani strette nei guanti. Andava proprio a ruba, specie fra i giovanotti. La signora Marulli vedendola parlare animatissima e ridere fra un gruppo, in un angolo, era sorpresa anche lei dell'insolita spigliatezza di sua figlia. - È troppo ingenua - disse al Mochi. - Bisogna avvertirla. - Elle chasse de race rispose Mochi che si divertiva spesso col punzecchiarla. - Com'è felice la tua figliuola! - venne a dirle da lí a poco la signora Maiocchi. - Osserva ... Dopo la malattia si è fatta piú bella ... Ma brava! Come balla bene! Giacinta sguizzava leggera fra le coppie che ballavano confusamente, abbandonata al suo ballerino che, guidandola, le domandava: - Si sente stanca? - No, punto. E giravano, giravano, sguizzavano; Andrea Gerace un po' serio, ella sorridente, da persona già come abituata, quantunque fosse quello il suo primo ballo. - Lei balla come una meridionale - le disse Gerace in un momento di sosta. - È la prima volta che io non rimpiango le feste di Napoli. - Son lieta - rispose - di rammentarle in qualche modo le signorine di laggiú. - Me le fa dimenticare. - ... Che caldo! Si soffoca. Si soffocava infatti; ed era un continuo agitar di ventagli ora che l'orchestra si riposava. Gli uomini si facevano vento coi cappelli a molla schiacciati. - Gerace, una canzonetta delle vostre! ... La signora Villa gliel'aveva detto con quella smanceria di voce e di atteggiamento bambinesco ch'ella soleva affettare per far piú colpo. - Sí, sí! La signora Rossi, la Mazzi, il Porati, il Gessi e gli altri ch'eran lí appresso approvarono. - La Carmenella! Mastro Raffaele! suggerirono ad una volta Merli e Ratti. Anzi il Ratti andò a prenderlo addirittura pel braccio, e facendogli delle moine come una signorina, fra le risate che scoppiavano da ogni parte della sala, lo conduceva al pianoforte dove già preludiava il Porati. - Che simpatico giovane! Giacinta si limitò ad accennare col capo che era della stessa opinione della Gina. Non voleva perdere una nota. Quella melodia, improntata di una gaiezza mesta, si dondolava col suo ritmo, mollemente, e faceva dondolare, per consenso, tutte le teste: poi, all'ardito strappo di voce che riprendeva la frase allegra del ritornello, correva attorno un mormorio di entusiasmo represso. Gina, presa la mano di Giacinta, gliela stringeva forte nei passaggi piú belli, quasi stesse per isvenirsi. - Canta meglio del solito questa sera! - le diceva sotto voce. Quella sera Gerace aveva anche una singolare maniera di lanciar le note verso Giacinta; ed essa, che se n'era accorta, se le sentiva aggirare attorno alla persona, posar sulla fronte, strisciar lievemente sulle guance e sul collo, solleticanti; e aggrottava le sopracciglia, e si chinava inavvertitamente verso di lui, attratta da quella strana sensazione cosí nuova per lei. Quando alla fine scoppiaron gli applausi, le parve di destarsi da un sogno. - Quella musica era durata un'eternità? ... Un minuto secondo? Non sapeva rendersene conto. Gerace le si era avvicinato per ringraziarla degli applausi. - Son io che debbo ringraziar lei - rispose. - Che musica! Mi è parso quasi di veder Napoli e il suo golfo, che, forse, in realtà non vedrò mai. - Ti diverti dunque, malatina? - venne a dirle Mochi in quel punto. La sorvegliava, inquieto, da un pezzo; e le porse il braccio, mentre Giacinta rispondeva: - Non è difficile, a quel che pare. Vedendoli passare tra la folla degli invitati, la Maiocchi ammiccò alla signora Villa seduta dirimpetto. L'assiduità del Mochi attorno di Giacinta cominciava a dar nell'occhio: - Quel vecchio dissoluto era capace di tutto! La signora Maiocchi notò che Giacinta, tornando in sala sempre al braccio del Mochi, era un po' rannuvolata. Infatti non ballò piú. - Grazie - disse al Ratti che la invitava ad una polka. - Sono stanca. Ho ballato anche troppo; son convalescente. Mi scusi.

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