Nemmeno: troppo discontinuo nel discorso, troppo poco forense, in quegli alti e bassi, quei mormorii alternati ad esplosioni e ruggiti, da lasciar muti i suoi accompagnatori, mentr’egli agitava in aria il bastoncino dal manico d’argento; a guardar bene l’accozzo dei colori del suo abbigliamento, era in questo qualche cosa di così azzeccato, che veniva fatto di pensare a un grande architetto, a un coreografo, a un arredatore: ché il pittore Luigi Spazzapan denunciava la sua segreta elezione — come un cavaliere antico il suo amore dallo scudo — in virtù di una rara eleganza: chi non ricorda le sue flanelle tortora, le sue camicie sui cui colletti spiccavano cravatte a farfalla?
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