Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIOR

Risultati per: abbietti

Numero di risultati: 1 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400496
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
  • UNIOR
  • ws
  • Scarica XML

Mortificazione della carne, ricerca del dolore, spirito di sacrificio, ubbidienza passiva, desiderio supplice di essere abbietti, e quante altre simili cose sono rimproverate all'ascetismo cristiano, significano di per sé assai poco, se altri elementi positivi non ci aiutano ad intenderne il valore e la direzione morale. L'anima che ha raggiunto la coscienza della sua vita vera, che teme di esser dai piaceri fugaci del senso distratta dalle alte contemplazioni e dai tenaci affetti dello spirito, che vuol tentare nelle prove più ardue la tenacia del suo volere, trascendente il tempo e lo spazio per fissarsi nel bene assoluto, cerca il dolore ed il sacrificio; non il dolore né il sacrificio, ma il senso vivo della forza spirituale contro il dolore, ma l'affermazione alta e feconda del bene che è nel sacrificio. La mortificazione della carne non è morale, se non è preparazione allo slancio dello spirito verso il bene: una mortificazione la quale impigrisse lo spirito, creasse disturbi cerebrali e nervosi, non avrebbe senso, neanche pel cristiano; per lui, anzi, meno che per ogni altro. L'obbedienza non significa passività di animo: essa non ha senso se non significa rinvigorimento della volontà individuale in una volontà sociale concorde di bene. La dipendenza di una banda di assassini dal capo può essere perfetta, come obbedienza, il che la farebbe oggi accetta a molti; ma ciò non toglie nulla alla sua ripugnanza; il metodo è buono, ma l'intento perverso. E così è del sacrificio: che un uomo il quale ha votato la sua esistenza ad una casa di bene si faccia uccidere dalle febbri per una notte passata insonne all'aperto, per sé non ci dice nulla; forse l'ammireremo, forse cercheremo solo di scusarlo. Ma che egli affronti il male senza temere la morte, che la sua esistenza si spezzi in un grande sforzo per una grande causa che lo aveva assorbito tutto, che il sacerdote della sua religione ed il reggitore del suo popolo gli dieno insidie ingiurie condanne e la morte, questo è sacrifizio prezioso, perché è la lotta epica di un uomo per il bene contro il male, riflessa in mille coscienze che ne divengono più forti, elevata a simbolo ed insegna di simili lotte per tutto, talora, un periodo storico, o, come avvenne nel Cristo, per tutti i tempi e per tutta l'umanità.

Pagina 149

Cerca

Modifica ricerca

Categorie