Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

450416
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Non si può a meno di rimpiangere amaramente, ma se ciò sia giusto è un’altra questione, il grado in cui l’uomo tende ad aumentare di numero; perchè questo nelle nazioni barbare mena all’infanticidio e a molti altri mali, e nelle nazioni civili alla povertà abbietta, al celibato, ed ai matrimoni tardivi dei prudenti. Ma siccome l’uomo soffre gli stessi mali fisici degli animali sottostanti, egli non ha il diritto di credersi esente dai danni che vengono in conseguenza della lotta per la vita. Se non fosse stato soggetto alla scelta naturale, certamente non sarebbe mai giunto al posto che occupa ora di uomo. Quando vediamo in molte parti del mondo immense aree della terra più fertile appena popolate da pochi erranti selvaggi, ma che potrebbero bastare al mantenimento di numerose famiglie felici, si può supporre che la lotta per la vita non è stata sufficientemente seria per forzar l’uomo ad elevarsi ad un livello ancor più alto. Giudicando da tutto quello che si sa intorno all’uomo ed agli animali sottostanti, vi è stata sempre una sufficiente variabilità nelle facoltà intellettuali e morali, perchè progredissero di continuo mercè la scelta naturale. Senza dubbio questo progresso richiede il concorso di molte circostanze favorevoli; ma si può ben dubitare se le più favorevoli avrebbero bastato, qualora il grado dell’accrescimento di numero non fosse stato così rapido, e la lotta per la vita che ne derivava non fosse stata in sommo grado dura.

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Appena una tribù ha riconosciuto un capo, la disobbedienza diviene un delitto, ed anche la più abbietta sommissione è considerata come una virtù sacra. Siccome nei tempi più rozzi nessun uomo può rendersi utile ed essere fedele alla propria tribù, se manca di coraggio, così questa qualità è stata universalmente messa al più alto posto; e quantunque nei paesi civili un uomo buono, ma timido, possa rendere maggiori servigi alla comunità che non un valoroso, non possiamo a meno di onorare istintivamente quest’ultimo più di quello senza coraggio, per quanto sia buono. Inoltre, la prudenza, la quale non ha che fare colla prosperità degli altri, per quanto sia una virtù utile, non è mai stata molto apprezzata. Siccome nessun uomo può, senza sagrifizio, padronanza di sè e forza nel sopportare, mettere in pratica le virtù necessarie al bene della sua tribù, queste qualità sono state in ogni tempo tenute molto giustamente in altissimo concetto. Il selvaggio Americano si sottomette senza un lamento alle più orribili torture per dimostrare ed afforzare la sua fortezza ed il suo coraggio; e noi non possiamo a meno di ammirarlo, come anche un Fakiro indiano, il quale per un assurdo principio religioso si dondola sospeso ad un gancio infilzato nelle sue carni.

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