Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Rivoluzione e ricostruzione

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1922
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 264-308.
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Certo, di questa nuova atmosfera (che auguriamo le passioni umane e gli interessi particolaristici e di setta e i pregiudizi di cultura e di tendenza politica non valgano a turbare), il paese ha tutto da avvantaggiarsene, specialmente attraverso la realizzazione della libertà scolastica, fin oggi manomessa, e della possibilità di una maggiore diffusione delle opere pie di assistenza e di beneficenza, ispirate a criteri cristiani e al rispetto religioso. Però a un patto: che nessuno pensi di monopolizzare la chiesa a scopo politico ed economico, a difesa di interassi di classi e di dominio di partiti. Ciò qualche volta ci è stato rimproverato; ma noi fin dal sorgere cercammo, e il Vaticano e i vescovi più volte cercarono, di chiarire le posizioni, riconoscendo per noi la nessuna dipendenza e la più perfetta autonomia; e ci siam sempre guardati dal parlare in nome della religione, pur parlando della religione, come ogni cittadino e ogni credente sa e deve fare. Ma quello che diciamo per noi, lo ripetiamo anche agli altri, specialmente alle classi dirigenti e abbienti, che tollerarono (e spesso aiutarono) i movimenti proletari anticristiani e antinazionali, almeno nel passato; ma che invece pretesero che la chiesa combattesse e sconfessasse quel movimento proletario che non è da oggi, e che oggi, senza confondersi col partito popolare italiano, trae origini dalla medesima scuola cristiano-sociale, che ha in tutto il mondo civile i suoi studiosi, i suoi organizzatori e proseliti, con il medesimo diritto di cittadinanza e di rispetto. Peggio sarebbe che qualcuno pretendesse operare in modo che la chiesa sembrasse alleata a tendenze politiche ed economiche; neppure l'apparenza di ciò potrà esservi oggi in Italia nei riguardi del papato, sia per la sua alta posizione spirituale sia perché indipendente dagli interessi di stato, che un tempo lo potevano legare a combinazioni politiche per la tutela dello stato pontificio. Non sarà difficile però determinare nel popolo stati d'animo di turbamento e di sospetto, come nel passato, attraverso atteggiamenti particolaristici di cattolici e di clericaleggianti, come avvenne in Francia, dopo il consiglio autorevole di Leone XIII al ralliement, sìda creare l'ambiente adatto allo sviluppo dell'anticlericalismo politico. Questo avvertimento vale per gli altri, ma vale anche per noi, perché in Italia non dobbiamo affatto perdere quello che in tanti anni si è acquistato, anzi dobbiamo consolidarlo: cioè lo spirito di fiducia e di benevolenza verso la chiesa, anche da parte di coloro, e sono purtroppo molti, che non sono credenti né religiosi, ma che valutano positivamente lo spirito religioso nelle nostre famiglie e le vitalità spirituali del nostro paese; e sanno che questo spirito giova assai allo sviluppo morale della nazione.

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Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

402511
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
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Denunziatore, per definizione e per ufficio, di tutto il putrido e il viziato che c'è nei governi borghesi, di tutto quel che nell'attività dello Stato obbedisce ad influenze e pressioni di gruppi particolari, di tutti i mezzi dei quali le classi abbienti si giovano per estendere o difendere il loro dominio economico e politico, esso ha in mano quasi solo ⸺ e ciò sia detto più particolarmente a vergogna di quei cattolici che mostrano una tanto facile adattabilità alle combinazioni ed agli intrighi locali e parlamentari di qualsiasi genere — quel poco di elementi vivi di pensiero e di coscienza i quali vanno operando dall'interno, faticosamente, nuove orientazioni nel nostro corpo elettorale. E solo esso non prende l'elettore come è, avvicinandosi agli interessi ed alle aspirazioni sue particolari, ma cura di trasformate quest'elettore, conducendolo ad una disciplina di partito, all'accettazione di certi principii e vedute generali, e ad una visione degli affari pubblici che, se non coincide ancora con quella degli interessi collettivi, abbraccia almeno tutta una classe, e la più bisognosa, dalla società italiana.

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