Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbienti

Numero di risultati: 6 in 1 pagine

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Signorilità

197916
Contessa Elena Morozzo Della Rocca nata Muzzati 6 occorrenze
  • 1933
  • Lanciano
  • Giuseppe Carabba Editore
  • paraletteratura-galateo
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È destinato a fanciulle e a madri, per le quali la vita non è solo egoisticamente chiusa nelle mura della casa, nè solo spalancata sulla vita mondana; alle fanciulle e alle madri che sanno compiere in modo coscienzioso, in perfetto stile fascista i loro doveri domestici, e, nello stesso tempo, non dimenticano i loro doveri di intellettualità, nè quelli di un doveroso aiuto morale e materiale ai meno abbienti ed ai meno fortunati. E neppure rinunciano ad un divertimento onesto e lieto. La signorilità che è lavoro, dignità, modestia, cortesia, ospitalità, equilibrio, semplicità, è la qualità migliore che un individuo possa avere, che una famiglia possa vantare. È stata sempre retaggio della stirpe italica, e deve esserlo maggiormente nelle nuove generazioni della nuova èra.

Per famiglie solo modestamente abbienti, la stanza adibita a studio abbia pochi mobili, ma buoni, qualche tappeto, un sofà con poltrone analoghe in cuoio o in bella stoffa. Se non si possono comperare degli scaffali chiusi, si facciano fabbricare aperti, in noce, tutti eguali, di bella linea. E sul loro piano superiore si posino vasi di Murano o vecchie ceramiche con molti fiori, fotografie ecc. Nello studio bene illuminato, (magari con quei moderni diffusori di luce a sfera e a goccia, che aumentano molto la potenzialità delle lampadine), non manchi mai di essere in vista il nuovo insuperabile Atlante del Touring, un orario ferroviario, un calendario, e, per chi vive in grandi città o in paesi di escursioni, uno specchietto con l'elenco dei monumenti artistici, musei ecc., che oggi si possono visitare gratuitamente. Mediante l'aspiratore elettrico, la padrona di casa faccia una accurata pulizia giornaliera dappertutto e specie nei libri che la polvere, accumulandosi, facilmente deteriora...

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Meglio se questo compito è accettato da una signora anziana che può, se è ricca, provvedere lei i mezzi di trasporto o il thè, o che si assuma una parte di spesa per le meno abbienti... In tale caso gli invitati ricambino la cortesia; gli uomini, col dono di fiori o di un libro, o di uno spartito d'opera; le signore con un piccolo lavoro di buon gusto, fatto dalle loro stesse mani...

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Nelle altre tribune e recinti sarebbe di obbligo il nero e il velo in testa, però il Papa, padre tenerissimo, si preoccupa per i non abbienti e non vuole escludere dalla casa di Dio quelli che non posseggono un guardaroba ben fornito. Parecchie invitate spesso approfittano di questa bontà, vestono in rosso o in giallo, e vanno beatamente con cappelli variopinti, dando prova di poca convenienza e di poca educazione... Una veletta modesta costa poche lire, un vestitino scuro è presto rimediato, un mantello nero può essere chiesto ad un'amica...

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Spesso, quando le famiglie dei fidanzati sono entrambe abbienti e in buona posizione morale e sociale, i thè di fidanzamento sono due, giacchè anche i futuri suoceri vogliono presentare la futura nuora ai loro amici. Ma, in tale caso, avrà la precedenza quello offerto dalla madre della fidanzata. Questa, vestita di un elegante abito da pomeriggio, stia con la madre e col suo «amato bene» nel primo salotto (se ne possiede più di uno), o accanto all'uscio del salotto, se ne ha soltanto uno. Presenterà il fidanzato agli ospiti (stia attenta, nell'entusiasmo del momento, di non presentare gli ospiti al fidanzato) ringraziando cortesemente dei rallegramenti; li faccia sedere o accompagni nella stanza da pranzo per il thè, affidandoli al padre o a una sorella, o a una parente. Quando tutti saranno riuniti, allora ella stessa, con la mamma e col fidanzato, vada a prendere il suo thè e si unisca ai gruppi, lieta e cordiale, semplice e naturale, senza darsi importanza, non celando la sua gioia, ma non ostentandola, (per il thè vedi cap. VIII). Naturalmente ella avrà al dito l'anello del fidanzamento. Fino a pochi anni fa, esso consisteva in un brillante e in una perla; ora consiste o in un solo brillante molto bello, o in uno zaffiro contornato di brillantini legati in platino e formanti disegno. Un' usanza delle grandi famiglie, specie straniere, che merita di essere seguita anche nelle famiglie più modeste, è quella di avere un anello di fidanzamento, che passa di generazione in generazione alla fidanzata del primogenito; ognuna di esse, diventata moglie e madre, lo cederà a suo turno, nel giorno del fidanzamento del suo figliolo. Generalmente questo anello porta in minuscoli brillantini, la cifra o la corona della famiglia su di una grossa pietra preziosa o dura. Ma anche qualunque genere di anello può servire; inciso nel cerchio d'oro vi sia la data dell'anno (non del giorno e dell'anno per non occupare troppo spazio). E non occorre aggiungere che, per una ragazza di cuore, educata a buoni sentimenti, la tradizione dell'anello di fidanzata deve essere un incitamento ad una vita onesta di buona mamma, un segno tangibile dell'onoratezza di una famiglia, che deve continuare in lei. La fidanzata ricambi il dono o con un anello, o con bottoni da polsino o con un orologio, e non con una spilla da cravatta... «Dono che punge, l'amor disgiunge»...

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Ed ecco sorgere la necessità di scuole professionali pel le giovinette abbienti, e la necessità di quelle scuole per domestiche, che, dopo un certo tirocinio, rilasciano un diploma, - scuole che sono numerose all'estero e che vanno sorgendo in Italia - scuole basate su caratteri di assoluta praticità... Ecco sorgere la necessità che tutto, in casa, sia deciso con ponderatezza, senza nulla lasciare al caso. Per esempio: una volta una signora fece ridere delle amiche, dicendo loro che la previdente intelligenza e praticità della padrona di casa, deve esplicarsi anche... negli strofinacci da spolverare! (ancora non era inventato l'aspiratore elettrico...) ma, poi, esse dovettero convincersi che, adibendo a quest'uso qualche vecchio straccio, o qualche tessuto bucherellato o bucato, andava a finire che il buco entrava... proprio nel braccio di una figurina di porcellana o nell'ansa di una zuccheriera, e che, ritirando con forza lo straccio, figurina e zuccheriera andavano facilmente a terra in frantumi. Il posto del telefono deve essere bene studiato, in modo da risparmiare tempo e moto a chi lo adopera maggiormente, in modo da essere al riparo da indiscrezioni, ecc.; quando una casa è a due piani, l'avere un secondo apparecchio con derivazione, costa cento lire annue in più (tariffa di Roma), ma risparmia notevolmente gambe e anche nervi. Il libro degli indirizzi deve essere tenuto sempre aggiornato; esso deve avere anche una piccola rubrica o aggiunta coll'indicazione degli onomastici e natalizii delle conoscenze più intime, e del giorno in cui le amiche ricevono... Piccole cose, ma utili nel senso sociale, e pratiche, perchè risparmiano tempo... tempo di cui, teniamolo bene a mente sempre, abbiamo il sacrosanto dovere di essere avare.

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