Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbiatevene

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Il Galateo

181076
Brunella Gasperini 1 occorrenze
  • 1912
  • Baldini e Castoldi s.r.l.
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Per quanto possa sembrarvi inaudito che il vostro adorato, intelligentissimo, meraviglioso cane possa non riuscire del tutto gradito a qualcuno, questa incredibile eventualità si può verificare: non abbiatevene a male. C'è chi ama gli animali e chi no: si può essere amici lo stesso, purché gli uni non pretendano di redimere gli altri. Specie se si tratta di ospiti. Non è sensato forzare l'ospite schizzinoso a fare amicizia con l'esuberante cane di casa («ma su, salutalo, fagli una carezza, fagli i complimenti, lui capisce tutto, non vedi? Gli manca la parola»). Ma l'ospite schizzinoso pensa alle pulci, al cattivo odore, alle zampe sporche, ai propri vestiti, e della parola del cane non gliene importa niente, ci mancherebbe pure che parlasse, quella bestiaccia invadente! Così pensa, mentre con un sorriso tirato cerca di tenerlo a distanza, e rimpiange il momento in cui ha accettato di venire in questa casa dove i cani intrattengono gli ospiti in soggiorno. Ancora più stupido è pretendere che l'ospite che ha paura degli animali in genere, non ne abbia dei nostri. «Ma dài, non avrai paura di Dober! Abbaiare è il suo mestiere, e poi non vedi che lo tengo? Se ti metti seduto e non ti muovi e non lo guardi e parli d'altro, lui si acquieta e non ti fa niente.» E per tutto il tempo del soggiorno ci si immagina l'ospite immobile sulla sedia, le mani aggrappate ai braccioli, il collo rigido, gli occhi fissi sulla parete di fronte, a far finta di non vedere il mostro ringhiante lì presso, e a chiedersi se e quando potrà mai uscir salvo di lì. E i gatti? Be' i gatti non vociferano, non ringhiano, non leccano la faccia agli ospiti; in genere se ne stanno acquattati in un angolo, oppure saltano in cima a un mobile e di là guardano l'intruso con distacco e palese ironia. Ma qualche volta, non si sa se per cortesia o per dispetto, càpita che il gatto di casa vada a strusciarsi contro le gambe dell'ospite o addirittura gli salti in grembo con un sordo ronzio, che è musica per le orecchie dei padroni, ma non per quelle, dell'ospite non zoofilo: il quale, nel migliore dei casi, pensa che il suo abito blu si riempirà di maledetti peli (e infatti così sarà). Su, portate il gatto in un'altra stanza. Un po' di buon senso, amici zoofili. L'ospite, dicono, è sacro. Se il vostro cane o il vostro gatto lo sono di più (non che non vi capisca) non ospitate persone non zoofile.

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