Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbiatene

Numero di risultati: 9 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Galateo ad uso dei giovietti

183832
Matteo Gatta 1 occorrenze
  • 1877
  • Paolo Carrara
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Rispetto ai denti, la cui bellezza e bianchezza è tanta parte dei pregi esteriori della donna e dell'uomo, abbiatene la maggior cura e, come vi diceva poc'anzi a proposito dei cerretani, non usate alla cieca ogni sorta di polveri o manteche o aceti esposti nelle vetrine dei profumieri e strombazzati nella quarta pagina dei giornali, ma di cui sono ignoti gli ingredienti. Volete uno specifico eccellente e a buon mercato? Un po' di magnesia. Ne volete un altro che costa un bel nulla? Carbone polverizzato o fuligine. Nè mi rate le meraviglie nè ridete sottecchi; guardate invece quelle due file di perle che hanno in bocca i piccoli spazzacamini e rimarrete convinti dall' evidenza. Insisto su questo punto della pulitezza dei denti, che è di una grande importanza. Chi trascura di risciacquarsi la bocca e di nettare ben bene i denti coll'apposito spazzettino un paio di volte al giorno, li vede coprirsi a poco a poco di uno strato giallognolo e nero, e manda fuori col respiro un alito corrotto: poi ad uno ad uno si guastano e cadono ; e dolori acutissimi costringono il paziente, troppo tardi pentito della sua trascuranza, a ricorrere al chirurgo per farsi estirpare anche i rimastigli. Ed ecco perduto uno degli ornamenti principali della persona. Nè alcuno vorrà oppormi che vi sono dentiere artificiali di così stupenda fattura da ingannare l'occhio più perspicace. Non nego che sia una grande fortuna il poter rimediare al brutto sconcio di una bocca sdentata in età giovanile, ma anzitutto quelle dentiere costano molto denaro, e poi converrete meco che altra cosa sono i bei denti naturali, altra i posticci. In quanto ai profumi, sappiamo che essi ponno mascherare gli odori cattivi, ma non toglierne le cause, che devono essere combattute con cure igieniche e mediche. Monsignor della Casa a questo proposito dice con bel garbo di cinquecentista: « Non si vuole nè putire nè olire, » cioè dal corpo non deve esalare nè disgustoso nè buon odore ; e solo concede ai giovinetti « alcuni odoruzzi semplici d'acque stillate. » Vada dunque per le acque stillate.

Pagina 34

Galateo per tutte le occasioni

187690
Sabrina Carollo 3 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Abbiatene rispetto e aspettate qualche giorno prima di farvi sentire e vedere. I bimbi appena nati non hanno numerosi strumenti per esprimere le loro opinioni (se si tralascia lo strillo perforante): dunque non sappiamo bene se è loro gradito passare di braccio in braccio per regalare a tutti l'ebbrezza di un cucciolo da coccolare. Per questo siate discreti nel chiedere di prendere il piccino: non è un bambolotto creato per vostra personale soddisfazione. Ricordatevi di prestare attenzione anche al neopapà: se si tratta del primo figlio, per gli uomini comincia la vera, dura resa dei conti con la realtà di adulti. Scherzi a parte, ormai quasi tutti i babbi assistono la moglie durante il parto, e spesso e volentieri il loro livello di stress supera quello della compagna (stress, non dolore). Dunque complimentatevi e concedetegli almeno l'onore di qualche somiglianza con il nuovo nato. Se ci sono dei fratellini, non vanno assolutamente dimenticati: complimenti e regali anche per loro sono necessari per mantenere una buona armonia ed evitare imbarazzanti scene di tentato fratricidio. Alcuni manuali di buona educazione sconsigliano di adeguarsi all'usanza di appendere un bel fiocco, rosa o celeste, fuori dalla porta o dal portone di casa, in occasione della nascita: ma si tratta di un evento talmente allegro che non si vede il motivo di negare la gioia di un sorriso per la vita che si rinnova anche a un qualunque passante. Per partecipare tutti della nascita, alcuni usano ancora stampare biglietti augurali da inviare, anche se con l'avvento della tecnologia è ormai più vorticosamente probabile ricevere una foto digitale della creatura appena uscita dal grembo. Anche per gli inviti al battesimo non è più molto in uso stampare biglietti. I confetti invece sono sempre graditi, così come un piccolo rinfresco dopo la cerimonia. Padrino e madrina vanno avvisati almeno con qualche giorno d'anticipo: tradizionalmente, i loro doni sono piccoli preziosi con incisi nome e data di nascita del neonato. Altro regalo che ricorre frequentemente ai battesimi è il braccialetto d'oro e corallo benaugurale. Infine, una nota a proposito del nome del pargolo. Bisogna ricordare che il nome è una specie di passaporto, una presentazione che ognuno di noi porta con sé per tutta la vita. Chiamare un figlio in un modo stravagante significa renderlo infelice per tutta la vita. Se Fruttero e Lucentini definiscono una catastrofe onomatologica la progressiva riduzione della variazione dei nomi di battesimo - quanti Andrea, Valentina, Marco e Chiara? - è anche vero che andare a pescare nel torbido non aiuta a risolvere la questione. Fate attenzione al cognome del piccolo (come dice la saggia Claudia Porta, è un bene che i suoi genitori non si siano lasciati tentare dal chiamarla Bianca o Vittoria), evitate le mode - diabolicamente incisive quelle dettate da calciatori, veline o personaggi televisivi di successo del momento - né ostinatevi a trovare qualcosa di originale a tutti i costi. E non rischiate troppo: Adone e Angelica potrebbero essere eredità troppo difficili da affrontare per degli adolescenti brufolosi.

Pagina 133

In questi casi, abbiatene ovviamente rispetto e siate inoltre comprensivi. ✓ Allo stesso modo può succedere un accidentale, comprensibile ritardo. Siamo sempre molto severi nel giudicare il lavoro altrui, ma quante volte capita a noi di ritardare? ricordatevene prima di arrabbiarvi. ✓ Capita a tutti di rompere qualcosa. Non innervositevi. ✓ Informatevi sui detersivi e sull'attrezzatura con cui si trova meglio. Se siete ecologisti convinti, cercate una mediazione tra l'obbligarla a usare aceto con tanto olio di gomito e il più inquinante tra i prodotti per le pulizie. ✓ La fiducia è fondamentale. Vietati quindi i patetici tranelli organizzati per verificare la correttezza della propria colf, tipo abbandonare distrattamente dei soldi in bella vista. Sono umilianti per chi li pensa prima ancora che per chi li subisce. ✓ Ricordate che esisterà sempre una differenza tra il vostro modo di intendere le pulizie e quello di altre persone. Spiegatevi con cura invece di lamentarvi e comunque siate comprensivi. Meglio ricevere istruzioni precise che lamentele dopo, così come è meglio ricevere un appunto che respirare dei sottintesi sgradevoli. ✓ Se la domestica è fissa, deve avere la possibilità di accedere al frigorifero tutte le volte che desidera. Se si tratta di una persona che presta servizio a ore, è carino da parte vostra offrirle un caffè se siete in casa, oppure farle trovare la caffettiera pronta e il necessario per servirsi. ✓ Si dice sempre grazie e per favore. ✓ Eventuali problemi o appunti si discutono in privato, mai davanti a terzi. ✓ Le persone di servizio sono tenute alla discrezione riguardo alle abitudini personali dei padroni di casa, ma sta anche a questi ultimi evitare di mostrarsi in situazioni imbarazzanti o abbandonare oggetti stravaganti e/o personali in giro per la casa. ✓ Se si vuole assumere domestici fissi, è indispensabile che abbiano una loro stanza personale, possibilmente con il televisore e il bagno, e la massima libertà possibile (ovviamente nel rispetto dei termini contrattuali). ✓ Se volete far indossare una divisa, meglio che la scegliate con la persona che dovrà usarla, in modo che non si senta costretta ma a proprio agio. ✓ Insegnate ai bambini il rispetto per chi vi aiuta in casa e seguite personalmente gli animali domestici, che non devono necessariamente piacere a tutti. ✓ Assolutamente doveroso pagare con puntualità e precisione quanto dovuto. ✓ A Natale, oltre alla tredicesima, è cosa carina far trovare un pensierino, che non sia ovviamente un grembiule nuovo o un piumino per spolverare.

Pagina 165

Abbiatene rispetto e attenetevi alle regole. Non attraversate campi coltivati. Non usate moto e fuoristrada sui sentieri di montagna.

Pagina 60

Donnine a modo

193997
Camilla Buffoni Zappa 1 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Trevisini - Editore
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Se vi prestano un libro abbiatene gran cura, e cominciate col ricoprirlo subito di una fodera di carta; quest'ultima pratica sarebbe villana se invece del libro che ricevete in prestito, ricopriste quello che a prestito date a qualcuno, poichè gli direste chiaramente che non vi fidate del suo ordine. 24. Non offrite mai a prestito cosa alcuna per pentirvene poi e fingere di non ricordare la vostra offerta; e se qualcuno usa in tal modo con voi, non ricordategli quanto ha promesso, non vi ostinate a voler mantenuta una parola da chi si studia di dimenticarla. 25. Le fanciulle hanno mille modi di rendersi reciproci servigi sia coll'insegnarsi l'una l'altra lavoretti C. BUFFONI-ZAPPA 4 graziosi, col prestarsene i campioni; offriteli alle vostre compagne, ma non chiedeteli se appena potete pensare che vi sarebbero dati a malincuore.

Pagina 45

Le buone usanze

195704
Gina Sobrero 1 occorrenze
  • 1912
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Abbiatene molta cura, se volete essere eleganti: la più bella toeletta è ridicola, o sfigura, almeno, se è accompagnata a scarpe scalcagnate e sciupate. È fuori luogo portare scarpe leggere nelle passeggiate in montagna, in campagna; oltre il correre pericolo di accidenti spiacevoli, si dà prova d'una affettazione che non è certo di buon gusto. Le scarpe di colore non si portano in visita, nè con una veste elegante; sono invece adatte al mattino, in campagna e al mare. È proprio vero che vivendo s'impara; da quando comparve la prima edizione di questo mio libricciuolo, ho visto persone elegantissime, signori e signore, azzardare le scarpe gialle in città, in visita, ai pubblici passeggi e nessuno se ne stupiva. Evidentemente io sono stata troppo severa nel mio giudizio. Insisto, ciò nonostante, nel disapprovare la nuova ed importata consuetudine. Gli uomini si permettono in questo senso molta più libertà; abbiano però riguardo alla vernice che adoperano per la loro calzatura: alle volte è assai poco profumata ed essi debbono sapere che inferiori forse a loro in molte cose, noi donne abbiamo però il senso dell'odorato assai più sviluppato. Per casa è raffinato tenere scarpe speciali; chi non ha la vettura non può trovar piacevole di tenere indosso oggetti che hanno raccolto la polvere della strada, e calpestato i detriti della vita cittadina. Le inglesi, che nella strada vediamo così mostruosamente calzate, in casa portano minuscole scarpette dette slippers, che le fanno parere graziose ed eleganti. Le pantofole sono incompatibili fuori dalla stanza da letto; nè un uomo, nè una donna fine si fanno vedere, nemmeno dalla famiglia, in questa troppo comoda calzatura. Le galoches, o scarpe di gomma per ripararsi dall'umido, sono tollerate, ma niente di più; si lasciano in anticamera e si rimettono all'uscita: sarebbe sconveniente fare con esse una visita.

Pagina 143

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200803
Simonetta Malaspina 2 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
  • paraletteratura-galateo
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Evitate alle persone lo sgradevole spettacolo di un fazzoletto sporco e spiegazzato: perché esso non si riduca così, abbiatene in tasca o in borsetta almeno due, magari profumati con una goccia di lavanda o di colonia. Soltanto in caso di raffreddore sono giustificate le eccezioni purché sempre si usi il fazzoletto con discrezione. E poi perché non adoperare i fazzoletti di carta, che dopo l'uso si buttano via? In nessun caso una donna adopererà un fazzoletto da uomo o viceversa. L'uomo userà i fazzoletti colorati soltanto di giorno e mai per la sera. L'uso di mettere il fazzoletto nel taschino non riguarda il galateo ma la moda, alla quale è bene attenersi. Non s'infila il fazzoletto nella manica di un golf o di un vestito; tanto meno lo si lascia in giro per la casa: va tenuto in tasca o nella borsetta. I fazzoletti non si prestano e non si regalano: la superstizione vuole che portino lacrime. Influenzando perfino il rigido galateo la superstizione è diventata regola.

Pagina 176

Abbiate sempre cura della vostra persona: anti, abbiatene ancora più del solito. Il sentirsi sempre freschi e puliti contribuisce ad alleviare un po' le sofferenze di una malattia e la noia della convalescenza. Molto spesso la gente si crede in obbligo di andare a trovare un malato per tenergli compagnia a lungo. Niente di più sbagliato. Una persona malata non sempre ha piacere di parlare e di ascoltare, cose che spesso sono una vera fatica. Sappiate dosare le visite, e limitate, gli argomenti a quelli che in qualche modo possano distrarre il malato. Mai insistere nel chiedere notizie sulla sua malattia: nel parlare di sé stesso, egli si sentirebbe probabilmente peggio. Naturalmente tutto dipende dal tipo di male. Una persona costretta a letto da una ingessatura alla gamba può essere contenta di avere compagnia, mentre magari chi è a letto con l'influenza e la febbre non chiede di meglio che restare solo. I fiori sono graditi a un malato (soprattutto se donna), ma non lo sarebbero sicuramente in caso di malattia molto grave e con pericolo di morte. Non fumate quando andate a trovare un malato. Non portategli dolci se non siete più che certi che possa mangiarli. Nelle cliniche e negli ospedali, i pazienti seguono una dieta prestabilita che non deve essere alterata senza il permesso del medico. Ci sono anche i malati immaginari, quelli che non sanno vivere senza enumerare malanni anche se nella maggior parte dei casi questi sono frutto della loro fantasia. Sono persone convinte in permanenza di star male: basta che leggano su un giornale una notizia riguardante una determinata malattia per convincersi rapidamente di averne i sintomi. E guai a contraddirle: sono talmente convinte dei propri malanni, che finiscono con il sentirsi male davvero. Non sorridete delle loro fisime: se solo sospettassero che voi non li prendete sul serio, finirebbero con il detestarvi. Un'altra cosa: quando una persona vi dice di non sentirsi bene, non ditele subito che anche voi vi sentite male. Questa delicatezza rientra nelle buone maniere: bisogna saper comprendere quelle debolezze degli altri che un giorno potrebbero diventare le nostre.

Pagina 264

Una notte d'estate

249532
Anton Giulio Barrili 1 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
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Sian grilli, o merli, abbiatene mezza dozzina come è toccato a me, poveraccio; e vi passeranno, ve lo prometto, vi passeranno, come son passati a me, che ci son diventato vecchio, col senno di più, e la giovinezza di meno. - Oh, io non farò senno mai più! - gridò fra i ,singhiozzi il povero Geronimo, che ancora non aveva capito. - Eh, v'intendo, v'intendo! - rispose il magnifico Gian Luca. - L'ho veduta pur io, quella vostra Arduina. - L'avete veduta, padre mio? L'avete veduta, e non vi siete commosso a pietà? - Per lei? No davvero, non c'era ragione. - Ma per me... ma per me... - Voi non meritereste altro che d'essere mandato a viaggiare, da solo. - Da solo? E non mi ci mandate, da solo? - esclamò Geronimo, che incominciava a capire. - Dunque... dunque, poichè l'avete veduta... - Poichè l'ho veduta, gran sciocco che siete, ho acconsentito di parlare a quel vecchio matto di Bendinello, mio buon collega ed amico. Andate, e preparatevi ad una felicità che non avreste meritata. Mi sa mill'anni di vedervi metter giudizio. - Geronimo Balbi baciò la mano al padre, con una devozione che mai la maggiore. Il povero giovinotto era fuori di sè dalla gioia. E più doveva essere, quando, venuto qui nella sua camera e affaciatosi alla finestra, vide Arduina al suo davanzale. Per quella volta, non si contentò egli di mandarle un bacio colle dita d'una mano; glie ne mandò con tutt'e due, a diecine. La bella Arduina non poteva fare altrettanto, da quella savia e costumata ragazza che era. Si pose in quella vece una mano sulI cuore, e sorrise.

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