Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbiategrasso

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Scritti giovanili 1912-1922

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Longhi, Roberto 5 occorrenze

Maria della Pace - La chiesa di Abbiategrasso - Il monastero di S. Ambrogio - Bramante Poeta - La scuola di Bramante in Lombardia - Il Battagio - Il Fonduti - Il Dolcebono - L'Amadeo - Cristoforo Solari - Tomaso Rodari - Il Lonati - V. Seregni - L. Palazzi - B. Zenale - Il Bramantino - Cesare Cesariano - Edifici bramanteschi a Milano - L'edilizia a Pavia - L'edilizia a Bergamo - L'edilizia a Cremona - L'edilizia a Lodi - Edifici bramanteschi a Piacenza - L'edilizia in Brianza, in Val Seriana e in Valtellina».

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che cosa che l'arcone a doppio ordine di Abbiategrasso ripeta il doppio ordine del portale di S. Marco? Ahimè, tutto ciò non significa nulla, proprio nulla: anzi significa un errore storico in pieno. Poiché non si tratta di fare la storia del «soggetto architettonico», ma soltanto degli «effetti» architettonici. E allora? Allora ci si accorge fortunatamente che l'arcone di Abbiategrasso non può (come potrebbe?) avere a che fare con la dolce bacheca policroma delle colonne esposte a S. Marco; che per il portico di S. Ambrogio ha ragione il Meyer che ne ha notato il carattere brunelleschiano, poiché basta davvero una piccola mutazione nell'entasi delle colonne, l'aggiunta di un pulvino isnellamente profilato, la sopraelevazione leggermente maggiore della curvatura nell'arco, per mutare l'effetto di eternità e di pace scandita ch'era negli intervalli del portico urbinate, in un fare di eleganza ramosa dispiegantesi a balzi felini, di punto in punto, com'è a S. Ambrogio; che infine la scatoletta di cartone colorato creata dall'Amadeo per sepolcro della famiglia Colleoni non ha proprio nulla di comune, in sede artistica, con la cappella de' Pazzi.

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Satiro e la severità termale di Abbiategrasso; Bramante, forse, è un ricercatore geniale, e imprevisto, e fantastico; non un classico equilibrato e su una sola linea. Egli può anticipare volta a volta le astrazioni neoegiziane di Bramantino, e gli sviluppi carnosi e muscolari dell'architettura michelangiolesca.

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Allargò forse le loro forme, diede loro un senso più monumentale ed intero; ma fu sempre seguendo quelle più antiche ispirazioni e non curandosi delle nuove tendenze plastiche e romanizzanti del maestro (Pavia e Abbiategrasso), anzi abolendo l'arco e i capitelli «decorativi bramanteschi» che i lombardi come Amadeo, Battagio e Dolcebuono crearono dolci falde d'architettura cromatica a Crema e a Lodi - deliziosi supporti, identità intime con la pittura soprammessa; fu così infine che Bramantino in un'astrazione personale profondissima giunse al singolare neoegizianismo della cappella Trivulzio a S. Nazaro e delle sue maravigliose città dipinte.

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Bramante ha architettata la porta del duomo d'Aosta e ha «allungato la chiesa di Abbiategrasso».

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