Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbiate

Numero di risultati: 25 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200795
Simonetta Malaspina 25 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Abbiate rispetto del morto e dei suoi parenti, e condividete il loro dolore, tenendo un atteggiamento di circostanza. Dopo la cerimonia potete fare le condoglianze ai parenti del defunto, ma se.vi accorgete che non è il momento opportuno rimandate questa formalità ad altra circostanza: ancora una volta il galateo s'identifica con la comprensione e l'adattamento alla particolare occasione. Se non vi riesce di dire due parole per esprimere le vostre condoglianze, limitatevi a stringere sentitamente la mano delle persone in lutto. Gli amici del defunto non sono obbligati ad accompagnarlo fino al cimitero, a meno che non siano espressamente pregati da qualcuno della famiglia: in questo caso non possono esimersi. Al funerale di una persona amica non è necessario che le donne vestano di nero: ma comunque devono escludere categoricamente le tinte vivaci e avere sul capo un velo nero. Gli uomini avranno una cravatta scura, possibilmente nera. Soltanto i bambini possono indossare abiti comuni.

Quando togliete la tenda, abbiate cura di controllare che il luogo sia nelle stesse condizioni in cui lo avete trovato. Eliminate le cartacce, i barattoli vuoti, le bottiglie inservibili: non nascondendo il tutto dietro un cespuglio o buttandolo in un ruscello; se proprio non c'è una pattumiera nelle vicinanze, rassegnatevi a portare via tutto con voi o almeno a sotterrarlo. Se siete in un campeggio già organizzato, attenetevi alle regole, tenendo conto delle persone che si trovano nelle tende accanto, e rispettando turni per il bagno, per l'acqua, ecc. La maggiore libertà non deve certo consentirvi di mostrarvi in abbigliamento intimo o trasandato, giacché anche per un campeggiatore valgono le solite regole della decenza e del rispetto per il prossimo. Se andate al campeggio con altre persone, state al gioco sino in fondo, e non fatevi venire nostalgie per le comodità di casa vostra o dell'albergo: fareste la figura del guastafeste, incapace di apprezzare i vantaggi di una vacanza insolita, all'aria aperta. Per evitare sorprese, comunque, partite bene organizzati, con le idee chiare su quello che vi aspetta, con spirito di adattamento e con un po' di spensieratezza.

Mettete nel frigorifero qualche bottiglietta di succo di frutta ma abbiate anche una buona scorta di arance e limoni con i quali preparerete, il mattino dopo, un'ottima bevanda da mettere in un paio di caraffe di cristallo (o- vetro). Gil invitati non gradiranno soltanto liquori ma accetteranno con piacere qualche bibita fresca. Terzo consiglio: non fate in casa pasticcini e torte, a meno che non siate cuoche abilissime. Ordinate tutto dal vostro fornitore, calcolando tre o quattro dolci a persona e altrettanti salatini. Nei buffet, specialmente se si tratta di un cocktail, è preferibile offrire tartine di piccolo formato, stuzzichini in genere, piccoli panini farciti. Le esigenze cambiano secondo l'ora, il tipo di ricevimento e l'età degli invitati. Per un buffet destinato ai ragazzi, bisogna calcolare il maggiore

Non abbandonatevi sulle poltrone e sui divani con l'intento di restarci a lungo e in pose sconvenienti: riposate, se volete riposare, ma abbiate un po' di considerazione per il luogo che vi ospita. In un museo non si fuma. Se siete in compagnia e volete scambiare qualche parere con gli amici, parlate sempre a bassa voce per non dare fastidio agli altri.

Supponendo che abbiate un'automobile di gran prestigio e un autista impeccabile, eccovi qualche raccomandazione. Anzitutto non vestite un autista come un domatore, con strane uniformi piene di bottoni dorati e luccicanti. Le divise degli autisti sono diventate molto più sobrie e ragionevoli. Resta il cappello, naturalmente: un cappello a visiera che l'autista terrà quando guida e si toglierà invece quando aiuta le persone a scendere dalla macchina e a salirvi. Il proprietario sieda dietro, lasciando l'autista solo davanti. Questi parlerà soltanto se interrogato e in ogni caso sara discretissimo.

Se altre persone attendono abbiate discrezione e comprensione: siate brevi. Chi attende poi abbia un po' di pazienza e non si agiti nervosamente. Parliamo ora delle telefonate in casa di amici. Nessuno vi dirà mai di no, quando voi chiederete con bel garbo il permesso di telefonare. Questo non vi autorizza ad abusare, siate perciò brevi. Non chiudetevi dentro la stanza nella quale eventualmente vi hanno lasciato, per raddoppiare o triplicare il numero delle telefonate (qualcuna magari per teleselezione), e per curiosare nell'agenda telefonica dei padroni di casa. Da parte loro i padroni di casa daranno all'ospite piena libertà. Non rimarranno vicino ad ascoltare quello che dice, ma discretamente lo lasceranno solo. Se questo non è possibile, si occuperanno d'altro nel frattempo magari parlando (a bassa voce per non disturbare) con qualcuno o leggiucchiando qualcosa. Se in casa c'è una riunione di amici o un ricevimento e qualcuno chiama al telefono uno dei presenti chi risponde non dovrà assolutamente chiedere "Chi parla?". Il suo compito è semplicemente quello di avvertire la persona chiamata al telefono. Questa, da parte sua, ringrazierà e si scuserà per il disturbo. La telefonata sarà breve. Se per un motivo o per l'altro vi è necessario fare una telefonata interurbana in casa di amici, chiederete al centralino alla fine della conversazione l'importo esatto: lascerete la somma accanto al telefono e avvertirete più tardi la padrona di casa, ringraziandola. Anche se questa protesterà, non riprendete il denaro. Se si tratta di una telefonata per teleselezione, l'ospite non si regolerà grosso modo né costringerà i padroni di casa a calcolare gli scatti. Sarà molto più garbato da parte sua limitarsi a ringraziare e disobbligarsi l'indomani con un mazzo di fiori. Il telefono non dev'essere nemmeno il mezzo meccanico per fare i compiti. Le ragazzine e i ragazzini non devono accaparrarselo per i loro affari di scuola, per gli ultimi pettegolezzi o per i primi amoretti. Con questo non vi esortiamo a servirvi del telefono come se il microfono scottasse. Troppa fretta a volte può essere scambiata per uno sgarbo! Come sempre, c'è la giusta misura. Non allungate i discorso dopo esservi salutati. È molto riprovevole l'abitudine di tormentare chi telefona dando suggerimenti, prendendo in giro, inserendosi a forza nella conversazione. A telefonata ultimata, fate le vostre eventuali osservazioni. Anche nel telefono bisogna seguire un certo orario: non chiamate nessuno alle ore scomode, e cioè durante i pasti, al mattino presto e la sera tardi, anche se siete in rapporti di stretta amicizia. Se proprio la comunicazione è urgente, limitatevi a una breve telefonata con le scuse d'obbligo. Se siete voi a essere chiamati a un'ora insolita, non siate troppo bruschi e non fate capire troppo chiaramente che vi hanno disturbato. Se chi vi ha chiamato è un amico, potete sempre dirgli che lo chiamerete pia tardi; altrimenti dovete fare buon viso a cattiva sorte. Ricordate che è educazione richiamare le persone che hanno telefonato in vostra assenza: non attendete che telefonino nuovamente. E nel chiamarle scusatevi di non aver potuto rispondere subito alla prima chiamata. Come si telefona? Anzitutto mai esordire con un "Pronto, chi parla?", ma presentarsi subito, com'è logico. Quindi chiedete di parlare con chi vi interessa, se questi non è venuto direttamente a rispondere all'apparecchio. Non declinate titoli professionali quando telefonate a persone amiche, ma usateli pure per telefonate di lavoro o di affari. Quando ricevete una comunicazione interurbana dovete tenere in debito conto il passare dei minuti. Se chi chiama accenna a concludere la conversazione, non trattenetelo con altri argomenti o interminabili saluti. Ed ora parliamo degli sbagli telefonici. Può capitare a tutti di comporre un numero sbagliato: poiché avete disturbato la persona che ha risposto, scusatevi con lei. Quando si verifica un contatto di cui non siete responsabili e vi trovate a richiamare più volte la stessa persona, non imprecate come se lo sconosciuto fosse colpevole del disguido, ma spiegate che l'errore non è vostro e dimostratevi spiacenti di continuare a disturbare. Se invece siete voi a rispondere a una persona che ha sbagliato, siate comprensivi. E se, per un contatto, la persona continuasse a rifare il vostro numero, lasciate per qualche minuto il microfono staccato: il contatto non si ripeterà e l'interessato potrà finalmente chiamare il numero desiderato. Se vi capitasse di ascoltare una conversazione tra persone sconosciute, non indugiate nell'ascolto ma riappendete subito il microfono. Ascoltare fatti che non vi riguardano è riprovevole, e lo è ancora di più interloquire nella conversazione con frasi che vi sembrano magari spiritose ma che sono soltanto indice di estrema maleducazione. Non usate il telefono per fare scherzi. L'anonimato dietro il quale siete trincerati aumenta la vostra colpa. Uno scherzo telefonico equivale in un certo senso a una lettera anonima. Se siete voi la vittima di questo scherzo, limitatevi a rispondere con tono risoluto e abbassate il microfono. Nel caso lo scherzo inopportuno continuasse a molestarvi, potete chiedere all'azienda telefonica di mettere sotto controllo il vostro apparecchio, in modo da poter registrare le telefonate in arrivo e il luogo di provenienza, il che spesso porta a individuare il colpevole maleducato.

Può anche darsi che abbiate ragione e che subito troviate altri disposti a darvela, ma non è il caso di esporre le vostre rimostranze con tanto chiassoso sdegno. Una volta giunti all'agognato primo posto, sbrigate sollecitamente ciò che dovete fare tenendo conto degli altri che attendono.

Pagina 105

Se accogliete in casa vostra una persona "alla pari" abbiate chiarissimo il significato del termine e chiaritelo a tutti gli altri membri della famiglia: la nuova venuta non è una domestica stipendiata, ma un'ospite che va ricevuta in casa esattamente come fosse una parente o un'amica. Non create equivoci: la ragazza alla pari è quasi sempre una studentessa che non va relegata in cucina mentre voi aspettate in salotto che lei serva il caffè. È giusto che pretendiate un aiuto in casa, e che non diate la vostra ospitalità senza avere nulla in cambio: ma tra questo e una pretesa di servizio c'è differenza. La giovane straniera che arriva in casa vostra chiede un trattamento familiare e la possibilità di un soggiorno in Italia. A vostra volta le chiederete di ricambiare l'ospitalità "dandovi una mano", facendo cioè quello che ogni ragazza fa (o dovrebbe fare) normalmente in casa sua. Non solo, com'è logico, terrà in ordine la sua camera e le sue cose, ma presterà una mano nelle faccende di casa e si dedicherà ai bambini se ce ne sono. Non è lecito che pretendiate da lei un lavoro superiore o un orario da impiegata. Essa deve avere il tempo e la possibilità di uscire, di andare eventualmente a scuola, di studiare: potrete concordare con lei mansioni e orari. A volte la ragazza pretende una piccola somma settimanale, che le servirà per le piccole spese. Attenzione ai malintesi: la somma non è un compenso, ma soltanto il minimo indispensabile per la ragazza onde non pesare sul bilancio della propria famiglia. In altre parole è quello che le darebbe sua madre se fosse rimasta a casa. Se la ragazza che accogliete in casa è minorenne, avrete una responsabilità maggiore nei suoi confronti. Pur tenendo conto che le giovani straniere godono di un'indipendenza superiore a quella generalmente concessa alle ragazze italiane, bisogna considerare che l'ospite alla pari non conosce il paese ed è quindi più sprovveduta rispetto a una ragazza che vi è nata. Dovete anche tener conto della sua età, del suo carattere, della sua famiglia, senza farle sentire il peso di un controllo, aiutatela con un buon consiglio. Per questo motivo è bene che tra la padrona di casa e la sua ospite si crei una certa cordialità che sicuramente faciliterà ogni rapporto ed eviterà qualunque controversia. Se in casa ci sono giovani, più o meno della stessa età della ragazza alla pari, spiegate loro di trattare la giovane straniera come un'amica e non chiederle favori che somigliano un po' troppo a ordini. I bambini, in particolare, non devono tiranneggiare l'ospite e approfittare del fatto che conosce poco l'italiano per prenderla in giro o farle brutti scherzi. E prima di affidare un bambino alla sorveglianza di una ragazza alla pari, assicuratevi che essa abbia un opportuno senso di responsabilità. Fate in modo che l'adattamento della giovane alla vostra casa sia graduale, non spaventatela con una mole di cose da fare, non trattatela con sussiego. Non esprimete mai giudizi negativi sul paese dal quale viene o sul popolo al quale appartiene. Non criticate le sue abitudini. Inutile dire che anche la ragazza avrà il buon gusto di non esprimere critiche o ridicolizzare certi aspetti della vita italiana che non approva. Questa comprensione e questa discrezione fanno in fondo parte della normale educazione di qualsiasi turista che si rechi all'estero e di qualunque persona abbia come ospite uno straniero. Presentate la ragazza ai conoscenti come fosse un'amica di famiglia, e quando ricevete ospiti di riguardo non chiedetele di rimanere in camera sua. Se proprio non desiderate ricevere amici in sua presenza, offritele una distrazione-regalo: un concerto, un film, uno spettacolo.

Pagina 11

È quindi necessario che abbiate i denti in ordine, puliti, sani. Se nel mangiare vi si infila nei denti un frammento di carne o una briciola di pane, evitate di fare smorfie con la bocca al solo scopo di togliere con la lingua la causa di tanto fastidio. E soprattutto guardatevi bene dall'usare lo stuzzicadenti. Non servirà coprire il gesto con la mano o goffamente con il tovagliolo. Non fareste che rendere più evidente la vostra ineducata manovra. I denti - si dice - diventano più bianchi e più belli se ogni sera si prende una mela a morsi. Seguite pure questo consiglio, ma non dimenticate che a tavola queste esibizioni sono categoricamente escluse. Rimandate l'operazione di pulizia a quando sarete soli nella stanza da bagno.

Pagina 143

Abbiate riguardo per gli altri e non siate egoisti. Non fate i furbi, per il solo gusto di imbrogliare: rispettate i turni, non trattenete il resto che vi è stato dato in più, cedete il posto a sedere o il passo a chi di dovere, scusate chi vi urta senza volerlo, non imprecate contro chi vi sorpassa con l'automobile... Guardate il mondo con simpatia e discrezione, e siate sempre ben disposti verso tutte le persone.

Pagina 172

Lo ritroverete, non abbiate paura. Se però vi trovate in un paese straniero, rivolgetevi soltanto ai facchini autorizzati. Se al momento del pagamento vi chiede una cifra esorbitante (diversa da quella regolamentare, di solito precisata in cartelli all'ingresso della stazione) non fate il pitocco, sia pure per una questione di principio. Il facchino troverebbe centomila e una ragione per giustificare la sua richiesta: se volete evitare scene e discussioni spiacevoli, rassegnatevi. Altrimenti preparatevi a sostenere un colloquio non precisamente pacato!

Pagina 173

Abbiate anche l'accortezza di mettere sotto la tovaglia un soffice mollettone: non c'è niente di meglio per far ricadere la tovaglia morbidamente e far risaltare il vasellame e l'argenteria. Inoltre il mollettone impedirà che il legno del tavolo si trovi direttamente a contatto con i piatti freddi o caldi e che di conseguenza si rovini. A nostro parere una tovaglia è sempre più bella del servizio all'americana, che consiste praticamente in tante strisce di tessuto sottopiatto quanti sono i coperti, più una striscia centrale per i piatti di portata. Un servizio all'americana non è adatto alla tradizionale mensa italiana dove i pasti vengono consumati con calma e con gusto; esso dà un'impressione di fretta e di provvisorietà, in contrasto con l'atmosfera serena e distesa di un pranzo in famiglia o con invitati. Ciò non toglie che ci siano servizi all'americana molto belli, che possono offrire a una giovane padrona di casa, di abitudini moderne, una piacevole alternativa alla classica tovaglia. Ricordate comunque che il servizio all'americana è tollerabile soltanto per una colazione, e mai per un pranzo, salvo per certe occasioni all'insegna della rapidità e della praticità. In tal caso si cercherà di dare ugualmente alla tavola un aspetto raffinato, facendo in modo che le posate e i piatti s'intonino almeno nel colore e nello stile a quello dei sottocoperti. Ricordate che una tovaglia ricamata o a disegni fantasia esige un servizio di piatti intonato nei colori o addirittura nel disegno (potete farvi ricamare, o ricamare voi stesse, una tovaglia che riprenda i disegni dei piatti). Per una tovaglia semplice, per esempio a quadrettoni, non sceglierete un servizio di porcellana finissima, così come su un'elegante tovaglia adorna di pizzi non dovrete assolutamente porre un'allegra serie di piatti di ceramica. È molto meglio apparecchiare la tavola semplicemente piuttosto che unire elementi così diversi tra loro: se ne otterrebbe un risultato sgradevole e disordinato. E adesso vediamo come vanno disposti piatti, posate e bicchieri. Davanti ad ogni commensale mettete un piatto piano (eventualmente anche un piano foredo) sul quale andrà disposto il tovagliolo piegato a rettangolo o a quadrato (secondo la sua misura e il suo formato). Non commettete l'errore di metterlo "dritto" sul piatto, quasi "in piedi", come si usa in certe trattorie. Non sbaglierete, inoltre, se metterete il tovagliolo, anziché sul piano, alla sinistra dello stesso. Se disponete di un servizio di piatti d'argento, apparecchiate la tavola mettendo un piatto al posto di ogni commensale: questo piano verrà poi tolto dal cameriere quando servirà la prima portata e sostituito con un normale piano di porcellana. Questo caso è naturalmente contemplato soltanto per pranzi estremamente eleganti, serviti da camerieri impeccabili. A destra del piatto mettete il coltello da carne, il coltello da pesce, il cucchiaio per la minestra, ed eventualmente la forchetta per le ostriche. A sinistra mettete la forchetta da carne e la forchetta da pesce. Ricordate poi che la lama dei coltelli deve sempre essere dalla parte del piatto e che le forchette devono avere le punte in su. Anni fa si usava il contrario: mettere le forchette e i cucchiai rovesciati affinché si potesse vedere lo stemma o la sigla incisa sul retro. Quando manca una persona che serva a tavola, le posate per il dessert (cucchiaino, forchettina, coltellino) devono essere messe orizzontalmente tra il piatto e i bicchieri posti davanti al coperto. In pranzi di riguardo, le posatine del dessert vengono portate dal cameriere o dalla cameriera e messe accanto ad ogni commensale insieme con il piatto. Soltanto in occasioni eleganti, cioè quando il pranzo viene servito da personale, i bicchieri sono più di due (da acqua e da vino) e vanno messi in ordine decrescente, un po'spostati a destra del commensale. Ciascun bicchiere sarà usato per ogni diverso tipo di vino servito durante il pasto. Al centro della tavola potete mettere una decorazione di fiori più o meno vistosa secondo la circostanza, il numero degli invitati e anche della tavola (tonda, ovale, rettangolare, quadrata): in ogni caso sono sempre adattissime le composizioni basse perché i fiori non impediscano ai commensali di vedersi. Il vasetto di cristallo con due garofani o la rosa rossa è di cattivo gusto su una tavola di casa privata: è ammesso soltanto sui tavoli di un albergo o di un ristorante. I centri-tavola con candelabri sono consigliati soltanto per occasioni, diciamo così, eccezionali: il "lume di candela" per un pranzetto tra amici può essere veramente ridicolo. Il piattino per il burro, con il coltellino a spatola, deve essere messo alla sinistra del piatto, un po' in alto: in Italia lo vedrete molto raramente, e vedendolo vi verrà spontaneo pensare a uno snobismo più che a una reale necessità. Il piatto per l'insalata, rotondo o a falce di luna, viene portato in un secondo tempo dalla persona che serve a tavola, e messo a sinistra, vicino al piatto di carne (è noto che l'insalata non va mai messa nel piatto insieme con gli altri contorni). Gli sciacquadita, con acqua tiepida e una fetta di limone (o petali di rosa), sono rari sulla tavola oggigiorno, e più che altro sono una raffinatezza superflua. Ma se proprio volete metterli sulla vostra mensa, non dimenticate che si portano a tavola a fine pasto e sopra un vassoio. Si mettono alla sinistra di ogni persona. Ciascuna coppetta deve avere un sottocoppa o un centrino. L'invitato (è sperabile) si guarderà bene dallo scambiare lo sciacquadita per la coppetta in cui lavare la frutta (che è portata a tavola già perfettamente lavata). Sulla tavola non fate mai rimanere né la caraffa dell'acqua né la bottiglia del vino. In un pranzo importante è il cameriere (o la cameriera) che serve i commensali; in un pranzo in famiglia, caraffa e bottiglia rimangono sul carrello accanto alla padrona di casa che provvederà a riempire i bicchieri (o si farà aiutare da un familiare). Quanto al carrello, indispensabile "servo muto" di ogni padrona di casa senza aiuti domestici, ricordatevi che esso non deve avere un aspetto trascurato, ma essere ricoperto da un bel centrino, possibilmente intonato alla tovaglia. Sul ripiano superiore ci saranno soltanto quegli oggetti che per più motivi non devono rimanere sulla tavola: le bottiglie dell'acqua e del vino, il cestino del pane, il piatto di portata, l'insalatiera, la formaggiera (dopo l'uso, essa sarà posta sul piano inferiore), ecc. Sul ripiano inferiore andranno sistemati i piatti sporchi, tolti in fretta dalla tavola, e quegli oggetti che a mano a mano non servono più sulla mensa. La padrona di casa senza cameriera dovrà sempre tenere accanto a sé il provvidenziale carrello, che le impedirà di alzarsi continuamente per andare in cucina; si alzerà soltanto quando è proprio indispensabile (per esempio, per andare a prendere una portata tenuta al caldo nel forno). Altrimenti, per quanto è possibile in relazione alla capacità del carrello, sistemerà sullo stesso tutto quanto potrà occorrere a lei e ai suoi ospiti. Quanto al pane, ogni persona deve avere accanto a sé un panino, dei grissini o dei cracker (di solito su un piattino, posto a sinistra del commensale), e verrà rifornita dalla cameriera o dalla padrona di casa non appena li avrà terminati. Sulla tavola, fino al dessert, rimarranno invece lo spargipepe o lo spargisale: ancora meglio le graziose saliere col cucchiaino. Quello che invece non deve mai comparire sulla tavola è il vasetto per gli stuzzicadenti; anzi, gli stuzzicadenti vanno aboliti del tutto per norma d'igiene e d'educazione.

Pagina 18

E abbiate cura di adoperare gli appositi posacenere (che devono essere puliti spesso): non si buttano mozziconi accesi dal finestrino. Accettare una sigaretta a una reazione cortese a un gesto cortese. Ma non tutti hanno lo stesso tipo di sigarette, e non c'è proprio niente di male nel rispondere alla persona che vi offre il pacchetto "grazie ma preferisco le mie". In questo caso non bisogna proprio insistere. Chi fuma la pipa il sigaro deve essere particolarmente sensibile ai gusti degli altri. In un salotto è meglio astenersi dall'accendere un sigaro. Quanto alla pipa, riconosciamo che essa è una vera compagnia per il fumatore: per questo è meglio fumarla quando si è soli. Come si fuma? Nell'estrarre una sigaretta dal pacchetto non bisogna farla saltar fuori come una molla: né batterla sul tavolo o sul dorso della mano; non bisogna tenerla fra l'indice e il pollice; non fumarla fino alle unghie; non accenderla con quella di un'altra persona (gesto scusabile soltanto in caso di emergenza). E non parlate con la sigaretta in bocca, né gettate la cenere sul pavimento (o, peggio ancora, sul tappeto). Se non c'è un posacenere in vista chiedetelo alla padrona di casa. Non mettete mai la cenere sul piattino della tazza da caffè o da tè, e tanto meno spegnetevi il mozzicone, che va sempre spento nel posacenere. In un salotto, devono esserci molti posacenere, che vanno spesso cambiati e puliti, per evitare che cenere e mozziconi si ammucchino sgradevolmente. Chi non ha l'accendino e usa i fiammiferi, ricordi che il fiammifero va spento con un leggero soffio e non agitando la mano.

Pagina 199

Sia che riceviate spesso, sia che no, è bene che abbiate sempre un bar abbastanza fornito di bottiglie. Come minimo consigliamo: una bottiglia di cognac, una di whisky, una di liquore dolce per le signore e almeno una bottiglia di buon aperitivo. A questo minimo indispensabile si possono aggiungere una bottiglia di gin (necessario per certi cocktail), una di vodka, una di grappa, una di rum, una di maraschino, e altre a vostra scelta. Come accessori sono necessari un secchiello per il ghiaccio, uno shaker per preparare i cocktail (e amalgamare liquori di diversa intensità), uno spremilimoni, un coltellino per tagliare la scorza degli agrumi. Se non vi piace il mobile-bar, potete mettere le bottiglie su un vassoio o su un carrello a portata di mano. Di solito è il padrone di casa che serve i liquori: si presuppone che egli se ne intenda più della moglie. Non è mai la cameriera a servire i liquori. I bicchieri non vanno riempiti fino all'orlo, soprattutto nel caso particolare del cognac che viene servito in bicchieri a pallone molto grandi, o del whisky che si beve in bicchieri simili a quelli da bibita. La bottiglia non va messa sul tavolo: lasciatela a disposizione degli ospiti su un tavolino a parte, su un vassoio, o su un carrello. Non si beve un liquore in un sorso solo, nemmeno se volete darvi le arie di grande bevitore; e neppure dovete centellinare il liquido con aria leziosa. Non trattenete il liquido in bocca, e non schioccate la lingua. Non umettatevi le labbra come un gattone che si pulisce i baffi dopo aver bevuto il latte. Se il padrone di casa vi rinnova l'offerta, potete rifiutare senza offenderlo. Non lasciate il vostro bicchiere a destra o a sinistra col solo risultato di confonderlo con quello degli altri. Non abusate dell'ospitalità dei vostri amici. Bevete sì, ma con moderazione, e se non siete abituali all'alcool, o non vi piace, o semplicemente non lo reggete, chiedete una bevanda analcolica. I liquori dovrebbero essere sempre di ottima marca. Anche chi non ama bere, ha l'obbligo di essere informato sulla qualità dei liquori che offre agli amici, riservando ad altre cose il desiderio di risparmiare. Non si bevono liquori di mattina. Il liquore si offre dopo il caffè a colazione, nel pomeriggio o al termine di un pranzo la sera. I bambini non devono bere liquori, neppure per assaggiarli. Agli adolescenti è permesso bere, ma in circostanze eccezionali e in quantità limitatissima.

Pagina 254

Se dopo questa prima tappa desiderate spostarvi da un posto all'altro e approfittare dell'occasione per visitare altre località, abbiate cura di organizzare l'itinerario con buon senso. Fate in modo di rimanere in ogni posto almeno due o tre giorni per poter visitare le cose interessanti con una certa calma: non siate sempre in lotta con il programma e con l'orario. Inoltre, il pensiero di fare e disfare continuamente le valigie può smorzare molto l'entusiasmo degli sposi-turisti. A proposito di valigie, vi raccomandiamo di non lasciarvi trascinare dalla vanità. È vero che avete tanti abiti nuovi; ma se non siete certi che si presenti l'occasione d'indossarli, è inutile portarli con voi: le valigie sono pesanti in tutti i sensi! Fate in modo che in esse non manchi nulla, ma non ci sia niente di troppo. Trattandosi di un'occasione specialissima, nessuno si offenderà se, voi dimenticate di fare avere vostre notizie. Ma il buon senso e l'educazione consigliano di mandare almeno un telegramma ai rispettivi genitori per rassicurarli; poi, con il passare dei giorni, cercate di trovare due minuti per scrivere due parole alle vostre famiglie e una cartolina ai parenti più affezionati. Se improrogabili impegni di lavoro vi trattengono in città e non vi permettono che una luna di miele brevissima, non commettete l'errore di rinunciare a questa sia pur rapida parentesi con la scusa che non vale la pena... Accettate per il momento il breve viaggio, ripromettendovi di ripeterlo appena potrete disporre di maggior tempo. La luna di miele, in realtà, potrebbe durare una vita intera se solo voi lo voleste. Non importano gli anni; ciò che veramente conta per prolungare la luna di miele sono l'affetto e la comprensione reciproci, la volontà di aiutarsi a vicenda, la generosa sopportazione degli inevitabili umani difetti, il rispetto e l'educazione vicendevoli. L'educazione senza affetto, logicamente, serve a poco; ma l'affetto senza la buona educazione non resiste a lungo. Tornando a casa, nella nuova casa, proponetevi di iniziare la nuova vita su quelle regole del vivere comune dettate dal buon senso e dalle buone maniere: così il matrimonio potrà dirsi riuscito.

Pagina 258

Non potete rifiutare, a meno che non abbiate una ragione validissima. In fondo la richiesta dei neo-genitori presuppose molta stima e simpatia nei vostri confronti dal momento che loro desiderano intrecciare con voi un rapporto di quasi parentela. Ma se questa prospettiva vi sembra troppo impegnativa, rassicuratevi, poiché oggi non si fa più troppo caso a certi obblighi. Ma supponiamo che abbiate accettato l'invito con entusiasmo. Quali saranno i vostri doveri nei riguardi del neonato? Il giorno del battesimo provvederete a inviare un elegante panierino di confetti rosa o celesti ai genitori. Li manderete insieme con un bel cesto di fiori bianchi per la mamma e con un regalino per il neonato: regalino che di solito consiste in un oggetto d'argento (medagliette, portatovaglioli, ecc.), secondo i gusti e le possibilità. Il padrino, poi, regalerà alla comare-madrina una coppa d'argento piena di confetti: quest'ultimo regalo non è obbligatorio, ma è ormai entrato nell'uso di molte località italiane. Perciò ognuno si regolerà come crede e come le circostanze gli impongono. Al sacerdote che avrà celebrato il battesimo, il padrino consegnerà dopo la funzione un'offerta in busta chiusa per la chiesa. Una mancia ai chierichetti. La Chiesa vuole che almeno uno dei due (padrino o madrina) sia di religione cattolica ed esclude i divorziati che si siano risposati, i minorati psichici e gli scomunicati. Se per il battesimo occorrono padrino e madrina, in quanto simbolicamente e in caso di necessità essi avrebbero il compito di sostituirsi ai veri genitori, per la cresima è diverso. Per la bambina ci vorrà solamente la madrina, e per il bambino solamente il padrino. Costoro non hanno compiti particolari e la loro responsabilità futura, nei confronti del cresimando o della cresimanda, è molto più limitata. Durante la cerimonia essi hanno l'obbligo di cingere la fronte del ragazzo (o della ragazza) con la consueta fascia bianca e oro. Non bisogna mai insistere perché una persona faccia da padrino o da madrina. I genitori faranno cosa gradita ai nonni o agli zii se proporranno loro questo incarico. (V. anche le voci Battesimo e Cresima.)

Pagina 263

Abbiate sempre cura della vostra persona: anti, abbiatene ancora più del solito. Il sentirsi sempre freschi e puliti contribuisce ad alleviare un po' le sofferenze di una malattia e la noia della convalescenza. Molto spesso la gente si crede in obbligo di andare a trovare un malato per tenergli compagnia a lungo. Niente di più sbagliato. Una persona malata non sempre ha piacere di parlare e di ascoltare, cose che spesso sono una vera fatica. Sappiate dosare le visite, e limitate, gli argomenti a quelli che in qualche modo possano distrarre il malato. Mai insistere nel chiedere notizie sulla sua malattia: nel parlare di sé stesso, egli si sentirebbe probabilmente peggio. Naturalmente tutto dipende dal tipo di male. Una persona costretta a letto da una ingessatura alla gamba può essere contenta di avere compagnia, mentre magari chi è a letto con l'influenza e la febbre non chiede di meglio che restare solo. I fiori sono graditi a un malato (soprattutto se donna), ma non lo sarebbero sicuramente in caso di malattia molto grave e con pericolo di morte. Non fumate quando andate a trovare un malato. Non portategli dolci se non siete più che certi che possa mangiarli. Nelle cliniche e negli ospedali, i pazienti seguono una dieta prestabilita che non deve essere alterata senza il permesso del medico. Ci sono anche i malati immaginari, quelli che non sanno vivere senza enumerare malanni anche se nella maggior parte dei casi questi sono frutto della loro fantasia. Sono persone convinte in permanenza di star male: basta che leggano su un giornale una notizia riguardante una determinata malattia per convincersi rapidamente di averne i sintomi. E guai a contraddirle: sono talmente convinte dei propri malanni, che finiscono con il sentirsi male davvero. Non sorridete delle loro fisime: se solo sospettassero che voi non li prendete sul serio, finirebbero con il detestarvi. Un'altra cosa: quando una persona vi dice di non sentirsi bene, non ditele subito che anche voi vi sentite male. Questa delicatezza rientra nelle buone maniere: bisogna saper comprendere quelle debolezze degli altri che un giorno potrebbero diventare le nostre.

Pagina 264

Abbiate rispetto del riposo altrui e tenete d'occhio i vostri bambini. Uno spuntino sulla spiaggia è concesso, a condizione di non seminare bucce di frutta o involucri di stagnola, magari cercando di nasconderli malamente tra la sabbia: i resti siano doverosamente buttati nel cestino dei rifiuti (che non manca in nessuna spiaggia). Nel caso improbabile che non lo trovaste, raccogliete i resti in un sacchetto e portateli via, per gettarli appena possibile nel giusto posto. Nel tornare sulla spiaggia dopo il bagno in mare, evitate di scrollarvi dal corpo le goccioline come un cagnolino: potreste inavvertitamente bagnare le persone che sono stese a prendere il sole. Guerra ai rumori, sulle spiagge: già ce ne sono troppi. La radiolina transistor, per esempio, può essere una compagnia per i proprietari ma spesso è un intollerabile fastidio per i vicini di ombrellone: se proprio volete sentire un po' di musica, usate gli appositi auricolari. Niente mangiadischi sulla spiaggia, niente juke-box. E se proprio volete giocare a pallone o a tamburello, cercate uno spiazzo vuoto, per troppe ovvie ragioni. Se non sapete nuotare non compiacetevi troppo della vostra incapacità, esibendovi come bambini nell'acqua. Inoltre evitate di prendere il largo su barche e pattini in compagnia di chi invece nuota benissimo e sarebbe responsabile di voi in caso d'infortunio. Se proprio volete satire su una barca prendete con voi un salvagente o infilatevi un giubbotto galleggiante: questi attrezzi sono stati creati per essere usati. Se volete lezioni di nuoto, rivolgetevi al bagnino: e non commettete imprudenze se non siete sicuri di aver imparato bene. Se viceversa siete abili nuotatori, non approfittatene a svantaggio degli altri. Non fate scherzi: è probabile che siamo scherzi innocui, ma chi ne fa le spese non è disposto a crederli tali. Come comportarsi con il bagnino? Con cordialità ma anche tenendo presente che egli non disdegna una mancia ogni tanto e qualche pacchetto di sigarette. I costumi da bagno devono adattarsi al corpo di chi li indossa. Quando superano una certa età, uomini e donne, anche se hanno un personale ancora snello e agile, devono rinunciare a costumi audaci. Una ragazza di buon gusto non approfitterà del fatto di essere giovane e carina per esibire troppa pelle. Il limite tra moda e cattivo gusto è molto più sottile di quanto comunemente si creda, e non bisogna dare spettacolo per amore di una male intesa disinvoltura. Neppure i bambini, per quanto graziosi e innocenti, vanno esposti nudi al sole: a parte il fatto che qualunque medico sconsiglierebbe un'elioterapia così drastica, non siamo d'accordo su questo nudismo infantile. La misura e il buon gusto non hanno età. In strada uomini e donne possono adottare una tenuta disinvolta (camicie sportive, pantaloni lunghi o corti, sandali) ma non andranno in giro in costume da bagno. Entrando in chiesa, non si deve dimenticare la santità del luogo, adeguando il proprio abbigliamento. Al mare fioriscono facilmente le simpatie sentimentali. Le ragazze non si illudano troppo: gli amori nati così rapidamente sono destinati a spegnersi altrettanto rapidamente. Gli uomini, da parte loro, evitino di recitare la solita sciocca parte di pappagalli o di latin lover. Anche le amicizie fatte d'estate finiscono presto: spesso l'arrivederci equivale a un addio.

Pagina 269

Se siete amico del vostro paziente, non abbiate alcun imbarazzo nel mandargli la parcella. Sarà vostro dovere impostare i rapporti in termini chiari: l'amico non coverà illusioni e nemmeno si troverà imbarazzato al momento di disobbligarsi con voi; probabilmente egli spenderebbe per un regalo più di quanto voi gli chiedete. E adesso qualche consiglio di ordine generale. Presentatevi davanti al medico in condizioni decorose: egli non è disposto ad aver comprensione per chi non tiene in debito conto l'importanza dell'igiene. In secondo luogo, siate sempre coerenti. Se vi fa male la gola o vi siete rotto piede andate dallo specialista, e non limitatevi alle cure generiche del medico di famiglia. Le specializzazioni, nel campo della medicina, esistono apposta per questo.

Pagina 283

Non respingete la proposta di una comitiva che vuole organizzare un pic-nic per il giorno dopo a meno che non abbiate motivi particolari o personali che ve lo impediscano. E se accettate di andare, siate puntuali: non presentatevi con mezz'ora di ritardo all'appuntamento generale solo perché dovete fare una levataccia. È logico che, se non siete troppo sportivi o molto pratici di escursioni, non dovete assolutamente avventurarvi in imprese rischiose. Informatevi sempre sulla natura e sulla durata della gita per non avere brutte sorprese e per non infastidire gli altri. Se non siete abituati a camminare per molte ore, non potete improvvisamente sperare di tenere il passo con gli altri. Se poi si tratta addirittura di un'escursione alpinistica, siate sicuri al cento per cento delle vostre possibilità: potreste mettere a repentaglio la vita vostra e quella degli altri. In ogni caso assicuratevi che il gruppo sia guidato da una persona esperta e competente. Se vi recate in un rifugio, ricordate che questo è a disposizione di tutti e di conseguenza non pretendete l'impossibile. È necessario arrangiarsi nel vero senso della parola e collaborare con gli altri in qualunque faccenda: dall'accendere il fuoco al provvedere allo spuntino. Le persone che si incontrano in un rifugio vanno salutate con cordialità. Se non vengono fatte le presentazioni, pazienza. D'inverno, poi, la montagna è piacevolissima e molto più simpatica ai giovani che d'estate. La possibilità di sciare e di praticare altri sport divertenti, grazie alla neve, attira di solito nelle stazioni di montagna molte persone, soprattutto durante i week-end. Prima di cimentarvi in discese difficili è meglio che facciate pratica. Se le vostre nozioni di sci sono un po' elementari, prendete qualche lezione dal maestro (che non manca mai). Non costringete un amico di buona volontà a sacrificarsi per voi, chiedendogli di aiutarvi: lo privereste di tempo prezioso che egli potrebbe impiegare meglio. Quali vestiti possono indossare le donne in montagna? D'estate vanno benissimo i pantaloni anche se non si è più molto giovani, ma insieme con camicette, golf, giacche, scarpe col tacco basso e molto comode. Se si alloggia in un albergo elegante, occorre anche qualche abito un po' impegnativo. D'inverno dominano a maggior ragione i pantaloni per sci, per dopo-sci e perfino da sera. E ancora: maglioni, passamontagna, camicie di flanella e di lana, giacche a vento, e insomma tutti quei capi indispensabili a un corredo semplice e adatto all'ambiente. L'abbigliamento femminile, in sostanza, non è molto diverso da quello degli uomini. Chi fa vita d'albergo porterà anche un abito da sera (gli uomini, uno smoking). Chi non possiede né scarponi né sci o semplicemente ha dimenticato di portarseli, sappia che gli uni e gli altri possono essere presi in affitto: ne troverete di qualsiasi misura e per poco prezzo. Non dimenticate di portare i guanti da sci, che sulla neve e col freddo sono veramente indispensabili. I bambini vestiranno anch'essi da piccoli sciatori.

Pagina 286

Se gli auguri vengono fatti per iscritto, non abbiate timore di apparire convenzionali. Molto spesso le frasi più ovvie sono le più adatte alle varie occasioni. Non tentate di esprimervi in termini aulici, non è affatto necessario. Ai biglietti di auguri non è obbligatorio mandare una risposta, anche se il farlo risulta più garbato. Ma a una lettera si dovrebbe rispondere sempre, e il tono della risposta sarà quello stesso, affettuoso, dell'augurio. Gli auguri si possono mandare anche su un cartoncino stampato o illustrato. Le nostre cartolerie sono fornite di biglietti per tutti i gusti e per tutte le occasioni. Niente di male, se è il caso, servirsene. Ma il nostro consiglio è quello di andare un po' cauti. Alcuni cartoncini sono un po' troppo spiritosi, e come tali poco graditi a chi li riceve. Può darsi che la battuta o il disegno facciano ridere voi, ma non la persona alla quale sono destinati. In linea di massima suggeriamo l'uso dei cartoncini stampati solamente ai più giovani. Tra persone adulte vale un criterio più rigoroso e tradizionalista; molto meglio un biglietto scritto a mano, senza fronzoli né allusioni falsamente umoristiche. Non tutti sono dotati dello stesso senso di humour. Oggi si fanno gli auguri per molte altre occasioni un tempo sconosciute: per esempio per la festa della mamma, per San Valentino (festa degli innamorati); ecc. Non è necessario seguire la corrente, tuttavia sua sempre gentile ricordare una festa in più che una in meno. Si possono mandare gli auguri a una persona in lutto? Certamente, ma con tatto e discrezione, adeguandosi alle circostanze.

Pagina 30

Nel soffiarvi il naso abbiate un po’ di moderazione. Cercate di non farvi notare. A tavola non dovreste mai soffiarvi il naso, perché è considerato maleducato: è evidente però che in caso di necessità non potrete fare diversamente. Allora vi volterete da una parte e cercherete di dare all'atto la minima notorietà. Una volta soffiato il naso, non aprite il fazzoletto per guardarci dentro: è un gesto che suscita repulsione ed è decisamente volgare. E neanche aprite il fazzoletto pulito sotto il naso di altri: è un fatto solamente vostro e non interessa nessuno. Il fazzoletto sporco non deve formare un antiestetico rigonfiamento nelle vostre tasche, ne turbare l'ordine di una borsetta femminile. Se il fazzoletto è sporco, prendetene uno pulito. Non tenete nella tasca o nella borsa più di un fazzoletto sudicio. Ma poiché tutto questo è praticamente impossibile quando si è molto raffreddati, accettate il nostro migliore consiglio: in casi del genere, smaltite a casa il vostro raffreddore. E parliamo adesso degli starnuti. C’è chi proprio non è capace di trattenerli e si libera dell'inconfondibile pizzicorino al naso con un clamoroso "eccì". Male. Si starnuta piano o quasi impercettibilmente. In ogni caso lo starnuto deve essere riparato o dalla mano o meglio ancora dal fazzoletto. Non starnutate letteralmente in faccia alla gente: oltre ad aumentare il pericolo del contagio, compireste un atto molto ineducato. Se qualcuno starnuta, non ditegli "evviva", "salute", "felicità" e altre sciocchezze simili, costringendo l'altro a dire "grazie", al che voi dovreste rispondere "prego", e praticamente non la finireste più se l'amico raffreddato starnutasse più volte. A vostra volta non aspettatevi che gli altri vi dicano "salute" quando starnutate. È una formalità di gusto paesano (come dire "buon appetito" prima di mangiare) e come tale decisamente volgare. In effetti si vorrebbe che lo starnuto passasse inosservato. Non starnutate con la bocca aperta.

Pagina 328

Abbiate il coraggio delle vostre azioni, giuste o sbagliate che siano, e non approfittate delle circostanze favorevoli per non assumervi una responsabilità che invece è soltanto vostra. Se volete essere trattati con educazione, trattate tutti con educazione e gentilezza. Cercate, in qualche circostanza, di dominare i nervi. Se qualcuno è un po' sgarbato, sappiate essere generosi e non risentitevi: è probabile che la persona abbia qualche grattacapo per conto suo e non ce l'abbia con voi. Certo non si comporta bene: ma non giudicatela con troppa severità. Il vostro nervosismo, aggiunto al suo, potrebbe provocare una lite evitabilissima. Se siete legati al vostro superiore da un rapporto di amicizia precedente a quello di lavoro, dimenticatelo. La vostra situazione privilegiata non deve pesare su quella dei colleghi: non avete il diritto di approfittame a vostro vantaggio. Cercate anzi di tenere questa amicizia nei limiti di un'affettuosa discrezione. Non scambiate l'ufficio per casa vostra. Nei cassetti della scrivania non tenete oggetti che non riguardano il vostro lavoro. Non approfittate dei momenti liberi per scrivere lettere personali o per telefonare a casa. Dovete essere leali anche nelle piccole cose: rubare tempo è rubare denaro. Se sapete che un vostro collega ha commesso uno sbaglio, non mettetelo in evidenza. Se lo faceste (gli altri superiori compresi), vi giudicherebbero nel peggiore dei modi. La solerzia e la buona volontà non hanno niente a che vedere con un simile atto. Non offendetevi se il vostro lavoro non è apprezzato come dovrebbe essere. Di solito i superiori non sono molto prodighi di lodi e danno per scontato che il lavoro debba essere fatto bene. È quando il lavoro è mal fatto che si ricordano di dare un apprezzamento: e in questo caso è negativo. Se avete qualcuno alle vostre dipendenze non cadete negli stessi errori che rimproverate ai vostri superiori. Non trattate le persone con sufficienza, siate gentili, siate indulgenti. Allo stesso tempo, però, non siate eccessivamente cordiali. La cordialità non deve mai precipitare nella confidenza. Per comandare e guidare ci vuole sempre un po' di energia. Ma non usate mai le "frecciate": molto meglio un rimprovero schietto che una battuta sarcastica. Non cercate di rendervi simpatici a ogni costo ai vostri colleghi. Dimenticate subito il vostro repertorio di barzellette, e non distribuite sorrisi a destra e a sinistra fin dal primo giorno. È sufficiente che siate cortesi con tutti. Se un collega vi chiede un favore non rifiutateglielo, purché non siate costretti ad abbandonare il vostro lavoro. Non criticate i vostri superiori non appena questi vi voltano le spalle. Inutile aggiungere che dovete essere sempre puntuali: in molti uffici c'è un orologio che controlla le entrate e le uscite, ma in altri gli orari sono affidati al vostro senso di responsabilità. Molto spesso i capufficio sono esigenti nel pretendere la puntualità all'entrata ma non altrettanto nel fare uscire gli impiegati all'ora stabilita. I supereroi devono rendersi conto che le persone hanno anche una vita privata e di conseguenza impegni diversi da quelli di lavoro. Gli impiegati spesso non sanno difendere quello che è un loro preciso diritto. Da una parte e dall'altra ci vuole comprensione. Il capufficio non pretenda che i suoi impiegati facciano più di quanto il loro stipendio e il loro contratto di lavoro li obbliga a fare, e gli impiegati non si sentano sempre vittime indifese. Un chiaro dialogo può eliminare certe scontentezze e organizzare meglio il lavoro. Consigli speciali per le donne che lavorano in ufficio. Anzitutto essere gentili ma diffidenti, cordiali ma prudenti. Astenersi dai pettegolezzi (nei quali sono più pronte a cadere), dal fare telefonate personali, distinguere la propria vita privata da quella di lavoro. Le ragazze non vadano in ufficio per trovare marito: lascino in pace gli scapoli e soprattutto i mariti delle altre, e scoraggino i primi tentativi di corte. Se accettano un passaggio in macchina dal superiore, non lo interpretino come una proposta di matrimonio o peggio. Una segretaria troppo cortese e troppo elegante può essere criticabile come una segretaria sgarbata e trasandata. Non tutte le segretarie sono in buona fede quando si dimostrano troppo solerti o scambiano l'ufficio per una sfilata di moda. In ufficio si deve andare soltanto per lavorare: la vita privata deve rimanere quanto più possibile al di fuori. Ne consegue che anche le donne (anzi, soprattutto loro) hanno il dovere di scoraggiare l'intrusione altrui nelle proprie questioni familiari e sentimentali. Se un collega comincia a essere troppo galante e servizievole, siate prudenti nell'accettare le sue attenzioni. È vero che molti matrimoni sono nati in ufficio, ma è anche vero che molti altri ci sono morti. Come vestirsi in ufficio? Con sobria eleganza e proprietà. Se siete uomini, barba fatta, camicia perfetta, impeccabile nodo alla cravatta. Siate sempre in ordine, e non disdegnate l'uso del deodorante che non serve soltanto alle donne. Se siete donne, vestite con semplicità, eliminando minigonne, scollature eccessive, bigiotteria vistosa, abiti troppo aderenti. Un po' d'acqua di colonia andrà bene, purché discreta; non mettete profumi, inadatti a un ambiente di lavoro. Potete truccarvi? Certo, anzi è necessario, entro certi limiti un trucco giovane e sobrio che dia un po' di colore alla pelle e alle labbra. Unghie curate, di giusta lunghezza. Anche per voi è necessario il deodorante. Nel cassetto della scrivania tenete magari un paio di calze di ricambio, nel caso le vostre si dovessero sfilare, e l'occorrente per riattaccare un bottone o rifare un orlo.

Pagina 372

Quanto ai balli moderni, abbiate il buon senso di rinunciarvi se avete superato i venticinque anni, o per lo meno se non sapete ballarli benissimo. Ma non per questo dovete ostinarvi su una posizione di nostalgia, chiedendo all'orchestra vecchi tanghi o valzer di Strauss oppure insistendo presso la persona che ha l'incarico di cambiare i dischi perché metta in audizione tutti i successi di vent'anni fa. Entrando in un night-club, gli uomini devono precedere la loro dama: e questo non per fare eccezione alla regola che impone di dare sempre la precedenza al gentil sesso, ma per non dare la sensazione alla donna di essere senza accompagnatore. Questo conduce anche a una seconda regola: una donna non deve mai entrare da sola in un locale da ballo. Anche due o più amiche non frequenteranno per nessun motivo un night-club o qualsiasi altro locale da ballo se non c'è almeno un uomo che le accompagni. A che età le ragazze possono andare a ballare? Stando alle regole classiche i diciott'anni sono quelli del debutto in società e del grande ballo in loro onore. In pratica le ragazze d'oggi cominciano a ballare molto prima, magari riunendosi in casa di questa o di quella compagna di scuola o frequentando determinati locali per giovani. Niente di male se tutto si svolge secondo le regole del lecito. Il ballo invece non deve servire da giustificazione e da pretesto per amicizie e riunioni poco consigliabili.

Pagina 42

Con i compagni di viaggio abbiate la stessa riservatezza raccomandata per i viaggi in treno. Non pretendete di fissare i posti in aereo. Chi arriva prima sceglie la poltroncina che vuole. Di solito, al primo volo, il posto preferito è quello vicino al finestrino: ve lo sconsigliamo, in quanto potreste impressionarvi osservando il paesaggio sottostante e qualora soffriste di mal d'aria, vi sarebbe più difficile raggiungere in tempo la toletta. È meglio quindi scegliere un posto che dia sul corridoio, anche perché la hostess potrà assistervi prontamente nel caso aveste bisogno di lei. In aereo si può fumare. Ma quando appare sullo schermo luminoso la scritta "vietato fumare" l'ordine è perentorio e bisogna osservarlo. Di solito esso precede il decollo e l' atterraggio.

Pagina 6

Cerca

Modifica ricerca