Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbiasi

Numero di risultati: 8 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

520454
Venanzio Giuseppe Sella 8 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Abbiasi, per esempio, una candela nel punto L () situata avanti ad un specchio concavo, avente il suo centro di curvatura in C. Se si avvicina la candela al punto C, la sua immagine in l si avvicina pure al centro C, ossia si allontana dallo specchio, e diventa più grande. La causa, per cui l’immagine si avvicina anche essa al centro, dipende da ciò che i raggi incidenti LK, Lm formano colle normali CK, Cm gli angoli di incidenza LKC, LmC eguali agli angoli di riflessione l m C, l K C, e questi angoli si conservano sempre eguali, per cui diminuendo od accrescendo gli uni, coll’avvicinare od allontanare la sorgente luminosa, si diminuisce o si accresce gli altri nella stessa proporzione, per cui l’immagine si forma o più lontano, o più vicino allo specchio.

Pagina 060

. — Per fare queste prove abbiasi una camera stereoscopica, ossia una piccola camera fotografica, in cui il vetro spulito possa avvicinarsi alla parte anteriore in modo a non lasciare una distanza maggiore di 8 centimetri dal vetro spulito al piccol orifizio. Questo orifizio si fa in un disco di latta annerito con nero di fumo di lampada inumidito con essenza di trementina dilungata con petrolio, e si pone il disco al posto dell’oggettivo. La grandezza dell’orifizio deve essere circa di 1/2 millimetro in diametro.

Pagina 135

Abbiasi per esempio una soluzione di solfato di ossido di ferro. L’acido solforico è l’acido del sale, e l’ossido di ferro ne è la base. Si aggiunga a questa soluzione della potassa. Questa essendo una base più forte dell’ossido di ferro, ha una più grande affinità per l’acido di quella che abbia lo stesso ossido di ferro, il quale in presenza della potassa deve cedere il posto e staccarsi dall’acido solforico, che, attratto ed attraente, viene preso in combinazione dalla potassa per formare un solfato di potassa.

Pagina 179

Abbiasi per esempio una soluzione di acido solforico, di cui si brama conoscere il titolo, comparo questa soluzione con una soluzione normale dello stesso acido, il cui titolo è conosciuto p.e. 1/500; trovo che se aggiungo per esempio 4 volumi di acqua ad 1 volume della soluzione normale, la soluzione a determinarsi modifica la carta reagente con minor forza della soluzione col 5° grado; e trovo invece che se aggiungo 5 volumi di acqua, la soluzione a determinarsi modifica con maggior forza la carta di quel che faccia la soluzione col 6° grado. Il titolo della soluzione indeterminata è dunque fra 1/5x1/500 ed 1/6x1/500 e posso ritenere il suo titolo siccome (((1/5)+(1/6))/2)x1/500 = 11/60x1/500

Pagina 285

Abbiasi una lampada a doppia corrente d’aria, come quelle dette volgarmente pompe, o a moderatore. Queste lampade danno un calore regolare ed assai forte. La lastra albuminata,da cui si tolse l’eccesso dell'albumina, si ponga sopra la fiamma della lampada e ad una distanza sufficiente, incominciando a riscaldare l’angolo superiore della lastra, e discendendo a misura che l'albumina si riscalda con svolgimento di vapori. In poco tempo l’albumina sarà perfettamente secca. Se si riscaldasse troppo fortemente il vetro, l'albumina si screpolerebbe; e non si potrebbe far seccare il vetro albuminato vicino ai carboni accesi di un forno, o presso al fuoco di un camino, senza che lo strato di albumina si carichi di una miriade di molecole diverse che producono poi altrettanti punti neri coi liquidi rivelatori.

Pagina 304

Abbiasi una camera oscura che sia munita di un oggettivo semplice di 40 centimetri di foco, e di un diaframma di un centimetro di diametro. Se con questa camera si prende una veduta e si mette al foco oggetti lontani, trovasi che la sua capacità è da 20 metri all’infinito, cioè gli oggetti che saranno nitidi a 20 metri saranno egualmente nitidi ad una distanza infinita.

Pagina 381

Abbiasi una scatola di legno con due particolari compartimenti in modo che ciascuno di questi si possa chiudere ed aprire al bisogno, facendo scorrere per attinenti incanalature un coperchio di legno, o di vetro.

Pagina 476

Abbiasi una incisione, si esponga al sole per mezz’ora, si applichi per circa 20 ore sopra di un foglio di carta sensibile, si otterrà sopra di questo una immagine rovesciata. I bianchi della incisione vennero impressionati dalla luce, e possono trasmettere la loro impressione alla superficie sensibile, mentre i neri non manifestano alcuna azione. Anche ad una certa distanza l’impressione viene ancora, e la superficie che ha ricevuto la trasmissione dell’impressione primitiva è ancor capace di impressionare un’altra superficie sensibile, ma in questo caso l’azione sarà necessariamente più lenta e più debole, così a fortiori un foglio di carta bianca, che non ricevette alcuna preparazione fotografica, esposto alla luce sotto di una prova negativa per un tempo piuttosto lungo, darà in pochi istanti una positiva se la si bagna con una soluzione di nitrato d’argento fuso; ma se si tratta preventivamente la carta con nitrato di uranio (a), l’impressione, che la carta riceverà dalla luce sotto della negativa, sarà ben più profonda, e più celere, e la positiva che si otterrà quindi bagnandola con nitrato d’argento sarà molto vigorosa. L’immagine si produrrebbe pure toccando la carta con cloruro d’oro. Questi fatti non sono straordinarii dopo le esperienze di Draper, che da lungo tempo ha dimostrato, che corpi diversi hanno la proprietà di vicendevolmente impressionarsi anche ad una perfetta oscurità.

Pagina 499

Cerca

Modifica ricerca