Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il tesoro

181899
Vanna Piccini 4 occorrenze
  • 1951
  • Cavallotti editori
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Accogliere alla nostra tavola persone che per la loro qualità non possono che onorarci, è un piacere: ma perchè questo piacere sia completo, occorre che i padroni di casa abbiano previsto tutto, sicchè la gioia dello stare a mensa in buona compagnia venga gustata a pieno da tutti i convitati, senza alcuna ombra. I pranzi di cerimonia oggi sono rari e se non vogliamo chiamarli così, diciamo pranzi d'importanza, per occasioni che possono presentarsi talvolta. Come per i ricevimenti, chi invita non trascurerà nessun particolare affinchè l'armonia della mensa e dell'ambiente riesca completa. La decorazione della tavola sarà fatta con gusto, gusto che non s'insegna, perchè è cosa innata in una persona, ma può sorgere con l'osservazione. I padroni di casa assegnano a ciascun convitato un posto che si adegui alla sua qualità, mentre nessuno deve pensare di esser sacrificato. Se il pranzo è dato in onore di una persona per circostanze particolari, ad essa la precedenza. Ovvero alla persona che riveste una carica importante o a quella verso cui si hanno speciali obbligazioni. L'età dà diritto alla precedenza, non meno che i meriti personali. Bisogna alternare una donna con un uomo; marito e moglie non si mettono vicini; i giovani vanno messi in fondo. Due fidanzati si mettono uno accanto all'altro. Il posto d'onore è a destra della padrona di casa.

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I genitori dovranno dunque impedire che davanti ai bambini si tengano certi discorsi, si inizino certe discussioni, si scenda a certi scherzi, non solo, ma la madre vigilerà sulle persone di servizio,affinchè le loro parole e i loro atti nulla abbiano di sconveniente, e la vanità, la dissolutezza, la disonestà non si rivelino in azione ai fanciulli con la terribile efficacia dell'esempio. La madre è insostituibile e solo essa può plasmare nel miglior modo possibile una materia docile, nuova, vergine ancora d'ogni impronta. Plasmare e lottare contro ostacoli e tendenze che sono il prodotto della eredità, del temperamento, del carattere. Pensate che un piccino di cui la mamma si occupa con assiduità, intelligenza e amore, si sveglia dal torpore della vita animate assai prima di quelli che la mamma trascura e che sono affidati a cure mercenarie. Possiamo constatare tutti i giorni la grande differenza che esiste tra i nostri fanciulli e quelli delle campagne, le cui madri costrette a lavorare nei campi possono concedere ad essi solamente quel tanto di cure che basta alla loro esistenza materiale. Ma una mamma che vive tutte le ore con la sua creatura e ne vede l'intelligenza schiudersi giorno per giorno, insieme alle cure fisiche non deve mancare d'infondere col suo alito amoroso nella piccola mente i germi del discernimento, delle cognizioni rudimentali, del pensiero. La mamma è la prima, la naturale maestra, e non deve cedere questo suo nobile e geloso compito a nessuno. Giacchè non è ancora l'istruzione che deve conferire ma l'educazione, ma la luce dello spirito e la fiamma del cuore. Nessuno potrà farlo meglio di lei, giacchè ella sceglierà i momenti, approfitterà delle circostanze, si varrà dei giochi per imprimere nella piccola anima candida come una pagina vergine di scritto,le prime tracce dei più forti e nobili sentimenti destinati a dirigere la sua vita. « L'avvenire di un fanciullo è sempre I'opera della madre» diceva Napoleone. Infatti è lei che ha l'obbligo d'indirizzarlo al bene, di combattere le sue tendenze cattive, di aprire la sua intelligenza, e senza inasprirlo, senza affaticarlo soprattutto. Le prime nozioni, morali e intellettuali, devono esser date ed apprese per via dei giochi, nel corso di una passeggiata, soddisfacendo a una curiosità, non trascurando di far notare le conseguenze benefiche o perniciose d'una azione; limitando al puro necessario, al comprensibile per non affastellare spiegazioni e renderle inafferrabili alle tenere intelligenze. Coi bambini è bene usare un linguaggio semplice, un poco immaginoso, anche, come è il loro; nè mai lasciarsi cogliere in contraddizione o farsi vedere esitanti. Occorre una risposta pronta agli innumerevoli e terribili perchè, e che questa risposta sia sempre tale da appagarli, da lasciare in essi il solco di una nuova idea su quanto li circonda: e questa idea che diamo loro, sia la più approssimata al vero, la più lontana dal bizzarro e dal superstizioso.

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Abbiano dunque il pregio della brevità; poche parole garbate e gentili. Accompagnando un dono, conviene scrivere con la massima delicatezza, senza far risaltare nè l'entità nè la pochezza del dono stesso. Quando si scrive per ringraziare, si deve lasciare libero sfogo al sentimento che vuol esprimere riconoscenza e tenerezza per la gentile prova di affettuoso ricordo. Ognuno poi avrà il maggior rispetto per le lettere altrui e si guarderà bene dal leggerle quando l'occasione ne offre la maniera. Le cartoline postali non si scrivono che a persone di confidenza e agli inferiori. Esse devono essere brevi e contenere appena quanto si desidera sapere o si vuol comunicare; non conterranno frasi d'affetto, se non formali, nè allusioni a qualche persona, poco riguardose o compromettenti. Una lettera di presentazione o di raccomandazione, va consegnata aperta alla persona che la deve recapitare, e in essa non devesi parlar d'altro che di chi si raccomanda. Meno epiteti si mettono sulla busta e meglio è; l'indirizzo sia chiaro e preciso, con il nome della via e il numero della casa, la città; qualora si tratti di un paese, non omettere la provincia da cui dipende.

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Il viaggio del resto riesce piacevole e le Compagnie hanno cura che i passeggeri abbiano ogni comfort; in ogni apparecchio presta servizio una distinta signorina o signora che s'intrattiene con questo o con quel viaggiatore o viaggiatrice, dando indicazioni sul paesaggio, sul percorso, facendo un po' « gli onori di casa », per chi chiede cordiali o bibite o desidera soltanto conversare, disperdendo ogni preoccupazione sul tragitto. È vietato di fumare. La calma e la serenità subentrano alla tensione nervosa ben presto nell'aereo che divora senza scosse lo spazio, e se un respiro di sollievo si ha involontariamente allorchè il viaggio è felicemente compiuto, ognuno pensa tuttavia che davvero non c'era motivo di stare in apprensione.E lo dirà, al più prossimo percorso, al vicino, di temperamento impressionabile.

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