Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 - Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.

46567
Stato 3 occorrenze

Per le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano che abbiano definito un sistema di alternanza scuola-lavoro, i contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale possono prevedere specifiche modalità di utilizzo del contratto di apprendistato, anche a tempo determinato, per lo svolgimento di attività stagionali.

Il contratto di somministrazione di lavoro è vietato: a) per la sostituzione di lavoratori che esercitano il diritto di sciopero; b) presso unità produttive nelle quali si è proceduto, entro i sei mesi precedenti, a licenziamenti collettivi ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, che hanno riguardato lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di somministrazione di lavoro, salvo che il contratto sia concluso per provvedere alla sostituzione di lavoratori assenti o abbia una durata iniziale non superiore a tre mesi; c) presso unità produttive nelle quali sono operanti una sospensione del lavoro o una riduzione dell'orario in regime di cassa integrazione guadagni, che interessano lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di somministrazione di lavoro; d) da parte di datori di lavoro che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi in applicazione della normativa di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Al fine di promuovere la stabilizzazione dell'occupazione mediante il ricorso a contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato nonché di garantire il corretto utilizzo dei contratti di lavoro autonomo, a decorrere dal 1° gennaio 2016, i datori di lavoro privati che procedano alla assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato di soggetti già parti di contratti di collaborazione coordinata e continuativa anche a progetto e di soggetti titolari di partita IVA con cui abbiano intrattenuto rapporti di lavoro autonomo, godono degli effetti di cui al comma 2 a condizione che: a) i lavoratori interessati alle assunzioni sottoscrivano, con riferimento a tutte le possibili pretese riguardanti la qualificazione del pregresso rapporto di lavoro, atti di conciliazione in una delle sedi di cui all'articolo 2113, quarto comma, del codice civile, o avanti alle commissioni di certificazione; b) nei dodici mesi successivi alle assunzioni di cui al comma 2, i datori di lavoro non recedano dal rapporto di lavoro, salvo che per giusta causa ovvero per giustificato motivo soggettivo.

Profili tributari delle "partnership" europee organizzate come fondi di fondi - abstract in versione elettronica

152259
Puri, Paolo; Zoppino, Alberto 1 occorrenze
  • 2015
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Il lavoro affronta il tema dell'applicabilità del regime di esenzione della ritenuta alla fonte di cui all'art. 26 quinques comma 5 d.p.r. 600/1973, sui proventi che una "partnership" di diritto comunitario organizzata come un fondo di fondi dovesse corrispondere ad investitori residenti in Italia che abbiano ceduto o conferito quote di fondi mobiliari italiani. In particolare, vengono analizzati i requisiti soggettivi che devono qualificare la "partnership" perché la stessa possa rientrare nell'ambito di applicazione del regime di esenzione e la possibile contestabilità della costruzione in termini di elusione o di abuso del diritto. Le conclusioni al quale giunge il lavoro sono nel senso che, ricorrendo determinati presupposti soggettivi ed organizzativi, non possono essere sollevati dubbi in ordine alla fruizione del regime di esenzione della ritenuta alla fonte e risultano inconsistenti profili elusivi per assenza di un tangibile vantaggio fiscale.

Colpa lieve per osservanza delle linee guida e delle pratiche accreditate dalla comunità scientifica e risarcimento del danno - abstract in versione elettronica

152777
Gorgoni, Marilena 1 occorrenze
  • 2015
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Le tre sentenze in epigrafe pronunciate tutte dal Tribunale di Milano, ma da giudici diversi appartenenti alla I e alla V Sezione, sono indicative del disorientamento giurisprudenziale scatenato dall'art. 3, comma 1, della Legge Balduzzi, il quale, allo scopo dichiarato di contenere le insidie della medicina difensiva, ha sancito la non punibilità penale per colpa lieve degli esercenti la professione sanitaria che abbiano osservato le linee guida e le pratiche accreditate dalla comunità scientifica, fermo l'obbligo di risarcire il danno ai sensi dell'art. 2043 c.c. Si contendono il campo infatti almeno due tesi: la prima, portata avanti dalla I Sezione e sostenuta da più giudici della medesima (gli estensori della seconda e della terza delle decisioni in commento sono, infatti, diversi), dà rilievo al richiamo dell'art. 2043 c.c. e asseconda il superamento normativo del consolidato diritto vivente, il quale a partire dal 1999 ha spinto la contrattualizzazione della responsabilità in ambito sanitario fino a ritenere che tra il medico, dipendente o collaboratore della struttura sanitaria, ed il paziente si instauri un contatto sociale qualificato; la seconda, perseguita dalla V Sezione ed espressa dalla prima delle decisioni in epigrafe, considera, invece, il richiamo alla responsabilità extracontrattuale una svista del legislatore cui non va riconosciuto alcun effetto sulla sistemazione contrattuale della responsabilità sanitaria siccome elaborata dalle Corti nell'arco dell'ultimo quindicennio.

Sinistri mortali occorsi in Italia e congiunti-attori residenti all'estero: quali risarcimenti con "Roma II"? - abstract in versione elettronica

152783
Bona, Marco 1 occorrenze
  • 2015
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In questo contributo si evidenzia quanto segue: 1) l'art. 4, comma 1, del Regolamento, non sempre è dirimente, ciò innanzitutto sia per quanto concerne i sinistri stradali (per questi, infatti, si impone il coordinamento tra "Roma II" e la Direttiva 2009/103/CE) che i fatti illeciti tali da configurare altresì inadempimenti contrattuali; 2) l'interpretazione corretta della norma risulta comportare l'applicazione della legge dello Stato in cui si è verificato il decesso della vittima primaria; 3) il giudice nazionale, ai sensi dell'art. 26 del Regolamento, è legittimato a disapplicare la norma straniera, che, in contrasto con l'ordine pubblico del foro, gli imponga di discriminare tra vittime, ogniqualvolta queste abbiano subito la violazione di diritti fondamentali.

Diritti di proprietà intellettuale e intese restrittive della concorrenza: principali decisioni e sviluppi normativi dell'ultimo decennio nell'ordinamento dell'Unione europea - abstract in versione elettronica

153031
Caruso, Bianca 1 occorrenze
  • 2015
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Nel presente contributo si analizzano e descrivono le decisioni più importanti adottate dalla Commissione europea nell'ultimo decennio in materia di intese che abbiano ad oggetto diritti di proprietà intellettuale. Tale analisi è volta, più in generale, a porre in evidenza gli orientamenti dell'Autorità europea sulla cruciale relazione tra diritti di PI e diritto della concorrenza, al contempo cercando di determinare se e quando possa dirsi che gli uni prevalgono sull'altro o viceversa oppure se sia stato raggiunto un bilanciamento fra i medesimi. Al medesimo fine, gli ultimi regolamenti e le nuove linee guida sulla cooperazione orizzontale, adottati nel 2011, sono brevemente descritti.

Elusione fiscale e abuso delle forme giuridiche, anatomia di un equivoco - abstract in versione elettronica

153175
Stevanato, Dario 1 occorrenze
  • 2015
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Non sorprende, dunque, che l'identificazione dell'elusione con l'"abuso delle forme giuridiche" abbia condizionato gli atteggiamenti giurisprudenziali dell'ultimo decennio, generando le note "formule" sull'"utilizzo distorto di strumenti giuridici idonei ad ottenere un vantaggio fiscale in difetto di ragioni economicamente apprezzabili" e che queste abbiano a loro volta influenzato la recente riformulazione della norma antielusiva. La carenza di riflessioni sull'essenza dell'elusione tributaria, l'incapacità della dottrina di coglierne i tratti salienti, il suo fuorviante accostamento con l'abuso delle forme giuridiche, hanno fin qui impedito un'efficace opera di "regolamento confini", come dimostrano le frequenti commistioni tra elusione e altri istituti e figure giuridiche, quali l'interpretazione analogica, la simulazione, l'interposizione di persona o l'evasione. Dato un quadro concettuale di partenza confuso, era velleitario immaginare che la riscrittura della norma antielusiva potesse far chiarezza. Il nuovo art. 10-bis della l. n. 212 del 2000 appare in effetti, a caldo, una disposizione di difficile lettura, in cui convivono diverse anime, frutto di un'opera di mediazione, in cui sono riconoscibili l'esigenza di conformarsi alle indicazioni comunitarie e la volontà di prestare ossequio al nostro giudice di legittimità. L'elusione fiscale (o abuso del diritto che dir si voglia) viene ridefinita in termini ondivaghi e oscuri, in un articolato normativo complesso e denso di contraddizioni, che finirà verosimilmente per sollevare ulteriori problemi interpretativi oltre a quelli già sul tappeto.

La nozione di subordinazione alla prova delle nuove tecnologie - abstract in versione elettronica

153195
Razzolini, Orsola 1 occorrenze
  • 2015
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Il saggio parte dal quesito se la distribuzione sociale della professionalità e le innovazioni tecnologiche abbiano portato alla "riscoperta dell'individuo" e della libertà contrattuale nel diritto del lavoro. L'analisi della giurisprudenza più recente in materia di qualificazione del rapporto del lavoro e di alcune novità legislative in materia di lavoro a progetto consente all'A. di rispondere in senso negativo. L'indagine si sofferma quindi sull'incidenza delle innovazioni tecnologiche e dell'avvento della società della conoscenza sulle modalità di esecuzione della prestazione di lavoro, sempre più caratterizzate da creatività e autonomia. Ciò conduce a discutere, una volta ancora, sull'idoneità del criterio dell'etero-direzione a svolgere la propria funzione selettiva.

"Holding" pubblica e responsabilità per attività di direzione e coordinamento - abstract in versione elettronica

153383
Frego Luppi, Silvia A. 1 occorrenze
  • 2015
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La conclusione in termini positivi circa la riferibilità della disposizione alle fattispecie di "holding" pubblica comporta l'approfondimento della porta del c. 2 che stende la responsabilità a tutti coloro che hanno partecipato al fatto illecito o ne abbiano comunque tratto vantaggio. A venire in rilievo è in specie il tema della responsabilità dell'amministratore, il quale come gestore della società può doversi misurare con direttive che non condivide. La questione diviene particolarmente delicata, quando ad essere in gioco siano da un lato l'interesse pubblico e dall'altro l'interesse imprenditoriale a cui lo stesso art. 2497 c.c. fa espresso richiamo. In assenza di norme espresse la tematica viene svolta sulla base dei principi che regolano il modello societario.

L'eredità di Edmund Burke nel pensiero liberale e conservatore del Novecento - abstract in versione elettronica

153565
Martinelli, Claudio 1 occorrenze
  • 2015
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Questo articolo si propone di verificare come alcune correnti del pensiero politico contemporaneo, segnatamente di stampo liberale e conservatore, abbiano inteso richiamarsi ai capisaldi di questo Maestro settecentesco, talvolta servendosene legittimamente come bussola per orientarsi, in altre circostanze travisando o forzando il suo pensiero per renderlo spendibile di fronte agli interrogativi che la realtà proponeva. La tesi che si vuole sostenere è che la "Burke's legacy" sia composita e controversa, fatta di tanti e variegati lasciti, alcuni anticaglie di modesto valore, altri gemme preziose tuttora da tenere nel dovuto conto, ma che sempre meriti di essere trattata con il dovuto rispetto, evitando banali arruolamenti nei ranghi di questa o quella corrente del pensiero politico contemporaneo.

Le Città metropolitane: a che punto siamo? - abstract in versione elettronica

153699
Guerra, Ylenia 1 occorrenze
  • 2015
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Le Città metropolitane hanno caratterizzato il dibattito politico e scientifico degli ultimi decenni, sebbene i tentativi di istituzione e i successivi fallimenti ne abbiano portato a parlare come di "grandi incompiute". L'analisi sistematica della legge 56/2014, istitutiva delle Città metropolitane, attraverso una lettura orientata al principio autonomistico, permette di illuminare ora le contraddizioni ora gli spazi di autonomia di cui sono titolari i nuovi enti di area vasta. Proprio la lettura comparata degli Statuti sinora approvati, anche in considerazione della recente decisione del Giudice delle Leggi (Corte cost., sent. n. 50/2015) fa comprendere quanto dello spazio lasciato aperto dalla legge 56/2014 sia stato coerentemente occupato dalle Città.

L'innovazione del governo locale alla prova: uno sguardo comparato agli Statuti delle Città metropolitane - abstract in versione elettronica

153717
Vandelli, Luciano 1 occorrenze
  • 2015
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La lettura trasversale degli Statuti sinora approvati dalle Città metropolitane mostra come, nelle diverse questioni, le varie realtà abbiano inteso ampiamente utilizzare l'estesa autonomia statutaria che il legislatore ha inteso riconoscere a questi nuovi enti. In effetti, i testi mostrano un notevole grado di differenziazione ed appaiono modulati sulla base delle esigenze e delle opzioni espresse in ciascun territorio. Ad esaltare la linea della differenziazione si pone, in primo luogo, la prospettiva, adottata dagli Statuti, di una coabitazione, nel nostro Paese, tra Città metropolitane ad elezione indiretta e Città metropolitane (in concreto: Roma, Milano e Napoli) incentrate su un Sindaco e su un Consiglio eletti direttamente; scelta, quest'ultima, che può giustificare qualche preoccupazione sugli equilibri e sulla funzionalità complessiva del sistema, ove non sia accompagnata da un effettivo scorporo del Comune capoluogo in più Comuni.

Problemi della "liberazione anticipata speciale" - abstract in versione elettronica

154099
Bronzo, Pasquale 1 occorrenze
  • 2015
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., dopo aver ricostruito la "ratio" della misura, volta al contrasto dell'attuale situazione di sovraffollamento carcerario attraverso la temporanea elevazione dello sconto che viene riconosciuto, per ogni semestre di pena scontata, ai detenuti che abbiano dato prova di partecipazione all'opera rieducativa, analizza gli aspetti controvertibili della disciplina. In particolare, si segnalano: l'irrilevanza, ai fini dello sconto, dei periodi di espiazione extracarceraria; l'esclusione dai beneficiari dello sconto di alcune categorie di detenuti presuntivamente pericolosi; i problemi di diritto intertemporale generati dal passaggio tra la disciplina disegnata dal decreto legge e quella della legge di conversione.

I crimini contro le donne e la legge sul femminicidio - abstract in versione elettronica

154611
Donadi, Paola 1 occorrenze
  • 2015
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L'utilizzo di un linguaggio "neutro" rispetto al genere sottolinea inoltre come, sia il legislatore che la politica, non abbiano ancora manifestato la volontà di approfondire temi che riguardano da vicino i rapporti fra uomini e donne, verificando come la violenza di genere trovi soluzione non nell'ambito penale ma nel mutamento di modelli culturali stratificati nel tempo e assunti da molti come funzionali.

Il Delitto di pornografia minorile da parte di un chierico - abstract in versione elettronica

154633
Dhas, Varuvel G. 1 occorrenze
  • 2015
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Sebbene le Legislazioni civili e quella canonica abbiano molti punti in comune, pur tuttavia si incontrano notevoli differenze. Mentre la Legislazione canonica considera il Delitto solo in tre casi - acquisizione, detenzione e divulgazione -, la Legislazione civile prevede anche la produzione, il finanziamento, ecc. Inoltre, mentre sembra che il Legislatore ecclesiastico non punisca la pedopornografia virtuale, il Legislatore civile prevede una punizione anche per questa fattispecie. Si può considerare, dunque, che quest'ultimo abbia un approccio d'insieme verso il Delitto. Quanto all'oggetto di tutela previsto dalla Norma, la Legge civile è più ampia in quanto essa intende punire la violazione, in qualunque modo verificatasi, dell'intangibilità sessuale dei minori. La Legge canonica, invece, precisando che il fine degli atti deve essere "libidinoso" ha lasciato una sorta di scappatoia ai colpevoli. Si deve comunque riconoscere che la Legislazione canonica sulla pedopornografia è senz'altro un importante mezzo per la Chiesa per cercare di sradicare la minaccia di abuso sessuale di minori da parte dei chierici, ma la Giurisprudenza in materia può contribuire ad ulteriori sviluppi.

Riflessioni sistematiche e profili innovativi in materia di contrasto alle frodi Iva alla luce della sentenza "Italmoda": il complesso "equilibrio dinamico" tra tutela del contribuente e fattispecie repressive "impropriamente" sanzionatorie - abstract in versione elettronica

154677
Albano, Alessandro 1 occorrenze
  • 2015
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Il giudice nazionale può reprimere una frode Iva commessa in uno Stato membro diverso da quello della giurisdizione del contribuente anche se in tale Stato membro le Autorità fiscali abbiano già recuperato l'imposta non versata. L'alterazione del principio di neutralità dell'Iva provocato dalla frode transnazionale determina, pertanto, una reazione "impropriamente" sanzionatoria, che comporta un'attenta riflessione in merito all'equilibrio tra valorizzazione dell'interesse erariale e tutela dei diritti del contribuente nelle operazioni Iva sovranazionali.

Voto maggiorato e voto plurimo: prime riflessioni - abstract in versione elettronica

154721
Montalenti, Paolo 1 occorrenze
  • 2015
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Nell'ordinamento italiano, alle società non quotate che abbiano introdotto azioni a voto plurimo è permesso mantenere dette azioni anche successivamente alla quotazione: questa disposizione creerà differenze irragionevoli rispetto alle società già quotate nella Borsa Italiana (per le quali vige il divieto di emettere azioni a voto plurimo). Molte problematiche si prestano a diverse interpretazioni: prima tra tutte la legittimazione al recesso per i soci che, in caso di emissione di azioni a voto plurimo, non hanno concorso alla relativa deliberazione. Il giudizio complessivo sulle nuove disposizioni è generalmente positivo: nelle società quotate il mercato finanziario sarà il giudice finale; nelle società non quotate saranno gli azionisti a decidere il migliore assetto dei loro interessi.

La Giurisprudenza amministrativa e l'evoluzione del diritto "antitrust" italiano: il caso Coop-Esselunga - abstract in versione elettronica

154883
Barozzi Reggiani, Giovanni 1 occorrenze
  • 2015
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La sentenza n. 1673 dell'8 aprile 2014 della Sesta sezione del Consiglio di Stato costituisce misura e specchio di tali mutamenti, in quanto contiene affermazioni che obbligano a riparametrare il rapporto tra l'"enforcement antitrust" e principi cardine - del nostro ordinamento - quali quelli di legalità ed affidamento, e che inducono a domandarsi se i giudizi di Palazzo Spada non abbiano voluto attribuire, alla concorrenza, il ruolo ed il rango di "super bene giuridico".

Solidarietà o parziarietà dell'obbligazione condominiale - abstract in versione elettronica

155479
Nazzaro, Anna Carla 1 occorrenze
  • 2015
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Essa, tuttavia, neanche rende possibile una definizione in termini di parziarietà poiché non lascia indenni i condomini che abbiano già pagato. La necessità di una riflessione più approfondita sull'argomento rappresenta anche lo spunto per una rinnovata riflessione sul condominio nel suo ruolo di parte contrattuale.

Il farmaco di importazione parallela ha trovato l'autore del riconfezionamento - abstract in versione elettronica

155585
Forni, Federico 1 occorrenze
  • 2015
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Anche in questo caso, infatti, il riconfezionamento viene effettuato in conformità con le istruzioni dell'importatore parallelo il quale ha il dovere di controllare il prodotto finito e l'onere di provare che le operazioni non abbiano causato nessuna alterazione del medicinale.

L'oggetto della prova e i conseguenti mezzi di prova nelle cause di simulazione - abstract in versione elettronica

155683
Giraudo, Alessandro 1 occorrenze
  • 2015
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L'A. analizza quale sia l'oggetto della prova nelle cause matrimoniali che abbiano quale capo di nullità la simulazione del consenso da parte dei nubendi; alla luce di ciò ci si sofferma sulla problematica riguardante i mezzi di prova più adeguati per l'istruttoria della causa di nullità per simulazione. L'articolo si sofferma in particolare su quelle che debbono essere le attenzioni che gli operatori dei Tribunali devono prestare nella fase preparatoria della causa, con specifico riferimento agli elementi probatori che debbono consentire il raggiungimento della certezza morale circa l'eventuale nullità o meno del vincolo oggetto del processo di nullità.

"Hate speech" on line: scenari, prospettive e criticità giuridiche del fenomeno - abstract in versione elettronica

155729
Di Tano, Francesco 1 occorrenze
  • 2015
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L'articolo porta in evidenza il modo in cui le nuove tecnologie e soprattutto l'avvento di Internet abbiano influito sul fenomeno dell'"hate speech", fornisce una panoramica sull'attuale dibattito dottrinario sulla regolamentazione dell'"hate speech" e il relativo scenario giuridico, che vedono contrapposte, da una parte, la visione statunitense, legata al Primo Emendamento, favorevole alla libertà di parola, dall'altra, la visione europea (e di altri Paesi), più attenta all'esigenza di proteggere i principi dell'uguaglianza e della dignità umana, anche a fronte della limitazione della libertà di manifestazione del pensiero. Analizza, altresì, le fattispecie più rilevanti, con le relative questioni giurisprudenziali, legate alle espressioni di odio nella Rete. Infine, sono affrontate le maggiori criticità riguardanti l'"hate speech online", connesse alla responsabilità degli "Internet Service Providers" e alla competenza giurisdizionale territoriale sui singoli casi (posto che l'assenza di confini su Internet impone proprio la necessità di ripensare i confini del diritto pubblico e privato online).

Fede e sacramentalità del matrimonio. La prospettiva canonica - abstract in versione elettronica

155731
D'Auria, Andrea 1 occorrenze
  • 2015
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Il presente articolo affronta sinteticamente la problematica di quale sia la rilevanza giuridica di un matrimonio celebrato secondo la forma canonica, da due soggetti battezzati che abbiano perso la fede, o l'abbiano rifiutata, o che siano assolutamente lontani dalla pur minima percezione di quella che possa essere la progettualità del disegno di Dio in ordine al matrimonio o che non conoscono o che addirittura rifiutano ogni dimensione trascendente del patto coniugale. Posto che l'insegnamento ecclesiale si è attestato sul principio dell'inseparabilità tra contratto e sacramento, viene presentata la corrente che afferma invece che la mancanza di fede non permetterebbe il realizzarsi della dinamica sacramentale, sebbene i due coniugi siano battezzati. Successivamente viene analizzata la dottrina relativa al principio dell'"intentio faciendi id quod facit Ecclesia Christi" e alla sua declinazione quanto al sacramento del matrimonio. Segue una disanima del principio dell'intenzione prevalente in ordine alla possibilità di comprendere se l'esclusione della sacramentalità abbia potuto inficiare la validità del matrimonio e dell'ignoranza della dignità sacramentale quale errore che possa viziare il consenso. Ampio spazio viene concesso alla riflessione sul fatto se l'esclusione della dignità sacramentale sia un caso di esclusione totale o parziale. Vengono poi offerte conclusioni che sostengono in modo argomentato il principio dell'irrilevanza della fede in ordine alla celebrazione di una valido matrimonio.

La riforma delle banche popolari - abstract in versione elettronica

155767
Di Ciommo, Francesco 1 occorrenze
  • 2015
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In particolare, l'obbligo di trasformazione in società per azioni per le popolari che abbiano un attivo patrimoniale superiore agli otto miliardi di euro. Ma anche la possibilità di limitare il diritto di rimborso delle azioni in caso di recesso dal socio. Il commento che segue offre una prima disamina della riforma.

Amianto: benefici previdenziali e destinatari dopo la legge di stabilità per il 2015 - abstract in versione elettronica

155769
Gentile, Sebastiano L. 1 occorrenze
  • 2015
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Beneficiari sono i lavoratori in mobilità e quelli ammalatisi di patologie asbesto-correlate nello svolgimento di attività di bonifica, nonché, al di fuori di un rapporto assicurativo, coloro che abbiano contratto un mesotelioma per effetto di esposizione familiare o ambientale al rischio amianto. Con particolare riguardo ai requisiti soggettivi, l'articolo ricompone il complesso quadro normativo a far tempo dalla l. 257/92 e indica l'interpretazione attuabile dell'ultima sopravvenienza legislativa.

Il nodo dell'amministrazione periferica dello stato. I principi costituzionali, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica e le prospettive del riordino - abstract in versione elettronica

156201
De Santis, Valeria 1 occorrenze
  • 2015
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Il lavoro mostra come il mancato adeguamento dell'APS, la conservazione di un modello amministrativo gerarchico e, sostanzialmente, autoreferenziale abbiano ostacolato qualsiasi devoluzione di compiti dal centro alla periferia e abbiano impedito un'adeguata razionalizzazione nell'uso delle risorse pubbliche. In considerazione di questa problematicità, l'articolo si sofferma sulla definizione costituzionale del modello di APS e si interroga sul rapporto tra gli articoli 5 e 118 prima e dopo la Riforma costituzionale. Successivamente prende in considerazione l'assetto attuale dell'APS e analizza la compatibilità tra i principi costituzionali e le prospettive di riforma tracciate dai più recenti interventi adottati ed in itinere: la legge Delrio e il disegno di legge delega in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Libertà dall'ospedale psichiatrico in dismissione e rischi di regressione istituzionale - abstract in versione elettronica

156231
Piccione, Daniele 1 occorrenze
  • 2015
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Lo studio supera immediatamente la riduttiva lettura dell'abolizione degli inservibili manicomi giudiziari sopravvissuti alla riforma epocale determinata dall'entrata in vigore della l. n. 180/1978, quali anacronistiche istituzioni del contenimento e del contrasto alla pericolosità sociale degli infermi di mente che abbiano commesso reato. Nel momento in cui i vecchi manicomi giudiziari vanno lentamente scomparendo quali istituzioni totali, la strada dell'applicazione del nuovo sistema di comminazione delle misure di sicurezza, introdotto dalle Camere con la l. n. 52/2014, lascia emergere, ancora una volta, l'interdipendenza tra gli istituti di protezione sociale in crisi e il risorgere implicito e sinistro di nuove forme di custodialismo. Solo valorizzando il percorso giurisprudenziale della Corte costituzionale e improntando l'interpretazione delle nuove disposizioni da parte della Magistratura di sorveglianza alle esigenze di risocializzazione e terapia del reo infermo di mente, si aprirà una nuova - e forse definitiva - fase per l’umanizzazione delle misure di sicurezza e del trattamento del non imputabile.

Atti in frode e parziale reintroduzione, in via pretoria, del giudizio di meritevolezza - abstract in versione elettronica

156813
Griffini, Daniele 1 occorrenze
  • 2015
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La Corte di Cassazione ritiene che l'ammissione al concordato preventivo debba essere revocata anche se i creditori, resi edotti degli atti in frode a mezzo della relazione particolareggiata del commissario giudiziale, abbiano approvato la proposta con le maggioranze di legge. L'argomentazione utilizzata per giungere a tale conclusione, tuttavia, desta alcune perplessità sul piano letterale e sistematico, specialmente alla luce della ricostruzione storica delle funzioni dell'istituto di cui all'art. 173 L. fall.

Alienazione fraudolenta dell'azienda e tutela cautelare - abstract in versione elettronica

156819
Vanz, Cristina 1 occorrenze
  • 2015
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L'A. prende spunto dal provvedimento per compiere alcune riflessioni sull'opportunità di accedere ad applicazioni più elastiche di talune misure cautelari, specialmente a fronte di situazioni che abbiano ad oggetto atti dispositivi dell'azienda anche di natura fraudolenta.

Legge "ad personam" e garanzie giurisdizionali: la Consulta sceglie la via della fuga - abstract in versione elettronica

156837
Esposito, Mario 1 occorrenze
  • 2015
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La Corte costituzionale ritiene ammissibili le leggi-provvedimento, anche quando, come nel caso di specie, abbiano contenuto personale singolare, sull'assunto che, in asserita assenza di una riserva di amministrazione, esse non lederebbero il diritto alla tutela giurisdizionale, dando luogo soltanto ad un "trasferimento di competenza" dai giudici comuni alla giustizia costituzionale. La tesi non resiste alla prova del diritto vigente: il singolo non ha infatti alcun accesso diretto alla Consulta. D'altra parte, la posizione così espressa implica la "sterilizzazione" dell'art. 24 Cost., rimesso, quanto al perimetro precettivo e al contenuto all'arbitrio del legislatore. Le soluzioni interpretative conformi a Costituzione appaiono ben diverse, ove ci si faccia carico di considerare i rapporti tra diritto di azione, principio di legalità e democrazia: l'art. 113 Cost., che ne è una puntualizzazione, consente senz'altro il diretto controllo giurisdizionale dell'atto di amministrazione, anche quando rivesta la forma della legge.

Un caso di controllo analogo anche senza maggioranza azionaria pubblica - abstract in versione elettronica

156839
Manganaro, Francesco 1 occorrenze
  • 2015
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La peculiarità della decisione, nella complessa fattispecie decisa dalla sentenza, consiste nel riconoscimento della legittimità di un affidamento "in house" della gestione del servizio idrico integrato ad una società in cui le amministrazioni pubbliche partecipanti non abbiano la maggioranza azionaria, ma tuttavia non mantengano - a seguito di convenzione - il controllo della società, pur in deroga al regime societario ordinario.

"Plafond" degli esportatori e variazioni successive: un tema ancora da chiarire - abstract in versione elettronica

157255
Centore, Paolo 1 occorrenze
  • 2015
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Su questo tema interviene la Corte di cassazione senza, però, chiarire definitivamente se le variazioni "ex post" abbiano rilevanza nell'anno in cui si manifestano, ovvero nell'anno di riferimento, cioè, di formazione del "plafond", con un effetto, alla fine, di riduzione dell'ammontare utilizzabile (ed utilizzato) nell'anno successivo.

La limitazione di responsabilità dell'erede accettante con beneficio di inventario tra eccezione in senso lato ed eccezione in senso stretto - abstract in versione elettronica

157395
Arceri, Alessandra 1 occorrenze
  • 2015
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Ci si sofferma, inoltre, sull'effetto espansivo dell'accettazione beneficiata, che fa sì che la rilevabilità d'ufficio della limitazione operi anche a favore degli altri eredi che non abbiano accettato puramente e semplicemente, o non siano già decaduti dal beneficio. Da ultimo, si fa cenno alla non divisibilità automatica dei crediti ereditari.

Il ravvedimento cambia pelle - abstract in versione elettronica

157543
Fanelli, Roberto 1 occorrenze
  • 2015
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Si potrà accedere all'istituto anche oltre i termini previsti dalle norme vigenti fino al 31 dicembre 2014, nonché, per i tributi amministrati dall'Agenzia delle entrate, a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata o che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento, delle quali i soggetti interessati abbiano avuto formale conoscenza, salvo la formale notifica di un atto di liquidazione o accertamento o il ricevimento delle comunicazioni di irregolarità in materia di imposte sui redditi e di IVA.

Assicurazione Sociale per l'Impiego 2.0: cambia ancora la tutela per la disoccupazione - abstract in versione elettronica

158319
Capurso, Pietro 1 occorrenze
  • 2015
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La novità assoluta è l'assegno di disoccupazione, prestazione assistenziale atipica, a base occupazionale, prevista in favore di coloro che abbiano esaurito la tutela previdenziale e si trovino in una condizione economica di bisogno.

Viola la CEDU conservare in un database informazioni relative a soggetti i cui procedimenti penali non abbiano trovato sviluppo - abstract in versione elettronica

158738
Scarcella, Alessio 1 occorrenze
  • 2015
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Viola la CEDU conservare in un database informazioni relative a soggetti i cui procedimenti penali non abbiano trovato sviluppo

"Voluntary disclosure" e sanzioni amministrative - abstract in versione elettronica

158821
Cordeiro Guerra, Roberto; Dorigo, Stefano 1 occorrenze
  • 2015
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La scelta del legislatore è stata quella di prevedere un "regime" di speciale "favore" in relazione agli "investimenti" detenuti in passato o trasferiti successivamente all'esito della procedura in "Stati black list" che abbiano stipulato con l'Italia un accordo sullo scambio di informazioni. L'intento, oltre che di invogliare i contribuenti recalcitranti a regolarizzare la propria posizione, è quello di agevolare l'Amministrazione finanziaria nel "monitoraggio" degli "investimenti" destinati a rimanere all'estero anche per il futuro, consentendole di avere subito a disposizione dati che altrimenti avrebbe difficoltà a reperire. Tuttavia, tale regime solleva alcune perplessità circa gli "effetti discriminatori" che esso potrebbe generare.

L'imposta ipotecaria dovuta sul prezzo della vendita per le annotazioni - abstract in versione elettronica

158943
Piciocchi, Pietro 1 occorrenze
  • 2015
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Non convince tuttavia il rilievo secondo cui non sarebbe possibile ricorrere al meccanismo della valutazione automatica, che, quale preclusione all'accertamento, opera nei confronti di tutti gli atti che abbiano per oggetto beni immobili e non per le sole cessioni di unità abitative.

Riserve sulla natura agevolativo-esentativa del regime di imposizione reddituale degli enti associativi - abstract in versione elettronica

158955
Castaldi, Laura 1 occorrenze
  • 2015
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Tali disposizioni si ritiene non abbiano carattere agevolativo o derogatorio, rispetto ai principi sull'imposizione reddituale dei soggetti diversi dalle persone fisiche. Si dovrebbero, invece, intendere più propriamente come disposizioni settoriali, parametrate cioè sui connotati propri e specifici del fenomeno che intendono regolare.

Esclusione del "ROL virtuale": dubbi di legittimità comunitaria - abstract in versione elettronica

159179
Antonini, Massimo; Setti, Carlomaria 1 occorrenze
  • 2015
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La modifica in parola introduce una disparità di trattamento rispetto alle controllanti che abbiano optato per il consolidato nazionale, nell'ambito del quale è possibile fruire della capienza del "ROL" delle controllate residenti indipendentemente dalla distribuzione di dividendi. Se da una parte il regime proposto potrebbe portare ad un minor carico impositivo, dall'altra esso rischia di costituire una restrizione incompatibile con il diritto comunitario.

Pratiche sleali, diligenza professionale e regola "de minimis" - abstract in versione elettronica

159309
Genovese, Amarillede 1 occorrenze
  • 2015
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"Focus" della nota è l'individuazione di dati significativi nella trama normativa della direttiva che sembrano indicare una strada diversa e forniscono una chiave di lettura della disciplina che sposta l'attenzione dallo specifico atto negoziale al "modo di stare nel mercato" dell'operatore economico professionale e punta a censurare le pratiche sleali che abbiano un impatto rilevante e apprezzabile.

Impugnazione delle delibere assembleari e poteri officiosi del giudice. (Glosse a margine di S.U. n. 26243/2014) - abstract in versione elettronica

159799
Guizzi, Giuseppe 1 occorrenze
  • 2015
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Gli argomenti evocati dalla Suprema Corte per sovvertire il precedente orientamento assumono obiettivamente una valenza di sistema, sicché naturale è la tentazione per l'interprete di chiedersi se, e fino a che punto, i principi così elaborati abbiano una capacità espansiva, e se possano in particolare trovare applicazione nell'ambito delle azioni di impugnativa delle deliberazioni assembleari delle società di capitali, ossia di atti, che - pure dinnanzi alle loro peculiarità di struttura e valore, e al di là della stessa difficoltà di sussumerle nel paradigma del negozio giuridico - restano pur sempre di autonomia privata. L'A. affronta la questione, sottolineando il carattere piuttosto ambiguo che la previsione del potere di rilevare "ex officio" la nullità delle delibere - potere che è ancora espressamente riconosciuto al giudice dall'art. 2379, comma 2, c.c.- assume in un sistema, come quello novellato nel 2003, che ha sensibilmente ridotto, quasi privandola di significato, la distinzione tra vizi di annullabilità e vizi di nullità delle delibere. In un contesto in cui il rimedio dell'impugnativa della deliberazione invalida sembra presentare un carattere sostanzialmente unitario - in quanto il tipo vizio che si deduce, che si tratti di un vizio formalmente qualificato come di annullamento o piuttosto di nullità, è sempre in realtà il medesimo, risolvendosi nella non conformità del procedimento deliberativo alle regole che lo governano, così come sempre la medesima è l'attitudine della delibera nulla o annullabile a produrre effetti - ci si deve allora chiedere se non sia possibile, andando al di là del dato meramente letterale, accedere ad un'interpretazione che estenda il potere di rilievo officioso del giudice anche a tutte le ipotesi di delibere invalide ex art. 2377 c.c., almeno quando adottate in violazione di norme imperative poste a tutela di interessi comunque generali.

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