Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbiano

Numero di risultati: 7 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

475423
Angelo Secchi 7 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Ma, come è ben naturale, non è da aspettarsi che tanti e sì svariati corpi abbiano tutti rigorosamente la stessa proporzione di qualità e densità di sostanze. Quindi, per esempio una grandissima parte delle stelle sono dotate di un’atmosfera idrogenica più densa, mentre in altre invece essa è più scarsa e dominano altri vapori assorbenti metallici o no. La maggior densità idrogenica rilevasi dal fatto che le linee spettanti a quel gas sono assai dilatate e sfumate. Provarono infatti il Plucker e il Cailletet che sotto una pressione considerabile le linee dell’idrogeno si dilatano e si sfumano agli orli, fino che sotto fortissime pressioni costituiscono uno spettro continuo. Da tale estremo siamo molto lungi per tutte le stelle visibili, (salva forse γ Cassiopea) onde si ricava che le pressioni non sono molto superiori al valore di poche atmosfere quali valutiamo noi sulla nostra terra. Però non tutto è effetto della pressione, perchè è dimostrato che anche l’innalzamento della temperatura dilata le righe, onde la causa potrebbe essere anche questa, o meglio ambedue insieme, perchè anche colla temperatura cresce la tensione molecolare del gas e quindi la pressione. Così le stelle di primo tipo sarebbero dotate di atmosfere idrogenica più densa e più calda. Le righe metalliche in queste sarebbero più difficili a vedere, forse per l’impedimento che offre al passaggio de’ raggi la grande estensione di questa atmosfera idrogenica; onde esse appena si vedono indicate. Il vedere però che molte di queste stelle hanno righe più distinte e sono intermedie al primo e al secondo tipo, conduce alla conseguenza che la costituzione dei due tipi è identica in quanto alla natura delle materie e che differiscono solo nel grado di maggiore o minore densità atmosferica e elevazione di temperatura.

Pagina 110

Chi sa che i periodi glaciali subiti dalla terra non abbiano avuto tale origine? Noi lasciamo ad altri le ardue risposte a questi problemi, e basti averli accennati per vedere l’importanza che ha lo studio della variabilità delle stelle.

Pagina 152

. — Le seguenti nozioni elementari del § III benchè inutili per molti lettori pure le soggiungiamo onde altri non abbiano da andare con incommodo a cercarle altrove.

Pagina 16

In pratica pareva sua intenzione d’indicare con tali lettere l’ordine stesso di grandezza; ma, sia per inavvertenza sua, sia perchè le grandezze abbiano realmente variato col tempo, tale ordine non si trova ora regolare in tutte. I moderni però hanno conservato queste lettere scrupolosamente perchè servono mirabilmente alla brevità e speditezza della nomenclatura e fino a un certo punto anche danno una guida della importanza loro e sono più facili a ritenere che le coordinate numeriche Vedi in fine la tavola contenente questo alfabeto per quelli che non ne fossero pratici. — Le seguenti nozioni elementari del § III benchè inutili per molti lettori pure le soggiungiamo onde altri non abbiano da andare con incommodo a cercarle altrove. . Noi ne faremo uso sovente.

Pagina 16

L’altra ipotesi è che la densità apparente sia anche reale, e che le stelle siano più numerose non solo per effetto di prospettiva, ma anche perchè abbiano maggior vicinanza reale. Se dunque si cerchi la densità relativa dello strato stellare Herscheliano nei vari piani paralleli al piano principale, essa si avrà dalla tavola seguente data da Struve dietro i suoi calcoli, fondati sugli scandagli di Herschel.

Pagina 314

Grande è ancora la questione, come già accennammo, se le Nebulose abbiano variato. La soluzione di questo dubbio non è facile (v. Holden Am. jour. of science May 1876, che sostiene che sì, specialmente la nebulosa in forma di Ω e quella di Orione. . Tra due osservatori che fanno il disegno dello stesso oggetto nella stessa sera e allo stesso strumento, si hanno talora grandissime differenze. Nessuna meraviglia dunque che differiscano disegni lontanissimi di tempo, di luogo e di persone diverse. Molte variazioni apparenti possono derivare dalle variazioni delle stelle vicine. Cosìp.es. mentre κ Argo era brillantissima di prima grandezza, essa parea libera da nebbia I. Herschel Cape Observ. pag. 36-37. ; ma ora appare involta in essa essendo divenuta di 6.a grandezza Monthly Notices, 1877. . Vedemmo già che il Trapezio d’Orione si è creduto senza contorno di nebbia, ma che lo spettroscopio ce l’ha dimostrata anzi più viva che altrove. L’immobilità delle Nebulose ci mostra qual sia la scala nel tempo, su cui dobbiamo misurare la formazione del creato, appetto a cui le durate dell’epoche geologiche sono veri giorni.

Pagina 327

Il loro numero totale sarebbe di 5421 nel cielo visibile a Münster che è 0,8 della sfera intera, onde, supponendo che nel resto le stelle abbiano la stessa proporzione, le visibili ad occhio nudo sarebbero 6,800 prossimamente.

Pagina 47

Cerca

Modifica ricerca