Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Sentenza n. 1988

334400
Cassazione penale, sezione I 1 occorrenze
  • 1998
  • Corte Suprema di Cassazione
  • Roma
  • diritto
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., il compito della Corte Suprema non consiste nell’accertare la plausibilità e l’intrinseca adeguatezza dei risultati dell’interpretazione delle prove – operazione questa coessenziale al giudizio di merito – ma quello ben diverso di stabilire se i giudici di merito abbiano esaminato tutti gli elementi a loro disposizione, se abbiano dato esauriente risposta alle deduzioni delle parti e se nell’interpretazione delle prove abbiano esattamente applicato le regole della logica, le massime di comune esperienza e i criteri legali dettati in tema di valutazione delle prove, in modo da fare trasparire la giustificazione razionale della scelta di determinare conclusioni a preferenza di altre (Cass., Sez. Un., 13 febbraio 1995, Clarke). Ne consegue che, ai fini dell’affermazione del vizio ex art. 606, comma 1 lett. e) c.p.p., è indispensabile dimostrare che il testo del provvedimento è manifestamente carente di motivazione e-o di logica e che non è, invece, producente opporre alla valutazione dei fatti contenuta nel provvedimento impugnato interpretazioni alternative o una diversa ricostruzione, magari dotate di altrettanta logicità, dato che in quest’ultima ipotesi verrebbe inevitabilmente invasa l’area degli apprezzamenti riservati al giudice di merito (Cass., Sez. Un., 19 giugno 1996, Di Francesco).

Sentenza n. 13120

335070
Cassazione civile, sezione II 1 occorrenze
  • 1997
  • Corte Suprema di Cassazione
  • Roma
  • diritto
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In proposito, è sufficiente considerare come, di massima, non si debba, e non si possa, andare alla ricerca di ulteriori termini di riferimento monetario allorché, come nel caso in argomento, le parti abbiano provveduto a liquidare convenzionalmente l’importo di una obbligazione pecuniaria (cfr., “in terminis”, Cass. Sez. III civ., sent. n. 4205 del 19.XII.1975).

Sentenza n. 1

335921
Corte costituzionale 1 occorrenze
  • 1956
  • Corte costituzionale
  • Roma
  • diritto
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È vero che questa ampiezza di poteri discrezionali è stata notevolmente ridotta dal successivo decreto legislativo 8 novembre 1947, n. 1382, il quale consente ricorso al Procuratore della Repubblica contro i provvedimenti dell’Autorità di pubblica sicurezza che abbiano negata l’autorizzazione, disponendo che la decisione del Procuratore della Repubblica sostituisca a tutti gli effetti l’autorizzazione predetta.

Edgar

338005
Fontana, Ferdinando 1 occorrenze

Gli avvenimenti di questo Atto III si suppone che abbiano luogo due giorni dopo la battaglia di Courtray (11 luglio 1302) che è chiamata dagli storici «giornata degli sproni» ed anche «giornata dei gioielli» – In questa battaglia, infatti, il popolo fiammingo, con poche armi e per la maggior parte brandendo soltanto forche, bastoni, falci, ecc., sbaragliò l’esercito di Filippo il Bello, Re di Francia, dopo averlo attirato con uno stratagemma in luoghi paludosi, dove i Francesi, resi imbelli, perché affondati a mezzo nel terreno, furono a migliaia, più che uccisi, accoppati. Filippo il Bello era seguito dal fiore della nobiltà franca, la quale credendo, al pari di lui, di andare alla conquista della Fiandra come a un festino o, per lo meno, a una gran caccia, aveva portato seco equipaggi di lusso e gioielli, e persino gran numero di cortigiane. – Gli sproni (distintivo dei cavalieri) e i molti gioielli raccolti sul campo di battaglia dai vincitori, conferirono dunque il nome a quella giornata e il dato storico serva anche a spiegare quanto accade in quest’Atto.

Edgar

338083
Fontana, Ferdinando 1 occorrenze

Gli avvenimenti di questo atto III si suppone che abbiano luogo due giorni dopo la battaglia di Courtray (11 luglio 1302) che è chiamata dagli storici «giornata degli sproni» ed anche «giornata dei gioielli» – In quella battaglia, infatti, il popolo Fiammingo, con poche armi e per la maggior parte brandendo soltanto forche, bastoni, falci, ecc., sbaragliò l’esercito di Filippo il Bello re di Francia dopo averlo attirato con uno stratagemma in luoghi paludosi, dove i francesi, resi imbelli, perché affondati a mezzo nel terreno, furono a migliaia, più che uccisi, accoppati. Filippo il Bello era seguito dal fiore della nobiltà franca, la quale credendo, al pari di lui, di andare alla conquista della Fiandra come a un festino o, perlomeno a una gran caccia, aveva portato seco equipaggi di lusso, e gioielli, e persino gran numero di cortigiane. – Gli sproni (distintivo dei cavalieri) e i molti gioielli, raccolti sul campo di battaglia dai vincitori, conferirono dunque il nome a quella giornata e il dato storico serva anche a spiegare quanto accade alla Scena III di quest’Atto.Gli avvenimenti di questo atto III si suppone che abbiano luogo due giorni dopo la battaglia di Courtray (11 luglio 1302) che è chiamata dagli storici «giornata degli sproni» ed anche «giornata dei gioielli» – In quella battaglia, infatti, il popolo Fiammingo, con poche armi e per la maggior parte brandendo soltanto forche, bastoni, falci, ecc., sbaragliò l’esercito di Filippo il Bello re di Francia dopo averlo attirato con uno stratagemma in luoghi paludosi, dove i francesi, resi imbelli, perché affondati a mezzo nel terreno, furono a migliaia, più che uccisi, accoppati. Filippo il Bello era seguito dal fiore della nobiltà franca, la quale credendo, al pari di lui, di andare alla conquista della Fiandra come a un festino o, perlomeno a una gran caccia, aveva portato seco equipaggi di lusso, e gioielli, e persino gran numero di cortigiane. – Gli sproni (distintivo dei cavalieri) e i molti gioielli, raccolti sul campo di battaglia dai vincitori, conferirono dunque il nome a quella giornata e il dato storico serva anche a spiegare quanto accade alla Scena III di quest’Atto.

Mefistofele

342026
Boito, Arrigo 1 occorrenze

Abbiano sperato di tratteggiare musicalmente questo personaggio grottesco facendolo cantare quasi sempre in istile fugato, con degli artifizi dottamente gretti e boriosi.

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