Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbian

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Galateo morale

196990
Giacinto Gallenga 2 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Ma questi son casi rari, e più rari ancora in una scuola, dove fra giovani creature non è a credere abbian già messo radice la sfrenata corruzione e la scelleratezza. In ogni caso non perdete di vista quel detto di Quintiliano «che colui bene insegnerà agli altri, il quale prima avrà avuto cura d'insegnare a se stesso». Ricordatevi, maestri, che l'insegnamento abbraccia insieme l'istruzione e l'educazione, e che quando si parla della docilità di un ragazzo, voi l'applicate, dice il Tommaseo, piuttosto alla sua volontà che alla sua intelligenza. Voi avete il dovere, maestri, d'insegnar loro colle parole, ma più ancora che colle parole, coll'esempio la civiltà, la gentilezza, la moralità; laonde ogni sconcia parola, ogni atto meno che riservato andrebbero a detrimento del vostro prestigio, dell'autorità vostra; la colpa di simili mancanze non troverebbe nemmeno scusa nel vostro grande ingegno. «Devesi ai giovani grandissima reverenza». Il rispetto in cui furono mai sempre tenuti nell'antichità i maestri dipendeva in gran parte dalla riputazione della loro probità e costumatezza. Nella scelta di coloro che dovevano ammaestrare la gioventù non badavasi al sapere soltanto, ma anche alla loro condotta in famiglia, ed in società. Cattivo padre, cattivo marito, cattivo figlio e cattivo cittadino non possono fare un buon maestro. Euclide, il sommo filosofo, cercava ne' maestri suoi non la sapienza unicamente, di cui era amatissimo, ma che fossero esempi essi stessi delle virtù che eran chiamati ad insegnare; diventato poi a sua volta maestro, Euclide pregiava assai la dolcezza e della sua mite natura diè nobile prova un giorno in cui eccitato da un tristo fratello, per un lieve contrasto secolui avuto, avevalo minacciato di vendicarsi, lo abbracciò dicendogli «E io farò di tutto per farmi amare da te». Il fine ultimo di ogni insegnamento è quello di renderci virtuosi: «ogni studio che non tenda a ciò, diceva Bolingbroke, non è altro che un passatempo dilettevole ed ingegnoso, e le cognizioni che con questo mezzo veniamo ad acquistare, non possono dirsi che un'ignoranza meno disonorevole dell'ignoranza assoluta».

Pagina 236

Oh che certuni non abbian ancor capito che non è l'abito quello che fa il monaco? Del resto, la stesso ribrezzo che ci inspira il prete che si scosta dalla decenza e dalla virtù è un secreto omaggio che noi rendiamo alla sublimità del suo ministero. Giacché quei medesimi vizi che noi siamo assuefatti a compatire e a lasciar passare inosservati in ogni altro nome nel prete ci si presentano sotto un più orribile aspetto: e ciò non sarebbe qualora la frequenza dei preti cattivi ci avesse abituati a guardare con indifferenza le loro colpe. Onde non è giusto gettare sopra tutta la classe la responsabilità e lo sfregio che derivano dallo scandalo di alcuni pochi suoi membri, e a dimenticare a riguardo di un fratello nostro, perché prete,le sante parole di Colui che disse: «Chi di voi è senza peccato, sia il primo a lanciare la pietra». Si fa da taluni un maligno appunto ai preti di essere per l'ordinario vegeti e di giungere ad età avanzata. Ciò, dicono essi, prova a disfavore della loro sensibilità, del niun cruccio che si prendono delle disgrazie dei loro fratelli..... Santo Cielo! io non vengo a farvi l'elogio del cuor tenero dei preti in generale, benché preti sieno stati i Borromeo, i Vincenzi da Paola, i Sibour, gli Affre, e mille altri eroi della carità cristiana; ma dico soltanto, se la loro giovinezza prolungata, la loro proverbiale robustezza non provi anche un poco, che essi van per lo più esenti da quei vizi, da quegli eccessi che son fatti a posta per accorciare la vita dell'uomo?

Pagina 366

Cerca

Modifica ricerca