Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

267771
Dorfles, Gillo 30 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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abbiamo inteso dare a questo termine, anzi a questa tendenza; la sua pittura, di netta derivazione espressionista, si apparenta a quella di altri artisti

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, Enrico Baj, cui abbiamo già accennato, e alcuni romani come Franco Angeli, Eliseo Mattiacci, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Mario Schifano e il torinese

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molto legato — come abbiamo detto — ai modi della pittura tradizionalmente intesa. In questo caso si può infatti ben ragionare d’una esperienza autentica

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cosi sfumati da non permettere più una distinzione netta tra le due forme espressive; per cui, se abbiamo dedicato un capitoletto espressamente alla

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abilmente “montati,” costituisce ima delle caratteristiche di molta scultura moderna. Sicché, mentre, da un lato, abbiamo ancor oggi il perdurare di certo

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settore o all’altro. Per non discorrere di tutto quanto il settore della pop art, che, come abbiamo visto, è il più delle volte infarcita di elementi

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Allo stesso modo di come abbiamo potuto constatare una ripresa di modi costruttivisti e concretisti in alcuni pittori di oggi fautori d’ima pittura

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Abbiamo visto cosi gli scultori far ricorso a materiali un tempo ignoti (plexiglas, materie plastiche), (Marotta, Ed Sommer, La Pietra, Gilardi) o a

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possono colpire il pubblico e sollecitarne l’attenzione; e ne abbiamo avuto degli esempi significativi in molte opere “povere” di artisti italiani (le

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che abbiamo potuto osservare in molti artisti pop: briglie, selle di cavallo...) Serra si venne sempre più avvicinando a un genere dove l’aspetto

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quali, ovviamente va aggiunto il folto gruppo dei "minimalisti,” ossia dei seguaci della "minimal art” di cui già abbiamo detto.

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Purtroppo i dati negativi del fenomeno non sono pochi e li abbiamo già segnalati a proposito degli esibizionismi sado-masochistici e delle operazioni

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, cinesi, sudamericani, ecc. di cui non abbiamo notizia —, hanno compreso che l’uomo può ancora trarre dalla natura degli ammonimenti e degli

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Di Warhol abbiamo già detto nel capitolo della pop art; qui dobbiamo almeno ricordare alcuni dei suoi più famosi film come l'Empire (la ripresa a

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Ritengo che il terreno artistico fosse ormai maturo per l’esplosione di nuovi germogli creativi e questo per una precisa ragione: abbiamo potuto

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abbiamo man mano passato in rassegna nei precedenti capitoli?

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“passare la mano” da parte degli artisti delle precedenti generazioni. Il che non significa che alcuni dei nomi che abbiamo fatto nelle prime pagine di

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con Giinther Haese. Abbiamo assistito, oltre alla costante affermazione degli artisti più noti, a quella di alcune nuove personalità, che si sono

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essere l’arte del prossimo futuro? Anche se è sempre un’impresa assai ardua sintetizzare lo svolgersi di un’operazione che abbiamo ancora sotto gli occhi

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Ma cerchiamo di analizzare un po’ più partitamente i quattro raggruppamenti cui abbiamo accennato.

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che soltanto negli ultimi tempi abbiamo assistito a un farsi preminente della materia come ragion prima, o addirittura come ragione unica d’un

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contemporaneamente, entro altri settori che abbiamo già esaminato: cosi dicasi per il "materismo" d’un Pollock in cui l’aspetto informale divenne tosto

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. Certo, su alcuni di questi pittori (Gottlieb, Pollock, Stili e Rothko, di cui abbiamo trattato altrove) ebbe una certa influenza l’opera di artisti

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Non, qui, il tonalismo atmosferico e vagamente "teosofico" di Rothko, e neppure la cocciuta intransigenza acromatica di Reinhardt. In Newman abbiamo

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Rothko, mentre nei due o tre anni precedenti aveva, in certo senso, precorso quella d'un altro artista che abbiamo già considerato: Antonio Tapies

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Il conflitto tra concretismo (o astrazione geometrica) e astrattismo non geometrico (detto anche in Francia abstraction lyrique e che come abbiamo

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percezione visiva. Si trattava, come abbiamo già anticipato, d'una ripresa di certi tentativi cari ai neoplasticisti e ai concretisti, ma condotti con

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considerevole, persino eccessivo. Mentre, oltretutto, il primo impulso alla produzione di opere moltiplicate era stato determinato, come abbiamo visto

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cui abbiamo già detto a proposito degli influssi orientali subiti dall’arte europea. Quanto a Corneille, le sue opere si staccano molto più nettamente

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alcuni nomi — a quella di Vuillard, di Bonnard, di Marquet, di Bryen e a quelle di tutta una serie di artisti francesi coevi, che non abbiamo preso

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