annullerebbero, quando si potesse disporre di osservazioni esatte di più lunga durata; una prova ne abbiamo nella colonna della temperatura, che è molto più
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d'impaccio. Io ritengo che sia impossibile applicare l'articolo 3 della legge 28 giugno 1879 al caso attuale, tanto più che quella legge l'abbiamo già
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di pagarle nei due anni successivi, mentre pei danneggiati di Reggio Calabria e del Po abbiamo dilazionato di molto il pagamento. E con ciò a quelli di
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Rammento altresì che quando noi abbiamo discussa la legge proposta dall'onorevole D'Arco, e che ora dovremo votare, il relatore della Commissione
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che io e molti altri colleghi ed amici miei abbiamo veduto.
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E quando ci guardiamo d'attorno, per vedere ciò che fanno tutti gli altri, veramente non abbiamo motivo di andare superbi. L'onorevole Sella vi dice
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Abbiamo per quest'ospedale speso 500,000 lire, ed oggi lo demoliamo.
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mentre in taluni Stati le norme legislative per i diversi comuni grandi o piccoli non sono eguali, noi abbiamo sempre tenuto fermo, ed abbiamo voluto che
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capitale. Appunto per questo principio, stabilito nel nostro diritto pubblico, noi abbiamo votata la legge relativa a Firenze, noi abbiamo votata la legge
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in realtà non avrà luogo fino al 1884, dopo di aver abolito il corso forzoso, dopo che, avendo abolito il corso forzoso, abbiamo un grande interesse a
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nostra, e non li abbiamo più; sì che l'abbiamo fatta la legge eccezionale che porta immensi vantaggi a Roma molto più di tutte le altre leggi di
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alle spese necessarie le dobbiamo votare, quanto alle spese utili abbiamo il dovere di guardare se vi sono altre spese più utili di quelle che ci si
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Ma, o signori, l'onorevole Ruspoli ieri portò la questione sopra un altro terreno, egli diceva non avete fatto nulla per Roma. Adagio, abbiamo fatto
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per dimostrare come a Roma concorrano gli uomini di spirito più distinti che abbiamo, basta rammentare che a Roma si stampano il Capitan Fracassa ed
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danni derivanti dalla capitale assorbente e preponderante; mentre noi abbiamo la fortuna di non averla, proprio si vuol fabbricare, e si vuol fabbricare
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nazione. Dunque qui si tratta di un vero e proprio indebolimento dell'ente Stato. Mentre oggi noi abbiamo la nazione configurata in modo che
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me, tenerissima, tanto che non ha creduto di metterci neppure una consonante doppia. Altra novità: abbiamo al Palazzo un principe nero. Ti parlerò di
dell'altra buona notizia che Suo padre Le ha dato e che ha dato anche a me. Tutto il resto è stato un cattivo sogno di cui non abbiamo colpa; dimentichiamolo
proposito!" esclamò Steinegge, guardandolo parlare senz'ascoltarlo, impaziente che finisse, "Non abbiamo ancora domandato del signor conte!" "Sono
storia. Queste sono sciocchezze, io lo so benissimo il nome; ma adesso piglialo! Noi povera gente non abbiamo tanta memoria. È poi un nome tanto fuori
e la bocca ridente. "Non spropositi, no!" "Spropositi, spropositi. Non è vero che non abbiamo argomenti. Naturalmente una fede religiosa fondata sul
un pasticcio... non so se mi spiego." "Eh, insensata, fra me e te, abbiamo duecento anni, e pigli tutti questi giri?" "Come La comanda, Eccellenza
confusione, tanta gente in casa per il matrimonio. E mio padre e io abbiamo pure bisogno subito di quiete e di verde. Scusi il cattivo italiano; non
lingua schietta. Parliamoci candidamente, benché la sia vostra nipote. Quella ragazza ha fatto un gran cambiamento. Nepo e io l'abbiamo conosciuta a
sì. Sarà forse per quel vino che ci ha favorito, per sua grazia, il signor conte, allora mi pare che abbiamo da diventar signori bene. È un gran vino
nervoso di stanotte quella donna lì doveva essere a terra, oggi, sfasciata. Ma no; non abbiamo che il pallore veramente straordinario e la cerchiatura
... Abbiamo un Luino, un Caravaggio... dico, se crede..." "Oh grazie, grazie" disse Steinegge che all'udire Luino e Caravaggio era rimasto a bocca aperta
vibrato. "Noi abbiamo una domestica per poche ore al giorno. Poi Edith fa tutto lei, così semplicemente, così allegramente come uno va a passeggio. Io
; però ci abbiamo versato su molto zucchero, e, per parte mia, non sentivo più quel sapore. Del resto io credo, caro professore, che quando uno ha messo il
riavuto. Sorrise a me, stese la mano a Beppe e, tirandolo a sè, gli disse: - Dunque senti figliuolo, abbiamo, il dottore e io, abbiamo concertato qualcosa
consolatore, il solo conforto di quelle ignorate sofferenze! Il sindaco proseguì: - Tutto è cambiato adesso; noi abbiamo aperto gli occhi e sappiamo
domandò: - Credete, caro Emilio, che abbiamo fatto il suo bene? Risposi che non si poteva dubitarne. - Ebbene, guardate, soggiunse dondolando
dell'ironico sorriso che a quest'elogio postumo mi contrasse le labbra. - ..... Abbiamo l'ultramontanismo spilorcio e fanatico di Don Sebastiano. E
compassione del suo turbamento, vi fo paura? Non abbiamo forse la stessa età? potete bene aver confidenza in me come s'usa fra amici ... non volete che
, quasi parlando a sè stesso: - Perchè li abbiamo messi al mondo, perchè? E, ringolfandosi nelle memorie, continuava: - Ella veniva ogni mattina a
forastiero, vossignoria, non è vero? - Sì, siamo d'altri paesi tant'io che il corno. Veniamo da lontano, epperò abbiamo bisogno di mangiare e di dormire; se
io abbiamo creduto conveniente, per motivi di delicatezza e nel tuo stesso interesse, di non farli valere che indirettamente. Adesso egli li
a sentirla, - e non poterla soccorrere! ... «Come abbiamo potuto tirare innanzi non lo so: se non siamo morti tutti e tre quell'anno gli è che non
. Un arcaismo di questo genere, che tutti abbiamo continuamente in bocca senza accorgercene, è, credo, il Bij della Contrada Bij giacchè il casato
della finestra socchiusa. Noi siamo tristi, ed il sangue che monta al capo, ci dà la vertigine: noi abbiamo l'anima di piombo e la bocca amara; noi
interessano le cifre, voi la cui vita è tutta una poesia. L'epoca io la so, poiché noi grandi abbiamo l'infelicità di sapere troppe cose inutili, di
grigia quotidiana, alle vertiginose evoluzioni della Lombardia - abbiamo dimenticato di nominarla fra' giornali del 1865, - e veniamo alla descrizione