Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIOR

Risultati per: abbiamo

Numero di risultati: 21 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

La filosofia neo-tomista e il movimento moderno della filosofia cristiana

401233
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1900
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1900-1902, pp. 104-107.
  • Politica
  • UNIOR
  • ws
  • Scarica XML

E come l'enciclopedia moderna tende alla specializzazione delle scienze, così in gran parte non abbiamo degli autori di filosofia universale, ma degli scienziati peculiari, che tutti, o quasi, mutuano a base delle loro speculazioni scientifiche il positivismo naturalistico, il criticismo, l'evoluzionismo, il monismo, il determinismo, facendo capo alle scuole di Spencer, di Hartmann, di Darwin, di Haeckel, di Kant ecc. Così abbiamo sostenitori dell'evoluzionismo il Grassi, dell'antropologia criminale il Lombroso, il Morselli, il Ferri, il Garofalo, del determinismo psicologico il Wundt, del materialismo naturalistico il Moleschott, della sociologia positiva il Colaianni, del positivismo critico l'Ardigò, ecc.

Pagina 104

La stampa quotidiana e la cultura generale

402147
Averri, Paolo 20 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
  • Politica
  • UNIOR
  • w
  • Scarica XML

Abbiamo notato come il giornale rappresenti nella vita intellettuale moderna una parte eminentemente volgarizzatrice e come quindi le “idee” non sieno il fatto suo.

Pagina 14

Abbiamo detto che ciò avviene principalmente nelle nazioni latine, e, aggiungiamo ora, nelle nazioni povere.

Pagina 21

Noi abbiamo oggi ⸺ ed è notissimo ⸺ una vita pubblica sui generis, nella quale l'uomo, il cittadino, invece di occuparsi con competenza e con frutto di quella parte della vita pubblica che lo riguarda direttamente (la cooperazione economica, il bene comunale, ecc.) s'occupa invece di molte altre cose per le quali non ha alcuna preparazione e, letto il giornale, parla con gli amici e con i vicini di grande politica. Egli si aliena così dallo studio degl'interessi immediati che nascono dalla vita di famiglia e in essa si ripercuotono, per occuparsi di altri, a scapito dei legami politici e civili più elementari e della società sua, e con un empirismo vacuo e pericoloso del quale il giornalismo è il primo e forse il solo alimento.

Pagina 27

Né avviene mai che, anche quando dinanzi ai giornali sta una causa atta a portarli all'altezza di considerazioni puramente umane, e cristiane, essi non vi mescolino interessi meno alti e spesso o partigiani o oziosi: come abbiamo veduto recentemente o in America, nella guerra per l'indipendenza di Cuba, o in Francia, per la rivendicazione d'un uomo ingiustamente punito e disonorato con le pene più gravi.

Pagina 35

Non vi è né può esservi, come abbiamo dimostrato, giornale che non abbia insieme scopi di cultura e di partito: ma, secondo che l'una o l'altra di queste due tendenze predomina, noi possiamo adottare come una prima grande distinzione sommaria quella indicata di giornali di cultura o di partito.

Pagina 36

Abbiamo dunque messo in sodo gli scopi del giornale ed i suoi rapporti con il resto della vita pubblica d'oggi e veduto come suo carattere fondamentale è mettere a disposizione dei lettori quel tanto di notizie pratiche e di cultura generale che serve ai loro usi quotidiani. L'indole e la levatura del giornale è quindi determinata dalla richiesta dei lettori, la quale a sua volta dipende direttamente dalle condizioni della vita sociale.

Pagina 43

Ma, d'altra parte, abbiamo riscontrato nel giornale l'opera libera e cosciente di pochi e un proposito o un complesso di propositi diretti ad influire attivamente sulla opinione pubblica e sul corso della vita politica e sociale; sicché ci si presenta ora il motivo e l'opportunità di una ricerca psicologica intorno a questo ente collettivo che è la redazione d'un giornale, ed al modo come esso si forma, si sviluppa e si scioglie. E la ricerca è tanto più utile in quanto quell'associazione di cinque o dieci scrittori, che avviene nella sala di redazione d'un giornale, rappresenta e compendia in piccolo un'associazione più vasta che avviene fra uomini d'uno stesso gusto e d'uno stesso vedere; ed una corrente misteriosa si forma, per la quale, mentre la redazione ha presente nello scrivere un lettore impersonale, che è come la somma de' suoi lettori, dall'altra parte questi hanno in mente un giornale astratto che è un complesso stabile di vedute e di criteri pubblici, un orientamento politico e sociale fissato.

Pagina 44

E questo fatto è senza esempio nella storia della civiltà e della democrazia; poiché i capi della società gerarchicamente ordinata per classi rappresentavano solo la volontà presunta dei governati e anche ciò solo per certi fatti e in certi casi determinati: mentre oggi nella stampa abbiamo un organo stabile e normale delle opinioni comuni, il quale attinge direttamente e continuamente al fondo medesimo della coscienza pubblica e vive per essa.

Pagina 48

Pagina 49

Viene prima, come abbiamo accennato, la concezione generale della vita e della società (Weltanschauung, dicono i tedeschi), propria del giornale: ed essa, animando il pensiero medesimo degli scrittori, si insinua per tutto, dall'articolo di fondo alla nota di cronaca e dà al giornale il colore cattolico, socialista, massonico e via dicendo Un esempio facile e tipico si può averne paragonando il resoconto parlamentare di due giornali italiani d'opposto partito"> la Tribuna e l'Avanti!, il Corriere della sera e il Secolo; quanta diversità e come astutamente voluta!.

Pagina 51

Questo giudizio, non nostro del resto e non nuovo, potrà essere accusato di severità: ma noi non abbiamo nessuna voglia di essere severi.

Pagina 53

In pochi anni noi abbiamo veduto morire molti giornali, la vita di parecchi dei quali era stata lunga e non oscura: e sempre non erano vicende eccezionali che troncavano quella vita ma era il lento esaurirsi d'un programma e d'un modo speciale d'intendere la società e la politica, il venire meno del contatto vivo fra lettori, pensanti a nuove cose, e scrittori rimasti solitari.

Pagina 56

Il giornale, per l'indole e la missione sua, suppone, come abbiamo veduto, un ambiente sociale molto sviluppato ed un alto livello medio di cultura: esso ha bisogno di essere in relazione diretta con la coscienza di molti e, per ottenere questo, d'un vigore di vita e di iniziativa che lascia naturalmente dietro di sé solchi di pensiero agitatore e rinnovatore.

Pagina 57

Noi abbiamo tuttavia veduto anche come nel giornale d'oggi si riflettano i vizi e le stridenze presenti di questa medesima civiltà nostra; e specialmente come la vita intellettuale vi presenti la sua indole nervosa, superficiale, affrettata, poco curante dell'estetica del vero e dell'arte, e la vita morale vi si rifletta con tutte le contraddizioni, le ansie, le incertezze, le debolezze che ne caratterizzano lo stato presente,

Pagina 63

Noi abbiamo veduto, nel corso di questo nostro breve studio, nelle pagine dei giornali esprimersi le lotte con le quali il pensiero e l'ingegno umano partecipavano al processo della vita, prender forma ed espressione le tendenze e le richieste della nuova coscienza politica, avviarsi e procedere la vita intellettuale del popolo, chiamato a prendere una parte più diretta nella vita pubblica ed a sentirsi, oltre le barriere delle vecchie patrie, animato da intenti e desideri comuni.

Pagina 63

E che in questo senso si vadano in Italia orientando le idee ce lo attesta la recente trasformazione di alcuni giornali, uno dei quali, il Giorno, nel suo programma ispirato in gran parte alle idee che noi abbiamo cercato di esporre, diceva fra l'altro:

Pagina 64

E con questo, giacché vi abbiamo accennato, chiuderemo queste nostre pagine: col parlare della religione e del modo come essa dovrebbe, nei giornali, essere inculcata e difesa.

Pagina 66

Noi abbiamo cercato, nelle nostre lettere sulla cultura del clero in Italia, di dimostrare come un dislivello profondo divida la cultura nostra da quella degli avversari, in tutti i rami del, sapere umano e specialmente nelle abitudini della ricerca scientifica dei fatti e negli usi popolari e quotidiani della cultura generale.

Pagina 69

Altrove, in articoli di riviste, noi abbiamo anche dimostrato come accanto a questo dislivello intellettuale ne sta, e forse precede, un altro di indole politica e sociale: il quale risulta evidente da ciò che le vicende storiche del cattolicismo dopo il medio evo e gli istituti e le abitudini alle quali quelle vicende avean dato luogo ci avean fatto contrarre vincoli troppo stretti con le forze conservatrici della società, mettendo contro di noi le forze di rinnovamento e di progresso.

Pagina 69

Il carattere di queste rivoluzioni intellettuali, e del giornalismo più specialmente, è che esse influiscono principalmente, oltreché ad allargare la cerchia delle società umane, come abbiamo detto, a sostituire al governo della forza fisica e delle cause esteriori quello del pensiero e delle forze intellettuali e morali di coesione e di sviluppo storico, aumentando negli individui la coscienza de' fatti sociali ed acuendo in essi il desiderio di intervenire, per la propria parte, a moderarli e dirigerli.

Pagina 8

Cerca

Modifica ricerca