Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 223 in 5 pagine

  • Pagina 1 di 5

Comizio elettorale

398578
Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1908
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 322-328.
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E tutte queste lotte le abbiamo fatte senza l'ombra della corruzione, senza la menoma coazione, senza appoggio governativo, senza prepotenze d'autorità, soli con il nostro programma con la fiducia della nostra attività; e quel che più, con una lista senza precedenti, staccando tutto il passato da tutto l'avvenire.

Pagina 323

Noi non abbiamo oggi in Caltagirone nessuna questione di indole politica che agiti il paese. Non c'è una vera lotta di classe che divida la compagine sociale; non c'è una questione ideale che divida le forze vive e militanti. C'è semplicemente e si è delineata vivace una questione di persone: levati tu che ci voglio star io.

Pagina 325

Rivoluzione e ricostruzione

398866
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1922
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 264-308.
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Se noi possiamo concorrere efficacemente a superare lo stadio rivoluzionario e di disordine, a far sentire la forza delle più alte e superiori direttive morali e nazionali, a far ritornare il paese nella legalità e nell'esercizio incontrastato delle libertà costituzionali, anche quelli che dubitano, per amore o per pregiudizio, della nostra linea di condotta, troveranno che la nostra funzione politica l'abbiamo compiuta. Questo è possibile quando anche noi, nei più difficili momenti, abbiamo fede nei destini della patria nostra. Al di sopra di ogni bene terreno e di ogni affetto umano, noi amiamo la patria nostra e la vogliamo risorta. Per questo abbiamo la forza del lavoro e l'impeto della lotta; per questo pieghiamo alla disciplina degli eventi; per questo cooperiamo con ogni zelo e sacrificio al bene comune; per questo sentiamo il dovere, per vocazione e per convinzione, di essere noi, popolari,al nostro posto per il bene d'Italia.

Pagina 307

Crisi economica e crisi politica

399394
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1920
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 132-161.
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E noi abbiamo fede che la patria nostra, per la quale combattiamo e lavoriamo, uscirà dalle angustie che la travagliano e la travaglieranno per un pezzo, rifatta nella sua unità morale, nelle sue forze indistruttibili e nella sua missione civilizzatrice, vincendo col lavoro la sua crisi economica e vincendo per il lavoro la sua crisi politica.

Pagina 161

Il 15 maggio

399818
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1905
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 289-291.
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b) Noi ne abbiamo seguito di lontano le fasi: il fermento proletario — la creazione di opere economiche — il sentimento morale — la trasformazione della nostra cultura — il bisogno di un organismo nazionale; tentativi falliti: la D[emocrazia] C[ristiana] I[taliana] — l'organizz[azione] nazionale professionale — l'Opera dei congressi — l'autonomia.

Pagina 290

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400736
Murri, Romolo 8 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
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La teologia stessa ha forse inconsapevolmente favorito, nei secoli della decadenza, alcune maniere poco felici di porre il problema del contrasto fra la natura e la grazia, per un processo logico di realizzazione delle astrazioni al quale abbiamo già altrove accennato.

Pagina 148

Il primo, e forse è il più grave, perché è l'errore più frequente in quelli i quali debbono insegnare le parole e l'esempio del Cristo, è l'eccessivo intellettualismo; analizzando curiosamente i termini logici della figura di Gesù, risolvendola in simboli e significazioni astratte, la abbiamo talora allontanata dal nostro cuore ed abbiamo illanguidito il suono della sua parola nelle anime; solenne rimane, ma troppo spesso dimenticato, l'esempio di Bisanzio, dove, nel marcire di tutta la vita privata e sociale, le dispute teologiche assunsero una estensione ed una importanza esorbitanti e ridicolamente vane.

Pagina 172

Nella vita della natura, la più intima radice della nostra attività è l'insufficienza di ciò che costituisce inizialmente il nostro io, di ciò che siamo in noi medesimi, e il bisogno fisico, fisiologico, psichico che ci spinge a cercare fuori di noi, intorno a noi, le cose delle quali abbiamo bisogno per trasfonderle nel nostro essere, impossessarcene, assimilarle ed arricchirne così la nostra esistenza. Prima ancora che incominci la serie delle nostre impressioni dal mondo esterno, prima che abbiamo qualsiasi notizia di ciò che è non-noi, fuori di noi, il nostro piccolo essere irrequieto anela e si volge, per un senso intimo di bisogni varii, a chi od a ciò che da fuori deve venire in noi per appagarci e divenire noi stessi.

Pagina 18

Il rapporto religioso è bensì fra Dio e ciascuno di noi, come abbiamo veduto; solo le anime singole realizzano, é vero, i fini ultimi di esso, senza tuttavia prescindere dalla comunione di anime alla quale apparteniamo, ma anzi per mezzo di essa ed in essa. Garante della bontà della nostra conoscenza delle cose spirituali e delle conseguenti nostre direzioni etiche, la Chiesa è anche responsabile della nostra formazione religiosa, della trasmissione delle nostre anime al loro scopo supremo, per la parte che riguarda sia le norme stabilite per l'azione collettiva, sia anche quel processo di tradizioni e di abitudini d'ordine sociale in cui le anime trovano l'alimento e la vita, come nel corso di questo mese abbiamo sovente avuto occasione di notare.

Pagina 183

Abbiamo veduto costituita, ne' suoi vari elementi di vita spirituale, la società dei fedeli; un passo ancora, un altro rito, e noi coglieremo la piena espressione simbolica della sua vita, il centro, figurativo insieme ed effettuale, di questa.

Pagina 202

Abbiamo, in alcuni discorsi precedenti, esaminato la vita e lo sviluppo della coscienza morale nell'uomo, e la parte grandissima che l'educazione della coscienza ha nella vita religiosa cristiana.

Pagina 211

E forse troppo, spinti da questo spontaneo desiderio di egoismo, noi abbiamo cercato e presunto di sapere sulle condizioni concrete di questa vita futura. E per raffigurarcela, noi abbiamo spesso attinto a quegli elementi terreni e corporei che dovevamo invece eliminare con cura. Se non l'egoismo, un senso individualistico, che è in noi per effetto della limitatezza del nostro essere fisico, ci fa dare alla vita futura il carattere di godimenti o di pene strettamente personali e prevalentemente fisiche, come quelle che proviamo quaggiù. Una maggiore penetrazione dei caratteri del nostro essere spirituale ci avvertirebbe che spesso siamo, insistendo su imagini ed aspirazioni corporee, su falsa via. S. Paolo ci avverte che i beni di là non hanno alcun sicuro elemento di espressione o di raffronto, sono, sostanzialmente, beni di pensiero e di volontà, di contemplazione e di amore. Sull'esercizio delle facoltà interiori, sui fatti di pura coscienza, sugli elementi spirituali, che sono poi anche, come abbiamo visto, così profondamente sociali, converrebbe fondarsi per farsi un giudizio meno lontano dei beni che attendiamo di là.

Pagina 294

Abbiamo veduto a grandi tratti, nei giorni scorsi, principii fondamentali della vita morale nel cristianesimo e le direzioni che questo tende ad imprimere alla coscienza e quindi all'attività interiore ed esterna dell'uomo.

Pagina 90

La nostra politica

401091
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1907
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 315-321.
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La nostra politica! Abbiamo noi una politica? La domanda non è ingenua; ed escludo che abbia una punta anche leggera di ironia: è una semplice costatazione di fatto.

Pagina 316

Il primo anno di vita del Partito Popolare Italiano

401202
Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1920
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 357-368.
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Non farò la cronaca della nostra vita vissuta nel primo anno di esistenza del partito; tutti abbiamo seguito con ansia e con ardore lo svolgersi minuto e vasto di un'azione nuova nel nostro paese, spesso in mezzo a diffidenze e contrasti, che sarebbe assurdo mancassero come elemento di attrito che rende valido il moto e sensibile l'azione.

Pagina 357

Mi domanderete: abbiamo oggi, nel momento che urge, questa forza di evoluzione, di resistenza e di fecondazione?

Pagina 363

Così abbiamo polarizzato verso il partito una notevole parte della vita italiana, abbiamo destato simpatie e rapporti con l'estero, abbiamo tentato di creare una nuova coscienza politica nel paese.

Pagina 367

La filosofia neo-tomista e il movimento moderno della filosofia cristiana

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1900
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1900-1902, pp. 104-107.
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E come l'enciclopedia moderna tende alla specializzazione delle scienze, così in gran parte non abbiamo degli autori di filosofia universale, ma degli scienziati peculiari, che tutti, o quasi, mutuano a base delle loro speculazioni scientifiche il positivismo naturalistico, il criticismo, l'evoluzionismo, il monismo, il determinismo, facendo capo alle scuole di Spencer, di Hartmann, di Darwin, di Haeckel, di Kant ecc. Così abbiamo sostenitori dell'evoluzionismo il Grassi, dell'antropologia criminale il Lombroso, il Morselli, il Ferri, il Garofalo, del determinismo psicologico il Wundt, del materialismo naturalistico il Moleschott, della sociologia positiva il Colaianni, del positivismo critico l'Ardigò, ecc.

Pagina 104

Sedici mesi di amministrazione

401702
Sturzo, Luigi 4 occorrenze
  • 1907
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 306-314.
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Più difficile di tutti gli affari la riorganizzazione del corpo delle G[uardie] M[unicipali].Ricordatevi dello stato in cui lo abbiamo trovato: scissioni interne, disservizio esterno; unanime

Pagina 308

Però, se è stato grave quest'onda di malcontento, abbiamo avuto la forza, e Io dico con orgoglio, di reggerla e di superarla con sincerità e schiettezza.

Pagina 308

Noi abbiamo voluto sgombrare il terreno delle cose personali, le più difficili, sotto l'influsso del sentirci puri, incontrando tutte le difficoltà senza tergiversare.

Pagina 308

C'è stato altro ancora; abbiamo trovato in quasi tutti gli uffici personale senza nomina, scritturali avventizi, posizioni irregolari. Molti premevano pei posti, pei favori; si credeva che l'amicizia, il voto, il partito, dovessero avere il loro tributo; invece abbiamo voluto sistemare le posizioni incerte; determinare obblighi, togliere ragioni a pendenze incresciose; e così nessun amico abbiamo accresciuto al partito, molti scontenti abbiamo fatto; di molto abbiamo deluso le speranze.

Pagina 309

La questione meridionale

401961
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 234-239.
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È necessario sgombrare l'animo da quella serie di pregiudizi, giustificati solo da quella enorme montatura (alla quale noi abbiamo contribuito) che ha creato un Meridionale d'Italia che non

Pagina 234

La stampa quotidiana e la cultura generale

402147
Averri, Paolo 6 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
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Abbiamo notato come il giornale rappresenti nella vita intellettuale moderna una parte eminentemente volgarizzatrice e come quindi le “idee” non sieno il fatto suo.

Pagina 14

Abbiamo detto che ciò avviene principalmente nelle nazioni latine, e, aggiungiamo ora, nelle nazioni povere.

Pagina 21

Non vi è né può esservi, come abbiamo dimostrato, giornale che non abbia insieme scopi di cultura e di partito: ma, secondo che l'una o l'altra di queste due tendenze predomina, noi possiamo adottare come una prima grande distinzione sommaria quella indicata di giornali di cultura o di partito.

Pagina 36

Questo giudizio, non nostro del resto e non nuovo, potrà essere accusato di severità: ma noi non abbiamo nessuna voglia di essere severi.

Pagina 53

E con questo, giacché vi abbiamo accennato, chiuderemo queste nostre pagine: col parlare della religione e del modo come essa dovrebbe, nei giornali, essere inculcata e difesa.

Pagina 66

Noi abbiamo cercato, nelle nostre lettere sulla cultura del clero in Italia, di dimostrare come un dislivello profondo divida la cultura nostra da quella degli avversari, in tutti i rami del, sapere umano e specialmente nelle abitudini della ricerca scientifica dei fatti e negli usi popolari e quotidiani della cultura generale.

Pagina 69

Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

402481
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
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Le condizioni parlamentari delle quali abbiamo parlato riflettono evidentemente quelle più vaste della vita pubblica nel nostro paese. La maggioranza parlamentare è malata del male di questo; un breve esame dello stato delle cose ce ne persuaderà. Ma ci permetta prima il lettore una digressione.

Pagina 176

Per l'autonomia politica dei cattolici. Democratici e Cristiani

402816
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1906
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 56-72.
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Abbiamo già detto nell'introduzione essere la falsa posizione presa dai cattolici nella vita pubblica del paese e il dissidio — manifestantesi per molte vie — fra coscienza religiosa e coscienza civile degli italiani una delle più profonde cause di perturbamento e di dissociazione di energie spirituali nella nostra vita nazionale.

Pagina 56

I cattolici e la questione politica in Italia

403237
Averri, Paolo 2 occorrenze
  • 1897
  • Averri, I cattolici e la questione politica in Italia, Torino-Roma, Giacinto Marietti, 1897, 4-31.
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Noi abbiamo costantemente, da tre anni a questa parte, sentito e vissuto l'agitazione cattolica in Italia, con una intensità, di affetto che pochi possono immaginare e che è la cagione sola del nostro scrivere.

Pagina 26

Del resto troppa coscienza abbiamo della rettitudine delle nostre intenzioni e del nostro zelo perché ci disturbi troppo il timore di essere fraintesi e severamente giudicati.

Pagina 27

Il Partito Popolare Italiano

403309
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 92-127.
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«Non abbiamo da sostenere nessun speciale programma circa i modi di questa libertà (della Chiesa), non dipendendo dal nostro apprezzamento»

Pagina 99

I primi cattolici in Parlamento

403714
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 86-107.
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Noi abbiamo con ciò toccato l'ultimo gruppo di problemi, quelli di cultura e di educazione; a proposito dei quali si richiederebbe un assai più vasto esame di quel che i limiti del presenti studio ci consentano.

Pagina 104

Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)

403747
Murri, Romolo 3 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 138-148.
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Sapendo la presenza in Roma di don Romolo Murri e conoscendo — ne abbiamo anche informato largamente i no stri lettori — le molte questioni ed opposizioni di vario genere alle quali ha dato luogo la condotta politica sua e della Lega Democratica Nazionale, abbiamo voluto rivolgerci a lui per avere preciso il pensiero del fondatore di questa Lega sui principali argomenti che si ricollegano all'attività di essa; ed egli ci ha cortesemente favorito, con la consueta sua schiettezza e lucidità, interessanti spiegazioni, che daremo qui con la massima possibile fedeltà e che ci sembra gettino molta luce sulla condotta dei cattolici italiani nel presente momento politico.

Pagina 138

— Ha veduto — gli abbiamo chiesto — un giornale di Milano che la accusava quasi di voler mettersi d'accordo con glianticlericali?

Pagina 140

Il primo punto sul quale abbiamo interrogato don Murri riguardava il suo ultimo articolo pubblicato dal Rinnovamento, intorno a un libro del Nitti sul partito radicale; una dichiarazione contenuta in quell'articolo, secondo la quale il Murri tornava a manifestare la sua recisa ostilità per il clericalismo, provocava in questi giorni violente risposte della stampa clericale.

Pagina 140

Teogonie clericali

403917
Murri, Romolo 3 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 108-137.
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Abbiamo accennato ai migliori, a quelli che, almeno personalmente, sono ancora i più sinceri e subiscono la non sincerità dell'ambiente; gli altri, per la massima parte, tripudiano nell'insincerità come nel loro elemento.

Pagina 116

Questo modo di intendere e di fare gli interessi del cattolicismo con piccoli mezzucci di azione parlamentare è stato illustrato stranamente dal dossier Montagnini; il rappresentante del Vaticano in Francia trascurava, denunziava, irritava, intimidiva l'episcopato, ma era in conversazioni continue con dame politicanti e con deputati; e 1'effetto fu quello che abbiamo visto.

Pagina 126

7° Non manca di riaffermare, quando l'occasione se ne sua condanna per lo Stato laico e le esigenze delle quali sopra abbiamo detto.

Pagina 133

La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

404047
Murri, Romolo 4 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
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Questo che abbiamo osservato brevemente non è che uno dei vari aspetti, e non il più importante, della questione. Esso spiega tuttavia molte cose; la forza del Governo in questo momento è sopratutto l'indifferenza del pubblico.

Pagina 213

Ed aggiungeva «Ogni volta che ci siamo fidati del Governo, abbiamo avuto la peggio; ogni volta che abbiamo resistito, qualche vantaggio ce ne è venuto.»

Pagina 225

Oggi ⸺ e noi non abbiamo recato che pochi dei molti fatti che si potrebbero citare — oggi tutto questo è sparito o va disparendo. Ciò spiega la gravità inopinata della crisi, ma giustifica alcune speranze che i cattolici migliori si fanno.

Pagina 234

Alla Chiesa francese mancava, abbiamo già detto nelle nostre precedenti lettere da Parigi, una visione chiara della realtà delle cose e del programma di azione che essa imponeva. Le direzioni di Leone XIII fallirono; perché una politica non si crea dal nulla, ma deve rispondere allo stato d'animo di coloro che sono chiamati a farla.

Pagina 239

Che cosa fu il modernismo?

404425
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 6-36.
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Gli esempi che abbiamo addotto parlano con sufficiente evidenza; perché in pochi nomi si raccoglie tutto il modernismo e perché essi ci permettono di giudicare della intima vacuità di tutto un grande movimento apparente, che si risolve poi in un piccolo numero di crisi individuali, dovute ad un errore di fatto. Queste, come esperienze «cattoliche», possono essere istruttive, ma solo per spiegare come nell'ultimo quarto del secolo XIX fosse ancora possibile l'illusione della quale caddero vittime. Nella Chiesa, per il. sistema di educazione che vi prevale, l'esperienza non si accumula né si continua, ma è sempre rifatta su tipi fissati una volta per sempre, e quel che non rientra in essi reciso; e ciò spiega gli anacronismi e gli equivoci dei quali abbiamo parlato, il ripetersi di illusioni identiche di generazione in generazione. L'uno non sa dell'altro.

Pagina 19

Clericalismo

404684
Murri, Romolo 4 occorrenze
  • 1906
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 73-85.
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Noi abbiamo cercato di caratterizzare in breve due stati d'animo molto diversi, opposti anzi. Secondo gli uni e gli altri, si noti, la parola clericale significa la stessa cosa: significa cioè le opinioni ed i modi di agire di quei primi.

Pagina 77

Quello che noi rimproveriamo ai clericali è il confondere che questi fanno interessi politici e interessi religiosi; confusione spiegata da quei modi di vedere che noi abbiamo già caratterizzato come clericali.

Pagina 79

Noi abbiamo voluto, con queste brevi linee, fare opera serena di espositori. Nessuno, di qualunque opinione o partito egli sia, potrà negare ormai questo stato evidente di malessere profondo, di contrasti vivaci e di tentativi nei più varii sensi che caratterizza il momento presente, specie, ma non solo, nei paesi latini.

Pagina 81

Noi non abbiamo intenzione di rilevare i dispettosi commenti e le maligne interpretazioni e neanche di polemizzare con i pochi avversari cortesi; ma ci par utile tornare sull'argomento per delucidare brevemente alcune idee.

Pagina 82