Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbiamo

Numero di risultati: 8 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200715
Simonetta Malaspina 8 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

I parenti che non sono stati invitati alla festa (dedicata, come abbiamo detto, soltanto ai giovani), ma che comunque hanno avuto la notizia della laurea, dovranno farsi vivi con un biglietto o almeno con una telefonata di congratulazioni. La laurea è una tappa molto importante nella vita di un ragazzo o di una ragazza, e non bisogna dimenticare che rappresenta il suo addio alla vita di studente. Nell'inviare un dono o un biglietto di congratulazioni a un laureato, non dimenticatevi di scrivere, prima del nome del giovane, "dottore”. È una piccola soddisfazione, questa, che non bisogna negare. Anche se si tratta di una laureata, consideratela almeno per qualche giorno "dottoressa". Le farà piacere essere chiamata così.

Come abbiamo detto ci sono ore prestabilite per i colloqui e rivolgersi ai maestri direttamente sarebbe una grave indelicatezza. Nel caso aveste bisogno di un colloquio straordinario per motivi particolari, potete chiederlo attraverso la segreteria della scuola. Per lo stesso motivo non fermate per strada l'insegnante che incontrate per caso, per chiedere notizie sul profitto del vostro bambino. Limitatevi a salutare cortesemente. Se un ragazzo ha bisogno di ripetizioni i genitori non devono dipingerlo al nuovo insegnante come la vittima di svariate ingiustizie da parte dei professori. E nemmeno criticare per altri motivi l'insegnante del figlio. L'unico vero motivo delle lezioni sta nel fatto che vostro figlio non ha studiato abbastanza: accettate questa realtà e non recriminate inutilmente addossando ad altri una colpa che è soltanto del ragazzo. Il pagamento delle lezioni è un problema che riguarderà esclusivamente voi e l'insegnante: il ragazzo non dovrà assolutamente intervenire e tanto meno provvedere direttamente alla consegna del denaro. Il compenso dovrà essere pattuito prima dell'inizio delle ripetizioni. Non pretendete di assistere alle stesse: avreste l'aria di non aver abbastanza fiducia nelle capacità dell'insegnante. Nei rapporti con i genitori dei compagni di scuola di vostro figlio siate cauti. Un giudizio espresso innocentemente potrebbe essere frainteso e riferito distorto a chi non vorreste lo sentisse. Non vantate le doti intellettuali dei vostri figli, i loro successi scolastici e qualsiasi altra qualità: così facendo, attirereste su di loro soltanto antipatia. Cercate di conoscere i compagni di scuola preferiti dei vostri figli invitandoli qualche volta in casa e osservandoli senza averne l'aria. Insegnate ai vostri ragazzi a essere cordiali e gentili con tutti e a non darsi arie qualora fossero più bravi degli altri. In conclusione, l'insegnamento dei genitori dev'essere parallelo a quello scolastico, senza contrasti e senza malumori. Attraverso la collaborazione, genitori e insegnanti potranno veramente trasformare qualsiasi ragazzo e farne un uomo capace di vivere serenamente.

Tutti abbiamo qualche difetto e al momento opportuno occorre saper perdonare senza recriminazioni: bisogna, anzi, saper dimenticare.

Pagina 13

Ma, abbiamo detto, è un diritto e non un dovere. Lasciate dunque in pace lo scrittore conosciuto da poco e per caso, magari a un ricevimento, e non chiedetegli di rivederlo per avere un suo libro con la dedica. Se credete di fargli cosa gradita vi sbagliate: a lui non piacciono complimenti di questo tipo. Gli scrittori hanno soltanto un numero limitato di libri a disposizione, e la vostra insistenza non sarebbe affatto apprezzata. Se proprio desiderate avere la dedica di quello scrittore, comprate prima il suo libro e leggetelo. Poi, chiedetegli soltanto un autografo: sarà lui a decidere se è il caso di aggiungere qualche parola di simpatia per voi o di limitarsi a firmare. In quest'ultimo caso, non mostratevi delusi e ringraziate ugualmente. Non suggerite mai all'autore di un libro la frase che desiderate come dedica: non sarebbe cortese.

Pagina 141

Quella classica, come abbiamo già detto, è il brillante, piccolo o grande che sia. Altrettanto indicati sono lo zaffiro, lo smeraldo e il rubino. La perla è meglio escluderla: la credenza popolare vuole che porti lacrime. Questa riserva, naturalmente, cade qualora fosse la ragazza stessa, per nulla superstiziosa, a desiderare un anello con la perla. È consuetudine che la fidanzata ricambi il regalo con un altro regalo. Ma niente anello, per carità. L'uomo non porta anelli per nessun motivo. Scegliete invece altre soluzioni: gemelli preziosi, orologio da polso o da taschino, ecc. In caso di rottura del fidanzamento, tutti i regali di un certo valore vanno restituiti insieme con le lettere. Non si restituiscono invece oggetti personali (per esempio una borsa), libri e dischi. È scorretto da parte di una ragazza tenersi l'anello "per ricordo": esso va restituito, prima di ogni altra cosa. Anche se il fidanzato insiste perché lo tenga, la ragazza ha il preciso dovere di restituirglielo comunque. Se un "ricordo" potrà rimanere, esso dovrà essere disinteressato.

Pagina 15

Nell'assumere una nuova cameriera, non stupitevi qualora le domande che lei vi farà saranno molto più numerose e particolari di quelle che voi farete a lei: i tempi sono cambiati, ve lo abbiamo detto. Ma oggi come ieri è vero che per farsi servire bene è necessario comandare bene. È difficile pretendere dalla tuttofare d'oggi e dalla domestica a ore che indossi il grembiulino bianco. Però, quando la signora ha ospiti, dovrà assolutamente portarlo. La cameriera deve essere sempre pulita, in ordine, e potrà anche essere truccata, purché non eccessivamente. Le uscite sono regolate dal rapporto di lavoro. Appunto per questo è giusto pretendere che la cameriera non ritardi oltre un certo orario. Non bisogna mai fare confidenze ai propri domestici. È gentile interessarsi dei loro problemi personali e dare qualche consiglio (se richiesto), ma bisogna evitare che questo atteggiamento sia reciproco. Essi non devono assolutamente intervenire nella vita privata della famiglia presso la quale sono a servizio. I bambini siano gentili con i domestici, non diano ordini, ma chiedano sempre "per favore". Potranno chiamarli per nome, naturalmente: ma la madre non dovrà pretendere che i domestici li chiamino "signorini" come si usava una volta. Non è necessario, invece, che la signora si rivolga alla cameriera sempre con l'aria di chiederle un piacere, dal momento che esiste un rapporto di lavoro retribuito. È sottinteso, naturalmente, che non bisogna mai essere sgarbati, nemmeno quando si deve fare un rimprovero. Tutte le osservazioni vanno sempre fatte in privato, e mai davanti ad altre persone. Parole molto aspre, ma insulti mai, possono essere giustificate soltanto da un fatto molto grave: in questo caso l'unica soluzione è la fine del rapporto di lavoro. Non usate lo sgradevole termine di "serva" o "donna" o "ragazza": l'esatto attributo è "cameriera" o "domestica". In caso di malattia lieve, curate la vostra domestica come curereste una persona di famiglia. Se va ricoverata in ospedale, andate pure a trovarla. Queste gentilezze danno a un freddo rapporto di lavoro un certo calore umano. Se avete un cameriere, presumibilmente il vostro tenore di vita è diverso. I rapporti di conseguenza sono molto più distanti. Ciò vale ancor di più nelle case dove è il maggiordomo a fare da intermediario tra la signora e i domestici. In questi casi si esige un maggior rispetto dell'etichetta, e i domestici devono avere un abbigliamento conforme al loro mestiere. Oltre allo stipendio e alla tredicesima, è giusto che diate di tanto in tanto qualche piccola mancia: chiudete il denaro in una busta e aggiungete a voce i ringraziamenti. A Natale è più gentile ricordarsi dei domestici con un piccolo regalo.

Pagina 150

Abbiamo finora parlato di gioielli veri ma poche donne possono permetterseli. Alla portata di tutte, invece, sono i gioielli falsi o fantasia, che servono perfettamente allo scopo fondamentale che è quello di ornare la bellezza di una donna. La prima regola da tener presente è questa: non si portano mai gioielli veri con gioielli fantasia. La stonatura sarebbe più che mai evidente e grossolana. Anche per i gioielli falsi è raccomandata la discrezione. La moda di portare tanti anellini alle dita, come abbiamo detto, non è certamente consigliabile a chi desidera essere soprattutto elegante. Se poi il gioiello è vistoso, è bene rinunciare a tutti gli altri: una grossa spina falsa, anche se graziosa a vedersi, non tollera la compagnia di orecchini e collane Un gioiello fantasia non deve imitare il gioiello vero. La sua natura dev' essere modestamente evidente. Al gioiello falso non bisogna chiedere altro valore che quello puramente estetico. Si possono portare gioielli fantasia su un abito da sera. E perché no, se sono belli? La moda femminile tende a diventare sempre più pratica, e ciò che era categoricamente proibito qualche anno fa, oggi comunemente permesso. Anzi, in certi casi è meglio portare un bel gioiello fantasia che un brutto e microscopico gioiello vero. Gli uomini in linea di massima non portano gioielli. A loro sono concessi soltanto la vera, l'orologio (da polso o da taschino), i gemelli, la catena da orologio, i bottoni da frac, eventualmente il fermacravatte che però non è più di moda. Assolutamente proibiti gli anelli, la catenina al collo o al braccio. I gioielli veri si possono regalare? Certamente, anzi sono il dono più prezioso al quale una donna possa aspirare. Ma tenete ben presente di non regalare mai gioielli a una signora o signorina che non sia legata a voi da rapporti di parentela (moglie, madre, sorella, nipote, figlioccia). Persino alla fidanzata, a rigor di regola, l'unico gioiello che si potrebbe e dovrebbe regalare è l'anello di fidanzamento (v. la voce corrispondente). Quando si è in lutto stretto non si portano gioielli. Quando si è ricevuti dal papa in udienza privata, sono ammessi soltanto gioielli bianchi (perle, brillanti); ma sarebbe meglio evitare qualsiasi ornamento. Attenzione nel regalare le spille: la superstizione vuole che le spille portino inimicizia e guai.

Pagina 215

La vittoria della vostra squadra non vi consente di dire "abbiamo vinto" come se fosse vostro il merito di quella vittoria. Risparmiatevi poi certe scommesse di cattivo gusto con l'amico-avversario. Imparate dagli sportivi, quelli veri, il senso della misura e l'accettazione di qualsiasi responso arbitrale, senza dare in escandescenze perché il risultato non è quello che avevate previsto e sul quale avevate scommesso. Le donne soprattutto hanno il dovere di mantenere il loro entusiasmo nei limiti della grazia che ad esse è richiesta in qualsiasi luogo e occasione. Non si mettano a gridare incitazioni e tanto meno insulti, non imitino gli uomini nei loro atteggiamenti peggiori. Se la vostra squadra ha vinto, siate generosi con i perdenti e non vantatevi del trionfo come se vi aveste sostanzialmente contribuito. Certe manifestazioni di entusiasmo possono anche divertire, ma quando arrivano agli eccessi sono deprecabili. Che non si devono dire parolacce, bestemmie, insomma usare un linguaggio incivile, è cosa risaputa. La regola vale sempre, anche durante le manifestazioni sportive: vicino a voi ci sono donne, ci sono bambini che hanno il diritto di assistere senza trarre lezioni di inciviltà e di maleducazione.

Pagina 341

Cerca

Modifica ricerca