Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Pane nero

248947
Giovanni Verga 2 occorrenze
  • 1882
  • Niccolò Giannotta editore
  • Catania
  • Verismo
  • UNICT
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Lo vedi che bel guadagno ci abbiamo fatto noi due a maritarci? Lucia si lagnava colla mamma. - Io voglio farci il guadagno che ci ha fatto lui! Piuttosto voglio andare a far la serva! Qui se si fa vedere un cristiano, ve lo scacciano via - E pensava a quello delle rane che non si faceva più vedere. Dopo si venne a conoscere che era andato a stare colla vedova di massaro Mariano; anzi volevano maritarsi: perchè è vero che non aveva un mestiere, ma era un pezzo di giovanotto fatto senza risparmio , e bello come san Vito in carne e in ossa addirittura, e la sciancata aveva roba da pigliarsi il marito che gli pareva e piaceva. - Guardate qua, compare Pino - gli diceva: - questa è tutta roba bianca, questi son tutti orecchini e collane d'oro; in questa giara qui ci son 12 cafisi d' olio, e quel graticcio è pieno di fave. Se voi siete contento, potete vivere colle mani sulla pancia, e non avrete più bisogno di stare a mezza gamba nel pantano per acchiappar le rane. - Per me sarei contento - diceva il Tomo. Ma pensava agli occhi neri di Lucia, che lo cercavano di sotto all'impannata della finestra, e ai fianchi della sciancata, che si dimenavano come quelli delle rane, mentre andava di qua e di là per la casa, a fargli vedere tutta quella roba. Poi una volta che non aveva potuto buscarsi un grano da tre giorni, e gli era toccato stare in casa della vedova, a mangiare e bere, e a veder piovere dall' uscio, si persuase a dir di sì, per amor del pane. - È stato per amor del pane, vi giuro! - diceva egli colle mani in croce, quando tornò a cercare comare Lucia dinanzi all' uscio. - Se non fosse stato per la malannata, non sposavo la sciancata, comare Lucia! - Andate a contarglielo alla sciancata! - gli rispondeva la ragazza, verde dalla bile. - Questo solo voglio dirvi: che qui non ci avete a metter più piede. E la sciancata gli diceva anche lei che non ci mettesse più piede, se no lo scacciava di casa sua, nudo e affamato come l' aveva preso. - Non sai che, prima a Dio, mi hai obbligo del pane che ti mangi? A suo marito non gli mancava nulla: lui ben vestito, ben pasciuto, colle scarpe ai piedi, senza aver altro da fare che bighellonare in piazza tutto il giorno, dall'ortolano, dal beccaio, dal pescatore, colle mani dietro la schiena, e il ventre pieno, a vedere contrattare la roba. - Quello è il suo mestiere, di fare il vagabondo! - diceva la Rossa. E Lucia rimbeccava che non faceva nulla perchè aveva la moglie ricca che lo campava. - Se sposava me avrebbe lavorato per campar la moglie. - Santo, colla testa sulle mani, rifletteva che sua madre glielo aveva consigliato, di pigliarsela lui la sciancata, e la colpa era sua di essersi lasciato sfuggire il pan di bocca. - Quando siamo giovani - predicava alla sorella - ci abbiamo in capo gli stessi grilli che hai tu adesso, e cerchiamo soltanto quel ci piace, senza pensare al poi. Domandalo ora alla Rossa se si dovesse tornare a fare quel che abbiamo fatto!.... La Rossa, accoccolata sulla soglia, affermava col capo, mentre i suoi marmocchi le strillavano intorno, tirandola per le vesti e pei capelli. - Almeno il Signore Iddio non dovrebbe mandarci la croce dei figliuoli! - piagnucolava. Dei figliuoli quelli che poteva se li tirava dietro nel campo, ogni mattina, come una giumenta i suoi puledri; la piccina dentro le bisacce, sulla schiena, e la più grandicella per mano. Ma gli altri tre però era costretta lasciarli a casa, a far disperare la cognata. Quella della bisaccia, e quella che le trotterellava dietro zoppicando, strillavano in concerto per la viottola, al freddo dell' alba bianca, e la mamma di tanto in tanto doveva fermarsi, grattandosi la testa e piagnucolando: - Oh, Signore Iddio! - e scaldava col fiato le manine pavonazze della piccina, o tirava fuori dal sacco la lattante per darle la poppa, seguitando a camminare. Suo marito andava innanzi, curvo sotto il carico, e si voltava appena per darle il tempo di raggiungerlo tutta affannata, tirandosi dietro la bambina per la mano, e col petto nudo - non era per guardare i capelli della Rossa, oppure il petto che facesse l'onda dentro il busto, come al Castelluccio. Adesso la Rossa lo buttava fuori al sole e al gelo, come roba la quale non serviva ad altro che a dar latte, tale e quale come una giumenta. - Una vera bestia da lavoro - quanto a ciò non poteva lagnarsi suo marito - a zappare, a mietere e a seminare, meglio di un uomo, quando tirava su le gonnelle, colle gambe nere sino a metà nel seminato. Ora ella aveva ventisette anni, e tutt'altro da fare che badare alle scarpette e alle calze turchine. - Siamo vecchi, diceva suo marito, e bisogna pensare ai figliuoli. - Almeno si aiutavano l'un l'altro come due buoi dello stesso aratro. Questo era adesso il matrimonio. - Pur troppo lo so anch'io! - brontolava Lucia - che ho i guai dei figli, senza aver marito. Quando chiude gli occhi quella vecchierella, se vogliono darmi ancora un pezzo di pane me lo danno. Ma se no, mi mettono in mezzo a una strada. La mamma, poveretta, non sapeva che rispondere, e stava a sentirla, seduta accanto al letto, col fazzoletto in testa, e la faccia gialla dalla malattia. Di giorno s'affacciava sull'uscio, al sole, e ci stava quieta e zitta sino all'ora in cui il tramonto impallidiva sui tetti nerastri dirimpetto, e le comari chiamavano a raccolta le galline. Soltanto, quando veniva il dottore a visitarla, e la figliuola le accostava alla faccia la candela, domandava al medico, con un sorriso timido: - Per carità, vossignoria... È cosa lunga? Santo, che aveva un cuor d' oro, rispondeva: - Non me ne importa di spendere in medicine, finché quella povera vecchierella resta qui, e so di trovarla nel suo cantuccio tornando a casa. Poi ha lavorato anch' essa la sua parte, quand'era tempo; e allorché saremo vecchi, i nostri figli faranno altrettanto con noi.

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Una cosa sola abbiamo a dirti, io e tua madre qui presente: pensaci prima di maritarti, che il pane è scarso, e i figliuoli vengono presto. La mamma, accoccolata sulla scranna, lo tirava pel giubbone, e gli diceva sottovoce colla faccia lunga: - Cerca d' innamorarti della vedova di massaro Mariano, che è ricca, e non avrà molte pretese, perchè è accidentata. - Sì! - brontolava Santo.- Si, che la vedova di massaro Mariano si contenterà di uno come me! Compare Nanni confermò anche lui che la vedova di massaro Mariano cercava un marito ricco al par di lei, tuttochè fosse sciancata. E poi ci sarebbe stato l'altro guaio, di vedersi nascere i nipoti zoppi. - Tu ci hai a pensare - ripeteva al suo ragazzo. - Pensa che il pane è scarso, e che i figliuoli vengono presto. Poi, il giorno di Santa Brigida, verso sera, Santo aveva incontrato a caso la Rossa la quale coglieva asparagi lungo il sentiero, e arrossì al vederlo, quasi non lo sapesse che doveva passare di là nel tornare al paese, mentre lasciava ricadere il lembo della sottana che teneva rimboccata alla cintura per andar carponi in mezzo ai fichidindia. Il giovane la guardava, rosso in viso anche lui, e senza dir nulla. Infine si mise a ciarlare che aveva terminata la settimana, e se ne andava a casa. - Se avete a dirmi nulla pel paese, comare Nena, comandate. - Se andassi a vendere gli asparagi verrei con voi, e si farebbe la strada insieme - disse la Rossa; e come egli, ingrullito, rispondeva di sì col capo, di si, ella aggiunse, col mento sul petto che faceva l'onda: - Ma voi non mi vorreste, chè le donne sono impicci. - Io vi porterei sulle braccia, comare Nena, vi porterei. Allora comare Nena si diede a masticare la cocca del fazzoletto rosso che aveva in testa. E compare Santo non sapeva che dire nemmen lui; e la guardava, la guardava, e si passava le bisacce da una spalla all' altra, come non trovasse il verso. La nepitella e il ramerino facevano festa, e la costa del monte, lassù fra i fichidindia, era tutta rossa del tramonto. - Ora andatevene, gli diceva Nena, andatevene, che è tardi. - E poi si metteva ad ascoltare le cinciallegre che facevano gazzara. Ma Santo non si muoveva. - Andatevene, chè possono vederci qui soli. Compare Santo, che stava per andarsene infine, tornò all'idea di prima, con un'altra spallata per assestare le bisacce, che egli l'avrebbe portata sulle braccia, l' avrebbe portata, se si faceva la strada insieme. E guardava comare Nena negli occhi che lo fuggivano e cercavano gli asparagi in mezzo ai sassi, e nel viso che era infocato come se il tramonto vi battesse sopra. - No, compare Santo, andatevene solo, che io sono una povera ragazza senza dote. - Lasciamo fare alla Provvidenza, lasciamo fare... Ella diceva sempre di no, che non era per lui, stavolta col viso scuro ed imbronciato. Allora compare Santo scoraggiato si assettò la bisaccia sulle spalle e si mosse per andarsene a capo chino. La Rossa almeno voleva dargli gli asparagi che aveva colti per lui. Facevano una bella pietanza se accettava di mangiarli per amor suo. E gli stendeva le due cocche del grembiale colmo. Santo le passò un braccio alla cintola, e la baciò sulla guancia, col cuore che gli squagliava. In quella arrivò il babbo, e la ragazza scappò via spaventata. Il camparo aveva il fucile ad armacollo, e non sapeva chi lo tenesse che non facesse la festa a compare Santo; il quale gli giuocava quel tradimento. - No! non ne faccio di queste cose! - rispondeva Santo colle mani in croce. - Vostra figlia voglio sposarla per davvero. Non per la paura del fucile; ma son figlio di un uomo dabbene, e la Provvidenza ci aiuterà perchè non facciamo il male.

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