Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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«Topolino» 1117 (24 Aprile 1977)

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AA. VV. 10 occorrenze

ABBIAMO ASPETTATO ANCHE TROPPO!

ABBIAMO FRETTA!

NON CI ABBIAMO ANCORA PENSATO!

ADESSO ABBIAMO QUELLO CHE CI OCCORRE!

ABBIAMO CATTURATO I NOSTRI PRIMI FURFANTI!

IO E FULMINE NE ABBIAMO BISOGNO!

QUESTA VOLTA USEREMO COME PROIETTILI I CHIODI CHE ABBIAMO IN TASCA!

COMUNQUE, ABBIAMO OTTIME SPERANZE CHE TUTTO SI RISOLVA PER IL MEGLIO!

La Stampa

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AA. VV. 22 occorrenze

BETTEGA: "Quaranta partite logorano molto"- “Siamo fortunati perché abbiamo fatto pochi ritiri" - "Oasi" della famiglia

Abbiamo tirato le somme, l'altro ieri, sul Gesù di Zeffirelli, ma dobbiamo aggiungere una breve coda, cioè registrare le lettere del pubblico arrivate In queste cinque settimane. Ad alcune, che pongono problemi sull'aderenza o meno del film al Vangelo, non siamo In grado di rispondere per incompetenza sulla materia, una incompetenza che abbiamo dichiarato esplicitamente all'Inizio: pensiamo tuttavia che i vari quesiti abbiano già ricevuto una risposta dagli articoli che sono comparsi, con firme autorevoli, in altre pagine.

Ne abbiamo pubblicate due; ne scegliamo una terza fra 72.

Sì, abbiamo fatto riserve e critiche sin dalla prima puntata in quanto — lo ripetiamo — è stato uno spettacolo di medio livello, tradizionale e convenzionale nella forma, con belle immagini la illustrazione, con impiego di grandi mezzi e con alcune sequenze di rilevato spicco scenico (meglio, forse, dire melodrammatico); uno sceneggiato come ne abbiamo visti tanti in tv, decorativo e sontuoso, frutto più di una operazione commerciale internazionale che di una necessità interiore; «grosso», gonfiato dalla pubblicità, di facile consumo (anche se spesso lento e di scarsa incisività); certamente non memorabile.

Nei prossimi giorni, ha rilevato, si svolgerà a Napoli una riunione del coordinamento Fiat: «Abbiamo scelto questa città proprio per confermare la volontà di collegarci con i grandi temi dell'occupazione».

Secondo gli inquirenti, come abbiamo detto, sarebbe il casalese Cesare Spinoglio.

Abbiamo fatto un sacco di strada Insieme, io e loro, anche se naturalmente quando essi hanno cominciato a filare sulla cresta dell'onda, intorno agli Anni Sessanta, Il sottoscritto era già un pezzo avanti nella professione e purtroppo anche negli anni. In proporzione, però, siamo quasi coetanei.

Abbiamo incontrato il presidente dell'azienda ingegnere Carlo Righini il quale ha affermato che «pur nelle difficoltà che hanno caratterizzato il 1976, la Lancia ha dimostrato la sua vitalità e ha proseguito nella realizzazione dei suoi programmi di espansione in tutti i settori» .

Abbiamo lavorato con serietà, negli ultimi mesi, per preparare questo appuntamento dal quale è lecito aspettarsi molto: come interesse da parte dell'opinione pubblica sui motivi ideali e la diffusione dei principi cooperativi, e come impegni dello Stato centrale e di quello locale per consentire a tutto il potenziale della cooperazione di esprimersi compiutamente.

Senza dubbio non abbiamo più la condizione di qualche mese fa per tante ragioni ed ecco che si verifica un calo nel gioco. L'avversario generalmente non ha nulla da perdere, mentre noi siamo consapevoli di poter buttare via un'annata con una sciocchezza. Vorresti allora reagire In qualche modo, ma non puoi; è come se avessi le gambe paralizzate».

«Per il risultato economico — ha detto l'ingegnere Righini — abbiamo mancato il pareggio per pochi miliardi (nel 1975 il bilancio Lancia si era chiuso con una perdita di 28 miliardi, n.d.r.). Fino a settembre avevamo mantenuto la tabella di marcia del pareggio. L'aggravarsi della crisi economica e dell'inflazione con i conseguenti riflessi negativi sui costi del lavoro e dei materiali e soprattutto su quello del denaro, nonché le misure di austerità che hanno, ancora una volta, penalizzato l'automobile, hanno determinato una brusca frenata del mercato interno».

Vi posso descrivere con esattezza i connotati dei tre controllori, sono anche in grado di dirvi di che cosa abbiamo parlato. Sono estraneo alla rapina, la squadra mobile mi accusa ingiustamente».

«Abbiamo concordato il piano — hanno detto al dirigente della sezione omicidi Vinci — lunedì sera. Marino avrebbe usato la «A 112» affidata a Dario per rientrare in città dopo il colpo. Se le cose fossero andate male sarebbe entrata In scena Daniela dicendo che l’auto l’aveva usata lei per andare a scuola» . Una confessione che potrebbe indurre il giudice ad incriminare i due ragazzi per concorso in omicidio. Per il momento sono in carcere accusati di favoreggiamento.

Il sindaco Cozza ha Invitato tutti alla massima vigilanza: «Abbiamo preso questa decisione con l'avallo delle forze sociali e politiche. La requisizione non risolve i problemi della Singer, può accelerarne la soluzione».

Uscire dalla crisi con un Paese diverso: è questa una delle indicazioni che fanno da sfondo agli impegni per risolvere i problemi e le difficoltà, non solo di ordine economico, che abbiamo di fronte. La prima conferenza nazionale della cooperazione, che si è aperta ieri per concludersi sabato 30 aprile, si muove all'interno di tale indicazione. La conferenza, organizzata dal governo, è un momento di confronto tra tutte le forze che operano, nel settore cooperativo, e tra queste e le istituzioni del Paese. È l'occasione per un approccio con la realtà della cooperazione non settoriale ma generale, per arrivare a definire una politica di interventi sistematica.

Ancora una volta in Italia abbiamo modo di assistere ad un esempio di sconcertante ignoranza medievale. È bastato che un attore come Dario Fo, applaudito e seguito dalle platee di mezzo mondo, approvato dalla maggior parte della critica, ma per sua sfortuna scomodo in quanto dichiaratamente di sinistra, si permettesse di rappresentare alla Rai-Tv una verità storica, stigmatizzata dalla penna di Dante Alighieri perché la Chiesa urlasse allo scandalo. In qualità di uomo di cultura non posso fare altro che appellarmi alla solidarietà di tutti i cittadini democratici, nonché dei politici affinché si ponga fine a questa «giullarata clericale» dell'Osservatore Romano e si consenta a Dario Fo di proseguire i suoi spettacoli. Consiglierei poi ai redattori del suddetto quotidiano di cambiare canale o spegnere il televisore se non vogliono vedere la verità! dott.

E sull'orizzonte delle attività illecite compaiono nel frattempo altri obiettivi sensibili, cui abbiamo già accennato: le vie del tabacco e della droga, delle armi e dei diamanti. E infine il sequestro di persona, fenomeno quasi sconosciuto negli Anni 60 e poi praticato su larga scala: 47 uomini catturati in Calabria dal 1970 all'ottobre scorso, un incasso di miliardi.

Adesso è lo stesso, ma almeno, fra campionato e Coppa, non abbiamo tempo per scaricarci di tensioni».

«Non sappiamo — ripete Sergio — di che cosa ci si accusi: quelle informazioni non le abbiamo chieste noi». L'avv. Vincenzo Todesco, rappresentante di parte civile per le organizzazioni sindacali, interviene per manifestare la sua perplessità: «Si ammetterà che si tratta di una situazione alquanto anomala».

Sollecitato in qualche maniera a fare l'autocritica, l'ha fatta: «Non voglio essere Ponzio Pilato » ha dichiarato, «ci sono stati, è vero, nelle nostre conquiste anche aspetti negativi, ma se noi abbiamo sottovalutato gli effetti di certe scelte, da parte imprenditoriale è mancata una risposta alla sfida sindacale ». La sfida è stata anche la riduzione dell'orario di lavoro. L'Impresa, ha spiegato, che era un fattore dinamico negli Anni 50 e 60, ha visto venir meno alcuni dei suoi pilastri: basso costo del lavoro e basso costo delle materie prime. Ecco che l'impresa da una posizione dinamica è passata in una posizione di difficoltà, più pronta a subire. Premessa per la collaborazione Confindustria-sindacato è, ha detto Benvenuto, «la riconsiderazione critica sulla politica sindacale e sul ruolo dell'impresa». Il rappresentante della Uil, sempre in tema di autocritica, ha citato il caso Egam ed ha rimesso in discussione la convenienza di guardare al passaggio di un'azienda nella sfera pubblica come ad un fattore di progresso sociale.

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