Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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«Diabolik» 7, Anno XV (29 Marzo 1976)

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4 occorrenze

LUCIA, ABBIAMO ANCHE LE FOTOGRAFIE DEL TERZO QUADRO.

ABBIAMO SBAGLIATO. FORSE C’È UN’ALTRA STRADA CHE LA NEVE HA COPERTO.

ABBIAMO VENDUTO I LORO LAVORI A UN BUON PREZZO.

FOTOGRAFIAMOLO COME ABBIAMO FATTO LE ALTRE VOLTE... DALLA VECCHIA E DALLA ORTES.

Corriere della Sera

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AA. VV. 20 occorrenze

L'ambasciata sovietica che abbiamo interpellato al telefono non sa dare una risposta: «Tutto quel che sappiamo sull'argomento l'abbiamo letto sui vostri giornali».

«Noi abbiamo fatto questo duro cammino insieme. Abbiamo scelto dei nomi ebraici. Tu sei diventato Giora, io Hillel. Il 15 giugno 1970, io fui arrestato con altri compagni e condannato a dieci anni di lavori forzati. Oggi, spingo un carretto carico di carbone, al campo. Tu, intanto, avevi potuto emigrare in Israele. Dopo tre mesi, eri deluso della vita in Israele ed ora eccoti di ritorno a Vienna, a sognare di poter rientrare nell'Unione Sovietica. Io, al campo, continuo a sognare di potermi recare in Israele. »

Le foto le abbiamo scattate con una Polaroid e qualche sciacallo se ne è impadronito. Ne avevamo tante a casa. È incredibile che siano finite lì sopra».

Dallo inizio dell'anno scolastico abbiamo risparmiato un po' dei nostri soldi per le gite che avevamo in programma: fra i vari itinerari avevamo scelto Mantova perché volevamo visitare il Palazzo Ducale e la Rocca Vecchia.

«Secondo me - mi dice - noi abbiamo sempre fatto i conti con l'inefficienza dell'amministrazione. Certo: è anche responsabilità del mio partito e la presenza di economisti, tecnici come Stammati e tanti altri è un correttivo efficace. Fra l'altro - aggiunge - è chiaro che le prossime legislature dovranno affrontare il problema di una vera e propria programmazione economica. Ecco quindi la bontà dell'intuizione di aver chiesto un apporto diretto a economisti, imprenditori, sindacalisti. È vero: c'è Umberto Agnelli in un collegio senatoriale di Roma. Ma in Ciociaria, dove è presente la Fiat, abbiamo in lista anche un bravissimo segretario provinciale della CISL. Io insomma non credo - aggiunge - al rinnovamento come un puro e semplice fatto di anagrafe. Credo invece che per avere un partito, e soprattutto un governo efficiente, sia necessaria una saldatura con i tecnici».

È in quell'occasione che abbiamo deciso che io sarei partita per Israele con nostra figlia Lily, non appena ottenuto il visto d'uscita. Noi volevamo un altro figlio. La cosa non era così semplice. Non eravamo più molto giovani. All'epoca, mio marito aveva già quarantun anni e ne aveva ancora sette da trascorrere in prigionia. Io avevo trentatré anni. Ma abbiamo avuto fortuna. Sono rimasta incinta a Perm. Nel luglio del 1973, siamo arrivate in Israele, io e mia figlia Lily. Geula (in ebraico questo nome significa salvezza) è nata tre mesi dopo a Gerusalemme».

Le firme, come abbiamo detto, sono seicento; ma aumentano con ritmo sostenuto. La prima è quella di padre Ernesto Balducci: seguono quelle di teologi come Giovanni Gennari, di sociologi come Luigi Della Torre, di docenti universitari come Giuseppe Alberigo, Valerio Onida, Boris Ulianovich, di scrittori come Ruggero Orfei, di sindacalisti come Pierre Carniti e Franco Bentivoglio, di aclisti come Gabaglio e Brenne.

Affamati, stanchi, sporchi, abbiamo chiesto se fosse stato possibile rifocillarci prima del rientro nella nostra città. Siamo stati indirizzati al circolo ufficiali di Udine dove «due distinti signori» in giacca e cravatta, con grande sorpresa per tutti noi, si sono opposti al nostro ingresso in quanto, sprovvisti di camice bianco pulito, non potevamo essere ammessi alla mensa insieme agli ufficiali.

Dietro nostra insistenza, ci hanno isolati in una sala attigua alla mensa stessa dove abbiamo consumato un pasto per la modica cifra di L. 1.800 esclusi acqua minerale e caffé. Alle lamentele di alcuni di noi, i «due distinti signori» ci hanno risposto che dovevamo ringraziarli poiché era stato fatto uno strappo alla regola in quanto non potevamo essere ammessi alla mensa stessa.

Sul delitto abbiamo già riferito ieri: uno spietato gioco del massacro risoltosi in una sequenza rapida e incalzante. La gratuità di una violenza nel respiro di pochi secondi. La vita senza luce della vittima, il taccuino con i nomi delle sue amicizie «di giro» erano stati il filo di Arianna delle indagini. E nel giro di poche ore gli inquirenti erano arrivati al Martini e al Ciceri.

Afferma Comelli: «Noi non abbiamo né l'autorità né la possibilità pratica di coordinare le operazioni di emergenza ». Ribatte Zamberletti: «Ormai lo stato di necessità si va evolvendo favorevolmente: ci sono dei prefetti che possono benissimo riprendere a svolgere il loro compito istituzionale. Adesso si passa dalla fase amministrativa del pronto intervento alla fase seguente, che è quella tipicamente legislativa. Quindi è la Regione che deve assumersi le proprie responsabilità».

In ogni modo appena giunti negli Stati Uniti, visto che non abbiamo potuto farlo prima, li esaminerebo con più calma».

La domanda è: «Anche se abbiamo deciso di partire il 31 maggio, cosa ci risponderà l'America?».

«Per fare questi studi, però, occorre tempo - dicono i diretti interessati - e noi di tempo ne abbiamo poco. Quindi è necessario provvedere con la massima urgenza».

CRISI DI GOVERNO - Ha detto De Martino: «Abbiamo preso l'iniziativa salutare di una crisi di governo nonostante l'incomprensione generale e gli attacchi che ci vennero non solo da destra, ma anche dai comunisti i quali, probabilmente, furono turbati in un certo loro idillio sotterraneo che si veniva sviluppando e che in quel tempo non mostrarono di avere una visione realistica della situazione e non compresero che il governo Moro-La Malfa non solo non avrebbe consentito di superare la crisi economica, ma l'avrebbe aggravata per il carattere di quei provvedimenti economici che stava preparando e che noi, a suo tempo, avevamo ripetutamente criticato».

Abbiamo reagito al sopruso che si voleva compiere nei riguardi di una minoranza in nome e nella convinzione di difendere i valori fondamentali della nostra democrazia: ciò purtroppo è stato strumentalizzato da destra e da sinistra ed interi apparati propagandistici sono stati mobilitati per deformare o colpire le nostre convinzioni.

«Abbiamo risposto di no ai socialisti e ai comunisti», ha precisato, «quando volevano un patto politico di proseguimento della legislatura, che avrebbe inserito di fatto i comunisti nella maggioranza. Allo stesso modo dichiariamo ora la nostra indisponibilità alla proposta che gli stessi comunisti ci fanno perché si riconsideri tale prospettiva per il dopo-elezioni, dando vita a un governo di emergenza» . «Qualsiasi nostro cambiamento», ha insistito, «rinnovamento di uomini o di metodi non potrà farci mutare i principi che si riconnettono con le libertà fondamentali».

Per Morazzoni infine, come abbiamo già detto, non si tratta di una vera e propria esclusione. Morazzoni è infatti nelle liste per la Camera.

Noi moderati abbiamo una certa idea delle gerarchie».

In Lombardia lo abbiamo fatto: a parte due sole eccezioni, non c'è nessun candidato democristiano che abbia più di due legislature alle spalle. E non credo affatto che, come qualcuno dice, l'arrivo di gente considerata finora estranea alla nostra storia possa pregiudicare l'immagine della DC. Anzi, se fosse stato possibile, avrei dato ancora più spazio a questi apporti esterni perché questo è il modo migliore per evitare l'anchilosi del nostro partito».

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