Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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«Topolino» 527 (2 gennaio 1966)

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AA. VV. 6 occorrenze

TI ABBIAMO RICONOSCIUTO DALL’ALTO E ABBIAMO ATTERRATO IN MODO DA IMPEDIRTI QUALSIASI TENTATIVO DI FUGA!

ABBIAMO CARICATO UNA TONNELLATA DI SASSI!

NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNO!

ABBIAMO SUFFICIENTE CARBURANTE PER TORNARE A CASA!

UN BEL GRUZZOLO LO ABBIAMO RACIMOLATO!

ABBIAMO ABBANDONATO GLI “STADI”!

«Diabolik» 20, Anno V (3 Ottobre 1966)

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6 occorrenze

FINALMENTE VI ABBIAMO SCOVATO.

ABBIAMO QUASI FINITO IL CARBURANTE!

ABBIAMO CAMMINATO PER DIECI CHILOMETRI!

MA ALLORA L’UOMO CHE ABBIAMO GETTATO NEL FIUME NON ERA ALFREDO!

DOPO QUESTA NON ABBIAMO PIÙ WHISKY.

L’ANNO SCORSO, DOPO UN INCEDENTE ABBIAMO TROVATO IL GUIDATORE CHE VAGAVA PER LA CAMPAGNA INEBETITO!

Il Nuovo Corriere della Sera

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AA. VV. 15 occorrenze

E inoltre abbiamo dovuto seguitare a leggere che questa magnifica cultura moderna non conosce però Leonardo (chissà perché escluso proprio lui dalla semantica del passato), non conosce i sistemi monumentali, e non conosce Dio. E abbiamo finito col leggere che tuttavia la coscienza di tale mancanza di «credo» viene oscurata dalle continue azioni di rivolta che glorificano l'assoluto di un solo particolare, di un solo sistema, negando la tirannia del precedente...

Alla domanda se l'odierno colloquio ha portato a qualche risultato apprezzabile, egli ha risposto seccamente: «Non abbiamo fatto alcun progresso».

Però, come abbiamo detto, pare che l'autocisterna di Klagenfurt mantenesse una velocità superiore al consentito.

A proposito della mostra di un giovane pittore abbiamo dunque letto, nel solito catalogo con superbo imbonimento estetico-filosofico-scientifico-mistico-fanatico-profetico-farnetico, pressappoco quanto ora segue, quanto riferiamo ma con un certo ordine umano.

Come abbiamo riferito da Ginevra, il dispositivo «Idromatic» adottato dalla Fiat consta, oltre che del cambio a quattro marce della «850», di una frizione automatica e di un convertitore di coppia. È opportuno spiegare brevemente questi dispositivi. La frizione automatica è una frizione che, anziché essere azionata dallo sforzo muscolare esercitato sul pedale del freno, sfrutta un servomeccanismo (idraulico, come nella fattispecie, o elettromagnetico) per provocare il distacco del disco relativo.

Abbiamo l'impressione, per dirla in termini volgari, che si voglia la botte piena e la moglie ubriaca.

«Noi - dice il commissario tecnico - non andremo ai mondiali, però abbiamo dimostrato un certo valore. Non vi pare?». Resta a guardare poi subito continua: «Certo che gli italiani tecnicamente sono superiori, quel Meroni è stato meraviglioso, del resto tutti all'attacco sono stati bravi. Una cosa non capisco: voi, che siete dei maestri nel difendervi, avete preso tre gol. Si vede che i nostri attaccanti ci sanno fare davvero. Siamo in fase di rilancio, dobbiamo riprenderci e questo risultato ci aiuterà moltissimo».

Per questo abbiamo pensato che fosse il momento di rivolgere alcune domande allo stesso Enzo Ferrari.

L'eccezionale durata della conversazione è stata spiegata dall' ambasciatore americano con questa dichiarazione ai giornalisti: «Abbiamo avuto un colloquio molto serio sulla presente situazione in Estremo Oriente». Gronouski ha aggiunto che c'è stato un confronto dei punti di vista americano e cinese «su un certo numero di problemi urgenti» e che il prossimo incontro è stato concordato per il 25 maggio.

Quanto alla struttura della carovana canora, abbiamo già anticipato che essa comprenderà, quest'anno, tre gironi, invece di due: il girone «A» riservato ai «grandi» della canzone, il girone «B» dei giovani, infine il girone «C» che comprenderà sei complessi musicali italiani e stranieri. Un'altra novità è costituita dal fatto che potranno essere ammessi al cantagiro anche gli oriundi.

Infine, curiosi di vedere - ma senza trovarle - se due stampe carraccesche che possediamo vi fossero numerate, abbiamo scorso il catalogo critico delle «Incisioni dei Carrocci», a cura di Maurizio Calvesi e Vittorio Casale, «Comunità Europea dell'Arte e della Cultura», Roma, 1965: e così abbiamo, ancora, dovuto leggere, con tristezza, che in una delle comuni «tipiche prove di bulino» «si direbbe che Annibale» Carrocci «si sia divertito a comporre astrattamente».

L'esempio che abbiamo fatto, a causa dell'esiguità della cifra in discussione, è semplice fino alla banalità. Ben più complesse diventano le cose se si tratta di opere più imponenti e di impegni più costosi. Gli organi da sentire, allora, si moltiplicano. La delibera passa dalla giunta al Consiglio comunale, al Genio Civile, è sottoposta a scarichi di protocollo, passaggi di merito, esami di legittimità, timbrature per le quali occorre magari un mese. Fino a due anni fa ogni opera che superasse l'importo di duecento milioni «andava a Roma», al Consiglio superiore dei lavori pubblici, che, poveretto anch'esso, veniva bombardato e sommerso da bordate di progetti provenienti da tutta l'Italia e che raramente riusciva ad esaminarne uno in meno di otto o dieci mesi.

Non abbiamo nulla contro l'impostazione data dall'onorevole Moro, che si appoggia a corretti criteri economici: stabilità monetaria, equilibrio della bilancia dei pagamenti (due punti strettamente connessi), politica dei redditi ovverossia giusto rapporto tra costi e ricavi, per la possibilità della formazione del risparmio e per la capacità competitiva dei prodotti, incremento degli investimenti, il tutto in definitiva per l'aumento reale del reddito nazionale. Ma ci lascia assai perplessi il fatto che l'onorevole Moro calcoli di incrementare gli investimenti finanziando le imprese statali. Egli ha previsto un programma di investimenti nelle partecipazioni statali di circa 850 miliardi. Sappiamo che cercherà questi miliardi ricorrendo al mercato finanziario e cioè indebitando le aziende.

Abbiamo accennato alle fognature, argomento senza dubbio inelegante, ma che ci consente di spostare il discorso su un altro blocco di leggi singolarissime. Milano costruisce fognature da un paio di millenni. Possiede un piano regolatore delle fognature. Ha quindi esperienza sufficiente per sapere come e con che cosa si fanno questi lavori. Ma la legge è legge. E per ogni dieci metri di fognatura l'apposito progetto deve venire sottoposto all'esame del medico provinciale. Quest'ultimo, il professor Bartolomeo Vezzoso, è uomo universalmente stimato per la sua competenza ma certamente, in fatto di fognature, capisce assai meno dell'ingegner Antonio Columbo o dell'ingegner Franco Nespoli, dell'ufficio tecnico comunale. Ma il professor Vezzoso - rappresentante locale del ministero della sanità - deve ogni volta perdere il suo tempo, che è pochissimo, per giudicare se i progetti e i manufatti proposti da Nespoli o da Columbo sono «idonei».

Dunque, abbiamo letto che il pensiero visivo del nostro magnifico secolo annulla, distrugge ed estremizza, delibera ed ingrandisce la semantica dei secoli passati, povera, oscura. (Come un pensiero possa essere in sé visivo, come abbia la forza di distruggere qualche cosa e come però, lo stesso, la estremizzi, la deliberi e la ingrandisca, sono già affermazioni strane). (Quanto alla semantica sarebbe lo studio dei significati delle parole e dei mutamenti di essi nel corso dei secoli; ma, se vogliamo capirci, qui equivarrebbe ai significati tutti, ai sintomi, ai simboli, in qualsiasi campo artistico e cioè anche in pittura e in scultura). Perciò Piet Mondrian scopre e rivela la costruzione della pittura classica, Paolo Uccello, Giovanni Battista Braccelli, Luca Cambiaso anticipano il cubismo, Jheronimus Bosch annunzia il surrealismo, Piero della Francesca e i ferraresi precorrono la pittura metafisica, mentre il barocco si reincarna in Paul Jackson Pollock e in Georges Mathieu, mentre Joseph Mallord William Turner riappare nel tachisme, mentre uno strato di Rembrandt Harmensz van Rijn strappato dal contesto crea un'associazione con l'immagine o con la non immagine-informale, mentre Giuseppe Arcimboldi proclama, quattro secoli prima, l'estetica della pop art...

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