Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La Stampa

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AA. VV. 12 occorrenze

A sud dell'Avre abbiamo effettuato nella giornata di ieri vani colpi di mano, che ci hah permesso di infliggere perdite al nemico e di ricondurre prigionieri. Ad est di Armancourt nostri distaccamenti penetrarono nella terza trincea tedesca, completamente sconvolta dai nostri tiri di artiglieria. A nord-est di Soissons verso Cruy in un'incursione nelle linee tedesche facemmo una decina di prigionieri. Due tentativi nemici su nostri piccoli posti nella regione di Reims fallirono sotto i nostri fuochi. In Champagne la notte fu contrassegnata da una lotta accanita. In alcuni punti del fronte, alla collina di Leuvesville, a Maison de Champagne, i tedeschi tentarono a più riprese di riprenderci le trincee da noi conquistale. Alla sinistra del settore, dopo alternative di avanzata e di indietreggiamento, abbiamo infine ricacciato il nemico e compiuto progressi. Sulla destra del settore i tentativi dei tedeschi sono stati infranti dai nostri fuochi ed abbiamo mantenute tutte le nostre posizioni. Sulla riva destra della Mosa i tedeschi attaccarono nuovamente le trincee da noi ripresi a nord del bosco di Courières. Nostri contrattacchi immediati ricacciarono l'avversario da qualche elemento di trincea, ove era riuscito a penetrare. Nulla da segnalare sul resto del fronte.

Abbiamo respinto gli attacchi del nemico ad ovest di Okna ; sul resto del fronte fuoco di fucileria.

In queste azioni abbiamo fatto una ventina di prigionieri. Nel settore di Maisons-de-Champagne i tedeschi hanno a tre riprese lanciato violenti contrattacchi sulle posizioni da noi riconquistate, ieri. I nostri tiri di sbarramento e i fuochi di mitragliatrici hanno dovunque infranto gli sforzi dell'avversario, che ha dovuto ritirarsi, lasciando gran numero di cadaveri sul terreno. Da parte nostra abbiamo compiuto progressi durante la giornata e preso altre trincee a nord della strada e della collina di Le Memil-Maison-de-Champagne. La cifra totale dei prigionieri da noi fatti ascende a 170, di cui quattro ufficiali. Lotte di artiglierie abbastanza attive nelle regioni del bosco di Cheppy Malancourt e del bosco di Caurières.

Ignoro se le cose si passeranno realmente così, ma noi abbiamo il dovere di considerarle come se fossero destinate a prolungarsi.

Noi abbiamo dappertutto le riserve necessarie. Le nostre truppe hanno l'animo fiducioso. La situazione militare ci concede di addossarci tutte le conseguenze della guerra illimitata dei sottomarini.

Essi sanno che abbiamo il vantaggio del numero e che contiamo numerosi prodi, come quelli che il 15 dicembre scorso passarono attraverso le linee tedesche come un coltello attraverso il burro. Con tali elementi di vittoria da parte nostra, nulla di tutto ciò che può uscire dai laboratori del terrorismo riuscì a impressionarci».

Abbiamo nel numero di ieri e sotto questo titolo diffusamente narrato il tristo episodio di più furti e di una audacissima rapina commessa da tre soldati, anzi da quattro soldati, tali Negro Domenico, Colombo Giovanni, Prandi Carlo e Cocchis Carlo; episodio che avrebbe potuto conchiudersi tragicamente, e cioè colla pena della fucilazione dei militari colpevoli della rapina, perché tale è la sanzione dell'articolo 274 del Codice penale per l'esercito. Fortunatamente, l'illustre ed ottimo presidente, barone Daviso, non ha dovuto piegare il suo cuore a vergare la fatale sentenza, perché i giurati, che pure furono severissimi, concessero le attenuanti ai tre soldati, ritenuti colpevoli all'unanimità della rapina, a cioè al Negro, al Colombo, al Prandi, e quindi la pena di morte fu mutata in quella dei lavori forzati a vita.

Noi non abbiamo né flotta mercantile, né noleggi, né costruzioni, né equipaggi. — Ed egli concluse: — E così è l'assenza fatale del Governo. Ci conducete senza dubbio alla vittoria militare, mal per vie avviluppate d'ombra, voi ci conducete al disastro economico ed alle sue conseguenze Inevitabili: la rivoluzione. Ho riassunto il più fedelmente possibile il discorso di De Monzie. Non so che cosa risponderà il ministro dei trasporti. Ma una riflessione si impone allo spirito. Se la situazione è quella che indica l'oratore, forse che in due anni di guerra vi si potrebbe assolutamente rimediare ora che tutte le forze vive del paese sono alle armi? Ma ci sono sopratutto responsabilità politiche e queste sono veramente schiaccianti.

Orbene, in seguito alla citazione fatta alla Camera di questa inchiesta, abbiamo cercato ripetutamente di conoscere se si fosse tenuto conto nella statistica del consumo dei grissini. Ma non ci è stato possibile chiarire tale punto (rumori, commenti). Ad ogni modo, noi abbiamo ragione di ritenere che il consumo del pane non sia aumentato per il fatto, che si adottato il pane a tipo unico. La nostra convinzione deriva anche da un fatto preciso e inconfutabile. Dopo le indagini eseguite dal Sindaco di Torino e dal deputato di Torino on. Cesalini, abbiamo voluto far compiere un'inchiesta per nostro conto, non a Torino, ma in molte altre città, e abbiamo incaricato il prof. Bordiga, persona di nota esperienza. Ebbene, dalla inchiesta del prof. Bordiga è risultato che in certe città il consumo del pane è aumentato. In altre è diminuito mentre in altre ancora è stazionario. Ora, riteniamo che nelle città ove il consumo è aumentato, ciò sia dovuto al cambiamento di dieta. È naturale che se si mangia meno carne, si mangia più pane (approvazioni e commenti).

Abbiamo visto come la resistenza di questi due ultimi fronti sia strettamente connessa, perché qualsiasi principio di rottura d'un fronte equivale a una minaccia d'aggiramento alle spalle dell'altro.

Non solo, ma abbiamo adibito a Genova le vetture tramviare e così pure faremo trasportare da Genova a Civitavecchia e collo stesso sistema da Civitavecchia a Roma il grano necessario alla capitale. M'ingegno in tutti i modi a sopperire alle deficienze del servizio ferroviario. Posso dire sin d'ora che dietro accordi coll'autorità militare, ho assicurato la priorità al trasporto delle derrate con un certo numero di carri ferroviari. Quando, tra quattro o cinque giorni, il servizio comincerà a funzionare, il paese ne avrà un grande giovamento.

I risultati che abbiamo ottenuti sono soddisfacenti come prova il fatto che, nonostante l'attivissimo movimento marittimo pel trasporto di materiale e di approvigionamenti, il numero dei sinistri è stato minimo. Per la difesa lontana si procede di accordo con le altre Nazioni alleate. La più efficace misura consiste nel mettere le nostre navi mercantili in condizioni da poter spiegare una difesa armata e nell'intensificazione dei collegamenti radiotelegrafici. L'esperienza dimostra che delle navi armate, il 75 per cento è sfuggito al siluramento. In questo numero di navi, che seppero sfuggire al siluramento, figurano per una cifra ragguardevole la nostre navi mercantili grazie al valore delle nostre genti di mare. Non più tardi di questa mattina un piroscafo nostro, l'Alberto Treves, ha saputo valorosamente fuggire all'insidia nemica dopo intenso scambio dì cannonate, (Vivissime approvazioni). Ormai più della metà del nostri piroscafi mercantili è armata e fra breve confido che tutti potranno essere forniti di cannoni e di apparecchi radio-telegrafici. Come mezzo indiretto per le difesa lontana indica il frequente cambiamento di rotta. Se la sicurezza assoluta dei mari non potrà essere così raggiunta del tutto, assicura che tutti i provvedimenti possibili sono stati adottati per ridurre li pericolo al minimo. Per ciò che concerne il Mediterraneo, ogni minaccia è immediatamente segnalata con apposito servizio radio-telegrafico. Si provvederà inoltre a che le navi mercantili viaggino per convogli scortati da navi da guerra, sistema che, da fronte a qualche inconveniente, presenta innegabili rilevantissimi vantaggi. Aggiunge che la difesa adottata dalla marina italiana fu giudicata ottima dallo Stato Maggiore delle marine alleate. Tale organizzazione va ogni giorno migliorando. Il tradizionale valore, lo spirito di abnegazione, l'eroismo delle nostre genti di mare ci affidano che le insidie nemiche non raggiungeranno il loro scopo criminoso. (Vive approvazioni). A questa nostra forte e coraggiosa gente di mare il ministro tributa un sentito vivissimo encomio aggiungendo che il morale del nostri marinai è così alto che è stato inutile militarizzarli: basterà adibire ai singoli piroscafi un piccolo numero di militari per i servizi speciali. Dichiara che per rimunerare questi nostri marinai in vista dei pericoli che vanno sfidando, sono stati, adottati vari provvedimenti che l'oratore espone. Aggiunge che agli equipaggi, che respingono gli attacchi di sommergibili, sono stati assegnati premi. Spera che la Camera ed il paese saranno convinti che il ministro della Marina ha fatto e sta facendo quanto è possibile per fronteggiare il pericolo dei sommergibili; ma il paese deve anche convincersi che si impone la più grande economia non solo nelle spese voluttuarie, ma anche nelle spese necessarie; che diversamente le bandiere alleate non potrebbero sopperire alle necessità del traffico Interoceanico. Afferma che la marina mercantile italiana, assistita dalla marina da guerra e in pieno accordo con le marine alleate, saprà superare la baldanzosa minaccia del nemico, segno sicuro della prossima fatale sua sconfitta. (Vive approvazioni). Sicuro di interpretare il sentimento della Camera manda un cordiale plauso alla marina italiana. (Vivissime approvazioni, vivissimi generali applausi, moltissimi deputati si congratulano con l'on. Ministro).

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