Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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XIII legislatura – Tornata del 27 aprile 1880

571182
Coppino 21 occorrenze
  • 1880
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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L'ordine del giorno porterebbe la votazione a scrutinio segreto sul bilancio del Ministero della guerra, ma essendovi speranza e certo desiderio di finire la discussione delle leggi che abbiamo incominciata, si potranno votare a scrutinio segreto insieme.

Pagina 1674

Devesi deplorare cha per fornire quanto occorre per la mobilitazione dell'esercito sieno necessari ancora cinque anni; è bensì vero che l'articolo, che ieri abbiamo votato, riduce questo periodo di tempo a quattro anni, ma ancora questo periodo è abbastanza lungo, ed è veramente lungo rimpetto alle eventualità possibili di dovere mobilitare l'esercito da un momento all'altro.

Pagina 1674

Il nostro sistema di amministrazione, non solo quello della guerra, ma in generale di tutte le amministrazioni dello Stato è, secondo il mio parere, vizioso; noi abbiamo Consigli, noi abbiamo Comitati consultivi, i quali devono fare le proposte dietro richiesta dell'amministrazione; essi non hanno un vero diritto d'iniziativa, non hanno si può dire il controllo del funzionamento dei servizi, sui quali sono chiamati a dar parere; quindi le tradizioni di questi corpi sono veramente monche e incomplete.

Pagina 1675

Noi abbiamo delle mancanze nel treno. Io non vorrei che accadesse ancora, dovendo imprendere una campagna, di dover ricorrere a quello sciagurato treno borghese, il quale fece pessima prova. Non credo che saremo nella necessità di ricorrervi; ma per aver tutti i cavalli necessari per il treno, abbiamo un progetto dell'onorevole Ricotti che consisteva nel requisire in pace e tenere a disposizione del Ministero della guerra il numero necessario di cavalli: cioè esigeva una spesa annua per indennizzare i proprietari privati dei cavalli tenuti a disposizione per le occorrenze dell'esercito.

Pagina 1675

Le mancanze maggiori che si osservano riguardano i carri di sanità che mancano quasi tutti, i carri e le carrette per il trasporto delle munizioni e delle cartuccie, i carri per le compagnie alpine, dei quali al 1° gennaio 1879 ne mancava circa la metà; gli approvvigionamenti per il treno, e per gli ospedali di campo, i quali nel 1879 mancavano tutti e non so se adesso siano già in parte preparati, i forni e materiali per il servizio delle sussistenze, servizio importantissimo i cui difetti abbiamo dovuto deplorare e nella campagna del 1848, ed anche in parte nella campagna del 1866, dico in parte, perchè alcune circostanze sfavorevoli dipendevano da altre cause. La rifornitura necessaria per la mobilitazione dell'esercito importerà la spesa di lire 5,000,000. È certo che questa rifornitura non si può improvvisare, ma io raccomanderei che si cominciasse dalle cose più urgenti. Le locomotive stradali che erano state iniziate dall'onorevole Ricotti restarono al loro principio, e di questo già l'onorevole Ricotti stesso ha parlato. Io credo che il non averle fornite nei numero di 60, quante dovevano essere (mi pare), secondo il progetto dell'onorevole Ricotti, sia dipeso da questo che si volle ricorrere all'industria privata interna, la quale non è ancora così perfezionata e fornita di tutti i mezzi da poter gareggiare con l'industria straniera. Se queste locomotive stradali si fossero commesse all'estero è certo che noi le avremmo tutte, ed il loro servizio per l'esercito sarebbe di molto vantaggio in ciò.

Pagina 1675

Nè faccio proposta di cambiamenti di stanziamenti annui, perchè coll'articolo che abbiamo votato ieri abbiamo dato facoltà al Ministero di accelerare le spese ed i lavori.

Pagina 1676

Quanto ai treni-ospedali, pur troppo è vero che ancora non abbiamo questo speciale materiale ferroviario come ne hanno tutti gli altri paesi. Dirò pure che il nostro materiale ferroviario si presta poco al trasporto dei feriti. Solamente la società delle Meridionali ha certi carri i quali a ciò si potrebbero facilmente adattare. Ad ogni modo i modi e i mezzi di acconciare alla meglio al trasporto dei feriti il materiale esistente, sono stati studiati e diligentemente, e di guisa che i necessari adattamenti si possano fare prontamente. Tuttavia a questo proposito, anche per parte mia richiamo l'attenzione dell'onorevole ministro, pregandolo di veder di venire ad un accordo col ministro dei lavori pubblici, affinchè nella costruzione del nuovo materiale rotabile da ferrovia si tenga conto delle esigenze militari in caso di guerra. Non istiamo qui a farci dei complimenti, è un fatto che l'accordo fra i due Ministeri è altrettanto difficile quanto potrebbe essere se il nostro ministro della guerra dovesse trattare col ministro dei lavori pubblici della China.

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Potrebbe occorrere a noi che abbiamo tanti fiumi, di dover raccogliere sopra un teatro di operazione tutte le barche che ci sono, e fare questo con celerità. Ma, per rimorchiare questo materiale, altra volta esistevano dei piccoli piroscafi sul Po, ora non so più se ci siano. Quindi anche su questo punto io chiamo anche l'attenzione dell'onorevole ministro.

Pagina 1678

Invece noi effettivamente di ferrovie ufficiose e veramente efficaci non ne abbiamo ora che due: quella dell'alta Lombardia, la Lombardo-Veneta, che viene a Verona, e la bolognese che si allaccia all'altra a Padova. C'è la ferrovia sussidiaria Modena-Mantova-Verona, ma quella è piuttosto secondaria per cotesti servizi di mobilitazione e di adunata nel Veneto dell'esercito. Dunque noi non abbiamo che due sole ferrovie. È vero che abbiamo approvato nel disegno di legge per le costruzioni ferroviarie la Mantova-Legnago-Monselice che andrà a Venezia, e cha devesi eseguire l'altra deliberata ferrovia che da Mestre deve andare a Gemona. Se le avessimo già costruite queste ferrovie, le quali dovendo essere costruite in pianura non costano molto, sarebbero di grande vantaggio pel movimento delle nostre truppe; ma non sono che in progetto.

Pagina 1681

Noi vediamo un fatto che deve seriamente preoccuparci ed è, che l'Austria (con la quale io ripeto desidero che abbiamo pace, amicizia ed anzi alleanza, ma colla quale potremmo invece fatalmente trovarci in guerra), l'Austria che è previdente e che sa amministrare per bene le cose sue, ha circondato il nostro confine di nord est con una ferrovia, che dal confine veronese, rimontando per la valle dell'Adige sino alla Pusterlia e poi pel passo di Toblach discendendo nella valla del Drava, ci gira tutto all'intorno e viene a Cormons. Sicchè tutto il nostro confine è circuito da una ferrovia austriaca importantissima.

Pagina 1681

Ma io non sono qui per lagnarmi, e non mi occupo di ciò che può essere avvenuto; solamente io dico che, non potendosi dubitare che la Camera unanime darà il suo voto a questo disegno di legge, così credo che il signor ministro vorrà riguadagnare il tempo perduto, e, senza attendere l'anno 1884, e neppure l'anno 1883, secondo l'articolo aggiuntivo che abbiamo approvato, vorrà riprendere i fondi già destinati, e poi rivolti altrove, affinchè si dia mano immediatamente ai lavori che occorrono per la sistemazione e l'impianto dei distretto.

Pagina 1682

Faccio questa proposta alla Camera, e spero che verrà accettata, perchè con essa si dà una spiegazione più precisa al concetto che abbiamo votato.

Pagina 1688

Noi abbiamo lasciato il porto di Venezia in condizioni tali, che per accedere da Malamocco all'arsenale militare le grosse navi da guerra non possono transitare.

Pagina 1690

Noi quindi nel Cadore abbiamo una naturale fortezza. Sta bene che la provvediamo di utili difese, che ne organizziamo militarmente la sua popolazione, che è eminentemente patriottica e di forti spiriti italiani, che la organizziamo in modo da potere da se stessa bastare a mantenere quelle fortezze alpine; ma in eguale condizione noi possiamo facilmente porre le valli Carniche del Tagliamento, e la valle del Fella, le quali vallate possono costituire una regione alpina quasi eguale in fortezza a quella del Cadore, basta che sia sbarrato, ripeto, il passo del Fella e munito quello del Natisone, e che con munimenti, da erigersi fra Portis e Venzone, s'impedisca che le vallate Carniche e del Fella sieno prese a rovescio dal mezzogiorno e impedite nelle loro comunicazioni col Cadore, le quali comunicazioni urge rendere agevoli colla sistemazione delle strade provinciali che mettono ai passi del Mauria e di Sappada. In questo modo noi avremo il Cadore ampliato, estesissimo, che abbraccierà tutta la nostra catena alpina dalla valle del Boite a quella del Natisone, e avremo colà una barriera saldissima e fortissima. Ci mancherà il tempo a fare tutto ciò; ma se la guerra sarà lontana, il tempo l'avremo; intanto provvediamo, intanto preveniamo, e non dimentichiamo quelle difese.

Pagina 1690

Abbiamo discusso lungamente la questione degli sbarramenti alpini; abbiamo dimostrato la necessità di compierli lungo tutta la frontiera anzichè limitarli alle valli delle quali si parla in questo disegno di legge.

Pagina 1695

Ieri l'onorevole ministro della guerra ha pronunziato belle e generose parole, alle quali io e tutti abbiamo fatto plauso. Io sono sicuro che quelle sue parole desteranno nell'esercito un'eco favorevolissima, un sentimento di viva riconoscenza per l'onorevole ministro. Ma, mi permetta di dirglielo, a compier l'opera… ci vuole anche la presentazione di questo desiderato disegno di legge.

Pagina 1695

Abbiamo di già votato due ordini del giorno i quali racchiudono i concetti generali del problema militare per quel che riflette la difesa dello Stato; abbiamo votato un terzo ordine dei giorno che afferma l'urgenza in quanto alla piazza di Verona. Epperò un altro ordine del giorno d'indole speciale non mi sembra opportuno.

Pagina 1696

Mi pare che quasi quasi siamo minacciati di ritornare, di essere risospinti in pieno medio evo, e di assistere alle lotte fraterne, che noi tutti abbiamo letto nelle nostre storie, e per le quali spesso ripetiamo i nomi di Firenze e di Lucca e di Pisa e di altre città italiane.

Pagina 1696

Io poi mi associo all'onorevole deputato Trinchera per dichiarare che la condotta del prefetto di Lecce è stata lodevolissima, e che è certamente dovuto alla sua solerzia, alla sua attività, alla sua diligenza se non abbiamo a lamentare molte vittime in un conflitto che si è manifestato con caratteri veramente formidabili.

Pagina 1698

Io non lo so; ma da parte nostra abbiamo prestato i nostri buoni uffici con molta diligenza, e anche credendo di poter, come è dovere dell'Italia, mostrarci interamente disinteressati, e di rimuovere, per quanto da noi dipende, tutte le cause di possibili conflitti e complicazioni. Fummo poi lieti di vedere che le potenze compresero e apprezzarono il pensiero che ci consigliava questi buoni uffici.

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Resta poi assodato che non abbiamo in Oriente interessi d'onore più di ogni altra potenza che sottoscrisse il trattato di Berlino; e l'opera nostra dalle altre potenze non debba esser disgiunta. I nostri interessi morali e materiali ci impongono una vigilanza costante negli avvenimenti d'Oriente. Questa io mi auguro non manchi al Governo, cui incombe l'obbligo di tener d'occhio quella parva favilla la quale potrebbe cangiarsi in grave e pauroso incendio.

Pagina 1702

XIII legislatura – Tornata dell’11 marzo 1880

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Farini 7 occorrenze
  • 1880
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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L'onorevole Boselli ha domandato, se abbiamo potuto verificare che il Governo federale abbia adempiuti gli obblighi suoi. Io credo di poterlo affermare, nonostante la malattia che l'onorevole Boselli non crede improvvisa, aggiungendo anzi che fu tenuta occulta per molto tempo. Da quanto ha detto l'onorevole ministro dei lavori pubblici risulterebbe invece il contrario; e d'altra parte non possiamo credere che in quel paese potessero essere così trascurati i principi di umanità e d'igiene, da tenere nascosta una tal malattia.

Pagina 709

Ma quando m'avvidi che il Governo non si preoccupava affatto, e che, sollecitato provvidamente, adduceva per ragione che la gravità del fatto era esagerata, e che i rapporti ufficiali non gli erano pervenuti, allora credetti bene d'informarne voi, onorevoli colleghi, affinchè col vostro morale e materiale appoggio si adottassero senza indugio quelle maggiori provvidenze igieniche ed economiche che noi abbiamo il dovere di invocare onde allontanare un morbo fatale, e per lenire i dolori di tanti nostri operai, proclamati ovunque onore d'Italia.

Pagina 711

Io non voglio entrare in altri argomenti, perchè vedo che abbiamo parlato anche troppo.

Pagina 712

Ma, Dio buono, onorevole Compans, poteva dirmene qualche cosa, siamo tutti e due piemontesi, abbiamo avuto corrispondenze e colloqui per cose molto meno importanti, per sindaci, per cavalieri…

Pagina 712

Oltre di ciò, riguardo ai lavori per la difesa dello Stato, noi abbiamo un vero vuoto da colmare.

Pagina 721

Abbiamo noi una potente amica fra le nazioni marittime? Credo che dovremmo pensare a trovarla.

Pagina 722

Noi abbiamo detto che il programma della politica estera d'Italia deve essere la conservazione della pace. Or bene, havvi in Europa una potenza che al pari dell'Italia è specialmente interessata al mantenimento della pace, cioè dell'ordine di cose creato dal Trattato di Berlino, e questa potenza è l'Inghilterra.

Pagina 722

XIV legislatura - Tornata del 18 novembre 1880

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Farini 10 occorrenze
  • 1880
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Il comizio agrario quindi si rivolge alla Camera; e qualora l'onorevole Presidente credesse che la Commissione, la quale deve riferire sul disegno di legge per la proroga dei termini per l'applicazione dei misuratori dell'alcool (che abbiamo già all'ordine del giorno), potesse occuparsi di questa petizione, io lo pregherei di volerla ad essa trasmettere.

Pagina 1625

Noi abbiamo rialzato tutte le nostre tariffe doganali ed il contrabbando apre nuove breccia dappertutto. È necessario che a tutela delle entrate dello Stato noi ordiniamo il corpo delle guardie doganali m modo da impedire possibilmente questo esoso contrabbando.

Pagina 1726

Ma poichè, come dice il proverbio, l'ottimo è molte volte nemico del buono, così abbiamo pensato anche al peggio, e ci siamo contentati del poco.

Pagina 1730

Noi abbiamo proposta anche una proroga dei termini formulata nell'articolo 2. Di regola, siamo tutti d'accordo nel deplorare le proroghe ai termini perentori stabiliti dalla legge: non avvezzano troppo al rispetto per la legge, non favoriscono troppo l'educazione giuridica del popolo. Ciò concordando, mi pare di aver concesso tutto.

Pagina 1731

Eppoi abbiamo tali precedenti in materia di proroga, che sarebbe veramente, pare a me, una durezza non concedere questa.

Pagina 1731

La Commissione che diede mano alla legge transitoria aveva fra i suoi membri un personaggio, di cui abbiamo deplorato la perdita, un giureconsulto di grande dottrina, un magistrato la di cui perdita fu sentita in Toscana con grande dolore perchè era uno di quegli uomini che onorano il paese che loro ha dato la culla, voglio parlare del presidente Bartalini. Il dotto magistrato non mancò di propugnare nel seno della Commissione le cause stesse così valorosamente difese dall'onorevole Panattoni e reclamare l'esclusione delle iscrizioni ipotecarie toscane dall'obbligo della rinnovazione.

Pagina 1734

E noi che ci siamo contentati del meno per non perdere il tutto, lo abbiamo fatto appunto nella sicurezza che non ci si volesse negare almeno la esistenza del dubbio. Chi lo ha risoluto? Non lo vediamo certamente risoluto nei pareri della Commissione per le disposizioni transitorie al Codice civile. Appunto per questo dubbio noi abbiamo proposto gli articoli, dei quali ho avuto l'onore di dar lettura alla Camera, che sono intesi ad agevolare, niente altro che ad agevolare le rinnovazioni.

Pagina 1737

Dopo il motuproprio del 1838 (motuproprio organico che determinò il modo delle iscrizioni ipotecarie) due rinnovazioni abbiamo avuto in Toscana, l'una ordinata dalla legge del Governo provvisorio del 1860, l'altra fatta al seguito delle disposizioni transitorie per l'applicazione del Codice civile del 30 novembre 1865. La rinnovazione di tutte le ipoteche in base della legge del 1860 fu fatta col pagamento di una tassa fissa, non di una tassa proporzionale; e se, come diceva l'onorevole guardasigilli, dovesse applicarsi alla rinnovazione delle ipoteche resa necessaria per acquisire i diritti sanciti dal Codice civile quella tassa che anteriormente era stata applicata per la rinnovazione nelle varie provincie, il ministro guardasigilli dovrebbe accettare senz'altro la proposta modificativa della legge fatta dall'onorevole Luchini e dagli altri firmatari, inquantochè, come allora fu pagata una tassa fissa, così una tassa fissa dovrebbe pagarsi in oggi per ritornare in quell'ordine generale del quale parlava l'onorevole ministro. Ma avverto altra cosa che fu già notata dall'egregio relatore della Commissione: anche la reiscrizione ordinata dalle disposizioni transitorie per l'applicazione del Codice civile fu fatta con tassa fissa, e non solo con tassa fissa, ma anche con esenzione da ogni tassa di bollo. Ora, quale sarebbe la posizione del nuovi reiscriventi in Toscana di fronte a quelli che reiscrissero le ipoteche in base alle disposizioni transitorie? Sarebbe una posizione eccezionalmente più grave, in ragione anche della condizione in cui si trovavano quando il Codice fu promulgato.

Pagina 1741

Abbiamo trascorso un'ora per l'inversione dell'ordine del giorno, ed abbiamo poi deliberato di mantenerlo tal quale.

Pagina 1744

Io trovo iscritto al n° 13 un disegno di legge, il quale è intimamente connesso con quello che abbiamo testè discusso.

Pagina 1744

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