Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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IX Legislatura – Tornata dell'11 febbraio 1867

544089
Mari 3 occorrenze
  • 1873
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Ora io domando alla Camera se nelle condizioni gravi in cui si trova il paese, colla concitazione che noi vediamo da tutte le parti, dopo i dolorosissimi esempi che abbiamo veduto di assembramenti, di depredazioni e di altri disordini consimili, se il ministro dell'interno non doveva pigliare in seria considerazione le convocazioni di assemblee popolari.

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Io ritiro l'ordine del giorno che io ed i miei amici abbiamo presentato, e mi unisco a quello del deputato Mancini.

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Abbiamo una sezione la quale ha dichiarato che otto elettori si sono presentati con documenti irregolari, e che sono stati ammessi a votare; abbiamo la dichiarazione dell'ufficio principale che dice che non avendo regolari i documenti, non crede di ammettere come valido il voto degli otto elettori, e proclama deputato uno che ha riportato un numero minore di voti.

Pagina 448

XI Legislatura – Tornata del 4 dicembre 1873

545346
Biancheri 4 occorrenze
  • 1873
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Noi abbiamo una spesa considerevole per indennità ai testimoni ed ai periti. Io ho consultato la statistica, e mi risulta che nelle cause nauti le Corti d'assisie, in media, si contano undici testimoni per ciascuna causa; nelle cause nanti i tribunali abbiamo quattro testimoni; nelle cause nanti le preture abbiamo due testimoni.

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A me pare che questo numero debba richiamare non poco l'attenzione dell'onorevole guardasigilli, se considera che in Francia abbiamo una proporzione ben diversa. In Francia la media dei testimoni per ciaschedun giudizio nanti le Corti d'assisie è di otto; nanti i tribunali, di due.

Pagina 284

Ho pronunciata una grande parola, che abbiamo spesso in bocca.

Pagina 291

Se l'onorevole Perrone, oltre che all'esposizione finanziaria da lui citata, avesse ricorso al bilancio che noi tutti abbiamo sott'occhio, i suoi dubbi sarebbero stati immediatamente dileguati. Infatti a pagina 10 della nota di variazioni presentata il 80 novembre 1878, si troiano espressamente dichiarate tutte le cifre necessarie.

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XI Legislatura – Tornata del 15 maggio 1873

549387
Biancheri 13 occorrenze
  • 1873
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Ebbene, onorevole Corbetta, questo memento non è stato dimenticato da noi, perchè anche noi non abbiamo permesso alcuna ingerenza straniera nella risoluzione delle questioni nostre. E perchè non vi fosse nemmeno occasione ad osservazione qualunque o richiamo, ci siamo spontaneamente tenuti in quella moderazione e prudenza che era nei termini del nostro programma.

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Tra questi diversi sistemi noi abbiamo prescelto quello della separazione della Chiesa dallo Stato; e proclamata la massima della libera Chiesa in libero Stato, non abbiamo ritenuto dell'antico diritto giurisdizionale, di cui mostravasi così tenero l'onorevole Barazzuoli, non abbiamo ritenuto, dicevo, se non quelle sole parti dirette a proteggere i più grandi interessi dello Stato nell'esplicamento esterno dell'azione della Chiesa.

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Noi abbiamo creduto e crediamo, e, a parer mio con grandissima ragione, che gli ordini religiosi nel modo e con le regole con cui sono costituiti, abbiano finito il loro tempo. Utili per avventura, in altri secoli ed in altre condizioni sociali, essi hanno lasciato progredire il mondo, rimanendo immobili e stazionari, e sono diventati ora inciampo ed ostacolo al cammino della civiltà, ora anche peggio, avversari e nemici della stessa. Noi abbiamo perciò negato loro la sanzione legale e tolta la personalità giuridica, di cui prima erano rivestiti.

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Ma non perchè abbiamo noi, abolite e soppresse le corporazioni religiose, ne segue che sieno del pari abolite in tutto il mondo cattolico. Esistono Stati e paesi nei quali si reca sulla loro esistenza un giudizio del tutto diverso dal nostro.

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L'abbiamo fatto senza odii e senza passione, sine ira et studio; l'abbiamo fatto con calma e riflessione, e ne abbiamo esposte le ragioni al cospetto del mondo, nelle celebri discussioni che precedettero le leggi di soppressione del 1855 e 1868; le quali ragioni sono quelle stesse che hanno consigliato altre nazioni, anche cattoliche, a darci l'esempio o a seguire il nostro nella abolizione delle corporazioni religiose. Nè in ciò siamo trascorsi menomamente oltre il campo dell'azione propria e civile dello Stato, poichè è di competenza esclusiva del potere sociale il negare o concedere il carattere di persona civile ad un'istituzione qualunque, ed era ed è per conseguenza di sua ragione il decidere se quella stabilità rigida e morta che la persona giuridica attribuisce alle associazioni religiose, sia di nocumento e d'intoppo al moto intellettuale e morale della società.

Pagina 6370

Noi però abbiamo già abbandonato l'articolo 2 del primitivo progetto nei termini in cui era scritto, ed abbiamo consentito che la presente discussione si aggiri intorno all'articolo sostituito dalla Commissione, o meglio intorno allo scopo che, sia con questo, sia con quel mezzo, noi abbiamo sempre creduto dovere di equità e di giustizia il raggiungere. Ora, questo articolo della Commissione è così concepito:

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Dirò soltanto che noi, colla legge delle guarentigie, abbiamo accettato il presente assetto dell'istituzione cattolica, e, muovendo dal concetto della separazione della Chiesa dallo Stato, abbiamo implicitamente ammesso che lo Stato si interdiceva, non solo qualsivoglia riforma ed innovazione, ma altresì qualsivoglia discussione circa l'assetto medesimo. Noi, o signori, volemmo tenerci assolutamente estranei a questioni che avrebbero potuto mutare il carattere eminentemente liberale della nostra politica, e schivare d'altra parte il mischiarci in dispute delicate, gelose, sulle quali, è assai dubbio, come bene osservava l'onorevole Corbetta, che lo Stato abbia alcuna competenza.

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Il primo e il più spesso invocato di questi argomenti, è che noi veniamo per tal modo a riconoscere e sanzionare la esistenza di questi generali e procuratori generali, affermando, ed accettando, da una parte, quello che abbiamo negato, ed abolito dall'altra.

Pagina 6372

Cessi dunque questo ufficio; il Papa l'abolisca o lo sopprima, noi non abbiamo nulla a vederci: cessa con esso lo scopo ed il fine pel quale era stato fatto quell'assegnamento di beni.

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Ma nel tempo stesso che rispettavamo la indipendenza del Pontefice e la libertà della Chiesa, noi non ci siamo inchinati dinanzi a nessuno, ed abbiamo conservata l'autorità della legge per tutti. Noi abbiamo lanciato libero l'esercizio del ministero spirituale a tutto il clero, anche ai vescovi di nuova nomina; ma non abbiamo legalmente riconosciuti i vescovi nominati, nè consegnati loro i benefizi, quando non hanno creduto, o non hanno voluto richiedere il placet e exequatur voluto dalla legge: non potevamo riconoscere chi negava rispetto ed osservanza alle leggi dello Stato. Noi abbiamo avuto, egli è vero, molta temperanza e una indulgenza forse anche eccessiva per certi discorsi, per certe manifestazioni e certe scritture che veramente eccedevano ogni onesto confine. Ma a noi importava che nessuno avesse avuto a dubitare della larga libertà che concedevamo alla Chiesa ed al Pontificato, e che, se questa libertà si mutava talvolta in licenza, avesse trovato nella opinione pubblica una riprovazione ed una condanna maggiore di quella che poteva esserle inflitta dai tribunali. Quando poi e fatti e scritti e discorsi hanno trasceso ogni legittimo e legale confine, non abbiamo mancato di denunziarli all'autorità giudiziaria, perchè avesse applicata la legge senza rigori, ma senza debolezza, senza inutili severità, ma con ferma giustizia.

Pagina 6376

Avevamo promessa l'indipendenza del Pontefice, e non abbiamo fatto nessun atto che v'attentasse. Avevamo promesso la libertà della Chiesa, e le abbiamo concesse e mantenute tante larghezze e tante garantie che nessun altro Stato, anche il più cattolico e devoto, può vincerci nel paragone.

Pagina 6376

Ora, l'indirizzo ed il sistema, che abbiamo seguito, ha prodotti quegli effetti che tutti vedono. Quali sarebbero gli effetti e le conseguenze del nuovo indirizzo e del sistema novello? È un grave e serio problema, che merita di essere seriamente meditato.

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Abbiamo udito vari oratori negare che quest'ufficio ecclesiastico sia conforme alla vera dottrina cattolica, che esso non sia richiesto dalla gerarchia ecclesiastica; abbiamo sentito oratori che hanno perfino negato il fatto che i generali e procuratori generali siano l'organo di cui il Pontefice si serve per comunicare cogli ordini religiosi esteri.

Pagina 6379

XI legislatura – Tornata del 15 gennaio 1873

550972
Biancheri 7 occorrenze
  • 1873
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Con questo intendimento un uomo, di cui rimpiangiamo la perdita, che fu certamente molto benemerito dell'Italia e della scienza idraulica, che noi tutti abbiamo amato, intendo parlare dell'onorevole senatore Possenti, si era costituito centro di questi studi, e molte cose aveva raccolte, ed altre ne stava raccogliendo

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Nè ciò solo; abbiamo pur provveduto al personale superiore negli uffici del genio civile delle provincie idrauliche; e si pone ogni impegno perchè quegli uffici, e pel numero e per la qualità delle persone, siano bene ordinati.

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Sopravvenute le ultime piene, le quali hanno sorpassato di non poco il livello della massima piena del 1868, abbiamo ordinata la riforma di questi studi, affinchè gli argini possano essere posti in condizione di sostenere piene simili ed anche maggiori.

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E ieri l'onorevole Cavalletto ha opportunamente ricordato una delle più grandi piene che si conoscano, cioè quella del 1705, la quale produsse danni gravissimi e sopra un'estensione di territori assai maggiore di quella che fu invasa dall'ultima piena che abbiamo dovuto deplorare.

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Ebbene questo lavoro è qualche cosa, ma è poca cosa: nella lunghezza degli argini che costeggiano i nostri fiumi è poca cosa questo lavoro (che poi non può essere conservato che in piccola parte), perchè noi abbiamo 5200 chilometri di argini,

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Se al 1° gennaio avevamo, come ancora abbiamo ed avremo per lungo tempo, 642 chilometri di ferrovie in esercizio, perchè, io chiedo all'onorevole ministro, nel bilancio di prima previsione dei lavori pubblici se ne previdero 724 chilometri?

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È facile il conoscere la causa di questo ritardo: si deve ripetere specialmente da ciò che noi non abbiamo un cordone diretto sottomarino tra la Sardegna ed il continente; i nostri telegrammi passano in Corsica, ivi si fermano per un tempo più o meno lungo ed arrivano quando possono arrivare: ed io potrei presentare dei telegrammi che hanno ritardato 24 ore ed anche due giorni a giungere a destinazione. L'anno passato abbiamo avuto interrotto anche quel tratto di linea della Corsica e tutti i deputati sardi ci siamo preoccupati di questo anormale stato di cose ed abbiamo presentato alla Camera un ordine del giorno sostenuto dall'onorevole Asproni. L'onorevole ministro non l'accettò, non perchè contrastasse il diritto della Sardegna di avere una diretta corrispondenza telegrafica, non perchè potesse disconoscerne l'utilità, ma perchè volle riservarsi la maggiore libertà d'azione onde si facesse meglio ed anche con minore spesa.

Pagina 4115

XI legislatura – Tornata del 17 giugno 1873

552663
Biancheri 11 occorrenze
  • 1873
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Abbiamo un aumento di 50 milioni nel macinato riferendoci alle riscossioni, e tornando alle previsioni dei bilanci, di 28 milioni nelle tasse sugli affari, di 17

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Ma se avessimo consacrato intorno ai due punti dei quali io parlo il tempo che abbiamo speso per discutere ciò che dobbiamo discutere, starei per dire che avremmo finito più presto.

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Io devo solamente dichiarare che, ss non si crede di potere dare in questo scorcio di Sessione almeno i due provvedimenti finanziari che abbiamo chiesti, per parte nostra…

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Ma abbiamo fatto cammino ben diverso, noi due, da qualche anno in poi; ed io credo che l'onorevole Sella non potrà mai venire a sostenere le idee che la Sinistra da lunghi anni sostiene.

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Naturalmente la tolleranza, o signori, non devo dire che gli fosse accordata da noi; noi l'abbiamo sempre combattuto, ed abbiamo ritenuto nell'animo nostro che, quantunque il Ministero di cui l'onorevole Sella fa parte, abbia dei meriti innanzi al paese, la sua amministrazione è e fu sempre disastrosa.

Pagina 7201

Nondimeno abbiamo veduto e subito le crisi in tempi in cui la durata del Ministero sarebbe stata forse più necessaria di quello che non sia in questo momento. Noi non abbiamo dimenticato che nel 1860 nel corso di 6 mesi si fecero 4 crisi in Palermo, e non per questo l'opera dell'unità fu sospesa; non per questo non ci siamo avanzati sulla via che ci condusse a Roma.

Pagina 7202

Quando poi si viene alle spese, non ho mai capito mentre la Camera, contro il nostro voto, ha aggravato i contribuenti, imposto tasse e balzelli che abbiamo combattuto, a noi manchi il diritto di chiedere in favore degli stessi contribuenti quei benefizi che sono consentanei e proporzionati ai pesi che furono imposti. In questa parte noi abbiamo tutto il diritto, o signori, perchè, una volta che il bilancio dello Stato è stato ingrossato, come si è fatto, noi possiamo chiedere che i contribuenti godano dei vantaggi i quali sono il corrispettivo dei dazi che sono obbligati a pagare. Dunque finiamola una volta con queste accuse, con queste insinuazioni che, male a proposito, continuamente, e nei giornali e in questa Camera e nella Camera vitalizia, si lanciano contro la Sinistra. Mettiamo le cose sul vero terreno, e diamo a ciascuno la parte che gli compete.

Pagina 7202

Se vogliamo consumare inutilmente quel resto di tempo che avanza nella tornata d'oggi, non abbiamo che a cominciare la discussione intorno agli altri progetti di legge che si devono mettere all'ordine del giorno.

Pagina 7205

Abbiamo da venire ai bilanci: ebbene stiamo ai bilanci. Cinque leggi però, ripeto, sono necessarie come tanti articoli del bilancio; limitiamoci adunque a questi cinque articoli pel momento, e domani riprenderemo la questione.

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. … e, come avevo previsto, siamo rientrati nel pelago delle discussioni che abbiamo lasciate testè.

Pagina 7207

Prego la Camera di pensare che abbiamo perduto quattro giorni nel discutere se si doveva ritardare o no la votazione della legge del bilancio, giacchè la discussione è finita e non si tratta che di votare…

Pagina 7207

XI legislatura – Tornata del 20 marzo 1873

562940
Biancheri 12 occorrenze
  • 1873
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Noi abbiamo soltanto espresso il desiderio che questo armamento si affretti; non abbiamo detto come e quando si dovesse fare. Nel nostro pensiero si voleva lasciare intera l'iniziativa al Governo, come intera a lui spetta la responsabilità della difesa dello Stato.

Pagina 5435

Noi abbiamo creduto (parlo in nome di coloro che si associarono a me) e crediamo che sia debito di ogni deputato di manifestare nettamente le sue opinioni in qualunque contingenza politica; noi abbiamo dunque creduto di manifestare in questa quale fosse il nostro pensiero e quale la via di condotta politica che, a nostro avviso, dovrebbe essere tenuta dal Governo, ma non intendiamo con ciò di invadere il campo del potere esecutivo.

Pagina 5436

Con questo nostro procedere noi abbiamo evidentemente affermato che, secondo noi, sono necessarie alcune maggiori spese onde provvedere all'armamento nazionale, ma mi affretto a dichiarare che non era e non poteva essere nelle nostre intenzioni di chiedere che si facessero spese le quali non fossero compatibili colle strettezze dell'erario nazionale.

Pagina 5436

L'onorevole Sella sa che noi lo aiutammo a mettere le nostre finanze nella via del pareggio, che gli abbiamo dato, per riuscire, il concorso delle nostre forze, e che non siamo per nulla disposti a metterci per un'altra strada. L'onorevole Sella sa che noi abbiamo accettata tutta la responsabilità delle tasse votate, che non abbiamo schivato l'impopolarità e le maledizioni che sorgono da tutte le parti, pur di avere la soddisfazione di adempiere scrupolosamente a ciò che abbiamo stimato essere nostro dovere.

Pagina 5437

Abbiamo dovuto accogliere allora degli espedienti anzichè seguire rigorosamente un sistema di ben connessi principii; abbiamo dovuto consentire ad imposte veramente gravissime pel paese; pur l'abbiamo fatto senza esitanza e senza timore alcuno di impopolarità. Nè dobbiamo pentircene perchè, sebbene la nostra finanza non abbia ancora superati tutti i pericoli, e sia ben lungi dall'avere raggiunto la desiderata meta, non di meno il miglioramento in essa è notevolissimo, e le cose che ieri ha esposte l'onorevole ministro delle finanze sono degne di encomio e di compiacimento.

Pagina 5440

Però, siccome diceva il mio onorevole amico Finzi, noi abbiamo altresì dei nemici, nè pochi di numero, sparsi per varie nazioni, i quali, poniamo che s'impadronissero nella patria loro del governo cui agognano, sarebbero a noi infesti o minacciosi. L'acquisto di Roma e l'avere distrutto il potere temporale del Papa ci è cagione di odio e di accanito livore.

Pagina 5440

Glielo abbiamo detto chiaro, ma non l'ha voluto sentire.

Pagina 5443

Io sono ben lungi dal dire che non siano necessari quei 30 milioni che abbiamo richiesto per rinnovare questo armamento del primo esercito, mediante la provvista di 300,000 armi; ma non c'è il pericolo, che se domani ci venisse la guerra, per non avere fin d'ora i 300,000 fucili, dovremmo per questo aspettarci di essere battuti: no.

Pagina 5443

Del resto la nostra situazione politica e geografica ci può ispirare sufficiente fiducia, che ordinando l'esercito nel modo che abbiamo intrapreso, cioè allo scopo finale di avere 300 mila uomini di prima linea provvisti del conveniente armamento e colie indispensabili fortificazioni, potremo attendere con fiducia quei qualunque eventi si potranno presentare.

Pagina 5444

Noi abbiamo circa 100,000 uomini di prima categoria che non conoscono il maneggio dell'arma a retrocarica, come ne abbiamo altri 300,000 circa di seconda che non hanno ricevuta alcuna istruzione od una di soli 40 giorni. Si chiamino i primi per due mesi ed i secondi per cinque alle sedi dei distretti e dei reggimenti in attività per essere convenientemente ammaestrati. Così, nel corso di un anno, noi potremo ottenere di leggieri al di là dei 600.000 uomini che ci occorrono, compresi quelli appartenenti all'esercito permanente. E così, nella prossima primavera, saremo in grado di far fronte a qualunque eventualità; giacchè, o signori, dobbiamo affrettarci ad essere pronti per la primavera del 1874.

Pagina 5447

una specie di biasimo riguardo a quelle che abbiamo presentato.

Pagina 5450

Ora, in questo momento, noi abbiamo un bilancio della guerra fondato sopra una cifra che si approssima a 150 milioni, ed un bilancio straordinario in cui le spese per la fabbricazione delle armi portatili, per le fortificazioni della Spezia, per la fabbrica di Terni, per la fonderia di Venezia, importano un carico annuale di circa 12 milioni.

Pagina 5450

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