Nel capitolo sul Sistema ematopoietico abbiamo ritenuto necessario, sia pure a malincuore (ricordando la luminosa figura del professor Alberto Locatelli), stralciare i paragrafi iniziali, dedicati specificamente alle alterazioni dell’ematopoiesi, per concentrare l’attenzione sugli aspetti di nostra tradizionale competenza, cioè l’anatomia patologica dei pertinenti organi.
Pagina XI
Per conseguire tali obiettivi abbiamo cercato di seguire da vicino lo studente, aiutandolo, soprattutto con gli apporti iconografici, lungo tutto il percorso, ora semplice, più spesso arduo, che va dall’indagine, quasi galileiana, delle lesioni studiate (numero, estensione, forma, colore, consistenza e altre caratteristiche macroscopiche) all’individuazione dei loro equivalenti microscopici e alla ricostruzione della relativa patogenesi, per arrivare infine il più vicino possibile alla diagnosi eziologica dei processi morbosi in esame, che è il traguardo più alto che l’anatomia patologica può e deve proporsi.
Pagina XII