Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412545
Giulio Bizzozero 12 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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In altri casi la morte può provenire tanto dalle infiammazioni diffuse che conseguono allo sviluppo dei tubercoli, come avviene nelle meningiti tubercolari, o nei casi già citati di diffusione alla pleura, al pericardio e al peritoneo, quanto dalle emorragie che si verificano per erosione delle pareti dei vasi sanguigni, e di cui abbiamo un esempio purtroppo frequente e conosciuto nella tisi.

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II abbiamo già veduto come in gran numero di persone esistano dei focolai tubercolari spontaneamente guariti o in via di guarigione; ebbene, nei sanatorii i malati si tengono nelle condizioni più propizie, perché questi fenomeni di resistenza dell'organismo si manifestino più frequenti, più rapidi e più vigorosi.

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D'altra parte, in uno dei precedenti capitoli abbiamo veduto, come più della metà degli operai che diventano invalidi nell'età più produttiva, perdano l'attitudine al lavoro a cagione della tubercolosi.

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La polmonare è la più frequente delle tubercolosi, ma oltre ad essa abbiamo numerose le malattie tubercolari di altri organi del corpo, che non riescono meno penose e meno gravi.

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Nella prima linea abbiamo il numero assoluto dei morti; nella seconda, invece, il numero proporzionale ad un milione di viventi della stessa età; per esempio, leggendo la prima colonna si vede che nei quattro anni suddetti sono morti 54 479 bambini d'età inferiore a cinque anni, vale a dire che sopra un milione di bambini di quell'età, ne sono morti 3511 di tubercolosi.

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Sono influenze benefiche indipendenti da noi e alle quali abbiamo saputo aggiungere ben poco. Sì, convien confessarlo, mentre parecchie altre nazioni europee in questi ultimi decennii hanno saputo diminuire non lievemente la loro mortalità per tubercolosi, noi siamo rimasti quasi stazionari.

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Ma a queste cifre convien dare un'importanza molto relativa, perché le statistiche dei diversi paesi, compilate su elenchi nosologici differenti, non sono, per quanto riguarda il nostro argomento, paragonabili fra loro, e perché le statistiche ufficiali, e specialmente le nostre, per le ragioni che abbiamo vedute, devono essere molto inferiori al vero.

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È egli concepibile, che una popolazione intelligente e svegliata quale abbiamo in Italia, s'acconci a questo triste stato di cose, e continui ad assistere inerte alle stragi di questo insaziabile flagello?

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Lo sputacchiare a caso costituisce un danno gravissimo, non solo per chi accudisce al malato, ma anche per quest'ultimo, giacchè, inspirando dell'aria inquinata di bacilli, diffonde continuamente la malattia alle parti di polmone ancora sane; inoltre, coll'aria introduce anche altri germi patogeni, massime quelli della suppurazione, che, come abbiamo veduto, rendono più grave la malattia e più rapido il suo decorso.

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Finora abbiamo studiato in quali modi i bacilli tubercolari penetrino nel nostro corpo, e come si possa riuscire a sbarrar loro la via, ma non abbiamo ancora considerato un altro elemento di difesa, che riceviamo dalla natura, e possiamo rafforzare coll'arte, voglio dire la resistenza che il nostro corpo può opporre a bacilli che già vi sono penetrati, e tentano di spiegarvi, o hanno cominciato a spiegarvi la loro azione malefica.

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Quanto alla durata, può oscillare fra limiti assai ampi, giacchè a lato di malati che riescono a difendere la propria vita per venti, trent'anni e più, ne abbiamo altri che la perdono nello spazio di poche settimane, come suol avvenire nella tubercolosi miliare acuta, e nelle forme galoppanti della tubercolosi polmonare.

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Nei precedenti capitoli abbiamo veduto in quali modi si possa impedire che i materiali tubercolari pervengano ad infettare le persone sane, e si riesca a mantenere elevata la forza di resistenza che l'organismo possiede per natura contro i bacilli. Il nostro studio, però, sarebbe incompleto se non ci occupassimo di un'istituzione, che è il portato di questi ultimi decennii, e può servire efficacemente non meno a curare che a prevenire la tubercolosi, voglio dire la istituzione dei sanatorii.

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