Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbiamo

Numero di risultati: 676 in 14 pagine

  • Pagina 1 di 14

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412545
Giulio Bizzozero 1 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Finora abbiamo studiato in quali modi i bacilli tubercolari penetrino nel nostro corpo, e come si possa riuscire a sbarrar loro la via, ma non abbiamo ancora considerato un altro elemento di difesa, che riceviamo dalla natura, e possiamo rafforzare coll'arte, voglio dire la resistenza che il nostro corpo può opporre a bacilli che già vi sono penetrati, e tentano di spiegarvi, o hanno cominciato a spiegarvi la loro azione malefica.

Pagina 80

L'uomo delinquente

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Cesare Lombroso 18 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Ed anche nei paesi agricoli quando cause speciali portino una troppo rapida ricchezza abbiamo dei delitti dipendenti direttamente da questa.

Pagina 163

Negli stupratori, invece, la proporzione dei padri vecchi scende al 30%: abbiamo però in compenso un numero maggiore di madri vecchie.

Pagina 208

Fra i ragazzi il cui padre aveva un'età minima, sotto i 26 anni, abbiamo il massimo delle condotte cattive ed il minimo delle buone.

Pagina 209

Abbiamo veduto che l'eredità paterna prevale assai sulla materna, così negli onesti come nei rei.

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«Abbiamo per contro un'altra serie di cause che tendono ad un effetto opposto.

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. - Più sopra abbiamo toccato della grande influenza della razza sul delitto; è quindi naturale che debba influire sulle associazioni (V. vol. II).

Pagina 285

Abbiamo dei questori che sono assai abili, come l'erano Ulisse ed Achille; non ne abbiamo nessuno, però, che, non dico come Moltke, ma nemmeno come un ufficiale qualunque di stato maggiore si serva per le sue indagini delle risorse scientifiche offerte dagli studi di statistica, di antropologia criminale, che moltiplichi, insomma il proprio ingegno, colle forze enormi, e, quel che è più, esattamente governabili, dalla scienza.

Pagina 321

Noi abbiamo abolito, nelle indagini indiziali, la tortura; ed è una vera nostra gloria; ma a questo mezzo brutale di indagini, che spesso poteva fare la luce, ma più spesso fuorviarci, nulla abbiamo saputo sostituire, e questo è male.

Pagina 328

Noi abbiamo veduto che non è la povertà sola, come pretendevano molti, che può fomentare i delitti, ma anche la ricchezza: sopratutto se rapida ed eccessiva.

Pagina 358

Noi abbiamo comperato un salvadanaio che chiamiamo «vostro» e ci siam impegnati a metterci un penny per settimana e così abbiamo fatto». La busta conteneva 4 o 6 penny.

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. - Prima d'ogni altro si devono sopprimere le scuole carcerarie che abbiamo visto (p. 133) favorirvi le recidive e somministrare a spese degli onesti nuove armi pel crimine.

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Abbiamo ora un fanatismo economico, come una volta avevamo il fanatismo politico.

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«Se siamo arrestati, finiamo per vivere a spese degli altri: ci vestono, ci mantengono, ci scaldano, e tutto alle spalle di quelli che abbiamo derubato!

Pagina 454

Abbiamo potuto sostituirgli un edificio più saldo nelle sue basi?

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Ora che abbiamo veduto gli stromenti adatti per la repressione secondo la nuova Scuola vediamone l'applicazione diretta secondo il sesso, l'età e i principali reati.

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E a questo proposito abbiamo visto come l'aver introdotto delle compagnie di lavori agrarii - e somministrato terreni diminuì il vagabondaggio ed il furto in Vestfalia.

Pagina 598

Quanto agli altri delitti, con evidente predominio dell'estate e della primavera, secondo Guerry abbiamo:

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., abbiamo:

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Scritti

531837
Guglielmo Marconi 12 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Gli apparecchi istallati nel faro di South Foreland sono simili a quelli sistemati a bordo del battello-faro, ma, poichè abbiamo in programma di tentare delle esperienze a grande distanza fra South Foreland e la costa francese, l'antenna che abbiamo eretta è assai più alta di quanto non sarebbe necessario per le comunicazioni con l'East Goodwin

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Abbiamo anche visto il continente traversato dal telegrafo. Noi parliamo a telefono a distanza di migliaia di miglia. Abbiamo traversato l'oceano con un cavo. Abbiamo visto il motore elettrico, giocattolo, un tempo, del fisico e che si fabbricava in un negozio di gioielleria, divenire la sorgente di energia per le nostre industrie, e non più misurabile ora da un cavallo o poco più ma da parecchie migliaia di cavalli vapore.

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Nella terza linea abbiamo le condizioni che esistevano nei vecchi sistemi a scintilla, ove i gruppi di oscillazioni si susseguivano ad intervalli irregolari.

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Quale spiegazione abbiamo del fatto che di notte le distanze ottenibili nella direzione nord-sud e viceversa sono assai maggiori di quelle ottenute in direzione est-ovest?

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Infatti abbiamo constatato:

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I perfezionamenti e le possibilità delle radiotrasmissioni sono già divenuti così grandi, così complessi e di così vasta portata che comprenderete facilmente come io non possa, senza limitarmi ad una piccolissima parte dell'argomento, darvi, entro i limiti concessi alla presente comunicazione, delle notizie dettagliate sulle numerose difficoltà di natura tecnica che abbiamo incontrate e che ci siamo sforzati di risolvere. Mi propongo perciò di sfiorare il mio argomento accennando soltanto ad alcune delle difficoltà contro le quali abbiamo dovuto lottare ed al modo con cui abbiamo creduto, in certa misura, superarle.

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Ed io desidero esporVi come abbiamo cercato di indirizzare l'azione del Consiglio, sopratutto in modo da fiancheggiare ed aiutare l'imponente opera Vostra di ricostruzione del nostro Paese.

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Noi abbiamo bisogno a questo proposito, Duce, di tutto il Vostro aiuto, che invochiamo con tutto il nostro fervore.

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Noi abbiamo constatato che le piccole iniziative sporadiche non dànno un rendimento adeguato; è necessario concentrare gli sforzi ed i mezzi.

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La via è lunga; su questa via molta strada abbiamo fatto, ma quanto lontana è ancora la mèta!

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Ma è tempo ora che rendiamo conto dei perfezionamenti introdotti da GUGLIELMO MARCONI nei suoi dispositivi, a partire dalle prime semplicissime combinazioni, che abbiamo descritte a proposito delle esperienze di Pontecchio. Abbiamo accennato che già nel corso del 1896 Egli aveva cominciato a sperimentare coi circuiti oscillanti chiusi, accoppiati induttivamente ai circuiti antenna-terra: ecco uno schema rappresentato nella figura 4.

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Nella storica conferenza di cui ora abbiamo riferito, GUGLIELMO MARCONI ebbe occasione di accennare agli attacchi e alle ostilità che aveva incontrato e incontrava.

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Teoria della relatività dell'Eistein. Esposizione elementare alla portata di tutti

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Harry Schmidt 19 occorrenze

Per la materia abbiamo che:

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. — Quando abbiamo parlato per la prima volta dell'esito negativo dell'esperienza Michelson-Morley (infatti gli esperimentatori non

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. — Sinora abbiamo considerato il mondo del Poincaré dal nostro abituale punto di vista, l'abbiamo cioè osservato avendo per guida le nozioni della Geometria euclidea. E siamo giunti a vedere come le proprietà dello spazio di quel mondo siano diverse da quelle dello spazio a struttura euclidea.

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. — (2) Abbiamo visto mutare a mano a mano la figurazione del mondo, come enunciavamo nuovi

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In tal modo abbiamo trattato della seconda legge della Meccanica newtoniana (9).

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Abbiamo visto nella nota precedente che F= m.a.

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Come abbiamo già detto, la Fisica vuole ricondurre tutti i fenomeni naturali, nelle loro cause più remote, a fenomeni di movimento svolgentisi nello spazio vuoto.

Pagina 37

La figura 5 giustifica chiaramente al nostro occhio la conclusione che abbiamo tratta.

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Ma non tutte le difficoltà sono superate, perché non tutte le abbiamo considerate. Il nostro compito è quello di determinare un movimento nello spazio vuoto, privo, cioè, di oggetti ai quali possiamo riferirci. I problemi che abbiamo risolti sono casi particolari di uno più generale che presenta nuove difficoltà.

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L'avere riferito le nostre considerazioni alle pareti, anzi che agli spigoli del tavolo, evita la causa d'errore che abbiamo rilevata.

Pagina 41

Nella figura 7 abbiamo numerate con simboli romani le porzioni di spazio che, lo ripetiamo, debbonsi ritenere illimitate.

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Così abbiamo posto il problema: non lo abbiamo risolto e per la bisogna dovremo camminare per le vie dell'Universo, scegliere un punto qualsiasi e ancorarvi l'origine del nostro sistema; se la scelta ci manifesti contraddizioni alle leggi della Meccanica dovremo mutarlo, cercarne un altro ed altri

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-Abbiamo parlato sinora di sistemi di coordinate allo stato di quiete, non di spazio allo stato di quiete, fedeli a quanto abbiamo detto iniziando questo capitolo. Ma il cammino percorso, in vero non troppo facile, ci permette ora di allontanarci un po' dal nostro proponimento e di dar forma alla concezione dello spazio allo stato di quiete assoluta.

Pagina 56

Fin qui abbiamo parlato sempre di movimenti uniformi e rettilinei,

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. — Confrontiamo ora quel che abbiamo detto circa il suono con quel che avviene per la luce.

Pagina 72

In tal modo abbiamo visto come, sotto determinate condizioni, una doppia formazione di onde possa conservare la più completa calma alla superficie in cui essa si manifesta.

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Cosi abbiamo precisato il significato di senso e direzione. Abbiamo voluto farlo perchè nel linguaggio comune si adopera spesso direzione per senso.

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Il Lorentz con mezzi logici riescì a porre in armonia con la sua ipotesi anche i risultati degli esperimenti elettro-magnetici, dei quali abbiamo fatto cenno.

Pagina 94

. — La esperienza Michelson-Morley, ammette anche un'altra interpretazione, oltre a quella che abbiamo esposta, nel capitolo precedente, dovuta al Lorentz.

Pagina 96