Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso

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Camillo Golgi 14 occorrenze

E poiché abbiamo qui appena toccati gli studi di Ewald e Kühne, crediamo necessario fermare su di essi l'attenzione in modo speciale, giacché avendo gli studi medesimi introdotto nelle indagini del tessuto nervoso nuovi criteri, hanno condotto alla scoperta di fatti importanti, i quali alla loro volta furono punto di partenza di una serie di ulteriori più minute indagini.

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Sono ormai troppo precise le conoscenze che in proposito noi abbiamo e sono troppo facili i mezzi coi quali possiamo constatare la presenza di quegli involucri, perché la semplice negazione della loro esistenza possa avere un valore qualsiasi. Né certo aggiungono valore a questa negazione le poco concludenti osservazioni ed argomentazioni di Pertik I. c., alle quali, ciò non di meno, in modo speciale egli s'appoggia. Altrettanto dicasi dell'osservazione di Waldstein e Weber I. c., da Witkowski pure riferita a proprio favore, i quali, senza nemmeno curarsi di ricorrere ai mezzi necessari per verificare i fatti, non si sono peritati ad asserire che il sistema di fibrille nascosto nella guaina midollare non esiste in condizioni normali e che la sua comparsa è sicuramente da attribuirsi ad uno sdoppiamento della mielina causato dai reattivi!

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.° Infatti se durante tutto questo periodo a 2-3-4 giorni di distanza, pochi o parecchi pezzetti vengono posti nella miscela osmio-bicromica, abbiamo altrettante serie secondarie di pezzetti, i quali, successivamente trasportati frazionatamente (1 o 2 per volta) nella soluzione di nitrato, a cominciare dalla 3.a o 4. a giornata di dimora nella miscela fino all'8 a o 10 a, forniscono con sicurezza dei preparati con tutte le successive gradazioni e combinazioni, quali vennero accennate a proposito del metodo primitivo, e presentanti una sorprendente finezza di risultati.

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Negli studi di fisiologia e patologia del sistema nervoso, noi abbiamo ad ogni tratto occasione di parlare di cellule nervose di moto e di senso. É quindi ben naturale che con altrettanta insistenza si riproponga all'istologo il quesito, se esistano dei dati coll'appoggio dei quali, l'una categoria di cellule possa essere differenziata dall'altra.

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Pertanto nello stesso modo che in relazione al comportarsi del prolungamento nervoso nella sostanza grigia, abbiamo distinto due tipi di cellule gangliari, analogamente si possono distinguere due categorie di fibre nervose diverse pel contegno del rispettivo cilinder axis e che corrispondono ai due descritti tipi di cellule cioè:

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Intorno alla dottrina quì esposta, abbiamo già dichiarato che, lungi dall'essere basata su dati anatomici ben dimostrati, anch'essa, come altre che l'hanno preceduta, non è che una semplice ipotesi anatomica.

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Poichè nel precedente periodo abbiamo già avuto occasione di menzionare le principali dottrine che intorno allo speciale argomento del modo di connessione fra cellule e fibre nervose, si contesero il campo, quì mi limiterò a menzionare soltanto quella delle opinioni che fra i moderni anatomici ebbe l'immeritata fortuna di essere quasi generalmente accettata; voglio dire l'opinione di Gerlach.

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Il richiamo di alcuni fatti che già abbiamo fatto argomento di particolare descrizione, ne fornirà le prove di questa asserzione.

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Ebbene, non abbiamo noi il diritto di considerare il contegno quì descritto come uno dei modi di congiunzione fra cellule e fibre nervose, e precisamente come un modo di origine diretta delle fibre nervose dalle cellule gangliari dei centri?

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Si rammenti come noi abbiamo fermata l'attenzione anche sull'esistenza di un secondo tipo di cellule, da ciò caratterizzate, che il rispettivo prolungamento nervoso col suddividersi complicatamente perde la propria individualità, passando in toto a prender parte alla formazione della diffusa rete di fibrille nervose. Vogliasi del pari rammentare come abbiamo verificato l'esistenza di una seconda categoria di fibre nervose avente contegno identico a quello del prolungamento nervoso di questo secondo tipo di cellule; di fibre cioè, il cui cilinder-axis col suddividersi complicatamente, alla sua volta passa in toto nella descritta rete diffusa Verosimilmente questa seconda categoria di prolungamenti nervosi e di cilinder-axis ha la parte prevalente nella formazione della rete in questione..

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Ed anche questo modo d'origine delle fibre nervose noi abbiamo già potuto verificarlo, tanto nella corteccia delle circonvoluzioni del cervello e cervelletto, quanto nella sostanza grigia del midollo spinale. Anzi crediamo che in proposito debba essere posto in rilievo un fatto che sembra meritevole di considerazione particolare ed è che i due tipi di cellule, lungi dal trovarsi separatamente in questa o quest'altra regione degli organi centrali del sistema nervoso, costantemente trovansi associati; al più, in alcune zone notasi prevalenza dell'uno o dell'altro tipo; ad esempio ciò si osserva nel midollo spinale, ove le cellule il cui prolungamento nervoso serbando la propria individualità, passa direttamente a formare una fibra, prevalgono nei corni anteriori, mentre invece nei corni posteriori prevalgono le cellule il cui prolungamento nervoso suddividendosi complicatamente perde la propria individualità passando in toto nella rete diffusa. – Oppure si nota ancora che nella stessa zona degli organi centrali, talune categorie di cellule gangliari appartengono al primo tipo, mentre le altre appartengono al secondo. Ciò osservasi nelle circonvoluzioni cerebellari, ove le cellule di Purkinje appartengono al tipo di quelle il cui prolungamento nervoso, sebbene somministri alcune fibrille, pure conserva la propria individualità, passando a formare il cilinder-axis di una fibra nervosa, mentre tutte le altre cellule delle medesime circonvoluzioni appartengono al secondo. Sempre ad ogni modo nelle diverse provincie i due tipi cellulari trovansi associati.

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Riassumendo, nella sostanza grigia degli organi nervosi centrali, a quest'ora possiamo dire di conoscere due diversi modi d'origine delle fibre nervose, corrispondenti ai due tipi cellulari ivi da noi riconosciuti, tipi differenziantisi, come abbiamo veduto, pel diverso contegno del prolungamento nervoso;

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Per rischiarare codesta questione dobbiamo specialmente tener conto dei risultati delle ricerche sul midollo spinale, organo sul conto del quale abbiamo abbastanza esatte conoscenze così sulla fina costituzione anatomica, come circa le funzioni legate alle principali parti che lo costituiscono.

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e più precisamente, abbiamo qualche fondamento per ammettere che i descritti due modi d'origine dei nervi siano rispettivamente in corrispondenza colle due funzioni, senso e moto, per ciascuna delle quali, secondo ciò

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Manuale di Microscopia Clinica

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Giulio Bizzozero 13 occorrenze

Si troveranno, quindi, nelle materie vomitate gli elementi microscopici che abbiamo già studiati in questi diversi liquidi (specialmente gli elementi del leptothrix e le cellule epitaliali pavimentose della bocca) ed, oltracciò, gli svariati elementi provenienti dallo stomaco.

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Vediamo invece come siano costituiti gli altri due nematodi di cui abbiamo tenuto parola.

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Tra i parassiti d’infima classe che si possono trovare nelle feci abbiamo anche degli infusori: 1.o il paramaecium coli (tav. 4, fìg. 41.) trovato da MALMSTENMALMSTEN, Virch. Arch. 1857, p. 302. in due casi di diarrea cronica e riveduto più tardi da STIEDA L. STIEDA, Virch. Arch. Vol. 30, p. 285. e da altri in casi di tifoide e di diarree croniche. Esso venne trovato recentemente anche in Italia da GRAZIADEIGRAZIADEI, Archivio per le Sc. med. Vol. IV. 1880. e da PERRONCITOPERRONCITO, Annali della R. Accademia d’Agricoltura di Torino. Vol. XXIII. 1880. in individui affetti da anchilostomiasi.

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Ora essi vi si trovano ben conservati, coi caratteri che abbiamo già descritti altrove (§ 15,40 e 57), ora, invece, già in via di disaggregazione, cioè, o granulosi, con contorni irregolari, deformati, a nuclei assai palesi, ovvero ridotti a soli nuclei, circondati da pochi granuli. Ciò ha luogo specialmente quando essi hanno soggiornato a lungo nelle vie respiratorie; ed in questo caso sono circondati da immensa quantità di granuli, in parte grassi, ed in parte (la maggiore) albuminoidi, derivanti da leucociti già disaggregati.

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Woch. 1881, p. 360. ritiene che queste cellule che abbiamo descritto come epitelio polmonare possano provenire anche dagli strati profondi dell’epitelio bronchiale. È superfluo ch’io aggiunga che ciò non può essere, prima perchè le due specie di cellule in discorso (contro l’asserzione di SENATOR) sono diverse fra loro, poi perchè, se fosse quanto sostiene SENATOR, dovremmo osservare cellule simili a quelle dell’epitelio polmonare anche in altre mucose, p. es., nella mucosa nasale che ha, come i bronchi, epitelio vibratile stratificato; e invece, come dissi più sopra, ciò non si avvera. L’esempio addotto da SENATOR dell’epitelio delle vie orinarie non vale, essendo troppa la differenza fra questo epitelio e quello della mucosa bronchiale.

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Di filamenti vegetali abbiamo: i fili di lino (fig. 1.a c) cilindrici, a contorno regolare, e presentanti tratto tratto delle strie trasversali, in corrispondenza delle quali il filamento è, il più delle volte, leggermente ingrossato; i fili di canapa (fig. 1.a e), più grossi, uniti fra loro a fasci, meno regolari; e i fili di cotone (fig. 1.a d), appiattiti, piuttosto irregolari, torti generalmente su se stessi.

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Hanno la stessa costituzione chimica di quei cristalli ottaedrici (così detti cristalli di CHARCOT) che abbiamo già trovato nello sputo e nelle feci. Sono solubili negli acidi vegetali e minerali, nell’ammoniaca, negli alcali caustici e nei carbonati alcalini; insolubili nell’alcool, etere e cloroformio; resistono notevolmente all’acqua fredda, meno alla calda. La loro costituzione chimica e la causa della loro precipitazione furono soggetto di molte controversie. Mentre alcuni li consideravano come di fosfato di calce, di fosfato di magnesia, o di fosfato ammonico-magnesiaco, BOETTCHER li ritenne di natura albuminoide. Recentemente, invece, SCHRElNER SCHREINER, Liebig’s Ann. Vol. 194, pag. 68-84. 1878. dimostrò che constano di un fosfato la cui base è una sostanza organica rappresentata dalla formola C2H5N. Questa base è inodora; un suo derivato non determinato, invece, ha l’odore caratteristico dello sperma fresco.

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. - Già più addietro abbiamo veduto come gli ammassi di globuli rossi, di cellule epiteliche, ecc. che provengono dal rene possano mantenere la forma del lume del canalicolo orinifero entro cui stavano, e costituiscano così dei cilindri di globuli rossi, dei cilindri epitaliali e via dicendo. Anche i sali dell’orina possono formare degli aggregati a forma cilindrica, e dar luogo, così, a cilindri constanti o di granuli di urati, o di cristallini di acido urico o di ossalato di calce. Nei primi giorni della vita estrauterina sono frequenti nelle urine dei cilindri di urati, dipendenti da un infarto urico dei reni. Constano di aggregati di granuli e di corpi irregolarmente poliedrici o globosi, brunastri o rossigni; all’aggiunta di acido acetico concentrato o d’acido cloridrico queste masse si sciolgono, precipitando, invece, i caratteristici cristalli di acido urico.

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., ed a questo modo abbiano origine i vari cilindri granulosi, i cilindri contenenti cellule epitaliali, insomma tutte quelle varietà di cilindri che già abbiamo descritto.

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Abbiamo veduto che i cilindri possono contenere cellule epiteliche renali in degenerazione grassa e ammassi di granuli adiposi. La significazione di tali cilindri è palese. Danno indizio di degenerazione grassa del parenchima renale, dovuta, sia all’influenza di veleni (per esempio, fosforo) o di sostanze infettive sia ad una nefrite diffusa cronica; ed acquistano, per ciò, molta importanza diagnostica.

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Abbiamo veduto come, lasciando a sè le orine di individui sani, vi si sviluppino varie forme vegetali (Tav. 6a, fig. 69). Le più frequenti sono i vibrioni ed i bacterî (fig. 69 a) rappresentati da sottili bastoncini, ora cortissimi cosicchè paiono ovali o tondeggianti, ora man mano più lunghi, fino a superare i 6-8 µ, ed ora isolati, ora riuniti a catenule di 2-8-10 articoli. I bacterî di frequente sono riuniti in lunghi ordini filiformi. Quando sono isolati presentano spesso vivi movimenti di locomozione; che però si notino talora, benchè assai meno vivi, anche nelle catenule constanti di pochi articoli. - I vibrioni ed i bacterî cominciano a comparire quando l'orina è ancora acida, e si moltiplicano enormemente durante la fermentazione alcalina. Essi, però, si possono trovare anche nell’orina raccolta nella vescica, nei casi in cui, come spesso nel catarro vescicale, essa soggiace alla fermentazione alcalina nell’interno dell’organismo. Probabilmente in tali casi i primi vibrioni sono portati nella vescica dalle siringhe sudicie adoperate per lo svuotamento di essa, i quali favoriscono, o, secondo alcuni, determinano col loro moltiplicarsi la fermentazione alcalina dell’orma. È superfluo il notare, che il rapido apparire o moltiplicarsi dei vibrioni e bacterî è favorito dalla stagione calda e dal sudiciume dei vasi in cui si raccoglie l’orina.

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Questa opinione è erronea, poichè globuli nucleati possono trovarsi anche nella milza, ed io e SALVIOLI BIZZOZERO e SALVIOLI, Centralblatt, 1879. abbiamo dimostrato come questa ne possa contenere gran copia nell’anemia. La loro presenza nel sangue, quindi, può riferirsi anche a malattia splenica. Per accertare la loro provenienza dal midollo è necessario qualche altro criterio; quale sarebbe forse, ad es., la presenza contemporanea nel sangue di grandi cellule a grossi granuli, come si disse più sopra.

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Riassumendo, se noi facciamo una sezione trasversa del pelo e del suo follicolo nel punto in cui tutti i loro strati sono rappresentati, abbiamo, incominciando dall'esterno, gli strati seguenti: Longitudinale esterna Membrane del follicolo Circolare media Anista Guaina esterna della radice Strato di Henle Guaina interna Strato di Huxley Epidermide Epidermide Pelo Strato corticale Sostanza midollare

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Lavori dell'Istituto d'Igiene

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Giuseppe Brotzu 1 occorrenze
  • 1948
  • tipografia C.E.L.
  • Cagliari
  • medicina
  • UNIPIEMONTE
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Abbiamo già ricordato che mettendo un pezzettino di agar di un punto adiacente ad una colonia di Cephalosporium in brodo, questo non lascia più sviluppare l’ebertella typhi. Ciò indica che il principio evidentemente si diffonde nel mestruo acquoso della cultura. Ma oltrechè con acqua si può estrarre il principio con alcool. L’agar di cultura di Cephalosporium in fiaschetta viene sminuzzato e sospeso in alcool a 95°. L’alcool, che si colora in giallo più o meno intenso, estrae il principio. Le culture sono attive specialmente tra il 5°-6° giorno, mentre le culture più giovani e più vecchie (oltre l’8°-10° giorno) non contengono quantità evidenziabili di principio. Evaporando l’alcool, a bassa temperatura nel vuoto si può concentrare il principio attivo.

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Trattato di Anatomia patologica veterinaria. 4 ed.

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Franco Guarda, Giancarlo Mandelli, Bartolomeo Biolatti, Eugenio Scanziani 2 occorrenze

Nel capitolo sul Sistema ematopoietico abbiamo ritenuto necessario, sia pure a malincuore (ricordando la luminosa figura del professor Alberto Locatelli), stralciare i paragrafi iniziali, dedicati specificamente alle alterazioni dell’ematopoiesi, per concentrare l’attenzione sugli aspetti di nostra tradizionale competenza, cioè l’anatomia patologica dei pertinenti organi.

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Per conseguire tali obiettivi abbiamo cercato di seguire da vicino lo studente, aiutandolo, soprattutto con gli apporti iconografici, lungo tutto il percorso, ora semplice, più spesso arduo, che va dall’indagine, quasi galileiana, delle lesioni studiate (numero, estensione, forma, colore, consistenza e altre caratteristiche macroscopiche) all’individuazione dei loro equivalenti microscopici e alla ricostruzione della relativa patogenesi, per arrivare infine il più vicino possibile alla diagnosi eziologica dei processi morbosi in esame, che è il traguardo più alto che l’anatomia patologica può e deve proporsi.

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