Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbiam

Numero di risultati: 8 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Per la solenne inaugurazione della cassa rurale di prestiti S. Giacomo

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1897
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 30-45.
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Sulla sola scienza dell' economia politica o commerciale? Ma, o Signori, fallirebbe chi il crede; e son sicuro che nol crede nessuno: non mancava certo acume e studii ai direttori e agli azionisti della fu Banca Romana; né essa o il Credito Mobiliare o il Banco di S. Spirito o le mille istituzioni di simil natura si disfecero per ignoranza o negligenza dei novecento e più cavalieri, dei trecento e più commendatori o simil conio, che dalla costituzione del beatissimo regno d'Italia sin oggi, sono stati processati per furti e ladrerie. La scienza sola non basta, se si scompagna dall'onestà. Onestà! Parola rimasta quasi solo nel vocabolario, dopo che abbiamo assistito alla danza macabra dei cassieri fuggitivi per altri mondi, ai milioni scomparsi dalle tasche dei cittadini e dalle Casse pubbliche, ai deplorari di Regina coeli,alle celebri commissioni dei sette e dei cinque, ai fondi pel terremoto, ai monopoli per la felice campagna africana. Onestà! Parola che par debba sonare altrimenti, da che abbiam visto soggiogati popoli e regni da quel liberalismo, che in religione ammette libertà di culti, in morale il divorzio, in istruzione le scuole laiche, e che in finanza, costretto dalle conseguenze, deve ammettere il furto.

Pagina 40

Comizio elettorale

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Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1908
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 322-328.
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Che cosa abbiam fatto?

Pagina 326

Chi avrebbe fatto come abbiam fatto noi?

Pagina 326

Noi oggi non ripetiamo quello che abbiam scritto e promesso. Diciamo che ancora c'è da lavorare.

Pagina 327

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
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La fede deve essere per noi insieme un complesso di affermazioni teoretiche, di idee e di direzioni morali; ed abbiam visto come queste due cose sono fra di sé in intima relazione, e tanto più la fede si illumina di luce interiore quanto più essa si accompagna ai processi affettivi e volontarii del nostro spirito. Essa è, perdonatemi l'espressione melodrammatica, fiore che non si apre se non all'alito caldo dell'amore. Quindi, per educare la fede in noi, non basta introdurre nell'intelligenza e nella memoria, strati superficiali e labili del nostro spirito, alcuni concetti od idee, quelle, per es., della Trinità di Dio o della presenza reale: conviene associare ad esse sentimenti di piacere e di pace interiore, affetti buoni, direzioni pratiche dello spirito; metterle, insomma, in rapporto con tutta la nostra vita morale e trarre da esse il costrutto di buoni risultati su questa: allora l'anima assorbe più profondamente quelle idee, le fa vita della sua vita e si trasforma, in esse e per esse, di chiarezza in chiarezza.

Pagina 117

Considerazioni sul potere temporale dei papi

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1895
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974.
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Dico di dar fine, affinché primo con animo più pacato ciascuno studi da sé la questione; secondo perché non si divulghi presso il popolo una idea che corre, cioè che noi vi abbiam chiamato a queste riunioni per convincervi che il nostro re debba essere il Papa. L'azione dei cattolici invece si deve restringere ad ubbidire il Papa non solo come Maestro infallibile dei dommi e della morale, ma anche come supremo Gerarca. Di questo ne parlerò in fine: comincio ora ad esporre le mie brevi considerazioni, lasciandovi libertà a notare ciò che crederete poco esatto o esagerato.

Pagina 6

I problemi del dopoguerra

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1918
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 32-58.
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Rapida come il fulmine, vasta come la tempesta, avvolgente come l'uragano, venne la vittoria, premio alla costanza, virtù di uomini, ragione di eventi, alta disposizione di Provvidenza; — e abbiam visto Lucifero cader dal cielo come una folgore, quando il tedesco, nel culmine delle sue speranze, dopo aver quasi raggiunto Parigi e carpito il trionfo, cedeva, cedeva, nel disfacimento di una forza titanica, immane; quel Lucifero che peccò di superbia di fronte al mondo e di fronte a Dio.

Pagina 32

Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
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La posizione equivoca dei futuri integralisti aveva, come abbiam detto, snervato, prima, e poi spezzato l'opera del gruppo parlamentare in favore dell'on. Sonnino; ma il criterio ispiratore di quella posizione equivoca ha poi trionfato al congresso con l'integralismo; poiché il partito si è deciso a tollerare si e no l'appoggio a un ministero borghese, a permettere si e no l'azione del gruppo a favore di un programma di riforma, e rende quindi possibile si e no il costituirsi di un indirizzo e di un gruppo di governo, con programma nettamente democratico e sociale, pel quale l'appoggio e il concorso delle forze socialiste sia condizione prerequisita e prestabilita. I socialisti si sono proposti di essere alleati a metà, quanto cioè permetta il sentimento rivoluzionario delle masse, sentimento che gli organi ufficiali del partito incoraggiano e promuovono…per la formazione delle coscienze socialiste; alleati incerti ed infidi sui quali, quindi, nessuna persona e nessun gruppo politico serio vorrebbe seriamente contare per assumersi la responsabilità del governo. Con che i socialisti, dicendo si, hanno in realtà stabilito no, ed assicurato il durare pacifico e lieto di quel ministero e di quella maggioranza che domani torneranno a combattere alla Camera, solo per la bellezza e l'utilità dello spettacolo che offriranno così ai loro, e senza alcun proposito serio di creare una situazione nuova, e creatala, di conservarla. Tanto chiede il grosso del partito dal balocco parlamentare; e non permette di più. Ma con ciò stesso essi si sono condannati a non avere nessuna effettiva importanza nell'andamento della vita parlamentare; e mentre salvando e sorregendo l'on. Sonnino, sarebbero rimasti gli arbitri delle sorti di un ministero, riaprendo la via all'on. Giolitti hanno condannato sé stessi e la Camera al presente nullismo politico. Non è quindi meraviglia che un partito capace di commettere errori cosi gravi e che ha rivelato una tale assenza di intuito politico abbia in breve tempo perduto talmente importanza ed autorità.

Pagina 175

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