Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Dei doveri di civiltà ad uso delle fanciulle

188271
Pietro Touhar 1 occorrenze
  • 1880
  • Felice Paggi Libraio-Editore
  • Firenze
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Nelle passeggiate è da osservare in gran parte tutto ciò che abbiam detto nel precedente capitolo relativamente al Contegno fuori di casa; ma aggiungeremo alcune altre avvertenze. Se vi trovate in compagnia d'un vecchio o di donne in età avanzata, tocca a voi ad uniformare al loro passo il vostro, affinchè non siano per vostra cagione costrette ad affrettarlo oltre il consueto. Quando un uomo è in compagnia di più donne, deve dar braccio alla più attempata; chè sarebbe cosa ridicola o strana ch'egli usar volesse questa cortesia verso una giovinetta che fosse insieme con sua madre o con altre donne attempate; e se pur volesse farlo, starebbe a lei a trovar qualche garbato espediente per non accettare l'offerta. La scelta del luogo per passeggiare non può dipendere da voi; e dovete mostrare condiscendenza o gradimento di quella che dai maggiori sarà stata fatta. Chè se non vi piacesse, il lagnarsene in segreto con altre, il mostrare scontentezza o noia sarebbe prova d'animo indiscreto o scortese. Sia che si tratti di riposarsi qua o là, o di proseguire il cammino, voi dovete egualmente essere sempre pronte a bene accogliere il volere di chi, per qualsivoglia ragione, ha autorità su di voi. Non istà bene precedere col passo la persona a cui fate compagnia; dovete fermarvi ad esaminare con lei le cose che hanno meritato la sua attenzione, e seguirla subito appena riprende il passo, affinchè non sia costretta ad aspettarvi. In un pubblico passeggio il discorso non può cadere che sopra cose di minima importanza, cosi volendo la cautela; imperocchè mille orecchie vi ascoltano, ed una parola colta alla sfuggita può essere soggetta a sinistra interpetrazione. E anche viepiù necessario un contegno decente e tranquillo, senz'alcun trasporto di troppo vivace gaiezza, che farebbe volgere su di voi gli sguardi della gente e cagionerebbe molestia a chi è in vostra compagnia. In campagna avrete maggior libertà; le intime affezioni si svolgono e si manifestano più prontamente, ed a meno severe leggi di civiltà è soggetta la comitiva; ma non tutto lecito; ma anche in campagna convien seguire i dettami della convenienza, imperocchè, a modo d'esempio, non potrebbe gradire la comitiva che voi, per soddisfacimento di qualche gusto particolare, o per amore di qualche scienza, vi segregaste sempre dagli altri. Del resto, tutte queste leggiere differenze rispetto alle leggi di civiltà possono essere facilmente intese e conosciute nelle sociali consuetudini. Chi ha animo gentile, chi bene osserva, acquista uno squisito sentire e un accorto operare che non è nè deve essere ricercatezza, affettazione, artificio, ma custodia della propria dignità, e semplice desiderio d'acquistar grazia appo le persone che più meritano la nostra stima. Dobbiamo: Così per viaggio, come in ogni altra occorrenza, garbatamente rispondere alle dimande che ci vengono fatte; usar cautela nel conversare con persone sconosciute; usar cortesia verso tutti, massime verso le persone attempate e verso le donne che ci sembrano degne di maggior rispetto; andare di pari passo con le persone di nostra compagnia; e non far nulla che sia d'impedimento al loro desiderio. Non dobbiamo: Stare in sussiego verso chi viaggia insieme con noi, nè abbandonarci a soverchia familiarità con persone sconosciute; pretendere tutti i nostri comodi a scapito dei vicini; entrare inconsideratamente in discorso con tutti; trascorrere a soverchia esultanza nei passeggi pubblici; separarci affatto dalla comitiva del soggiorno campestre, ossia nelle villeggiature o nelle scampagnate.

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