Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Manuale di Microscopia Clinica

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Giulio Bizzozero 17 occorrenze

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I leucociti del vomito possono aver fatto parte di una raccolta purulenta: però, anche qui, come altrove, non si può diagnosticare la presenza di pus se non quando i leucociti siano così abbondanti, che già ad occhio nudo il liquido abbia aspetto purulento: il che accade, ad es., quando un ascesso si svuota ad un tratto (p. es., nella gastrite flemmonosa).

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Si abbia cura di non confondere la torula con delle gocciole di grasso; queste se ne distinguono perchè sono più omogenee, più splendenti e sferiche. La sarcina (o merismopoedia) ventriculi (fig. 37 a) si riconosce facilmente per la sua forma curiosa. Essa è costituita da 1-4-8-16-32 cellule cubiche, ad angoli arrotondati, misuranti 8 µ di diametro, di color verde-bruno, e presentanti una solcatura in croce, che le fa assomigliare ad una balla di cotone. Le cellule, poi, sono in vario numero riunite strettamente e regolarmente fra loro a costituire dei cubi di varia grossezza. -

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. - Non è ben noto qual rapporto abbia il paramaecium colla malattia in cui venne riscontrato. Non si crede frequente; forse, però, è più di quel che si creda, e sfugge all’osservazione sia perchè si esaminano di rado le feci, sia perchè nelle feci emesse ben presto si deforma e diventa irreconoscibile.

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Quando si voglia cambiare l’obbiettivo, prima di svitarlo dal tubo si abbia sempre cura di rialzare quest’ultimo; a questo modo si avrà maggior spazio pei movimenti della mano, e si correrà minor pericolo di toccare o guastare il preparato sottoposto all’osservazione.

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. - Nel muovere il preparato per esaminarlo si abbia cura che l’acqua dell’immersione non si mescoli, agli orli del coproggetti, col liquido del preparato stesso.

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Già si disse quale significazione abbia il continuare per lungo tempo dell’eliminazione degli epitelî polmonari. Coll’andar del tempo i leucociti vanno sempre più aumentando; essi si scorgono in disaggregazione, e circondati da grandi ammassi di granuli provenienti da leucociti già disfatti. Gli epitelî alveolari diminuiscono, e possono temporariamente anche cessare del tutto, perchè in gran parte gli alveoli polmonari sono già profondamente alterati e ripieni di masse caseose.

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Wiss. 1881, n.o 17. per la produzione di cilindri jalini non basta che la sostanza albuminosa data dal sangue entri nel lume dei canalicoli e si coaguli: occorre eziandio che la coagulazione abbia luogo sotto l’influenza di speciali sostanze. Infatti egli ottenne cilindri jalini legando temporariamente l’arteria renale nei conigli, poi dopo mezz’ora esportando il rene e riscaldandolo a 60° C. in uno dei seguenti liquidi: orina fresca, soluzione d’acido urico, acido cloridrico allungatissimo e soluzioni d’acido fosforico. Se il rene era scaldato in acqua comune, o non si aveva precipitato, o si aveva una precipitazione granulosa.

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Ogni medico, che per poco abbia usato del citometro, può far fede della verità di quanto dico Veggasi a questo proposito il lavoro del Dott. I. FENOGLIO nello Sperimentale. Firenze 1880.. Ora, chi vorrà sostenere che un tale elemento diagnostico non abbia grande importanza nella terapia?

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. - Per quanto finora la presenza di tali cristalli non abbia grande importanza pratica, tuttavia sono da registrare accuratamente tutti i casi e le condizioni in cui vengono trovati, perchè solo per questa via sarà dato di determinarne la significazione diagnostica.

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Si continua a svitare finchè lo strato liquido abbia lo spessore di qualche millimetro. A questo punto l’istrumento è pronto per l’osservazione.

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Nel primo caso il liquido avrà la costituzione sopradescritta del pus; nel secondo caso esso potrà anche avere un aspetto purulento, benchè di solito abbia un colore grigio-brunastro per la decomposizione della sostanza colorante del sangue; l’esame colle lenti, però, vi dimostrerà l’assenza dei corpuscoli purulenti, e, in loro vece, granuli di pigmento, granuli albuminosi e grassi risultanti dalla disaggregazione degli elementi rammolliti del tumore, e, talora, qualcuno di questi stessi elementi abbastanza ben conservato per poter gettare un po’ di luce sulla natura della neoformazione. Questa sorta di esame deve quindi essere fatto colla massima cura.

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In casi rarissimi pare che quest’acaro abbia prodotto alterazioni patologiche della pelle. È lungo 85-130 µ e più, e si riconosce facilmente alla sua forma (fig. XVIII).

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Esso sembra non possa svilupparsi che sulle pareti del dotto già infiammate; ma, una volta che abbia allignato, aumenta l’infiammazione e la rende più ostinata e più facile alle recidive; oltre di che, aumenta la copia del cerume secreto, e induce non di rado per questa via l’otturamento del dotto uditorio.

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