Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La pittura antica e moderna

252697
Farabulini, David 3 occorrenze
  • 1874
  • Tipografia e Libreria di Roma del Cav. Alessandro Befani
  • Roma
  • critica d'arte
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Nè è da stupire che il romano cavaliere abbia sì grandi e sì affezionati ammiratori: chè egli veramente ne porge un ben raro ed ammirabile esempio, mostrando come un gentiluomo possa degnamente spender l'ingegno ed il tempo in gravi e dilettevoli studii, ed usare nobilmente la sua facoltà a gentile magnificenza della casa e ad onore delle arti. L’esempio sarebbe pur da imitare: ma oggi, dice a ragione un moderno critico, vuolsi piuttosto con cento varietà di sete e di nastri e di veli, e talor anco di carte, scasare l’eccellente pompa dei dipinti; e colla gala degli arredi, cosa che si presto passa, supplir la mancanza de’ nobili e durevoli ornamenti. Oggi un numeroso volgo di signori suol dilettare il superbo ozio in cento guise, e piacesi unicamente de’ sontuosi conviti, de’ cavalli, de’ cocchi, delle livree, dei cani: in queste cose dimostra l’ingegno e spende l’oro: dinanzi ai monumenti delle lettere e delle arti è avaro e stupido, e non sa che da quelli principalmente viene ogni alto decoro ed ogni bel diletto al viver civile.

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Con la quale certamente (segue a dire il nostro istorico) non si dava alle opere l’unione e morbidezza di colore, e le illusioni di chiaroscuro, che poi ottennero i dipinti a olio, ma la vivacità delle tinte si manteneva più durevole nelle tavole a tempera; in cui altresi continuava a spiccare una certa gaiezza di amabile semplicità, che si starebbe in forse se abbia la pittura piuttosto avvantaggiato che scapitato nell'acquisto del colorito a olio. Il quale, se nel tempo che si usa produce effetto assai più bello e maraviglioso, cogli anni è più soggetto ad alterazioni, che spesso fanno desiderare la inalterabile tempera dei quattrocentisti.

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Non cessa peraltro che anche nei dipinti di questa età la collezione dello Sterbini non abbia un che di singolare; dacchè essa ne possiede non pochi di man di coloro che da quei sommi furono ammaestrati, e mantennero con essi e dopo essi all’Italia l’onore della bella scuola; onde in quel felice tempo la nostra patria seguitò per opera loro a rifiorirsi ognora più nella luce delle arti.

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