Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Relazione critica intorno all'opera "Il quadro parlante" del maestro Bacchini

261773
Fabrini, Enrico 3 occorrenze
  • 1871
  • Tipografia della Società dei compositori- tipografi
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Compiuto l’intimo lavorìo di questa assimilazione anteriore, se abbia dentro sè forza e potenza creativa, può agevolmente scuoprire quella nota originale, tanto più desiderata quanto più rara, che gli ispiri la fiducia de’ nuovi ardimenti. Giunto a questo grado privilegiato, sarà beneficio massimo per l’arte e per lui: per l’arte perchè ne sarà cresciuta la suppellettile; per lui, perchè tolto alla schiera de’ minori, vagheggerà seggi più alti ed una ricordanza più certa e più durevole. Intanto, secondo che reputiamo, argomento di prosperi eventi in futuro per chi principia, è che principii saviamente ed accortamente: che s’adoperi intorno a’ migliori: perchè fu sempre da’ critici considerato come le opere prime, anche de’ genii, non fossero scevre da imitazione: chè anzi rade volte l’impronta originale in quelle si rivela. La storia è lì pronta a giustificare l’affermazione nostra: mentre il Rossini, prima che fosse il Rossini, fu il Cimarosa e il Mozart; il Meyerbeer fu cinque o sei volte il Rossini medesimo, prima che in lui si manifestasse quella potenza originale onde fu tratto all’impasto de’ quattro cospicui melodrammi che di lui ci rimangono: l’Auber, fiacchissimo prima, poi più pregiato compositore d’opere limitate però per forma e per concetto, svolse le intrinseche facoltà, quasi instantaneamente, al contatto del Rossini; forse senza quel tipo spiccato e particolarissimo, accosto al quale s’accese d’insolito vigore, potenza inventiva, giustezza di percezione, virilità di sentimento non gli sarebbero stati sufficienti a comporre quel capolavoro che è la Muta di Portici. Potremmo, volendo, moltiplicare gli esempj.

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L’amore in un’opera comica vuol essere trattato in modo che non violi l’essenza del componimento drammatico: bisogna che serbi, anche nelle gentili aspirazioni del cuore, quel fondo di scherzo, di leggiadria, di facezia che si manifesti necessario per non fare a’cozzi coll’indole del componimento; e l’anonimo autore, meglio che far ciò, ci sembra abbia colorito un po’troppo nel serio. E non basta: perchè, trattato l’amore in modo un po’diseguale al soggetto, c’è per di più nel terzo atto della commedia aggiunto sul più bello quell’episodio del magnetismo, che avrebbe per sè solo potuto levar di carreggiata più d’un maestro provetto. Siamo sempre al solito discorso; recitando, declamando, anche scene di qualità diversa che in apparenza s’elidano l’una coll’altra, un gesto, un guardo, una parola bastano a ritrovare pienamente il filo, momentaneamente perduto: la burla poi fatta con un velo trasparente di serietà, non si dimentica e non si perde, perchè c’è di mezzo il linguaggio che la serba viva e la fa riconoscere all’uditore: c’è quindi l’azione, l’andamento scenico, tutto quel concreto infine di cose, di parti, di persone variate, che somministra il colore, ed agevola e seconda l’intelligenza del pubblico.

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Questi per verità ci pajono oggi come sempre ci parvero modelli: tanto che framezzo a’ delirii di novità onde sono sciaguratamente invasi parecchi de’ giovani contemporanei, non sapremmo gran fatto imaginare un retto e proficuo svolgimento d’artistiche qualità in chi principia, prima che que’ modelli ed altri molti de’ quali è inutile qui l’enumerazione, abbia studiati, ponderati e vagliati. Ora studiando e comparando, s'assimila: assimilando può qualche volta occorrerci altresì d’imitare: le imitazioni inconscie però, avvenute per via di studio, non costituiscono per noi vizii od errori: se ve ne hanno, giustifichiamo in questo pienamente il Bacchini e quanti potessero incorrere (se menda è) nella menda medesima. Vorremmo poi pel bene de’ novatori, i quali tempestano tanto contro il melodramma antico, gridando di continuo a’ vecchiumi ed alle forme antiquate, ch’essi fossero generosi così da somministrarci un esemplare del nuovo, com’è per le teoriche loro concepito e costrutto; esemplare però che andasse ricco di quello stesso valore estetico ed artistico onde il melodramma antico fu fin qui celebrato.

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