Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La giovinetta campagnuola

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Garelli, Felice 9 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
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Abbi sempre la coscienza per guida delle tue azioni: essa ti fa conoscere ciò che è bene o male; ciò che è vizio, o virtù; ciò che è giusto, od ingiusto. Essa ti insegna a diventare una donna onesta, utile a te stessa, alla famiglia, ed al prossimo. Interroga sempre la tua coscienza, e segui i suoi consigli, se vuoi essere buona, virtuosa, e felice.

Abbi molta cura delle stoffe di lana, e degli abiti. Non lasciare queste stoffe per lungo tempo chiuse nei cassoni, specialmente in estate: esponile qualche volta all'aria. Avverti a ripararla dagli insetti, ponendovi in mezzo dei sacchetti di piante aromatiche, come lavanda, timo, o canfora.

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Dunque, prima di stirare, o piegare la roba, e riporla nei cassoni, abbi cura di ripassarla tutta, e farvi le rimendature necessarie.

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Abbi un termometro: con pochi soldi lo compri. In esso trovi notato il calore necessario allo schiudimento e alle singole età. Tienti a queste norme. Il calore più conveniente al baco è, per la nascita, tra i 16 e 18 gradi; nella prima età, da 17 a 18; nella seconda, di 17; e nelle età successive, di 16; e guarda che non scenda mai sotto i 14. Con queste cure sarai anche tu fortunata; le tue fatiche troveranno un discreto compenso.

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Eccone alcuni di saggio, che raccomando alla tua memoria: 1.Le buone azioni sono la benedizione della nostra vita. 2.Il corpo è sostenuto dagli alimenti; e l'anima dalle buone azioni. 3.Le radici della virtù sono amare, ma i frutti dolci. 4.Non si comincia bene, se non dal cielo. 5.Chi comincia male, finisce peggio. 6.Fa il dovere, e non temere. 7.Chi ben vive, ben muore; chi vive male, muore peggio. 8.Ogni tempo è buono al ben fare. 9.Il buon dì si conosce dal mattino. 10.Chi ben fa, ben trova. 11.Chi mal fa, mal pensa. 12.La botte dà del vin che ha. 13.Fuggi l'occasione, se vuoi fuggire il peccato. 14.Cura il buon nome, che val più dell'oro. 15.La riputazione perduta è come uno specchio rotto. 16.Il tempo scuopre tutto. 17.La verità, come l'olio, viene a galla. 18.La bugìa ha le gambe corte. 19.Abbi la ragione per guida anche nelle minime cose. 20.La compagnia delle persone oneste è un tesoro. 21.L'amicizia si conosce nel bisogno. 22.La miglior compagnia è una buona coscienza. 23.Chi tratta schiettamente, è caro ad ogni gente. 24.Il bel tratto assai vale, e niente costa. 25.La civiltà è una moneta che fa ricco chi la spende. 26.Le buone maniere trovano ogni uscio aperto. 27.È più caro un no grazioso, che un sì dispettoso. 28.Servizio reso non va perduto. 29.Chi piacer fa, piacer riceve. 30.La limosina non impoverisce chi la fa. 31.Chi del suo dona, Dio gli ridona. 32.Fa al tuo prossimo il maggior bene che puoi, e sempre che puoi. 33.Imparando ad obbedire, si impara a comandare. 34.L'ora del mattino ha l'oro in bocca. 35.Il bel tempo non dura sempre. 36.Un buon oggi val due domani. 37.L'attività è madre della prosperità. 38.Gioventù operosa fa vecchiaia decorosa. 39.Tempo perduto più non si riacquista. 40.Chi ha tempo, non aspetti tempo. 41.Le ore non tornano indietro. 42.Il riposo, e la salute si guadagnano col lavoro. 43.Ad imparare non è mai troppo tardi. 44.Povero è chi non sa far niente. 45.L'ignoranza è madre della miseria. 46.La necessità gran cose insegna. 47.Diligenza passa scienza. 48.Grave danno può venire da piccola negligenza. 49.Presto e bene, raro avviene. 50.Cosa fatta per forza non vale una scorza. 51.Esperienza madre di scienza. 52.L'istruzione è utile, la virtù è necessaria. 53.Bontà passa beltà. 54.Onestà e gentilezza, sopravanza ogni bellezza 55.La castità è la prima beltà. 56.La ragazza è come la perla; men che si vede, più è bella. 57.Anche tra le spine nascon le rose. 58.Casa senza regola è barca senza timone. 59.La roba sta con chi la sa tenere. 60.Perde il molto chi trascura il poco. 61.Donna economa è un tesoro. 62.Donna accorta val tant'oro. 63.La savia donna rifà la casa; la matta la disfà. 64.Chi compera il superfluo, venderà il necessario. 65.Non metter bocca dove non ti tocca. 66.Rifletti molto, e parla poco. 67.Chi parla, semina; chi tace, raccoglie. 68.Come si giudica gli altri, si è giudicati. 69.Chi ascolta le persone savie, diventa più savio. 70.Non ogni male vien per nuocere. 71.Ogni stato ha le sue spine, e ogni porta la sua croce. 72.Non è tutt'oro quel che luce. 73.Chi si contenta gode. 74.Cuor forte rompe cattiva sorte.

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Abbi dunque caro il sale. Sospendine una formella, o mettilo, se è in polvere, in un sacchetto, alla portata del bestiame, affinchè lo possa leccare a volontà, e regolarsene l'uso in ragione del bisogno.

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Abbi cura di non lasciarle troppo tempo al sole. Scegli i luoghi dove l'erba è migliore. A quando a quando loro parla, accarezzale, e non maltrattarle mai. Nella stalla distribuisci, ad ora fissa, le razioni; fa la pulizia giornaliera degli animali; rinnova la lettiera; spazza le corsìe, dà aria, e pulisci tutto. Pensa prima agli animali che a te. Non lasciarti vincere dal sonno: se fa bisogno, sii in piedi a qualunque ora di notte; àlzati per tempo al mattino; e alla sera va al riposo solamente dopo assestata ogni cosa.

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Abbi cura degli abiti e della biancheria; e fa a tempo le rammendature necessarie. Avverti che nulla si sperda di ciò che può essere utile alla casa, al bestiame, alle terre. Con queste avvertenze risparmierai molte spese, le quali a tutta prima paiono inezie, e non lo sono. Ricòrdati che col poco si fa molto, e che quindi per avere il molto, bisogna curare il poco.

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Più volte al giorno abbi in mano la scopa, e l'innaffiatoio. A rallegrare l'occhio ed il cuore, aggiungi un vaso di fiori alle finestre, e, se puoi, un quadro nella stanza.

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Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene

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Garelli, Felice 6 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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Abbi sempre la coscienza per guida delle tue azioni: essa ti fa conoscere ciò che è bene e male; ciò che è vizio o virtù; ciò che è giusto od ingiusto. Essa ti insegna a diventare uomo, a farti cioè onesto, utile a te stesso, alla famiglia ed al prossimo. Interroga sempre la tua coscienza, esegui i suoi consigli, se vuoi essere buono, virtuoso e felice.

Abbi dunque caro il sale. Sospendine una formella, o mettilo, se è in polvere, in un sacchetto, alla portata del bestiame, affinchè lo possa leccare a volontà, e regolarsene l'uso in ragione del bisogno.

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Ma abbi a compagni nuotatori abili, e fidi, e ricorda quel che ti dissi dei bagni. In questi esercizi non far lo spaccone, e il bravaccio. Nel saltar siepi, o fossi, scavalcar muri, nuotare, e rampicar sulle piante, non devi affrontare pericoli senza bisogno: ciò sarebbe temerità, e non coraggio. Infine lavora. Il lavoro, già te l'ho detto, è necessità, è dovere; ma è pur anche una ginnastica che ti dà appetito, salute, robustezza, ed allegria.

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Sàppiti dunque regolare, così nel lavoro, come nel riposo, e nel sonno: abbi moderazione in tutto. Dormi di notte, e veglia di giorno. Coricarsi presto, e levarsi per tempo è buona regola. Le ore del mattino han l'oro in bocca. Riposa la domenica. Dopo una settimana di continue fatiche, il riposo della domenica è necessario. Il corpo ritempra le forze, e si prepara a nuovi lavori. Anche l'anima gode di raccogliersi in Dio, e si conforta di oneste distrazioni. L'uomo non vive di solo pane.

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Abbi cara la patria, come ti è cara la madre, e obbedisci alle sue leggi. 12. Godi del benessere altrui, e studia di migliorare la tua condizione. 13. Povero o ricco, lavora: il lavoro è dovere, è gioia, è salute, è ricchezza. 14. Non crederti sapiente da te stesso: ascolta il savio, e diverrai più savio. 15. Tra gli uomini onesti, e tra quelli che sanno più di te, procura di farti un amico: avrai trovato un tesoro. 16. Sii modesto nei desiderii, calmo nella prosperità, forte nella sventura. 17.Cura il buon nome, che val più dell'oro: e fa di meritarlo. 18.Abbi ognora presente che niuna azione, buona o cattiva, sfugge agli occhi di Dio, e al giudizio della tua coscienza.

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Se non sai l'arte utilissima del nuoto, abbi chi ti assista, e ti aiuti in caso di bisogno. Ricòrdati del povero Nanni, che, inesperto al nuoto, si annegò; e di Gian Pietro che, quantunque fosse buon nuotatore, se la vide brutta assai, quando volle gettarsi nell'acqua, poco dopo aver mangiato.

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