Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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GIACINTA

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Capuana, Luigi 1 occorrenze

Abbi il coraggio di dirmi che non m'ami piú, se mai fosse vero che tu non m'ami piú; abbi il coraggio di dirmelo! Preferisco questa spaventevole certezza al tormento del dubbio. Tu sei tutto per me! Perché non dovresti piú amarmi? Che ti ho fatto di male? Gli s'era gettata al collo, ripetendo le stesse parole: - Abbi il coraggio di dirmelo! Tu sei tutto per me! - ma con intonazione cosí variata, che le rendevano diverse e piú efficaci. - Me lo assicuri? ... Me lo giuri? - Te lo giuro. Farò tutto quello che vuoi. - Mi basta. Ah! Il cuore mi si slarga! Respiro! ... Al colpo di tosse della bambina che s'era mezza riversata fuori delle coperte, Giacinta si voltò e spinse violentemente Andrea verso il letto, senza poter gridare, con gli occhi quasi fuori dall'orbita, guardando la sua figliolina che agitava in una crisi terribile gli sciolti capelli d'oro sulla sponda del letto. Poi cacciò un grido e si lasciò cadere sulla seggiola, premendo i pugni sugli occhi, balbettando: - Muore! ... Muore! ... Per la camera avveniva una gran confusione. Marietta, accorsa per prima, si dava desolatamente dei pugni alla testa: - Ah, Madonna benedetta! Ah, Madonna! E invece di aiutare il Gerace col riporre la bambina sotto le coperte, lo impicciava. Venne ad aiutarlo Elisa Gessi, sopraggiunta in quel punto con la sua mamma e la signora Villa. Queste intanto cercavano di confortare Giacinta: - Non perderti d'animo! - I bambini resistono a colpi più forti! La signora Maiocchi faceva valere la sua esperienza di quando Elisa era bambina. - Ecco il dottore! - disse la signora Villa. Giacinta gli stese le braccia con le mani giunte. - Ah, dottore! La mia bambina! La mia povera bambina! Silenzio profondo. Tutti gli occhi si rivolsero a quel viso pallido, dalla barbetta bionda, che a Marietta pareva proprio il viso di nostro Signore sul punto di fare un miracolo. Solo Giacinta, non osando guardarlo, annichilita, con la faccia tra le mani, tendeva ansiosamente l'orecchio, come chi attende una condanna! Il dottore si era allontanato dal letto senza dir nulla. - Dunque? - gli domandò Andrea sotto voce. - È affare di minuti. Portino via la mamma - rispose il Follini. Allora Andrea, la signora Villa e Marietta si schierarono davanti al lettino per impedire la vista a Giacinta, che si lasciava trascinare, macchinalmente dalla signora Maiocchi e da Elisa. Non piangeva; si sentiva fulminata, si sentiva morire sotto l'impressione di un rimorso, come se ella medesima avesse uccisa la sua creatura, con le proprie mani snaturate! E la smania d'accusarsi di tal delitto al cospetto di tutti le soffocava il cuore, le rendeva convulsa la lingua. Vagellava: - Oramai! Tutto è finito! Ogni nodo s'è rotto! ... Ahimè, forse non lo rivedrò piú ... Ma come le lagrime cominciarono a sgorgarle abbondanti, tra i singhiozzi che parevano strozzarla, ebbe orrore del suo vagellamento: - E pensava a sé, in quel punto? ... Oh! Mamma senza cuore! ... Con un tremito che la squassava tutta, si aggrappava a Elisa supplicandola di lasciarla andare, di farle vedere la sua creaturina per l'ultima volta. Di fargliela baciare ... per l'ultima volta! ... - Vestitela come un'angioletta, tutta di bianco; copritela di fiori ... Il suo vestitino piú bello è lí ... No, voglio prenderlo io ... Anche gli stivalettini nuovi ... quegli altri! ... Poi ricadde, inerte, con gli occhi fissi fissi, sbarrati. - Meglio cosí! - disse il dottore.

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