Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbeveravano

Numero di risultati: 1 in 1 pagine

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Mitchell, Margaret

221890
Via col vento 1 occorrenze
  • 1939
  • A. Mondadori
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
  • UNICT
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Non era più una ferrovia: era un enorme truogolo senza fondo, in cui i maiali si abbeveravano e si rotolavano nel fango. Molti dei suoi funzionari furono nominati per ragioni politiche, senza alcuna considerazione per la loro conoscenza o meno del funzionamento delle ferrovie; e gli impiegati erano in numero triplo del necessario. I repubblicani viaggiavano gratuitamente; vagoni carichi di negri percorrevano anch'essi gratuitamente la via ferrata, quando la presenza di costoro era necessaria per le innumerevoli votazioni. Il disservizio ferroviario rese furibondi i contribuenti, perché dagli utili delle ferrovie si sarebbe dovuto trarre il denaro per le scuole. Ma poiché non vi erano utili, non vi erano scuole. Ben pochi erano coloro che potevano mandare i loro figliuoli alle scuole a pagamento; vi era quindi tutta una generazione che cresceva in un'ignoranza che avrebbe diffuso il seme dell'analfabetismo per anni e anni. Ma oltre alla collera per lo sciupío e il malgoverno, il popolo si irritava per la cattiva luce nella quale lo metteva il governatore. Ogni volta che i georgiani protestavano contro la corruzione, il governatore partiva frettolosamente per il Nord, si presentava al Congresso e riferiva di oltraggi dei bianchi contro i negri, della preparazione per una nuova ribellione, e della necessità di un severo governo militare nello Stato. In realtà, i georgiani cercavano di evitare qualsiasi questione coi negri. Nessuno desiderava un'altra guerra, nessuno desiderava un governo a base di baionette. La Georgia voleva soltanto essere lasciata tranquilla, in modo da potersi riassettare. Ma attraverso i rapporti del governatore, il Nord non vedeva che uno Stato ribelle, il quale aveva bisogno di una mano ferrea; e la mano ferrea non mancò di essere applicata. Fu una vera orgia per coloro che tenevano la Georgia alla gola. Le appropriazioni assursero a proporzioni mai vedute e furono compiute da chi occupava alte posizioni con un freddo cinismo che dava i brividi. Proteste e resistenza non valsero a nulla, perché il Governo dello Stato era sostenuto dall'esercito degli Stati Uniti. Atlanta maledisse il nome di Bullock; maledisse repubblicani e rinnegati e chiunque era in relazione con loro. E Rhett era fra questi. Tutti quanti dicevano che egli aveva preso parte alle loro imprese. Ma ora egli si rivolse a ritroso della corrente da cui si era lasciato portare fino a quel momento e si mise a nuotare vigorosamente contr'acqua. Cominciò la sua campagna lentamente, sottilmente, senza destar sospetti. Evitò i suoi compagni di dubbia fama e non si fece piú vedere con gli ufficiali yankee. Frequentò i comizi democratici e votò ostensibilmente per la lista democratica. Rinunciò al gioco e fu relativamente moderato nel bere. Se qualche volta andava da Bella Watling, lo faceva di notte, di nascosto, come facevano quasi tutti, invece di legare il suo cavallo dinanzi alla porta per tutto il pomeriggio, come per rendere pubblica la sua presenza in quel luogo. E la congregazione della Chiesa Episcopale credette di sognare quando lo vide entrare in punta di piedi, magari un po' in ritardo per il servizio divino, tenendo Wade per mano. La presenza di Wade stupí non meno di quella di Rhett perché si credeva che il bimbo fosse cattolico. Per lo meno, Rossella era cattolica, o avrebbe dovuto esserlo. Ma da anni non metteva piede in chiesa, perché la religione era stata dimenticata da lei come tanti altri insegnamenti materni. Tutti ritenevano che ella avesse trascurato l'educazione religiosa del ragazzo e quindi la società approvò che Rhett cercasse di porre rimedio a questa trascuratezza, anche se conduceva il bimbo nella chiesa episcopale anziché nella cattolica. Rhett era capacissimo di apparire grave e simpatico, quando raffrenava la lingua e impediva ai suoi occhi di frugare dappertutto maliziosamente. Non era difficile, cosí, conquistarsi la stima altrui; e probabilmente questa gli sarebbe stata accordata da un pezzo se egli non avesse mostrato di infischiarsene. Ora Ugo Elsing, Renato, i Simmons, Andy Bonnell e gli altri lo trovavano simpatico; un po' imbarazzato quando essi parlavano del loro debito di gratitudine verso di lui. - Cosa da nulla.- protestava. - Al mio posto avreste fatto lo stesso. Sottoscrisse largamente al fondo per le riparazioni della chiesa e diede un largo - ma non volgarmente eccessivo - contributo all'Associazione per l'abbellimento delle tombe dei gloriosi Caduti. Pregò la signora Elsing di accogliere il suo dono e la pose in imbarazzo quando la pregò di conservare il segreto, sapendo benissimo che questo l'avrebbe spronata a diffondere la notizia. La signora Elsing avrebbe voluto poter rifiutare quel denaro - denaro di speculatore! - ma l'associazione ne aveva estremo bisogno. - Non so perché proprio voi sottoscriviate - gli disse, acida. Alla qual cosa Rhett rispose con serietà e contrizione che lo faceva in memoria dei suoi antichi compagni d'arme, piú bravi di lui ma meno fortunati, che ora giacevano in ignote sepolture. La bocca aristocratica della signora Elsing si spalancò. Dolly Merriwether le aveva detto di aver saputo da Rossella che il capitano Butler era stato nell'esercito, ma nessuno lo aveva creduto. - Siete stato nell'esercito? In che reggimento, che compagnia? Rhett li nominò. - Ah, in artiglieria! Tutti quelli che conoscevo io erano in cavalleria o in fanteria. Questo allora spiega... Si interruppe sconcertata, aspettando di vedere i suoi occhi brillare di malizia. Ma egli teneva gli occhi bassi giocherellando con la catena dell'orologio. - Mi sarebbe piaciuta la fanteria - riprese poi senza rilevare l'insinuazione - ma quando seppero che ero un tiratore, mi misero in artiglieria; in quella regolare, non nella milizia. Avevano bisogno di uomini specializzati, nell'ultima campagna. Sapete bene quante perdite vi sono state fra gli artiglieri: ero quasi solo. Non trovai un'anima di conoscenza. Credo di non aver visto un solo individuo di Atlanta durante il mio servizio. La signora Elsing rimase confusa. Se Butler aveva fatto il soldato, lei si trovava ora dalla parte del torto. Aveva fatto molte aspre osservazioni sulla sua codardia e il ricordo di questo le dava un senso di colpevolezza. - Bene! E perché non avete mai parlato con nessuno del vostro periodo militare? Come se ve ne vergognaste! Rhett la fissò apertamente, con viso impassibile. - Signora Elsing pronunciò serio - dovete credermi quando vi dico che sono piú fiero dei servigi resi alla Confederazione di qualsiasi altra cosa io abbia fatto o possa fare. Ma sento... sento... - E allora perché ne avete fatto un mistero? - Mi vergognavo di parlarne a causa... per il riverbero di alcune mie azioni precedenti. La signora Elsing riferí tutta la conversazione alla signora Merriwether. - E ti dò la mia parola, Dolly, che nel dir questo aveva le lagrime agli occhi! Sí, le lagrime! Stavo quasi per piangere anch'io! - Storie! - esclamò la signora Merriwether incredula. - Non credo alle sue lagrime come non credo che sia stato nell'esercito. Ma posso venirne a capo molto presto. Se è stato in artiglieria, posso sapere la verità dal colonnello Carleton che ha sposato una mia cugina. Gli scriverò. Scrisse al colonnello; e con sua costernazione ricevette una risposta che lodava i servigi di Rhett con espressioni che non potevano lasciar dubbio di sorta. Un artigliere nato, un ottimo soldato e un perfetto gentiluomo; un uomo modesto che non aveva accettato neanche la promozione quando gli era stata offerta. - Ah, beh! - fece la signora mostrando la lettera alla sua amica. - Sono assolutamente sbalordita! Forse abbiamo avuto torto nel credere che quel mascalzone non avesse fatto il soldato. Forse avremmo dovuto prestar fede a Rossella e a Melania quando ci hanno detto che si era arruolato il giorno in cui la città è caduta. Ma è ugualmente un rinnegato e un furfante e malgrado tutto, continua a non piacermi! - Però - mormorò la signora Elsing un po' incerta - non credo che sia tanto cattivo. Un uomo che ha combattuto per la Confederazione deve pure avere qualche qualità. È Rossella che è cattiva. Veramente, Dolly, io credo che... sicuro, che si vergogni di sua moglie; ma è troppo gentiluomo per ammetterlo. - Vergognarsi! Bah! Sono tutti e due dello stesso stampo. Come fai a dire una tale sciocchezza? - Non è una sciocchezza - ribatté la signora Elsing indignata. - Ieri, con quella pioggia dirotta, era fuori in carrozza con tutti e tre i bambini; anche con la piccola; e andava su e giú per la Via dell'Albero di Pesco. Mi accompagnò a casa. Gli dissi: «Ma che idea, capitano Butler, di tener fuori i bambini con questo tempo? Perché non li riportate a casa?» Non rispose ma rimase imbarazzato. E allora Mammy interloquí: «Casa essere piena di straccioni bianchi e bambini respirano miglio sotto la pioggia che in casa!» - E lui? - Che poteva dire? Lanciò un'occhiata di rimprovero a Mammy e cambiò discorso. Sai che Rossella aveva ieri un grande ricevimento a cui debbono essere intervenute tutte quelle donnacce... Scommetto che egli non ha voluto che baciassero la sua bambina. - Mah! - mormorò la signora Merriwether, ancora ostinata. Ma la mattina seguente capitolò essa pure. Rhett aveva ora una scrivania in banca. Gli impiegati, stupiti, non sapevano davvero quali fossero le sue mansioni; ma egli era un azionista troppo importante perché qualcuno sognasse di protestare. Era tranquillo e bene educato; e si intendeva sufficientemente di faccende bancarie. Comunque, si trovava ogni giorno al suo posto e aveva tutta l'aria di lavorare; questo perché voleva potersi mettere su un piede di uguaglianza coi rispettabili suoi concittadini che lavoravano senza tregua. La signora Merriwether desiderando ingrandire la sua panetteria, aveva cercato di avere un prestito di duemila dollari dalla banca, dando garanzia sulla sua casa: l'affare era stato rifiutato perché sulla casa gravavano già due ipoteche. La grossa signora stava uscendo impetuosamente dall'edificio quando Rhett la fermò chiedendole il motivo della sua presenza colà. Avendolo appreso cercò di rassicurarla. - Dev'esservi un errore, signora Merriwether. Voi siete una persona alla quale non si richiedono garanzie. Io vi presterei qualunque somma, sulla parola! Che diamine, una donna che è riuscita a metter su un'industria come la vostra, merita ogni fiducia. La banca non cerca di meglio che prestare denaro a gente come voi. Sedete qui al mio tavolo; vado io a sbrigare la faccenda. Tornò sorridendo innocentemente e dicendo che, come aveva immaginato, vi era stato errore. I duemila dollari erano a sua disposizione. Quanto alla casa... voleva aver la bontà di firmare quella carta? La signora, furente di dovere accettare un favore da un uomo che le era antipatico e le ispirava diffidenza, stentò a ringraziarlo. Ma egli sembrò non accorgersene. La accompagnò alla porta; quivi giunto le disse: - Signora Merriwether, io ho sempre avuto grande considerazione per le vostre cognizioni su molte cose... Potrei chiedervi un piccolo schiarimento? Le piume del cappellino si agitarono appena in segno di assenso. - Che cosa facevate quando Maribella era piccola e si succhiava il pollice? - Come? - La mia piccina si succhia il pollice. E non riesco a toglierle questo vizio. - Dovete impedirglielo. Altrimenti si rovinerà la forma della bocca. - Lo so, lo so! Ed ha una bocca tanto carina... Ma non so come fare. - Rossella dovrebbe saperlo - obiettò brevemente la signora Merriwether. - Ha avuto altri due bambini. Rhett guardò la punta delle sue scarpe e sospirò. - Ho cercato di metterle del sapone sotto le unghie - disse poi, non rilevando l'osservazione. - Sapone! È perfettamente inutile. Io mi servii del chinino e vi assicuro che Maribella non tardò a perdere il vizio di succhiarsi il pollice. - Del chinino! Non ne avrei mai avuto l'idea! Vi ringrazio infinitamente, signora, perché ero molto preoccupato. Le rivolse un sorriso cosí gentile e riconoscente che la signora Merriwether rimase un attimo incerta. Ma finí per sorridergli nel salutarlo. Non avrebbe mai riconosciuto, parlando con la sua amica Elsing, di essersi ingannata nel giudicare quell'uomo; ma nella sua onestà fu costretta ad ammettere che doveva esservi qualche cosa di buono in un uomo che amava tanto la sua creatura. Che peccato che Rossella non si interessasse di un angioletto come Diletta! Era commovente un uomo che cercava di allevare da solo la propria piccina! Rhett era ben sicuro di questa commozione; e se lo spettacolo del suo affetto paterno doveva offuscare alquanto la reputazione di Rossella, ciò lo lasciava indifferente. Quando la bimba cominciò a camminare, egli la portò sempre seco; in carrozza o sul davanti della sua sella. Al ritorno dalla banca, nel pomeriggio, la portava a passeggiare per Via dell'Albero di Pesco, dandole la mano, adattando il suo lungo passò alle brevi gambette, rispondendo con pazienza alle sue mille domande. Vi era sempre gente, al tramonto, sotto ai porticati e sugli spiazzi dinanzi alle case; e Diletta era cosí carina, con la sua massa di riccioli bruni e i grandi occhi azzurri, che pochi resistevano al desiderio di rivolgerle la parola. Rhett non cercava di prolungare le conversazioni, ma vi assisteva gonfio di orgoglio paterno, e felice dell'attenzione che tutti avevano per la sua piccina. Atlanta aveva buona memoria; inoltre era sospettosa e non mutava facilmente. Il sentimento generale era ostile verso chiunque avesse rapporti col governatore Bullock e con la sua gente. Ma Diletta riuniva in sé il fascino di Rossella e quello di Rhett; e rappresentava il piccolo cuneo che Rhett faceva penetrare entro il muro di freddezza degli abitanti della città.

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