Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIFI

Risultati per: abbelliste

Numero di risultati: 1 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Doveri dell'uomo

678094
Mazzini, Giuseppe 1 occorrenze

Ciò che voi, popolo, creaste, abbelliste, consacraste coi vostri affetti, colle vostre gioie, coi vostri dolori, col vostro sangue, è la Città, il Comune, non la Provincia o lo Stato. Nella Città, nel comune dove dormono i vostri padri e vivranno i nati da voi, s'esercitano le vostre facoltà, i vostri diritti personali, si svolge la vostra vita d'individuo. È della vostra Città che ciascuno di voi può dire ciò che cantano i Veneziani della loro: Venezia la xe nostra: - l'avemo fatta nu . In essa avete bisogno di libertà, di Comune e Unità di patria, sia dunque la vostra fede. Non dite Roma e Toscana, Roma e Lombardia, Roma e Sicilia, dite Roma e Firenze, Roma e Siena, Roma e Livorno, e così per tutti i comuni d'Italia: Roma per tutto ciò che rappresenta la vita italiana, la vita della Nazione; il vostro comune per quanto rappresenta la vita individuale. Tutte le altre divisioni sono artificiali, e non s'appoggiano sulla vostra tradizione Nazionale. La Patria è una comunione di liberi e d'uguali affratellati in concordia di lavori verso un unico fine. Voi dovete farla e mantenerla tale. La Patria non è un aggregato, è una associazione. Non v'è dunque veramente Patria senza un Diritto uniforme. Non v'è Patria dove l'uniformità di quel Diritto è violata dall'esistenza di caste, di privilegi, d'ineguaglianze - dove l'attività d'una porzione delle forze e facoltà individuale è cancellata o assopita - dove non è principio comune accettato, riconosciuto, sviluppato da tutti; vi è non Nazione, non popolo, ma moltitudine, agglomerazione fortuita d'uomini che le circostanze riunirono, che circostanze diverse separeranno. In nome del vostro amore alla Patria, voi combatterete senza tregua l'esistenza d'ogni privilegio, d'ogni ineguaglianza sul suolo che v'ha dato vita. Un solo privilegio è legittimo: il privilegio del genio, quando il Genio si mostri affratellato colla Virtù; ma è privilegio concesso da Dio e non dagli uomini - e quando voi lo riconoscerete seguendone le ispirazioni, lo riconoscerete liberamente esercitando la vostra ragione, la vostra scelta. Qualunque privilegio pretende sommessione da voi in virtù della forza, dell'eredità, d'un diritto che non sia diritto comune, è usurpazione, è tirannide; e voi dovete combatterla e spegnerla. La Patria deve essere il vostro Tempio. Dio al vertice, un Popolo d'eguali alla base; non abbiate altra formola, altra legge morale, se non volete disonorare la Patria e voi. Le leggi secondarie che devono via via regolare la vostra vita siano l'applicazione progressiva di quella Legge suprema. E perché lo siano, è necessario che tutti contribuiscano a farle. Le leggi fatte da una sola frazione di cittadini non possono, per natura di cose e d'uomini, riflettere che il pensiero, le aspirazioni, i desideri, di quella frazione: rappresentano, non la Patria, ma un terzo, un quarto, una classe, una zona della patria. La legge deve esprimere l'aspirazione generale, promuovere l'utile di tutti, rispondere a un battito del core della Nazione. La Nazione intera dev'essere, dunque, direttamente o indirettamente, legislatrice. Cedendo a pochi uomini quella missione, voi sostituite l'egoismo d'una classe alla Patria, che è l'unione di tutte classi. La Patria non è un territorio; il territorio non ne è la base. La Patria è l'idea che sorge su quello; è il pensiero d'amore, il senso di comunione che stringe in uno tutti i figli di quel territorio. Finché un solo tra i vostri fratelli non è rappresentato dal proprio voto nello sviluppo della vita nazionale - finché un solo vegeta ineducato fra gli educati - finché uno solo, capace e voglioso di lavoro, langue per mancanza di lavoro nella miseria - voi non avrete la Patria come dovreste averla, la Patria di tutti, la patria per tutti. Il voto , l' educazione, il lavoro, sono le tre colonne fondamentali della Nazione; non abbiate posa finché non siano per opera vostra solidamente innalzate. E quando lo saranno - quando avrete assicurato a voi tutti il pane del corpo e quello dell'anima - quando liberi, uniti, intrecciate le destre come fratelli intorno a una madre amata, moverete in bella e santa armonia allo sviluppo delle vostre facoltà e della missione Italiana - ricordatevi che quella missione è l'unità morale d'Europa: ricordatevi gl'immensi doveri ch'essa v'impone. L'Italia è la sola terra che abbia due volte gettato la grande parola unificatrice alle nazioni disgiunte. La vita d'Italia fu vita di tutti. Due volte Roma fu la Metropoli, il Tempio del mondo Europeo: la prima, quando le nostre aquile percorsero conquistatrici da un punto all'altro le terre cognite e le prepararono all'Unità colle istituzioni civili; la seconda, quando, domati dalla potenza della natura, dalle grandi memorie e dall'ispirazione religiosa, i conquistatori settentrionali, il genio d'Italia s'incarnò nel Papato e adempì da Roma la solenne missione, cessata da quattro secoli, di diffondere la parola Unità nell'anima ai popoli del mondo Cristiano. Albeggia oggi per la nostra Italia una terza missione: di tanto più vasta quanto più grande e potente dei Cesari e dei Papi sarà il POPOLO ITALIANO, la Patria Una e Libera che voi dovete fondare. Il presentimento di questa missione agita l'Europa e tiene incatenati all'Italia l'occhio ed il pensiero delle Nazioni. I vostri doveri verso la Patria stanno in ragione dell'altezza di questa missione. Voi dovete mantenerla pura d'egoismo, incontaminata di menzogna e delle arti di quel gesuitismo politico, che chiamano diplomazia. La politica della patria sarà fondata per opera vostra sull'adorazione a' principii non sull'idolatria dell'Interesse o dell'opportunità. L'Europa ha paesi pei quali la Libertà è sacra al di dentro, violata sistematicamente al di fuori: popoli che dicono: altro è il Vero, altro l'Utile, altra cosa è la teorica, altra è la pratica. Quei paesi espieranno lungamente, inevitabilmente la loro colpa nell'isolamento, nell'oppressione e nell'anarchia. Ma voi sapete la missione della nostra Patria e seguirete altra via. Per voi l'Italia avrà, sì come un solo Dio nei cieli, una sola verità, una sola fede, una sola norma di vita politica sulla terra. Sull'edifizio che il popolo d'Italia innalzerà più sublime del Campidoglio e del Vaticano, voi pianterete la bandiera della Libertà e dell'Associazione, sì che rifulga sugli occhi a tutte le Nazioni, né la velerete mai per terrore di despoti o libidine d'interessi d'un giorno. Avrete audacia sì come fede. Confesserete altamente il pensiero che fermenta in core alla Italia davanti al mondo e a quei che si dicono padroni del mondo. Non rinnegherete mai le Nazioni sorelle. La vita della Patria si svolgerà per voi bella e forte, libera di paure servili e di scettiche esitazioni, serbando per base il popolo, per norma le conseguenze dei suoi principii logicamente dedotte e energicamente applicate, per forza la forza di tutti, per risultato il miglioramento di tutti, per fine il compimento della missione che Dio le dava. E perché voi sarete pronti a morire per l'Umanità, la vita della Patria sarà immortale.

Cerca

Modifica ricerca

Categorie