Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbelliscono

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Nuovo galateo

189847
Melchiorre Gioja 2 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
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Dalle foglie degli alberi e dalle rozze pelli degli animali che sono gli abiti de' selvaggi, sino ai serici ammanti che abbelliscono i popoli inciviliti, v' è una lunga serie di lavori. Questa serie di lavori viene eseguita dalle classi cittadinesche cui mancano altri mezzi di sussistenza. I capricci della moda mantenendo costante variazione ne' suddetti lavori, guarentiscono costanti mezzi di sussistenza alle persone bisognose. Crescendo i capricci della moda crescono le eventualità di guadagno per chi vuole lavorare. Dunque i capricci della moda 1.° Danno valore a materie che resterebbero inutili; Per es., il consumo dell' ambra che succedeva in Roma, indusse alcuni popoli Germanici a raccorla sulle sponde del mare e ricevere in cambio e con sorpresa l'oro de' Romani; dunque il lusso dei Romani ( giacché ciò che dico qui dell'ambra deve dirsi di tutti gli altri oggetti di cui il lusso fa uso) da un lato diminuiva l'ozio delle popolazioni, dall'altro, dando valore a cose che sarebbero rimaste inutili, somministrava loro un mezzo di guadagno. Supponete che in tutto il mondo cessi l'uso dei nastri, de' veli, delle cordelle, de' drappi serici di qualunque specie; e vedrete tosto il prezzo de' bozzoli dalle tre lire alla libbra ridursi a zero o poco meno, e quindi cessare il più lucroso prodotto dell'Italia per conseguenza crescere la miseria dei già miserabili contadini; cioè della massima parte della popolazione. 2.° Sono il mezzo per cui le ricchezze concentrate nelle mani degli uni, sugli altri si distribuiscono, e per cui il ricco alimenta il povero non a titolo di limosina, ma di lavoro. Le numerose forme della moda si possono dunque paragonare ai canali che comunicano con laghi e simili serbatoi d' acqua, e per cui l'irrigazione e la fecondità sui vicini e sui lontani paesi si diffonde. Ed ecco la ragione per cui negli scorsi secoli essendo minori le variazioni della moda, erano maggiori che al presente le fondazioni di pubblica beneficenza, e per cui una parte del popolo veniva alimentata non a titolo di lavoro, ma di limosina. Atteso le variazioni della moda, i tempi moderni sono si preferibili agli antichi, come il lavoro é preferibile all'ozio, la vita alla morte, la floridezza alla sterilita. IV. Un abito che presenta l'apparenza della novità, dell'eleganza, della bellezza, é tosto ricercato dalle persone più ricche, e diviene l'oggetto delle brame di quelle che lo son meno. Per adattarsi a queste brame, gli artisti imitano con materie meno costose e minor finezza di lavoro la prima foggia, dimodoché divenuta questa quasi comune, le persone ricche restano ecclissate. Il desiderio di distinguersi induce allora i ricchi ad abbandonare quella foggia ed a seguire una seconda recentemente inventata. La prima foggia, tuttora atta al consumo, esce dunque dalla circolazione del mondo più elegante, per conseguenza ne decade il prezzo. Decadendo il prezzo diviene proporzionato alle finanze delle persone quasi povere, le quali per ciò vengono messe a parte di piaceri, da cui senza, le variazioni della moda resterebbero escluse. V. La moda, presentandosi sotto nuove forme, eccita nella massa popolare la voglia di parteciparvi; quindi diviene pungentissimo stimolo contro la naturale inerzia che tende all'assopimento: divengono dunque attive alcune forze che ristagnerebbero, sono messi a profitto de' momenti che andrebbero perduti. Le variazioni della moda tendono dunque a diminuire l'impero dell'ozio, che d'ogni specie di vizi è fonte copiosa e inesauribile. VI. I poeti satirici volendo far pompa di zelo, diedero prove d'ignoranza; essi accusarono di finzione i ritrovati della moda, quasi che le arti più ammirate a finzioni non si riducessero. Il pittore riesce a dare rilievo alle cose piane, luce alle scure, lontananza alle vicine, vita ed anima ad una tela inanimata. Il musico con finte imitazioni non solo esprime mirabilmente le passioni tutte e i più delicati sentimenti dell' animo, ma le stesse cose inanimate rappresenta alla fantasia in modo che crediamo di sentire rumoreggiar il tuono, scoppiar il fulmine, garrir gli augelli, calmarsi l' onde. . . Ora le invenzioni della musica e della pittura, per essere finte ed illusorie, lasciano forse d'essere piacevoli? Producono lo stesso effetto le invenzioni della moda. Eccovi ad un giardino d'ospitali ombre ridenti,

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I poeti satirici, che s'arrestarono sui difetti della moda, devono essere paragonati ai raccoglitori di mondiglie, i quali conoscono tutti i viottoli oscuri e fecciosi delle città e non conoscono i palazzi, le chiese, gli archi, le statue, i trofei che le abbelliscono. VII. La natura creò la donna per essere compagna dell' uomo e rendergli più cara e men penosa la vita. In questa associazione il sesso più forte tentò sempre di soggiogare ii più debole e tiranneggiarlo. L' arma con cui la donna si difende é la bellezza. Presso i popoli barbari, ove la naturale bellezza non é spalleggiata dalle arti, la donna é sempre succumbente. Presso i popoli inciviliti, ove le arti prestano mille pregi alla bellezza naturale e la conservano, la donna succumbe meno, e non di rado è vincitrice. Le donne inventarono dunque le cuffie, i nastri, i veli, i ventagli, le pomate, ecc., per la stessa identica ragione per cui gli uomini inventarono i cannoni e i razzi alla Congreve; e allorché io veggo

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