Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbellirlo

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Nuovo galateo

189913
Melchiorre Gioja 1 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

.° Innesterai nel discorso ciò che può abbellirlo, non tutto ciò che ti si presenta allo spirito; né a proposito della tale cosa racconterai la tale altra, e cosi successivamente, il che più di memoria meccanica dà segno che di fino discernimento. Parecchie persone principalmente tra i vecchi, sono, quasi direi, oriuoli a ripetizione, che appena caricati procedono senza fermarsi finché hanno corda. Esse raccontano per raccontare, senza riflettere se i fatti che raccontano siano per piacere agli astanti, i quali, per non sembrare inurbani, sono costretti ad ascoltarli, e spesso bramerebbero che il pendolo s'arrestasse. Si può largheggiare alcun poco ne' racconti coi fanciulli, l'immaginazione de'quali, tuttora nuova e bisognosa di commozioni, ama le avventure e inclina meno a giudicare che a sentire. 4.° E vecchio precetto di non promettere grandi cose al principio del discorso nè fare magnifico apparato di quanto si sta per dire, giacché il colpo più forte è il più improvviso. Se l'altrui curiosità, cui tu promettesti delle gemme, si vede gettato avanti del fango, si cambierà in disprezzo contro di te e porrà in dubbio il tuo discernimento. Tu cominciasti il tuo discorso dicendo: Vi dirà cose non più intese, inarcherete le ciglia al mio racconto, ecc., e gli astanti dopo d'averti ascoltato, ripeteranno, sogghignando,

Pagina 162

Le buone usanze

195562
Gina Sobrero 1 occorrenze
  • 1912
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Non sono certo del parere di quelli che riuniscono nella stanza destinata ai ricevimenti tutti i migliori mobili della casa trascurando le altre; ma tuttavia dico che, quando si può avere un salotto, è giusto abbellirlo quanto è possibile, per il piacere dei visitatori i quali si sentono subito in un ambiente ospitale e simpatico. Ammiro i gingilli, ma dichiaro di cattivissimo gusto ingombrarne tutti i mobili, sicchè non si sappia dove posare un oggetto qualunque, e trovo detestabile, per soddisfare la mania dell'ornamento, coprire le pareti di vecchi cenci, di litografie, stampe; ritratti sbiaditi così facilmente dal sole, dal calorifero, dalla polvere; mi pare subito di sentirmi in una portineria rispettabile, sì, sotto tutti i lati, ma certo non imitabile per il gusto. Chi possiede mobili di stile, non li confonda con oggetti di fantasia, a meno di avere uno di quei salotti senza pretesa, fatti proprio per viverci secondo l'uso inglese, e in cui è perdonabile l'accozzaglia più disparata di tinte, di forme, di epoche. In questo caso però bisogna avere un altro salotto, anche se minuscolo, destinato proprio agli estranei e dove lo sguardo si riposi sull'armonia più completa dell'insieme. La rivoluzione nel mobilio inglese ha consistito sopratutto in questo: a far sì che ogni oggetto avesse un fine di praticità, fosse appropriato all'uso, avesse insomma ragione d'essere in ogni parte o nell'insieme. È vero che non sempre si raggiunge il bello, ma si evita la demenza di certa nostra mobilia, e si è sulla via dell'arte. C'è un mezzo semplicissimo per rendere bella e attraente qualsiasi abitazione: empirla di fiori; costano poco, si rinnovano, e col loro profumo e con la loro grazia celebrano le lodi della padrona di casa. I fiori stanno bene nel salotto, sulla tavola centrale della sala da pranzo; stuonano nell'entrata, nei corridoi. Per questi luoghi sono più adatte le piante. Si mettano alle finestre o sui balconi, e siano piante scelte, curate, amate; si ricordi che tener le piante in camera, ambiente chiuso che ad esse riesce sempre malsano, non è amarle: è ucciderle. Il disporre i fiori nelle camere è tutta un'arte in cui si rivela la personalità di chi se ne occupa. Scegliere i fiori, tener conto dei loro colori e delle loro varietà nell'avvicinarli, nel dare ad essi un posto piuttosto che un altro, metterli in un vaso od un altro, è per i giapponesi un'arte ed una scienza: e da ciò risulta la bellezza originale dei vasi che ci vengono dal fecondo impero del Sole Levante. In camera da letto, poi, nè fiori nè piante; nuociono alla purezza dell'aria, e l'igiene è in molti casi una forma dell'educazione. Nelle case eleganti, oltre al gabinetto di toeletta, c'è quello destinato al bagno in tutte le forme dell'idroterapia moderna; ma quando quest'ultimo non si possiede, è indispensabile una vasca nel gabinetto di toeletta, che permetta complete e giornaliere abluzioni. Tornerò ancora sull'argomento della pulizia che mi pare indispensabile; intanto dal semplice lato della mobilia dico che giudicherei subito male una casa nella quale in un posto o nell'altro non scorgessi questa vasca, sia essa di metallo, di marmo, o d'altro. Nell'anticamera, se è possibile, si evitino gli armadi, i cassettoni, le casse, tutto ciò che serve per i comodi della vita; a quelli che ci visitano va riservato ciò che soddisfa la vista. Nell'entrata sono indispensabili un attaccapanni, un posa ombrelli (tanto più adesso che se gli uomini vanno in una casa per rimanervi un pezzetto, a pranzo, od in serata, depongono nell'entrata il cappello ed il bastone), un vassoio per posarvi le carte da visita della giornata, qualche bella pianta o qualche sedia. Tutto ciò poi può essere elegante e ricco quanto si vuole, ma deve serbare un carattere di serietà quasi solenne, perchè ne acquisti dal contrasto maggior gaiezza l'appartamento intimo. In molti appartamenti, o per vanità della padrona, il cui volto forse non può più sfidare la luce sfacciata, o per economia, affinchè il sole non sciupi e scolorisca le stoffe, o per seguire la moda, si mantiene una oscurità così completa che i visitatori corrono il rischio di sedersi sulle ginocchia dei primi giunti, d'incespicare, confondersi nel salutare, e rendersi ridicoli e magari scortesi dicendo cosa spiacevole o dolorosa agli altri ospiti non indovinati nelle tenebre eleganti. Le tende sono un bell'ornamento di ogni camera, ma debbono avere per iscopo di velare, non di escludere l'aria e la luce. La biancheria fa parte della mobilia di una casa, e va curata come cosa essenziale. La finezza, il valore, possono essere relativi, adattarsi alle rendite, ma l'abbondanza è indispensabile, perchè la nettezza è la prima delle eleganze, quella alla quale non rinunzia nemmeno il povero che tende la mano all'angolo della via, se ne ha l'istinto. Sarebbe assurdo dettar cifre per il numero dei vari oggetti; bisogna però pensare che nella casa più modesta la tovaglia e i tovaglioli vanno mutati almeno due volte per settimana, salvo il caso di accidenti; che le lenzuola richiedono il cambio almeno ogni otto giorni, che i servi hanno lo stesso diritto, e che la biancheria di cucina deve essere rinnovata soventissimo, se vogliamo pretendere dalla cuoca, o dal cuoco la pulizia piacevole a noi che ci pretendiamo raffinati. Bisogna prevedere i casi di malattia, in cui la più volgare medicina impone il cambio frequente di tutto ciò che avvicina l'infermo; non che i casi di nascite, giacchè nulla è più indispensabile della biancheria netta durante il puerperio. È molto fuori posto destinare la biancheria un pò sciupata per la cucina; sia ruvida e grezza la tela, ma comprata apposta e usata nuova; le vecchie tovaglie lasciano il pelo sugli oggetti che si asciugano, senza accennare che è molto più bello vedere una tovaglia di quella forte tela detta casalinga, che non di quella di fiandra rattoppata e rammendata. Le vecchie lenzuola, le tele liscie tornano utili per preparare i pannilini al bimbo futuro, per i casi di ferite, di piaghe, di scottature; vi sono poi tanti e tanti poveri, tanti ospizi di carità che giornalmente chiedono il nostro aiuto e ai quali possiamo offrire simili vecchiumi; non manca mai il mezzo di sbarazzarsi di tutti quegli ingombri! La cura della biancheria è affidata alla signora; per quanti servi vi siano in una casa, si può essere certi che essa sarà sempre trascurata da questo lato se non vi sopraintende, vigile e intelligente, l'occhio della padrona.

Pagina 73

Cerca

Modifica ricerca