Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIFI

Risultati per: abbellirlo

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L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa

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Guerrini, Olindo 1 occorrenze

Questo è il piatto nella sua più nuda semplicità, ma potete abbellirlo a vostro talento variando i contorni come con risotto, maccheroni, spaghetti, rigaglie, funghi ecc. il tutto rimasto.

Pagina 128

Racconti 1

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Capuana, Luigi 1 occorrenze
  • 1877
  • Salerno Editrice
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Il colore della sua carnagione diventava terroso: alla coda dell'occhio gli si aggruppava un fascio di piccole rughe che aprivasi a ventaglio verso le tempie e non conferiva ad abbellirlo. Altre rughe invadevano il collo, la fronte, le guance e gli davano l'aria d'un pezzo di cartapecora aggrinzita nel quale fossero stati ritagliati due buc hi paralleli: gli occhi. Ma tutto questo non avrebbe fatto grande impressione senza quell'andatura stracca, curvata con cui egli trascinavasi da un luogo all'altro, senza quella sciatteria degli abiti, senza quel lamentevole suono della sua voce che pareva uscisse dalle cieche profondità dello stomaco, stavo per dire dalla pianta dei piedi, anzi da sotterra. - Ma che cosa hai? - Oh, nulla! - Eppure ... - Ah! ... Quell'"ah!" lo sapevo a memoria. Significava il vuoto desolante del suo cuore, il gran desiderio della famiglia che lo tormentava da tanti anni, il suo ideale della vita che gli sfuggiva appena allungava la mano per afferrarlo. Per questo si era buscato il nomignolo di Píula che in siciliano significa strige. Era un sospiro, un lamento, un singhiozzo, qualcosa di cosí triste, di cosí malauguroso, come il canto dello strige, che faceva proprio male a sentirglielo cacciar fuori. Píula aveva trent'anni, ma gli se ne potevano dare addirittura cinquanta. Occorreva la fede di nascita, col "visto" del sindaco e con tanto di bollo, per non credersi corbellati. Era andato giú in poco tempo, dopo parecchi disinganni. L'ideale lo consumava, la natura lo aveva impastato male: una sensitiva, un poeta! Non già che egli avesse la debolezza di scriver dei versi, nemmeno per sogno; i suoi studi, fortunatamente, non gli permettevano di poter distinguere un endecasillabo da un settenario. La poesia l'avea tutta dentro, nelle sue viscere di sensitiva. Bisognava sentirlo ragionare della donna dei suoi sogni! Venivano le lagrime agli occhi. Una lirica di tenerezza, un idillio, un cantico di adorazioni e di mistici rapimenti ...! Ma quel sogno tardava troppo a trasformarsi in realtà. Nel marzo d'ogni anno, Píula sentiva l'assillo della primavera vicina e rifioriva, come la terra; diventava allegro, spigliato. La sua folta capigliatura castagna provava piú assidue le carezze del pettine e dell'olio coll'essenza di spigo, il profumo da lui preferito. I bianchi e lucidi petti delle camicie si avvicendavano frequenti fra lo sparato del corpetto. I goletti contornavansi d'una cravattina nera, un vero nastrino di seta, accuratamente annodata. Il ferraiuolo, di panno verde bottiglia, dal colla re un po' unto, cedeva il posto al soprabito nuovo color cioccolatte; e le sue mani stupivano di sentirsi, le domeniche, imprigionate dentro guanti di pelle ch'esse dovevano certamente riconoscere: contavano piú primavere, e sembravano nuovi. Erano i segni che rivelavano l'interno risveglio dell'ideale. In marzo Píula ricominciava, da qualche anno in qua, la sua caccia alla moglie, una farfalla indiavolata che non voleva lasciarsi acchiappare; e allora, nelle belle giornate, veniva a trovarmi, per fare insieme una sentimentale passeggiata pei campi. Un sintomo infallibile! Aveva qualcosa da confidarmi. - Ci siamo? - Eh! Eh! - Via, non far misteri misteri ... - Niente di serio! Dei progetti soltanto ... Ma quest'anno voglio uscirne: o uguanno o mai piú! L'ho giurato sul crocifisso. - Bella? - Simpatica; e poi, buona! È l'essenziale. - Bravo. La conosco? - Può darsi ... Ma, te lo ripeto, ancora niente di serio. Non ne parliamo, sarà meglio. Saprai tutto a cose finite -. Io intanto mi accorgevo che l'amico ciliegia si struggeva di sgravarsi del suo segreto, e lo tormentavo cambiando discorso. Pochi minuti dopo, con quella sua finta aria sbadata, mi aveva riportato al soggetto. - Era stanco di quella sua vitaccia di celibe; non ne poteva piú! Quella mattina avea dovuto attaccarsi da sé due bottoncini della camicia ... Una cosa insoffribile! E s'era punto un dito tre volte! ... La sua mamma, povera vecchina, trovavasi alla messa; la serva badava in cucina, e ... con quelle manacce! ... Insomma, voleva uscirne; non ne poteva piú! Aveva posto il dilemma al fratello: "o lui, o lui!" A quel modo non si andava innanzi. Nino rifiutava. Dunque toccava a lui di sacrificarsi sul l'altare della famiglia. Ed era pronto! - Anche l'anno scorso ... - Oggi era un'altra cosa: un affare finito. Con me parlava a cuore aperto: un affare finito! - Me ne congratulavo, sinceramente. - Grazie. Aveva bisogno di conforti. Una moglie è una terribile responsabilità! Gli tremavano le spalle nel rifletterci. - Non bisognava rifletterci. - Poi capita addosso una tempesta di figliuoli ... - Orrore! Le gioie della paternità le chiamava una tempesta! - Sí, sí, gioie, non diceva di no. Ma se ci rifletteva un pochino ... - Non bisognava rifletterci! - Avevo ragione. Però ... Quella mattina era andato in casa il notaio. Che seccatura! Nel matrimonio non avrebbero dovuto entrarci questioni d'interessi; gli ripugnavano: infine, il mondo era fatto cosí, e bisognava accettarlo come era. Dunque, era andato in casa il notaio. Avessi visto! Pareva l'anticamera dell'inferno, con sette diavoli di bimbi che urlavano, pestavano coi piedi, strascinavano le sedie, strillavano per la colazione, sudici, moccicosi spettinati! ... Il notaio bestemmiava come un tur co per farli star cheti. Eh, sí! E quelli, per risposta, urlavan piú forte! Era andato via col capo come un cestone, senza aver capito nulla dell'affare, convinto che di figliuoli non bisognerebbe farne piú di due ... Forse, ce ne sarebbe anche uno di troppo! - Malthusiano! Mi scandalizzava! - Oh! diceva per dire. Lui credeva alla provvidenza ... Ma, infine, se il Signore si fosse deciso a non dargliene piú di due ... non se ne sarebbe lagnato. - Già pensava ai figliuoli? - Se era un affare finito! Mancavano alcune piccole formalità. A lui piacevano i conti spicci: non voleva aver noie coi parenti per questioni d'interessi. Era un uomo di abitudini tranquille,.. - Dovevo dirglielo? Era troppo sottile, troppo meticoloso ... - Ma non si trattava di un affare; bensí di un matrimonio d'inclinazione ... quell'antica idea ... capivo? - Ah! ... capivo, briccone! - E Píula mi dava una spallata, fregandosi le mani, sorridente, contento come una Pasqua; e filava una buona mezz'ora della sua solita lirica, del suo solito idillio, del suo solito cantico dei cantici. Diventava giovane di vent'anni: - Si arrabbiava di non vedermi convinto come lui! Quella volta le sue cose andavano bene; il cosí detto affare finito era davvero un affare finito! Però il maggio e il giugno passavano in trattative, in un viavai dell'avvocato, del notaio, di amici intermediari che non finivano piú. - Insomma? ... - Si andava avanti ... Una piccola difficoltà: il nonno si ostinava a non voler fare una permuta da nulla. Capivo? A lui premeva di aver la dote raccolta in un punto. Doveva confondersi con un pezzettino di terra qua, un altro là? Se non ci si fosse potuto trovar rimedio, non avrebbe fiatato. Ma il rimedio c'era: la permuta colla vigna di Licciardo. Il nonno teneva duro per fargli dispetto; aveva un altro partito in testa ... Ma la ragazza gli aveva spifferato un no piú tondo di cosí! - Voleva un consiglio? Lasciasse andare la vigna: ne riparlerebbe dopo. - No, era una mera picca, perché aveva ragione ... - Ma ecco che nel luglio e nell'agosto Píula era ridiventato scuro scuro. I capelli non mostravano piú l'assiduità delle carezze del pettine e dell'olio coll'essenza di spigo. I petti delle camicie rimanevano in mostra fra lo sparato del corpetto in onta che fossero evidentemente un po' troppo sgualciti. La cravattina nera, stretta come un nastrino di seta, era stata sostituita da certe cravattacce a nodo scorsoio che mostravano i denti. Il viso gli si era disfatto in un paio di settimane, come una pera mezza. E viveva appartato, evitando anche gli amici. Ai primi freddi dell'aut unno aveva già ripreso il ferraiuolo di panno verde bottiglia dal collare un po' unto, e al solito, gemeva quei suoi "ah!" da vero Píula, peggio di prima. - Te lo dicevo io? - Oh, non me ne parlare! Chi poteva prevederlo? Volevan farmi passare per grullo; volevano abusare della mia passione per la ragazza ... Capisci bene che ... - Capisco benissimo! - E poi, sai che c'è? Son proprio contento di non esserci cascato. La ragazza ... mettiamola da parte; un angelo di bontà. Non bella, se vogliamo, ma un angelo, una perfetta donna di casa, massaia, prudente ... quel che ci voleva per me; e se si fosse trattato soltanto di lei! ... Ma la parentela! ... - Non era poi il diavolo! - No, ma noiosa, permalosa, esigente, piena di pretese, con tanti fumi in testa pei suoi quarti di nobiltà che piú non valevano un fico. Non si viveva di quarti, disgraziatamente! I quarti lui li capiva accompagnati da centinaia di migliaia di lire; se no, facevano ridere. - Però la dote della Paolina ... - Ne conveniva, era discreta, sebbene un po' sparpagliata ... Ma con quel brutto costume che lo sposo deve regalare i vestiti di nozze alla sposa e tutto il resto che vien dietro ... volevo fare un po' i conti? - Lasciamo stare. - Mezza dote se ne andava in fumo prima di averla tra le mani. E già aveva sentito sussurrare di un certo abito di velluto nero ... Si esigeva un abito di velluto nero! ... O che sposava una principessa? - Ah! Ah! - A questi lumi di luna! Coll'esattore sul collo che non ci lascia respirare! - Ah! Ah! Ah! - Rideva? Ah! Ah! Ah! Rideva anche lui e si fregava le mani! No, quel matrimonio non era punto il suo ideale! - Non era il suo ideale! Da quattro o cinque anni, ad ogni trattativa andata a monte, Píula conchiudeva sempre: - Non era il mio ideale! - Avrei dato un occhio del capo per sapere precisamente quale fosse quel suo benedetto ideale! Povero Píula! Mi faceva pietà. Questa volta era andato giú davvero: pareva invecchiato di cento anni. Io intanto avevo la fanciullesca crudeltà di canzonarlo: - Ti ricordi di Ramsete III? Píula mi guardava in viso, con tanto d'occhi. - Di quel re d'Egitto, tuo contemporaneo? N'è stata scoperta la mummia il mese scorso -. Píula scrollava il capo: - Mummia! Mummia! Ma lui si sentiva piú giovane di me; aveva la giovinezza del cuore. Mummia ero io che non credevo piú a nulla, non amavo piú nulla, né ero capace di provare nessuna gentile illusione! ... - Idee egiziane, del tempo della ventesima dinastia! - Ma lo avrebbe provato che lui era giovane ancora ... - Se dovevo aspettar quella prova! - Nel marzo dell'anno scorso Píula, al solito, era ringiovanito; relativamente, ma ringiovanito. E una domenica me lo ero veduto venire davanti raso di fresco, col soprabito color cioccolatte, coi guanti nuovi ... di tre anni fa, cogli stivaletti di pelle lustra; un zerbinotto! Fumava un virginia, prodigalità sorprendente; portava all'occhiello un garofano brizzolato bianco e rosso, una vera insegna da innamorato. Avevo stentato a riconoscerlo quando, fermatosi a pochi passi da me, aveva cominciato a gua rdarmi con quei occhietti strizzati e quel suo ironico sorrisino sulle labbra. - Non me la dai a intendere - gli dissi. - Ti ho fatto segnare per testimone - rispose. - Testimone di che? - Del mio ... contratto di nozze. - Ooh! Ooh! - Risparmia gli ooh! fammi il piacere! - Ed esso è già steso? - Sissignore, in tanti bei fogli di carta bollata. - Tu sei prudente; non sei capace di metterti al repentaglio di sprecar quella spesa: ma, finché non avrò inteso dal sindaco le sacramentali parole ... Si trattava della figlia del Vescovo, il primo medico del paese: (non si è mai potuto sapere perché lo chiamassero cosí). La Carmelina, figlia unica, aveva già passato da qualche tempo i vent'anni. Magra, lunga, moretta, con certi occhi sgranati, cominciava a seccarsi vedendo che un marito non arrivasse anche per lei. - Non era un buon partito? - Ottimo. Ma gl'interessi? - Già belli e regolati. Soltanto. - Ahi! Ahi! - Soltanto ... E non era passata una settimana che Píula declamava contro la società moderna, come un missionario: - Non c'era piú sentimento nei cuori di oggi, ma liste di cifre! ... Il matrimonio? Una speculazione, un affare! Le ragazze andavano in cerca di un grullo da fargli le spese; i babbi non pensavano che sbarazzarsi delle figliuole, con appena la camicia indosso! ... Un galantuomo doveva rinunciare alle dolcezze della famiglia se non voleva morir disperato, di pura fame! ... Il mondo andava a rotoli! So lo i contadini potevano prender moglie: vivevano di nulla! Ma i proprietari? Eran tutti condannati al celibato forzoso!I Una moglie per essi diventava un tracollo! ... Povero Píula! Anche la Carmelina era andata in fumo. - Ma insomma - gli dissi - vorresti sposare soltanto la dote? - Se si potesse! - rispose alzando gli occhi al cielo. - Sarebbe l'ideale! ... Milano, gennaio 1879@. 1879.

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