Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbellirai

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Le belle maniere

179788
Francesca Fiorentina 1 occorrenze
  • 1918
  • Libreria editrice internazionale
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Il portamento tu stessa abbellirai con la semplicità elegante de' tuoi gesti. La testa dev'essere ben eretta, ma senza esagerazione, sì che non sembri che tu sprezzi la terra o che t'attraggano le nuvole; il collo ben disteso, non stiracchiato; le spalle non rattrappite nè sollevate fino a nascondere il collo, ma piegate all'indietro, non in modo però che tu stia sull'impettito come una provinciale in giro per la capitale; le braccia arrotondate in una posa morbida e non ciondoloni lungo i fianchi o, se cammini, dondolanti come in atto di seminare. Stando seduta, non incrociare le gambe, chè, oltre la salute, danneggeresti l'estetica; non tentennare i piedi, ma tienti dritta e ferma, pur senza mostrare la necessità di puntellarti alla spalliera. Naturalezza ci vuole in ogni posa e in ogni movimento! Se cammini per la strada, non far il passo così corto da non sapere qual piede preceda l'altro, nè così lungo da sgangherarti le gambe; non tanta fretta da sembrare che tu fugga il nemico, nè tanta lentezza da far credere che ti venga male da un momento all'altro. Quella giusta dignità che tu devi sentire della tua persona e, d'altra parte, la fine educazione che tu ricevi ti daranno inconsciamente gli atteggiamenti migliori, che saranno pel corpo quello che per il viso è la fisionomia, e t'insegneranno le sfumature più delicate di questa seconda bellezza a cui tu devi aspirare. Tieni soprattutto a mente questo, Giulia:la giovinetta che ripone il suo unico tesoro nella perfetta simmetria del viso, nella perfezione delle forme, si prepara tristezza e disinganni per l'età critica delle rughe e della canizie. Giorno per giorno, ora per ora, si vedrà togliere qualcosa di caro, a cui null'altro potrà sostituire che una solitudine penosa e umiliante. La dolcezza, l'affabilità, la cortesia sono provviste che noi, da giovini, dobbiamo fare per la vecchiezza, la quale, se ci saremo preparati ad accoglierla, ci parrà dolce e serena come quegl'inverni miti pe' quali non ci siamo dimenticati di procurarci, nella primavera, viveri e panni e legna, che permettano soavi tepori e riposi tranquilli.

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