Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbattuti

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Il libro della terza classe elementare

210556
Deledda, Grazia 1 occorrenze
  • 1930
  • La Libreria dello Stato
  • Roma
  • paraletteratura-ragazzi
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- Gesù, risorto, rimase sulla terra quaranta giorni, durante i quali, con ripetute apparizioni, confortò i cuori abbattuti dei suoi, dissipò i dubbi, richiamò i suoi insegnamenti, e fidò agli Apostoli la

Pagina 203

Il ponte della felicità

219165
Neppi Fanello 1 occorrenze
  • 1950
  • Salani Editore
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Quando giunsero davanti alla casetta del rio Foscari, si fermarono impietriti, come abbattuti dalla folgore: porta e finestre erano chiuse. D'un balzo Alvise sollevò il picchiotto di bronzo a foggia di serpe e lo fece ricadere più e più volte. L'onda sonora vibrò nell'aria, si propagò, si disperse in echi lontani; ma nessuno rispose. Con gesto disperato Lorenzo Sagredo si cacciò le mani nei folti capelli che molti fili bianchi inargentavano. Aveva dunque tanto sofferto e tanto sperato invano? Al rumore dei colpi del picchiotto una bimbetta era uscita dalla casa di fronte e si era avvicinata curiosa. Riconobbe subito nel giovane il figlio di Zuambattista Benedetti, e tirandolo per una mano gli disse: - Nonna Bettina è andata a stare in quella casa. insieme con la damigella bionda. - Alvise si curvò sulla bimbetta e le fece ripetere la frase, poichè nel suo smarrimento non aveva compreso bene. - Non può essere, Catina.... - Ma sì, Alvise! L'ho vista io. - Non può essere, non può essere! - ripetè con desolata ostinazione il giovane. .... sollevò il picchiotto di bronzo.... Seduti sul muricciolo.... - Vieni e vedrai. - Con aria d'importanza la bambina precedette i due uomini. Sentendo bussare, il Màuria corse ad aprire, e Catina non gli lasciò neppure il tempo di meravigliarsi della presenza dei due forestieri. Alvise, cerca di nonna Bettina, - disse in fretta, e scappò via. Lorenzo Sagredo e Alvise Benedetti entrarono. Nella tepida sera di giugno la famiglia ricongiunta sedeva sotto le acacie olezzanti. Il richiamo degli uccelli tra le verdi fronde si era spento, ma sui rami più alti era venuto a posarsi un soave cantore la cui voce animava l'umida frescura delle foglie. Seduti sul muricciolo del rio dove si rifletteva lo splendore delle stelle, Loredana e Alvise finivano di raccontarsi le loro avventure. - Non puoi credere, Lori, come fu tremenda la bufera che c'investi mentre eravamo diretti a Tropea! Dopo lo schianto della nave ricordo solo un lungo andare alla deriva, stretto tra le braccia del babbo; poi il mio risveglio nell'isola deserta. - Gli occhi della fanciulla, lucidi di commozione, guardavano il caro amico d'infanzia al quale i pericoli affrontati avevano dato un aspetto virile, ben diverso da quello fanciullesco che aveva prima della• partenza. Alvise continuò: - Dio mi mandò un amico a conforto della mia solitudine in quella terra abbandonata. Lo conoscerai anche tu, il mio caro Agnolo, e sono sicuro che lo amerai come lo amo io. - Certo, Alvise. - E poi, Lori, avevo il tuo leone di san Marco. Mi ha portato sempre fortuna, e nei momenti di maggior pericolo mi ha infuso forza e coraggio. - Poi a bassa voce, con grande dolcezza: - Mi pareva di averti vicina e che tu m'incitassi a proseguire. - Sei stato bravo, Alvise! - Ma tu, Lori, sei stata più brava di me. Chi avrebbe mai pensato di ritrovarti, ammirata da tutti, nella tua vecchia casa? Il babbo ed io eravamo andati a cercarti in quell'orribile stamberga. - E l'avete trovata vuota! - disse Loredana ridendo per vincere la commozione che la dominava. Nonna Bettina mi ha detto quante delicate cure le hai prodigate. Te ne sono veramente grato, Lori! - Non ho fatto che il mio dovere. Non me l'avevi forse affidata, Alvise? Ho mantenuto la mia promessa come tu hai mantenuto la tua. Un brillante avvenire ti attende, ora, Alvise. - Tutta bontà di Sebastiano Veniero che mi ha compensato più del mio merito. - Ma anch'io devo eterna gratitudine al nostro ammiraglio, perchè è stato lui che ci ha consigliato di rivolgerci al medico che ha reso la vista alla mamma! - soggiunse Loredana, mentre il suo sguardo si volgeva ai genitori beatamente seduti, insieme con nonna Bettina, vicino alla casa; poi aveva aggiunto con voce scherzosa: E ora, Alvise, tornerai a gettare l'antica asse sul rio per venire a trovarmi? - Mai più, Lori mia! Con una parte del tesoro dei corsari farò costruire un bel ponte di marmo candido e lo chiamerò il Ponte della Felicità. - Si guardarono a lungo negli occhi, e il loro sguardo era ilare e amorevole. In quegli istanti compresero che la loro antica tenerezza fraterna si era mutata nel sentimento più forte e più profondo che si chiama Amore. Fine

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