Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIFI

Risultati per: abbattute

Numero di risultati: 1 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

EH!La vita...(Novelle)

662385
Capuana, Luigi 1 occorrenze
  • 1913
  • Tipografia agraria
  • prosa letteraria
  • UNIFI
  • w
  • Scarica XML

Ciò turbava profondamente Lisa Bretti, che in certi giorni credeva di aver raggiunto il colmo delle sue speranze, e che le vedeva all'improvviso abbattute, quasi il fantasma della morta insorgesse per riprendere possesso dell'anima e del corpo del marito con gelosa violenza. Allora Icilio Flores sembrava ritornare ai giorni più desolati del suo lutto, e abbandonarsi alla sopraffazione di esso con una specie di rabbiosa voluttà. Ne era maravigliata anche la signora Lizarri, che si spiegava con uno di questi improvvisi assalti di malata sentimentalità la scena di quella visita così stranamente interrotta. Si erano riveduti dopo più volte, e Flores aveva avuto l'audacia o la sfrontatezza - ella non sapeva quale delle due - di dirle che le sue parole confortevoli di quel giorno gli tornavano a ogni po' alla memoria e gli facevano bene quasi sentisse davvero ripeterle dalla gentile sua bocca. - Peccato - aveva audacemente e sfrontatamente soggiunto - che io non possa formarmi in casa mia l'illusione di un'immagine, di un profumo da farmi credere alla apparizione, a un passaggio della vostra persona colà! Un'ammenda? Un invito? Anche la signora Flores aveva perduto con quell'uomo la sicura padronanza del suo animo equilibrato... E sorridendo e con l'aria di chi accetta una sfida, rispose: - Se non è che questo! Egli non se l'attendeva. In quel fosco pomeriggio di aprile, con quella pioggiolina che veniva giù fìtta, uguale e metteva tanta tristezza, Icilio Flores sussultò sentendo annunziare dal cameriere la visita di una signora, e rimase interdetto vedendo la Lizarri, sfolgorante di eleganza, in piedi, quasi fosse lei che riceveva nel suo salotto. - Vi ho portato la mia immagine e il mio profumo - disse, stendendogli la mano. - Non potrete dire che non sono generosa con voi, per quanto tutto ciò valga poco. La prese per tutte e due le mani, baciandogliele ripetutamente; e invitandola a sedere, soggiunse: - Ecco la Primavera da me! - Lasciate stare la poesia, Flores! Una primavera che arriva con l'uggia del cattivo tempo, senza un sorriso di azzurro, senza un raggio di sole... e forse in un momento inopportuno.... - No credetemi! - Vi veggo star in orecchio, impacciato... - Ho gente... di affari... nel mio studio; ma possono attendere. - Io non ho fretta; a meno che la mia presenza non vi disturbi.... - Che dite mai? - Sarò indiscreta intanto: ammirerò il vostro appartamento fin dove è lecito.... penetrare. - Stimatevi in casa vostra... oh!... Non potevo prevedere; mi sbrigherò presto... Da prima la signora immaginò di aver disturbato una avventura; e, tra lieta e indispettita, si inoltrò, sperando di sorprendere un indizio; decisa a qualunque crudele vendetta... Niente! In una stanzina un armadietto a muro la tentò; esitò un momento, stese la mano alla chiave, la ritirò; poi si risolse; la curiosità ne potè più di qualunque sentimento di delicatezza.... Oh! Oh!... Un vero ripostiglio farmaceutico; boccette, boccettine, in gran parte vuote... barattoli di ogni specie, programmi, fascicoli... Credendo che si trattasse di articoli di toelette, sorrise della vanità maschile, e volle scoprire i misteri cosmetici di Icilio Flores... Spalancò gli occhi dallo stupore e buttò via con ribrezzo le due boccette, i barattoli dei quali aveva voluto leggere l'etichetta.... Poi un riso infrenabile la vinse, un riso che la faceva quasi contorcere, e insieme col riso un senso di pietà che non poteva però sopraffare la gaia impressione della scoperta. Dimenticò di chiudere l'armadietto, e tornando in salotto non potè fare a meno di fermarsi, fortemente commossa, davanti al ritratto di Ernestina. - Povera creatura! Che disinganno dev'essere stato! E n'è morta!... N'è morta! - Andate via? - esclamò Flores, riapparendo. - Questo ritratto mi fa capire che nessuna donna potrà mai consolarvi... Per certi tremendi dolori non ci sono... farmaci di sorta alcuna. Voi rimarreste sempre l'Inconsolabile! Dovete rassegnarvi! E c'era tanta velata feroce ironia nella voce di lei, e tale equivoco sorriso su le labbra, che il disgraziato trovando, poco dopo, aperto lo sportello di quell'armadietto, ne ebbe, per un momento, così profondo senso di avvilimento da pensare al suicidio. - Ma è possibile che la scienza... finalmente?... Questo filo di speranza, come tutte le vane speranze, resistette a ogni delusione. E Icilio Flores morì, a sessant'anni, " Inconsolabile ", qual'era vissuto.

Pagina 125

Cerca

Modifica ricerca