Nitti fu accusato di avere contribuito a deprimere i valori morali della vittoria; mai si ebbe in Italia un periodo inquieto e torbido come quello che dal giugno ʼ19 va al maggio del ʼ20; la sconfitta di Parigi soverchiava la gloria purissima di Vittorio Veneto; era naturale che il popolo italiano, che sul Grappa e sul Piave si era unito per virtù di fede, per sentimento di estrema difesa e per valore di soldati, piegasse lo spirito nell'abbattersi della crisi economica e politica, nello smarrimento di una via risolutiva perduta nelle spire di una nuova falsa diplomazia, per la quale i tanto decantati principî di civiltà e di fratellanza dei popoli, di nuovi orientamenti di politica internazionale, portavano alla quanto mai grave crisi europea. Forse oggi, dopo tre anni, a Cannes prima e a Genova dopo, si inizia una revisione, che speriamo abbia a far tesoro della triste esperienza che accomuna nel danno popoli vincitori e popoli vinti.
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